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A che serve partecipare? Stefano Boi - Forum delle Idee di Sel
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A che serve partecipare? Stefano Boi - Forum delle Idee di Sel 27 Settembre 2013 - Circolo “Sergio Atzeni”
Processi partecipativi “Si definiscono partecipativi i processi che (...) coinvolgono i cittadini nelle politiche dei beni comuni, comprendendo gli aspetti deliberativi, ovvero di formulazione ed elaborazione delle proposte, e le fasi decisionali. I processi partecipativi comprendono anche le fasi post-decisionali legate alla realizzazione delle iniziative. Tutti i processi partecipativi per loro natura includono tutti i soggetti individuali e collettivi, sui quali possono ricadere gli effetti di una politica pubblica (…).” (Proposta di legge, art. 3, paragrafo 1).
Bilancio partecipativo Porto Alegre: 1989, vittoria del PT – redazione alternativa (partecipata) del bilancio di spese annuali per favorire i quartieri periferici.
Da dove vengono? Due radici: - Democrazia deliberativa - Democrazia partecipativa
Democrazia partecipativa Teoria della partecipazione: evoluzione storica della partecipazione... Età moderna: nascita società civile (sfera pubblica, opinione pubblica, associazionismo); XIX-XX secolo: ampliamento diritti politici e rivendicazione diritti sociali (partecipazione entro i canali istituzionali); anni '60 e '70: ecologia, femminismo, diritti civili, volontariato internazionale (autogestione, decentramento, canali alternativi) anni '90- Oggi: crisi di legittimità delle decisioni; richiesta di razionalità delle decisioni e di competenza da parte di chi le prende; ambizione ad andare oltre gli istituti della rappresentanza.
Democrazia deliberativa Ruolo cruciale della deliberazione nel processo decisionale Enfasi sugli strumenti per garantire un corretto, informato ed includente processo deliberativo. - Inclusività di tutti i soggetti in gioco (stakeholders); - Rispetto delle opinioni altrui; - Processo dialogico; - Attitudine verso la modifica della propria opinione durante il processo deliberativo in virtù di argomentazioni razionali;
Impatto della Rete Fattore cruciale: diffusione della Rete crea l'humus culturale (social network, web 2.0 ecc.). Ma perché i processi partecipativi si diffondono proprio ora?
Cause politiche e socio-economiche • Sovranità nazionale “rotta” verso l'alto, il basso e in orizzontale (Unione europea ed istituzioni sovranazionali; Regioni, Province, Comuni; Affidamento servizi a privati o terzo settore) – Governance • Partiti scollegati dalla società (catoplebismo – Fabrizio Barca; ) • Frammentazione degli interessi sociali (difficoltà dei sindacati a rappresentare i precari, movimento centrifugo del capitale rispetto alle sue aggregazioni, vedasi Fiat fuori da Confindustria) • Nuova dimensione della forza-lavoro: dall'operaio massa all'operaio sociale (Toni Negri), lavoratore “imprenditore di sé stesso” (André Gorz)
La Critica in una società atomizzata • World Social Forum
World Social Forum • NYT 2003 “l'altra superpotenza mondiale”, 4 culture: • costituzionalismo liberale (enfasi sui diritti umani, commercio equo, centralità della rappresentanza democratica); • socialismo (internazionalismo, ruolo cruciale del welfare e dei diritti sociali); • anarchismo (partecipazione, democrazia diretta, azione diretta); • ecologismo (protezione dell'ambiente, sostenibilità dello sviluppo).
La Critica in una società atomizzata (II) • Occupy Wall Street
Occupy Wall Street “Uno degli aspetti che più colpiscono di questo movimento è stato la creazione, in maniera spontanea, di comunità cooperanti – qualcosa che mancava in una società atomizzata e disintegrata come la nostra – che includono assemblee generali, caratterizzate da lunghe discussioni, mense, gruppi di supporto e così via. Tutto questo è un work in progress che porta a realizzare strutture comunitarie che, qualora si allargassero a formare comunità più ampie e conservassero la loro vitalità, potrebbero rivelarsi di importanza cruciale.” Noam Chomsky sul Movimento Occupy Wall Street, “Siamo il 99%”, Noam Chomsky, p. 59
Problema Movimenti estemporanei, vengono fuori, restano in vita per un po' e poi spariscono, come facciamo a introdurre elementi di controllo diretto, stabile, duraturo ed istituzionalizzato da parte della cittadinanza attiva? Abbiamo bisogno di... Empowerment!
Empowerment “processo di ampliamento (attraverso il miglior uso delle risorse attuali e potenziali acquisibili) delle possibilità che il soggetto può praticare e rendere operative.” (Piergiulio Branca) Empowerment: ricerca di nuovi strumenti....
A che serve partecipare? Livello macro: Freno all'arbitrio dei poteri centrali, superamento di una relazione top-down, impedimento alla nascita di conflitti territoriali tramite progettazione partecipata con i portatori di interesse; (Luigi Bobbio, “Conflitti territoriali: sei interpretazioni”)
A che serve partecipare? • Livello micro: Volano allo sviluppo locale, partecipazione dei portatori di interesse locali alla progettazione delle strategie di sviluppo locale, mobilitazione delle risorse cognitive, relazionali e sociali finora escluse (Bilancio partecipativo)
A che serve partecipare? Proposta di Legge.... Processi partecipativi per: I) Grandi interventi; Scelte di indirizzo – Livello macro II) Bilancio partecipativo; Opere minori, istanze e proposte – Livello micro
Conclusioni • Gli strumenti partitici, sindacali, istituzionali sono imperfetti rispetto all'aggregazione e al coinvolgimento degli interessi che dovrebbero essere mobilitati in vista della progettazione del modello di sviluppo che su di loro ricade. • Abbiamo bisogno di partecipare (e di sviluppare strumenti per farlo, empowerment) per iniziare un cammino di riforma del nostro sistema istituzionale e politico, che configuri istituzioni, associazioni di categoria, partiti politici adatti alla complessità sociale del ventunesimo secolo.