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Istituto Magistrale “M. Immacolata” San Giovanni Rotondo FG. Il movimento nell’arte. a cura del prof. Andrea D’ Agostino. L’arte in Grecia.
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Istituto Magistrale “M. Immacolata” San Giovanni Rotondo FG Il movimento nell’arte a cura del prof. Andrea D’ Agostino
L’arte in Grecia Il Discobolo di Mirone è una delle opere più famose dell’arte greca. L’originale, in bronzo, è andata distrutta e ci restano le copie che i romani realizzarono. La prevalenza di linee curve, dalla mano che regge il disco sino all’altra mano, dalla testa sino al ginocchio, conferisce alla statua una notevole carica di tensione. Nel complesso ci suggerisce l’intera sequenza della dinamica dell’azione richiamando alla memoria sia i movimenti che hanno preceduto l’attimo raffigurato dall’artista sia quelli che lo seguiranno. Discobolo, ca 460 a.C., copia romana in marmo, Museo Nazionale Romano
L’arte in Grecia In questa statua in bronzo si percepisce appena il movimento del protagonista. Egli è colto mentre sta per lanciare un fulmine; le braccia e le gambe sono divaricate, ma mentre il piede sinistro è ben appoggiato al terreno, quello destro è leggermente sollevato. Malgrado il tentativo di rappresentare il movimento, né l’atteggiamento del volto né la muscolatura rivelano la tensione dell’azione Zeus di Capo Artemisio, ca 460 a.C. Atene, Museo Nazionale
L’arte in Grecia L’Apoxyomenos di Lisippo rappresenta una figura di atleta intento a detergersi con lo strigigle il sudore dalle braccia, al termine di una gara. La figura è in piedi, ferma, ma il gesto di portare le braccia in avanti è accompagnato da una torsione ed a un breve piegamento del busto, sufficienti a sboccare la forma della rigidità; il movimento è lento, ma attuato e, quindi, espresso. Apoxyomenos, ca 320 a.C., copia romana, Roma, Museo Pio - Clementino
Arte romana In questo bassorilievo posto all’interno del fornice dell’Arcodi Tito, è rappresentato il corteo dei soldati che trasportano il bottino di guerra Il senso del movimento è dato dalla disposizione delle figure lungo una linea convessa; inoltre le linee inclinate dei corpi indicano le direzione del moto. Da ricordare che la superficie di fondo è curva. Trasporto del bottino al tempio di Gerusalemme,80-85 d.C., Roma
Gotico Nell’architettura gotica, il rafforzamento delle strutture di sostegno (pilastri, contrafforti, archi rampanti) permette di ridurre in misura significativa le superfici murarie. Anziché presentarsi come un volume articolato in piani, l’edificio si offre come un complesso ingranaggio di elementi a sviluppo lineare, che accentuano un movimento verso l’alto L’interno è dominato dagli altissimi pilastri che determinano un’accelerata prospettiva verticale Notre-Dame, 1200-1250, Parigi
Giotto Nel Compianto sul Cristo morto di Giotto, affresco della Cappella degli Scrovegni a Padova, tutte le figura sono organizzate secondo una linea diagonale individuata dal declivio roccioso. La composizione di distingue per il contrasto tra la parte inferiore, più chiusa e statica, e la parte superiore più aperta e dinamica. Compianto sul Cristo morto, 1303-1305, Padova, Cappella degli Scrovegni
Rinascimento Attorno a 1478 Botticelli dipinse per Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, la celebre tavola rappresentante La Primavera. Simbolo della riproduzione di un mondo ideale e perfetto, il movimento dei personaggi, in particolare delle tre Grazie che sembrano ballare, è dato dall’uso di linee e sinuose ad armoniche. La Primavera, 1477-1478, Firenze, Galleria degli Uffizi
Manierismo Il gruppo si compone di tre corpi sovrapposti ed intrecciati: due nudi maschili e uno femminile. In basso, il vecchio prostrato e sconfitto, è a terra, mentre il giovane lo sovrasta ghermendo la fanciulla che si divincola. L’intenso dinamismo è determinato dalle linee di forza della composizione, che si intrecciano con andamenti spirali e in direzioni differenti, invitando l’osservatore a girare intorno alla scultura e ad adottare pertanto molteplici punti di vista. Gianbologna, Ratto della Sabine, 1583, Firenze, Loggia dei Lanzi
Barocco Gian Lorenzo Bernini rifacendosi ad un episodio delle Memorfosi di Ovidio, rappresenta l’attimo in cui la ninfa Dafne, per sottrarsi ad Apollo, inizia a trasformarsi in pianta d’alloro. La figura di Dafne si inarca lungo una curva che parte dal piedistallo, continua nella corteccia che già le ricopre la gambe, ed è ripresa in alto dalle braccia, per proiettarsi infine verso l’esterno. Tipica forma aperta e dinamica che suggerisce il movimento e la continuità tra figura e spazio. Apollo e Dafne, 1622-1625, Roma, Galleria Borghese
Impressionismo Uno dei soggetti maggiormente raffigurati da Edgar Degas furono le ballerine; egli ricercava di rappresentare i corpi plasmati nell’esercizio di un moto ritmico. Elemento di punta dell’impressionismo, divergerà dal movimento per cercare nella scultura una sintesi tra moto e spazio. La lezione di ballo, 1873-1875, Parigi, Museo d’Orsay
Impressionismo Tema ricorrente nelle opere degli impressionisti è l’acqua in quanto, per sua stessa natura, non si ferma mai e quindi permette agli artisti di sbizzarrirsi nel riprodurre le mille increspature dell’acqua nel rendere il senso di mobilità della realtà Claude Monet, La Genouillere, 1869, New York, Metropolitan Museum of Art Pierre-Auguste Renoir, La Genouillere, 1869, Stoccolma, Nationalmuseum
La fotografia L’anglo-americano Eadweard Muybridge esegue la prima serie di fotografie di soggetti in movimento, riuscendo in tale modo a bloccarne ed analizzarne le varie fasi e ponendo le basi per quelli che saranno i futuri sviluppi della cinematografia Pandora mentre salta un ostacolo, 1885
Futurismo I futuristi posero al centro delle proprie ricerche artistiche la rappresentazione del movimento da essi inteso come simbolo dell’ascesa trionfale della civiltà industriale, dell’avvento di nuove tecnologie (l’automobile e l’energia elettrica) nonché la crescita impetuosa delle realtà urbane. Luigi Russolo, Dinamismo di un’automobile, 1912-1913, Parigi, Centre Georges Pompidou
Futurismo Umberto Boccioni sosteneva che la resa del movimento all’interno dell’opera d’arte non è fine a se stessa, bensì rappresenta l’energia vitale, la forza interiore del singolo individuo e delle folle Simultaneità, sintesi tra visione ottica e dinamica, scomposizione ed espansione delle forme nello spazio circostante, sona tra i principi ispiratori di Boccioni nell’opera. La scultura ci suggerisce una possente figura che incede a passi da gigante e contribuisce a creare la sensazione del movimento. Forme uniche nella continuità dello spazio, 1913, Milano, Museo Civico d’Arte Moderna
Futurismo In questa opera di Giacom Balla, il cagnolino sembra muovere realmente la coda e le zampe, poiché queste sono state rappresentate in diverse posizioni all’interno della stessa immagine. E’ stato così riprodotto l’effetto che nella realtà percepiamo quando vediamo qualcosa muoversi velocemente, senza riuscire a distinguere con precisione i contorni e le forme. Dinamismo di un cane al guinzaglio, 1912, Buffalo, Collezione privata.
Fauves Eseguito tra il 1909 e il 1910, il grande pannello intitolato La danza (260 x 391 cm, Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo) è considerato un manifesto dell'arte di Matisse e dell'estetica fauve. L'immagine, costruita con pochissimi mezzi stilistici, sostanzialmente solo tre colori, molto accesi, stesi in campiture piatte e contenuti da segni di contorno marcati, trapassa ogni convenzione naturalistica a favore di una straordinaria espressività. La composizione è ridotta a un senso primario, al puro dinamismo dei corpi danzanti, in una sorta di inno vitalistico e gioioso, con al centro, protagonista assoluta, la figura umana.
Dada Tra le avanguardie storiche il Dadaismo fu la più radicale; Dada era contro la guerra e contro rutta la cultura che l’aveva generata. Marcel Dunchamp fu uno dei massimi esponenti del dadaismo anche attraverso i ready-made, Oggetto comune esposto al pubblico da un artista:con l’intenzione, non priva di sottintesi ironici e provocatori, a conferire all’oggetto lo statuto di opera,. Si trattava di oggetti prodotti in serie, esposti con chiaro intento provocatorio: Ruota di bicicletta, 1913, New York, Collezione privata Questa opera si faceva beffe della struttura tradizionale della scultura: il basamento era sostituito da uno sgabello da cucina e la “statua” altro non era che una ruota di bicicletta montata al contrario.
Action painting – Pittura d’azione Alchimia, 1947, Venezia, Collezione Guggenheim Jackson Pollock è l’esponente più celebre di questa tendenza nata intorno al 1950 negli Stati Uniti e presto diffusasi in Europa; tale tendenza punta sulla riduzione estrema dell’intervallo tra ideazione ed esecuzione del quadro e, dunque, alla ricerca di procedimenti pittorici quanto più possibile rapidi ed immediati.
Action painting Pollock realizzava le sue opere inchiodandole tela al pavimento e lanciando su di essa spruzzi di colore che stratificandosi, avrebbero creato un’intricata rete di tracciati dinamici. Questo procedimento creativo, nel corso del quale l’artista non muove solo la mano ed il suo “prolungamento”, il pennello, ma tutto il corpo, è entrato nella storia della pittura moderna con il termine di dripping (sgocciolamento). Foresta incantata, 1947, Venezia, Collezione Guggenheim
I mobiles di A. Calder Alexander Calder, ingegnere americano, realizza attorno al 1922 i primi mobiles, con i quali la scultura viene privata della sua peculiare caratteristica, la staticità Queste sculture nascevano dalla volontà di dare movimento agli essenziali rettangoli dipinti da Mondrian; un semplice soffio mette in movimento l’intera struttura, le cui componenti oscillano o ruotano, più o meno lentamente, originando un moto combinato ed una configurazione in continua evoluzione Horizontal Yellow (1972)
La chiesa di Notre-Dame-du-Haut a Ronchamp, progettata da Le Corbusier e realizzata tra il 1950 e il 1954, è una delle creazioni più originali dell'architettura contemporanea. La cappella segna inoltre un momento di rottura nello stile dell'architetto francese, il quale, distaccatosi dal rigore compositivo del razionalismo, ricercò un linguaggio più libero e fantasioso, come si può notare dalla forma del tetto, dal grande campanile, dalla varietà e dalla disposizione irregolare delle aperture verso Le Corbusier Notre-Dame-du-Haut a Ronchamp, 1950-1955
Anche nel fumetto l’espressione del movimento si avvale, oltre che di alcune convenzioni grafiche, come le scie che accompagnano i gesti dei personaggi, delle rappresentazioni delle distinte fasi di un’azione. Il fumetto