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GOVERNO LOCALE E BENE COMUNE Percorso di riflessione e confronto con le comunità locali in vista delle elezioni amministrative cittadine. A cura di: Nando Pagnoncelli - Ipsos. 6 marzo 2014. 1. Struttura e andamento della popolazione.
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GOVERNO LOCALE E BENE COMUNE Percorso di riflessione e confronto con le comunità locali in vista delle elezioni amministrative cittadine A cura di: Nando Pagnoncelli - Ipsos 6 marzo 2014
Italia: serie storica popolazione residente 1961-2013 • Le principali tendenze in 150 anni di storia italiana: • la popolazione del Centro-Nord è triplicata; • quella del Sud è solo raddoppiata, a causa delle forti migrazioni verso il Nord; • tra il 1980 e il 2000 la popolazione è rimasta stabile numericamente, ma strutturalmente è molto cambiata (forte invecchiamento) • nell’ultimo decennio la crescita delle regioni settentrionali è ripresa grazie all’immigrazione Fonte: Serie storiche Istat fino al 2001, ricostruzione intercensuaria Istat 2002-2011 e Demoistat 2012-2013
Variazione % della popolazione nei comuni del Nord 1961-2011 33,9 - var.% Lombardia 22,5 - var.% Nord 19,8 - var.% Italia Fonte: elaborazioni su dati Istat (Censimento 1961 e rilevazione annuale sulla popolazione residente al primo gennaio 2011).
Popolazione residente nel Nord Italia dal 1871 al 2011 All’inizio del 2011 la popolazione della Lombardia ammonta a quasi 10 milioni di abitanti, in crescita di quasi 900.000 unità rispetto al dato del 2001 (+9,8%) e di circa due milioni e mezzo di unità dal 1961 (+33,9%). Si tratta di una crescita demografica che, tanto nel lungo periodo, quanto negli ultimi anni, non conosce uguali nelle regioni settentrionali ad esclusione del Trentino Alto Adige (+31,9%). Fonte: elaborazioni su dati Istat (Censimenti popolazione e abitazioni fino al 2001 e rilevazione annuale sulla popolazione residente Demo-Istat al 2011).
La transizione demografica Fonte: New Security Beat
Comune di Bergamo: i principali dati territoriali e demografici Non sono comprese le convivenze. I dati sono tratti dal censimento 2011 Per l’Istat è un insieme di persone normalmente coabitanti per motivi religiosi, di cura, di assistenza, militari, di pena ecc Saldo naturale: differenza tra numero di nati e di morti; Saldo migratorio: differenza tra numero di trasferimenti di residenza in entrata e in uscita dal Comune; Saldo demografico: somma degli effetti di saldo naturale, saldo migratorio e saldo per rettifiche anagrafiche Il saldo naturale negativo è ampiamente coperto dal saldo migratorio positivo. Il saldo demografico sarebbe positivo se non fossero stati cancellati molti residenti in seguito a rettifiche post censuarie effettuate sulle anagrafi. Note: dati al 2012 Fonte: Dati Censimento della popolazione e Demoistat
Il censimento e le anagrafe: le differenze tra le fonti sui residenti Attraverso il Censimento della popolazione si determina la popolazione legale. Pertanto quando escono i risultati defintivi del censimento le anagrafi comunali devono adeguare il loro dato a quello censuario. Questo significa che vengono estromessi dalle anagrafi i residenti non presenti al censimento e vengono invece aggiunti i residenti non presenti in anagrafe ma presenti nel censimento. Tuttavia molte volte le persone non trovate risiedono effettivamente in quel comune, o in alcuni casi vengono registrate erronamente in un comune mentre in realtà si sono trasferite altrove. Questo produce soprattutto nelle immediatezze del censimento una serie di revisioni anagrafiche posteriori che danno vita a reinserimenti d’ufficio di residenti erronamente cancellati e, viceversa, di cancellazione d’ufficio di persone erronamente registrate come residenti in un certo comune. A Bergamo il saldo del 2012 di queste due fattispecie (iscrizioni e cancellazioni d’ufficio) ha prodotto un saldo negativo di 588 persone. Ovvero Bergamo si trova in un anno 588 persone in meno a causa di movimenti fittizzi: queste persone infatti non si sono effettivamente spostate durante il 2012, ma molto probabilmente lo hanno fatto negli anni prcedenti. Va detto che questo numero è decisamente ridotto rispetto ad altre realtà comunali, soprattutto quelle di grandi dimensioni, in cui questo saldo può superare le 100 mila unità.
Comune di Bergamo: la popolazione residente 1961-2013 Crollo fecondità, trasferimenti verso la cintura urbana Baby boom Stranieri • Fonte: elaborazioni Ipsos su dati comune di Bergamo 1961-1981, ricostruzione intercensuaria Istat 1982-2011, Demoistat 2012-2013
Comune di Bergamo: la popolazione residente 1993-2013 • Dal 2004 fino ad oggi la popolazione residente è sostanzialmente cresciuta; • Questo aumento è dovuto al saldo migratorio (differenza tra numero di immigrati ed emigrati); • Il trend crescente del saldo migratorio si spiega soprattutto con la contrazione delle emigrazioni di questi anni e non con un aumento delle nuove iscrizioni anagrafiche; • Il boom degli ultimi 10 anni è dovuto soprattutto alla popolazione straniera.
Comune di Bergamo: popolazione per quartiere nel 2013 (1) Fonte: Rielaborazione Ipsos su dati Comune Bergamo
Comune di Bergamo: popolazione per quartiere nel 2013(valori assoluti) Fonte: Rielaborazione Ipsos su dati Comune Bergamo
Comune di Bergamo: popolazione per quartiere nel 2013(percentuali) Fonte: Rielaborazione Ipsos su dati Comune Bergamo
Comune di Bergamo: residenti per genere e per età • La componente maschile è maggioritaria fino ai 20 anni. Dopo questa età, il rapporto cambia; • Le cause principali sono la maggior mortalità maschile e la tendenza all’emigrazione più alta. • Negli ultimi anni si è verificato un forte flusso in ingresso di donne straniere Note: - rapporto di mascolinità: percentuale del numero di maschi sul totale maschi e femmine per ogni fascia d’età. Fonte: Demoistat 1-1-2013
Comune e provincia di Bergamo: residenti per età (%) • La popolazione del capoluogo in proporzione è un po’ più vecchia di quella della provincia • Il peso degli over 65 è pari a 24,6% nel comune contro il 18,7% della provincia • Questo dato è del tutto simile a quello degli altri centri storici del nord in cui la popolazione giovane tende ad andare a vivere nella cintura urbana per un serie di ragioni (tra cui quelle economiche sono importanti) Fonte: Comune di Bergamo, Bergamo in cifre 2012
Comune di Bergamo: famiglie per numero di componenti (%) Nr di famiglie: 53.748 Il 58 % delle famiglie del Comune di Bergamo sono composte da due o più persone. Il 42% delle unità familiari del Comune di Bergamo è composto da famiglie unipersonali. Se si passa a considerare invece il totale dei residenti, la quota di chi vive da solo è pari al 22%. Fonte: dati Censimento 2011
Le famiglie del comune: confronto 2001 - 2011 2011: 53.748 famiglie 2001: 48.870 famiglie Numero componenti 5 1 3 4 2 Più di 5 In un decennio è molto cresciuta la componente di famiglie unipersonali, soprattutto a causa dell’invecchiamento della popolazione. Fonte: dati Censimento 2001 e 2011
Confronto tra provincia e comune: famiglie e numero di componenti Provincia: 443.924 famiglie Comune: 53.748 famiglie Numero componenti 5 1 3 4 2 Più di 5 La distribuzione provinciale evidenzia una proporzione molto più bassa di famiglie unipersonali. Questo dipende in gran parte dalla particolare concentrazione di anziani nei capoluoghi di provincia e per questa ragione aumenta la probabilità di trovare famiglie di un componente. Fonte: dati Censimento 2011
La popolazione italiana per età COMUNE BG ITALIA 18-34 anni: 17,1% 18-34 anni: 19,6% 65 anni e oltre: 23,6% 65 anni e oltre: 20,3% Fonte: Istat, dati al 1 gennaio 2011
Comune di Bergamo: over 65 e 80 sulla popolazione totale Nota: residenti all’1-1-2013 Fonte: Comune di Bergamo, Bergamo in cifre 2012
Italia e comune di Bergamo: la piramide dell’età ITALIA COMUNE BG Fonte: Italia: Istat, dati al 1 gennaio 2011; comune di Bergamo: Bergamo in cifre 2011, dati al 1 gennaio 2012
L’evoluzione della piramide dell’età italiana: dal 1950 al 2100 Fonte: United Nations, Department of Economic and Social Affairs, Population Division (2011): World Population Prospects: The 2010 Revision. New York
L’evoluzione della piramide dell’età nigeriana: dal 1950 al 2100 Fonte: United Nations, Department of Economic and Social Affairs, Population Division (2011): World Population Prospects: The 2010 Revision. New York
L’evoluzione della piramide dell’età cinese: dal 1950 al 2100 Fonte: United Nations, Department of Economic and Social Affairs, Population Division (2011): World Population Prospects: The 2010 Revision. New York
Numero medio di figli per donna in età fertile Il tasso di fecondità della Lombardia negli ultimi dieci anni ha superato quello italiano. La forte ripresa regionale del numero medio di figli per donna è dovuta in buona parte alla maggior presenza di donne straniere e al loro livello di fecondità più elevato di quello delle italiane. Va detto anche che negli ultimi anni il tasso di fecondità delle donne straniere si sta fortemente contraendo soprattutto al nord. Questo fenomeno è dovuto soprattutto ad un cambio nel tipo di immigrazione femminile in Italia: da ricongiungimento familiare a immigrazione per lavoro. Fonte: serie storiche Istat e dati Demoistat
La popolazione italiana nel 2050 • La popolazione residente crescerà, ma di poco: secondo lo scenario centrale, la popolazione aumenterà fino circa ai 62 milioni nel 2037, per poi ridursi a 61,5 nel 2050. • Quella “italiana” sarà un cocktail. Anche se non nella stessa misura dappertutto: la quota di stranieri (escludendo quelli che hanno ottenuto la cittadinanza italiana) crescerà dal 7% attuale al 17% nel 2050. Gli stranieri saranno circa il 25% della popolazione del Nord-Ovest, meno del 3% nelle Isole. • Un paese di anziani: nel 2050 gli ultra 65enni supereranno il 30% della popolazione, dal 20% attuale – e gli ultra 80enni cresceranno dall’attuale 5,8% al 15%. • Il sistema di welfare così come è pensato oggi sarà ancora finanziariamente sostenibile? • L’invecchiamento della popolazione non può essere più pensato solo in termini di maggiori servizi di cura. Bisogna anche ripensare la città e i servizi sulla base di una fetta di popolazione che ha esigenze molto eterogenee.
L’invecchiamento della popolazione: 3 sfide • La scarsità di risorse umane per il sistema produttivo: in particolare si stima che fra 10 anni e per 10 anni andrà in pensione circa un milione di persone all’anno (i figli del baby boom), mentre al contempo potranno entrare nel mercato del lavoro solo 500mila italiani. • Esiste un problema di sostenibilità della finanza pubblica nel contesto del patto di stabilità e di convergenza delle politiche economiche in ambito comunitario. La riduzione della base imponibile conseguente all’uscita dal mercato del lavoro della generazione del baby-boom, l’aumento della spesa per le pensioni e l’assistenza sanitaria, fanno aumentare il debito pubblico e minano la sostenibilità del bilancio dello Stato. • La maggiore longevità e la sopravvivenza dei grandi vecchi rappresentano un problema per i sistemi sanitari e di assistenza a lungo termine e rendono necessario il contenimento della domanda di tali servizi attraverso la promozione di stili di vita compatibili con un sano invecchiamento.
Saldo annuo della popolazione straniera in Italia 2002-2012 Entrata della Romania in UE Il flusso in entrata in degli stranieri in questi ultimi anni non è stato omogeneo. I due momenti di maggior flusso sono stati il 2003-2004 con la regolarizzazione contenuta nella Bossi-Fini e l’allargamento dell’Ue nel 2007-2008 con l’ingresso della Romania. L’ aumento del saldo nell’ultimo anno è in buona parte fittizio. La popolazione degli anni precedenti è ricavata dalle ricostruzioni intercensuarie mentre la popolazione 2012 è ricavata dalle anagrafi che sottostimano notevolmente il dato degli stranieri usciti dal paese. Regolarizzazione Bossi-Fini Effetto fittizio post censuario • Fonte: ricostruzione intercensuaria Istat 2002-2011, Demoistat 2012
Il censimento, le anagrafi e gli stranieri Il dato della popolazione fornito dal censimento e quello fornito dalle anagrafi presentano alcune discrasie. Il censimento normalmente sottostima il dato effettivo della popolazione in quanto non vengono trovate molte persone che in realtà sono effettivamente residenti, mentre le anagrafi sovrastimano tale dato in quanto le persone che trasferiscono la propria residenza spesso non vengono cancellate dal comune di provenienza. Perciò il dato della popolazione che esce dal censimento normalmente è molto inferiore a quello fornito dalle anagrafi. Siccome la popolazione rilevata nel censimento è quella legale, le anagrafi si devono adattare al dato censuario. Questo significa che i dati precedentemente forniti dalle anagrafi perdono di validità. Per ovviare a questo problema l’Istat a fini statistici fornisce una ricostruzione intercensuaria dei dati delle anagrafi, in maniera tale da rendere tutte le fonti omogenee. Perciò i dati demografici che vanno dal 2002 al 2011 sono normalmente provenienti da ricostruzioni intercensuarie e quindi ripuliti da tutti gli errori presenti nelle anagrafi. Dal confronto tra il dato originalmente prodotto dalle anagrafi tra 2001 e 2011 e il dato di ricostruzione intercensuaria dello stesso periodo è emerso che una grossa percentuale di stranieri considerati come residenti in realtà non era più presente nel nostro paese. Il problema principale è individuabile nei trasferimenti all’estero degli stranieri: quando uno straniero che risiede in Italia si trasferisce in un’altro paese solamente una volta su dieci viene cancellato dall’anagrafe del comune italiano di provenienza. Questo significa che tutti i dati anagrafici prodotti dal 2012 fino al prossimo censimento molto probabilmente sconteranno questo problema e quindi la quantità di stranieri residenti risulterà sovrastimata rispetto al dato reale.
Gli stranieri in Italia % stranieri Italia 7,4 Lombardia 10,5 Provincia BG 10,9 Comune BG 13,8 In Italia sono presenti circa 4.387.721 cittadini stranieri. A questi vanno aggiunti i cittadini irregolari: secondo l’Ocse fra i 500-750 mila ma una stima precisa è difficile. La concentrazione degli stranieri è maggiore al nord in quanto vengono attratti dalle maggiori opportunità lavorative • Fonte: Istat, Movimento e calcolo annuale della popolazione straniera residente e struttura per cittadinanza
La percentuale di cittadini di origine straniera • Fonte: dati Demoistat all’1-1-2013
La crescita della popolazione straniera dal 2003 al 2013 per provincia Quasi ¼ dei cittadini stranieri italiani sono residenti in Lombardia. La popolazione straniera in regione è quasi triplicata negli ultimi dieci anni, passando da 356 mila a 1 milione e 29 mila circa. Il ritmo di crescita è stato po’ più intenso fino al 2008 e poi è leggermente calato. In provincia di Bergamo la popolazione straniera è aumentata in maniera maggiore rispetto alla media regionale, ma in altre province la crescita è stata molto più evidente (Pavia, Lodi e Monza). • Fonte: ricostruzione intercensuaria Istat 2003 e 2008, Demoistat 2013
Provincia di Bergamo: residenti stranieri al 2001 e al 2011 2001 2011 • Fonte: dati Istat
Stima degli irregolari nella provincia di Bergamo • Nota: il dato dei residenti non tiene conto delle ricostruzioni intercensuarie e quindi risulta sovrastimato • Fonte: elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicità.
La crescita della popolazione straniera nel comune di Bergamo Nel comune di Bergamo la presenza degli stranieri è più alta che nell’intera provincia. Questa tendenza è del tutto simile a quella evidenziata in gran parte delle provincie del Nord e del Centro. Sebbene non abbiano una connotazione esclusivamente urbana, i flussi migratori avvenuti recentemente in Italia hanno privilegiato i comuni di grandi dimensioni. • Fonte: ricostruzione intercensuaria Istat 2003-2011, Demoistat 2012-2013
Comune di Bergamo: la % di donne sul totale degli stranieri • La percentuale di donne straniere nel comune di Bergamo è andata continuamente crescendo. • Già dal 2002 il numero di donne straniere aveva superato quello degli uomini anche in virtù delle due fasi dell’immigrazione femminile: • una prima fase è quella della ricongiunzione familiare • una seconda fase è quella dell’immigrazione femminile per lavoro. • Fonte: Censimento 2011, ricostruzione intercensuaria Istat 2002-2011, Demoistat 2012-2013
Comune di Bergamo: età di stranieri e italiani 2003-2013 Stranieri Italiani Gli stranieri sono mediamente molto meno anziani degli italiani. Nel 2013 il numero di cittadini italiani over 65 nel Comune di Bergamo era pari al 28,2% contro il 2,1% degli stranieri. Aumenta tra gli stranieri la proporzione delle persone in età 40-64, crescita trainata soprattutto dalla componente femminile. • Fonte: dati Ricostruzione intercensuaria Istat 2003 e Demoistat 2013
Comune di Bergamo: la popolazione 0-14 Il peso degli stranieri va aumentando tra i giovani, soprattutto in ragione di un più elevato livello di fecondità delle donne straniere rispetto a quelle italiane • Fonte: dati Demoistat all’1-1-2013
Nazionalità di provenienza dei cittadini di origine straniera • La graduatoria secondo la presenza rimane immutata rispetto a quella dello scorso anno. • La metà di tutti i residenti stranieri è rappresentata solo da cinque nazioni: Bolivia, Romania, Marocco, • Ucraina ed Albania. • Le due comunità più presenti nel comune di Bergamo sono la boliviana e la rumena; a livello • provinciale le due più numerose sono quella marocchina e rumena. • La quota prevalente di immigrati originari dalla Bolivia è da collegare al gemellaggio tra la Diocesi di • Bergamo e l’Arcidiocesi di Cochabamba. Fonte: Comune di Bergamo, Bergamo in cifre 2012
Comune di Bergamo: iscritti alle scuole dell’infanzia Fonte: Comune di Bergamo, Bergamo in cifre 2012
Comune di Bergamo: iscritti alle scuole primarie Fonte: Comune di Bergamo, Bergamo in cifre 2012
Comune di Bergamo: iscritti alle scuole secondarie Fonte: Comune di Bergamo, Bergamo in cifre 2012
Comune di Bergamo: residenza degli studenti iscritti al 1°anno • GLI ASPETTI SOCIO-DEMOGRAFICI SONO DETERMINANTI PER STABILIRE LE POLITICHE DI GESTIONE DI SERVIZI E L’ORGANIZZAZIONE DEI FLUSSI. LA SCUOLA E L’UNIVERSITA’ NE SONO UN ESEMPIO. Fonte: Comune di Bergamo, Bergamo in cifre 2011
Alunni stranieri per ordine scuola e provincia – a.s. 2012/13 • Fonte: Miur, Servizio Statistico, Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano – a.s. 2012/13, ottobre 2013
L’andamento dell’economia mondiale dal 2000 • Il 2009 è l’annushorribilisdella recente crisi economica, il Pil mondiale fa registrare una flessione. • Il volume complessivo di scambi commerciali di beni e servizi aveva subito una flessione pari al -10,6%. • Il 2010 invece è un anno di forte ripresa con il Pil che cresce del 5,2%, un livello pari a quello del 2007. • Dal 2011 il Pil e gli scambi a livello mondiale subiscono un nuovo rallentamento dovuto soprattutto alla crisi dell’Eurozona che perdura fino al 2013 • Fonte: stime e proiezioni Fmi Gennaio 2014
Il Pil nelle principali economie avanzate Tra la fine del 2011 e il II trimestre 2012 il Pil ha arrestato la sua crescita in alcune economie avanzate appartenenti all’Area euro. Spagna e Italia sono entrate in recessione e hanno dato cenni di miglioramento solo negli ultimi trimestri del 2013. • Note: per il Pil valori concatenati con anno base 2005 in milioni di euro; per produzione industriale valori indice 2005=100 • Fonte: Eurostat