E N D
SISTEMA TEGUMENTARIO La pelle (detta anche cute o tegumento) riveste tutto il corpo.In corrispondenza delle aperture (bocca, ano, aperture uro-genitali) continua con epiteli sottili, costantemente umidi, detti mucose.La pelle non è soltanto un involucro, ma esplica diverse funzioni importanti:difesasensibilità (tattile, termica e dolorifica)traspirazione e raffreddamentoLa pelle possiede pigmenti (melanina) che danno colore e funzionano da schermo ai raggi solari difendendoci, in particolare, da quelli ultravioletti.La pelle è formata da più strati, uniti fra loro, ma ben distinti: l’epidermide il derma l’ipoderma annessi cutanei
L’epidermide • Le cellule sono sempre molto vulnerabili e delicate, eppure alcune devono necessariamente stare alla periferia del corpo, al confine tra l’individuo ed il mondo esterno.La natura ha risolto questo problema rivestendo il nostro corpo di cellule morte.Guardando la pelle si vede uno strato di residui cellulari tanto compressi da costituire microscopiche squamette di cheratina.Questo strato indurito, detto perciò corneo, ha uno spessore inferiore ad un decimo di millimetro.Subito sotto c’è uno strato di dieci o venti cellule vive, ricche di cheratina e destinate a trasformarsi in squamette dello strato corneo.Ogni volta che sfreghiamo le mani o che urtiamo un oggetto, perdiamo parte dello strato corneo. Uno strato germinativo di cellule basali, situate a circa due decimi di millimetro dalla superficie, provvede a mantenere invariato lo spessore della nostra cute.Ogni cellula basale, dividendosi, ne forma due: una rimane a far parte dello strato basale, pronta a dividersi di nuovo, mentre l’altra entra a far parte degli strati epidermici successivi.Dopo circa venti giorni dalla sua nascita, la seconda cellula, ormai morta e ridotta a squametta, raggiunge la superficie della pelle per staccarsene alla prima occasione.L’epidermide, in conclusione, è una struttura dinamica che si rinnova continuamente.
Descriviamo l’epidermide partendo dallo strato più profondo: • strato basale:è formato da una fila di cellule cilindriche che si riproducono frequentemente, queste cellule sono chiamate anche germinative perché dalla loro riproduzione dipende il rinnovamento dell’epidermide.Queste cellule sono nutrite direttamente dai capillari sanguigni. • strato mucoso del Malpigli o delle cellule spinose:è formato da più file di cellule, anche esse si riproducono sostituendo le cellule morte.Le cellule sono grandi, con abbondante citoplasma, nel quale si notano piccole fibre che mettono in comunicazione le cellule tra loro e permettono lo scambio di sostanze nutritive.Le cellule più superficiali di questo strato sono più schiacciate ed allungate (per la mancanza di nutrizione). • strato granuloso:le cellule sono molto allungate e parallele alla superficie.Il citoplasma è granuloso perché contiene una sostanza lipoproteica chiamata cheratoialina. • strato lucido:i contorni di queste cellule non sono più ben definiti perché la membrana plasmatica si sta disgregando.Il nucleo è atrofizzato.Il citoplasma è ricco di gocce di una sostanza lipoproteica chiamata eleidina, questa sostanza è splendente e conferisce alla pelle lucentezza.Lo strato lucido è una barriera che protegge gli strati più profondi. • strato corneo:è formato da molte file di cellule appiattite.Le cellule a contatto con lo strato lucido hanno ancora il nucleo, mentre quelle più superficiali non lo hanno.Il citoplasma è trasformato in lamelle cheratiniche (la cheratina è una sostanza che rende rigida la pelle).Le lamelle delle cellule più profonde sono ricche di acqua e grassi che permettono alle lamelle di restare unite.Le lamelle delle cellule superficiali sono, invece, povere di acqua, desquamano continuamente e sono sostituite dalle cellule che provengono dagli strati più profondi.
Il derma o corion • Sotto l’epidermide si trova un denso tessuto connettivo fibroso detto derma.La superficie del derma si presenta ondulata a forma di solchi e rilievi, essi sono rilevabili sui polpastrelli e sul palmo della mano.Non seguono un andamento definito e si presentano in modo diverso da individuo ad individuo. • Il derma, al contrario dell’epidermide, ospita sottili vasi sanguigni e molte terminazioni nervose che fanno della pelle un’ottima superficie sensoriale.Il derma contiene anche microscopiche ghiandole sudoripare costituite da un tubulo avvolto a gomitolo. Il tubulo sbocca all’esterno dove riversa acqua salata mista con urea. • Nel derma, inoltre, si introflettono dei gruppi di cellule epidermiche: alcune, molto attive, si dividono formando cellule cheratinizzate che muoiono stipandosi insieme a forma di pelo. Il pelo cresce lentamente ed ha una vita di 2-5 anni. • I peli, i capelli e la pelle stessa devono la propria lucidità ad un grasso lubrificante, detto sebo, secreto da apposite ghiandole situate nel derma.
Il derma si divide in: • strato papillareè il più esterno, a contatto con l’epidermide. È sollevato in numerose papille dove possono trovarsi le numerose terminazioni nervose, quelle del caldo, del freddo, del tatto e del dolore.Il tessuto è ricco di vasi sanguigni e linfatici. • strato reticolare:si tratta del tipico tessuto connettivo con funzione di sostegno.È formato da cellule separate da abbondante sostanza intercellulare ricca di fibre elastiche e collagene.
L’ipoderma o strato sottocutaneo • Questo strato si trova tra lo strato più profondo del derma e la membrana che riveste i muscoli, fodera tutta la pelle ma cambia spessore a seconda del luogo in cui si trova.Lo spessore dipende anche dall’alimentazione, dall’età e dal sesso.Nel bambino è abbondante e distribuito in maniera regolare, durante la pubertà il sottocutaneo acquista le caratteristiche definitive, sviluppandosi, nella donna, alla radice degli arti, al seno e nella regione peri-ombellicale.Nella vecchiaia il sottocutaneo tende a scomparire provocando afflosciamento e rughe.
Può essere diviso in due strati: • ipoderma • è la diretta continuazione del derma, è attraversato da fibre collagene che formano una rete contenente globuli adiposi.Questa rete è molto vascolarizzata e conferisce durezza ed elasticità alla pelle.Il tessuto adiposo di questo strato svolge tre ruoli principali:isolante termico contro l’eccessiva dispersione di calorefunzione meccanica di sostegno e di difesa dei tessuti sottostanti (ammortizza l’effetto di leggeri traumi)costituisce una notevole riserva energetica (in un uomo di circa 70 kg di peso, il deposito di grasso corrisponde a 45.000 – 90.000 calorie) • strato profondo • è meno ricco di globuli di grasso, dà la possibilità alla pelle di scorrere sugli strati muscolari. Questa zona è talmente ricca di vasi sanguigni e linfatici da permettere che, iniettandovi un liquido, questo sia assorbito con grande facilità.Gli stessi vasi nutrono e ricevono i rifiuti dalle varie ghiandole epiteliali (sebacee, sudoripare e pilifere).
Annessi cutanei • Le ghiandole sudoripare, le ghiandole sebacee, la ghiandola mammaria, i peli e le unghie costituiscono il gruppo degli annessi cutanei
Il pelo • I peli sono filamenti cornei presenti su quasi tutta la superficie del corpo umano; mancano sulla pianta dei piedi, sul palmo delle mani, sulla superficie dorsale del segmento distale delle dita, sul margine libero delle labbra, sulla faccia interna del prepuzio, sul glande, sul clitoride, sulla superficie interna della grandi labbra e sulle piccole labbra. In tutte le altre sedi si osservano delle differenze nella quantità e nelle caratteristiche morfologiche dei peli, tutto questo in rapporto sia a fattori genetici individuali sia al sesso.Tanto nell’uomo che nella donna, i peli si mostrano folti grossi e lunghi in corrispondenza del cuoio capelluto, del pube e del cavo ascellare; in altre aree, come le palpebre sono finissimi.Tra questi due estremi si trovano zone con uno sviluppo della peluria diverso nell’uomo e nella donna adulti.
Distinguiamo due tipi di peli: • la lanugine o vellopeluria chiara, corta, sottile e morbida, come quella delle guance dei bambini • il pelo terminalelungo, resistente, pigmentato e rigido, come tutti i peli del corpo • Un altro tipo di classificazione divide i peli in: • peli sessuali maschili come barba e baffi, presenti solo nell’uomo adulto • peli sessuali femminili e maschili come peli ascellari e pubici, presenti in entrambi i sessi, ma solo dopo lo sviluppo • peli non sessuali come capelli, ciglia e sopracciglia, presenti in entrambi i sessi fin dalla nascitaI peli sono impiantati obliquamente rispetto alla pelle, con un angolo di 75° gradi circa; in base alla loro localizzazione, presentano sensibili differenze di lunghezza e di diametro e sono chiamati • capelli sul cranio • barba sulle guance e sul mento • ciglia sul margine libero delle palpebre • sopracciglia sul contorno superiore dell’orbita • vibrisse nel vestibolo del naso • tragi all’inizio del meato acustico esterno (peli dell’orecchio) • Ciglia, sopracciglia, vibrisse e tragi sono peli brevi e rettilinei di sezione circolare;i peli delle regioni genitali e del cavo ascellare e, gran parte delle formazioni pilifere del maschio, sono più lunghi a sezione ovale, ondulati e più scuri dei rimanenti peli.Per quanto riguarda i capelli, possono essere a sezione tonda nei capelli lisci, tipici degli orientali, ovali nei capelli riccioluti e crespi, tipici degli africani.
Ciascun pelo è formato dal fusto o stelo, il bulbo o radice e dal follicolo. • Lo stelo è la parte del pelo che emerge sulla superficie cutanea.Ha un’estremità chiamata apice ed un’altra estremità, che si trova nel derma, chiamata bulbo. • Il pelo è formato da un sottile bastoncello di cheratina, proteina che ha la caratteristica di indurire a contatto con l’aria.La cheratina resiste molto agli acidi ma è attaccata dagli alcali (caratteristica sfruttata dalle creme depilatorie), è elastica, flessibile, permeabile all’umidità ed impermeabile ai grassi. • Il pelo, ma maggiormente il capello, è elastico e può allungarsi, assorbendo acqua, fino a raddoppiare il suo volume. • Il fusto del pelo può essere rettilineo o ondulato, con diametro variabile tra i 15 e gli 80 micron (un micron corrisponde ad un millesimo di millimetro).Il pelo, visto in sezione, è costituito da tre strati concentrici: la cuticola, la corteccia ed il midollo.
LA CUTICOLA • La cuticola è formata da 6-8 strati di squame quadrangolari, non pigmentate, sono lamelle cornee appiattite e parzialmente sovrapposte le une sulle altre, quasi come le tegole del tetto.Lo spessore di questo strato è di 1–2 micron.La cuticola ha la funzione di proteggere gli strati sottostanti e, permette, con le sue squame a gradini, che il sebo arrivi fino all’apice del capello per fornire la giusta lubrificazione e difesa.La lucentezza del capello è dovuta proprio a queste squamette semitrasparenti, che riflettono la luce come tanti specchi.In un capello sano, forte e curato, le lamelle sono aderenti e raccolte ed il capello risulta lucente.Quando le lamelle si aprono i capelli diventano opachi, indifesi e maggiormente permeabili all’umidità.La cuticola degenera man mano che il capello cresce in lunghezza, verso la punta del capello la cuticola appare logora, con squame sfioccate, fino a scomparire del tutto.
LA CORTECCIA • La corteccia è formata da cellule epiteliali contenenti fibre longitudinali intrecciate ed un pigmento chiamato melanina, il pigmento del colore sono presenti nella parte più esterna del fusto, la parte centrale è più trasparente e povera di pigmento.Fra le fibre della corteccia si trovano delle bollicine d’aria che rifrangono la luce determinando le gradazioni chiare del colore del capello.La corteccia ha la funzione di conferire al pelo le sue proprietà meccaniche di morbidezza, resistenza ed elasticità.
IL MIDOLLO • Il midollo è la parte più centrale ed è costituita dapoche cellule poliedriche sovrapposte, ricche di grassi e poco corneificate, frammiste a granuli melaninici e bolle d’aria.Questo strato manca nei peli sottili ed in molti casi è assai ridotto, soprattutto verso l’apice del pelo. Il midollo, insieme alla papilla, forma la matrice del pelo.
LA RADICE • La radice è la parte del pelo non visibile, situata negli strati più profondi della cute (derma o ipoderma).È avvolta da una guaina a forma di sacco, chiamata follicolo pilifero, che sbocca sull’epidermide con un orifizio chiamato ostio follicolare (la parete follicolare è formata dall’invaginazione dell’epidermide nel derma). Nella zona immediatamente sottostante all’ostio follicolare c’è la zona denominata colletto del follicolo, questa si discosta dal pelo prima che lo stesso fuoriesca dall’epidermide (nella parte inferiore, invece, il follicolo è strettamente aderente al pelo).L’estremità profonda della radice è ingrossata, a forma di clava rovesciata, ed è chiamata bulbopilifero
BULBOPILIFERO. • Il bulbo, nella sua estremità inferiore, è scavato a cupola per accogliere la papilla del pelo, un rilievo dermico, molto irrorato che può essere considerato l’organo riproduttore del pelo. La papilla, insieme al midollo presente nella parte inferiore del bulbo, forma la matrice del pelo, un’insieme di cellule che si riproducono continuamente oltre a produrre sostanze proteiche come la cheratina, che rappresenta la sostanza principale delle fibre che compongono il pelo.Nella papilla sono presenti cellule che producono melanina, il pigmento che determina il colore del pelo. Se la papilla si ritrae e si distacca dal bulbo, il pelo muore.
Composizione del pelo • Il pelo è prevalentemente composto di proteine (85 – 90 %), da acqua (4 – 13%), da grassi (2 – 3%) e da zolfo, che gli conferisce una certa resistenza. Sono presenti in tracce anche tanti altri minerali (argento, arsenico, cadmio, calcio, cromo, ferro, fosforo, rame, silicio, zinco).A volte a livello dei capelli sono rintracciabili minerali come il piombo ed il mercurio che provengono da sorgenti esterne e sono dei veri e propri inquinanti.Se si esegue l’analisi chimica dei capelli con il mineralogramma si possono evidenziare carenze che il corpo non ancora esprime (i capelli contengono gli stessi minerali presenti nelle cellule del corpo e quindi rappresentano lo stato di salute di esso); attraverso l’analisi di una ciocca di capelli si potrà anche evidenziare la presenza di sostanze tossiche nell’organismo.
Il colore del pelo • Il colore del pelo è dato da un pigmento chiamato melanina prodotto da cellule particolari chiamate melanociti. • Secondo la densità del pigmento avremo peli più o meno colorati.La melanina può essere presente in tre forme diverse: • eumelanina (colore bruno o nero) • feomelanina (colore biondo) • ertromelanina o tricosiderina (colore rosso)
La produzione di melanina è soggetta al controllo genetico perciò il colore dei peli e dei capelli è un fattore ereditario. • Negli albini, che presentano peli e capelli completamente bianchi manca del tutto il pigmento melaninici, perciò l’aria riflette completamente la luce (leucotrichia). • La tonalità del colore dipende, oltre che dal tipo di melanina, anche dal modo in cui sono disposti i pigmenti e dalla quantità degli stessi. • Le cellule che producono melanina si trovano a livello della matrice del pelo, producono il pigmento e lo cedono alle cellule pilifere che, durante l’accrescimento, trasportano la melanina negli strati superiori. • La quantità della melanina nella corteccia e nel midollo è in rapporto con l’aria, meno densa è la melanina e più le bollicine d’aria rifrangono la luce, facendo apparire i peli più chiari. • Negli adulti sani, con l’avanzare dell’età, l’attività dei melanociti si fa intermittente per molti anni, finché cessa del tutto rendendo i capelli bianchi (questo fenomeno è detto canizie e porta all’incanutimento).Le prime aree soggette a diventare bianche sono le tempie, la sommità del capo e la regione occipitale. • Normalmente il fenomeno comincia a manifestarsi intorno ai 30-35 anni. Esiste un incanutimento precoce, prima dei 20 anni, legato ad una caratteristica ereditaria, talvolta accentuata da disfunzioni e malattie dell’organismo (ipertiroidismo, ipotiroidismo, diabete, anemia perniciosa).
Il ciclo del pelo • La produzione e l’accrescimento del pelo avvengono grazie a fasi di attività che si alternano a fasi di involuzione e di riposo. • Nell’essere umano il rinnovamento del pelo è continuo, un totale ricambio dei peli si ha nell’uomo poco prima e poco dopo la nascita, la lanugine cade ed è rimpiazzata da nuovi peli.Al secondo cambio, dopo la nascita, si ha la differenziazione tra peli e capelli. • La durata di vita di un pelo varia moltissimo, a seconda delle zone del corpo: • un capello può vivere da 2 a 4 anni • un pelo dai 20 ai 150 giorni (nella coscia 20-50 gg, nell’avambraccio 20-40gg) • Anche la crescita cambia a seconda delle zone del corpo: • i capelli crescono circa 0, 4 mm al giorno • i peli crescono 0, 25 mm al giorno
Il follicolo di un pelo ha una attività ciclica perché non cresce con regolarità e continuità, il ciclo del pelo è suddiviso in tre fasi: • anagen o fase di crescitala base del follicolo pilifero inizia a formare il bulbo che si ingrandisce e va a ricoprire la papilla dermica.Le cellule della matrice hanno un’attività molto intensa (ogni 12-24 ore completano un ciclo di mitosi – riproduzione cellulare).Al termine dell’anagen il bulbo ha formato la cima del nuovo pelo che risulta visibile al livello del colletto follicolare.In questa fase il bulbo è ricco di nutrimento e ben attaccato alla papilla.Durante questa fase i melanociti cominciano a produrre melanina. • catagen o fase di involuzionein questo periodo si ferma la divisione cellulare, la membrana che separa il bulbo dalla papilla dermica si ispessisce ed i prolungamenti delle cellule che producono melanina si contraggono, per cui, l’ultimo tratto del pelo diventa privo di pigmento.Le cellule del bulbo si spingono verso l’alto, il fondo del follicolo appare svuotato, lasciando la papilla scoperta.Il bulbo, non più alimentato dalla papilla, si atrofizza; in questa fase un pelo strappato ci apparirà biancastro. • telogen o fase di riposola papilla si riduce, il pelo è espulso da un nuovo pelo in fase anagen che lo sospinge verso l’alto.
I peli non si trovano tutti nella stessa fase simultaneamente, altrimenti avremmo periodicamente delle zone glabre (cioè prive di peli).Nell’uomo, in ogni momento, il 10-15% dei peli è in fase telogen, meno dell’1% è in fase catagen e la maggioranza è in fase anagen (80-90%).Diversi fattori influenzano lo sviluppo del pelo, i più importanti sono: • l’età (con l’età il rinnovamento è più lento) • la circolazione (più arriva sangue più è attivo il ciclo) • le vitamine (le vitamine A, E, C, B5, B6 influenzano il ciclo) • la temperatura (con il caldo i peli crescono maggiormente) • le radiazioni (stimolano la produzione pilifera) • la stagione (l’attività maggiore si ha in primavera ed in autunno) • gli stati emotivi (depressione = minore crescita) • la nutrizione (diete sconsiderate = minore crescita) • gli ormoni (gli androgeni stimolano la produzione dei peli, gli estrogeni la inibiscono perché bloccano l’attività degli ormoni androgeni).
I capelli • I capelli si distinguono dai peli in quanto sono più fitti e più lunghi; il loro spessore, il numero, il colore e la forma dipendono dall’età, dalla razza e dal sesso. • In media ci sono circa 300 capelli per cm2 di cuoio capelluto.Nell’adulto avremo, quindi, un totale di circa 100.000 follicoli contro circa i 10.000.000 di peli del resto del corpo. • Alla nascita possediamo più di mille follicoli per cm2 di cuoio capelluto, con gli anni e con l’invecchiamento la densità follicolare diminuisce.I bambini hanno più capelli rispetto agli adulti, ma sono più sottili e meno pigmentati. • Il numero dei capelli è in relazione anche con il colore dei capelli: i biondi hanno capelli più fini ma ne posseggono un numero maggiore.Normalmente un capello cresce di circa 0,1 – 0,5 mm al giorno e vive per un periodo che va da 2 a 4 anni.
Sembra che nelle donne la crescita sia maggiore e più veloce rispetto agli uomini, anche se condizione particolari (come dopo la gravidanza, durante l’allattamento, sotto stress, in presenza di carenze alimentari o squilibri endocrini) può verificarsi un rallentamento ed un’importante perdita di capelli. • Si considera normale una perdita giornaliera di 30/60 capelli al giorno.Il capello è una fibra forte, quando è sano può sopportare un peso variabile da 50 a 100 grammi.Un capello di medie dimensioni possiede addirittura un punto di rottura superiore a quello dell’alluminio. • Oltre alla resistenza un capello è dotato anche di una notevole elasticità.Se tiriamo un capello, in breve tempo tornerà alla sua lunghezza originale.Queste proprietà decrescono man mano ci avviciniamo alla punta del capello, dove le cellule cheratinizzate tendono a diminuire.
I capelli sono in grado di assorbire acqua molto rapidamente, fino ad un massimo del 30% del loro peso. • Quando i capelli assorbono acqua aumentano di diametro anche del 15-20% ma non si allungano più del 2%.I capelli, se sottoposti a frizione, liberano cariche elettriche, comunemente si dice che si “elettrizzano”, questo succede tanto più quanto sono asciutti ed il clima è secco.A seconda del tipo di cheratina di cui sono composti, i capelli assumono l’aspetto di capelli lisci (alfa cheratina) o ricci (beta cheratina).Per quanto riguarda le differenze razziali, i capelli degli asiatici sono più robusti di quelli degli africani perché in questi ultimi, nel punto di torsione, sono appiattiti e più vulnerabili.
I peli nelle diverse regioni corporee • Barba e baffi: • sono formati da peli più grossi, meno fitti e meno lunghi dei capelli.Il loro colore corrisponde in genere a quello dei capelli.Sono caratteristici dell’uomo, in quanto il loro maggiore o minore sviluppo è determinato dall’influenza più o meno accentuata degli ormoni maschili.Anche nella donna, in seguito a disfunzioni ormonali, si può avere la comparsa di barba e baffi. • Peli degli organi genitali e delle ascelle: • sono più scuri, più robusti, ondulati e con sezione ovale anziché rotonda.Compaiono solo dopo lo sviluppo, durante la pubertà. • Ciglia, sopracciglia, vibrisse e tragi: • sono più corti, più duri e più scuri degli altri peli.Inoltre ciglia e sopracciglia non risentono di alcuna influenza ormonale.
Peli delle altre regioni del corpo: • nell’uomo, dopo la pubertà, si ha un notevole sviluppo del pelo, con la trasformazione della peluria in peli veri e propri, in particolare sulle gambe, sulle braccia, sul petto, sulle spalle e sul ventre. • Sia nell’uomo sia nella donna si può avere l’ipertricosi, cioè lo sviluppo di peli ruvidi ed ispidi in zone normalmente ricoperti da peli normali. • Nella donna si può avere una esuberanza di peli che, a seconda dei casi potrà essere definita ipertricosi o irsutismo (si presenta solo nelle donne).
Annessi del pelo • Al follicolo pilifero sono annesse una o più ghiandole sebacee e, talvolta anche ghiandole sudoripare apocrine.Un altro importante annesso è il muscolo erettore del pelo o pilomotore.È un muscolo involontario, formato da fibre lisce e allungate a nastro, nasce poco al di sotto dell’epidermide e prosegue obliquamente, in profondità, fino ad arrivare sotto la ghiandola sebacea e termina nella parte media o inferiore del follicolo. • La contrazione di questo muscolo provoca lo svuotamento della ghiandola sebacea, il raddrizzamento del pelo e la sporgenza di una piccola parte della cute sul suo immediato contorno.Si determina così il fenomeno dell’orripilazione, più comunemente detto “pelle d’oca”, in seguito a stimoli termici (come il freddo) o per cause psichiche (come disgusto e paura). • L’orripilazione può essere localizzata o estesa a tutto il corpo.Alcuni peli del corpo mancano spesso del muscolo erettore: peli delle guance, delle labbra, ciglia, sopracciglia, vibrisse e tragi.Annessi al follicolo, nella papilla, troviamo vasi sanguigni e nervi; questo spiega perché è doloroso strappare un pelo, mentre non lo è per niente tagliarlo nella parte visibile dello stelo.Il fusto, infatti, è costituito da sole cellule morte e non è a contatto con ramificazioni nervose.
Ghiandole sebacee • Sono piccole ghiandole annesse ai follicoli piliferi (sono da due a cinque per follicolo), sono a grappolo, il loro volume è variabile.Sono poste al lato del follicolo pilifero, nell’angolo tra il follicolo stesso ed il muscolo erettore del pelo, la contrazione di quest’ultimo comporta lo svuotamento della ghiandola.Sono diffuse su tutta la superficie cutanea (tranne sulle palme delle mani e sulle piante dei piedi), sono molto abbondanti sul viso e sul cuoio capelluto.In certe zone le ghiandole sebacee terminano direttamente sulla superficie della cute: sulle piccole labbra, sul glande, sull’orlo roseo delle labbra, sull’areola mammaria.Sono definite come ghiandole a secrezione olocrina in quanto il secreto si forma per distruzione totale delle cellule stesse, le cellule, infatti, secernono se stesse.Sono ghiandole di tipo alveolare strutturate in lobuli che secernono sebo e che sboccano tutti in un comune dotto escretore che si apre nel follicolo pilifero o sulla superficie cutanea.Nel lobulo, le cellule, man mano che si staccano dallo strato più profondo, si trasformano in una sacca di sebo che, arrivata in superficie, scoppia e si svuota nel tubulo escretore.Le ghiandole sebacee sono molto variabili per forma e dimensione: sono più grandi e numerose al volto, specie nella zona centrale della fronte ed ai solchi del naso, al collo, al petto ed al dorso (regioni seborroiche).
Ghiandole sebacee • Una ghiandola sebacea è formata da: • una parte secretiva (acini) • un dotto escretore • Il dotto escretore sbocca nel follicolo pilifero o alla superficie dell’epidermide.La ghiandola produce sebo (1-2 grammi nelle 24 ore), una volta prodotto esso si spande lungo il follicolo pilifero ed esce dall’ostio follicolare. • La funzione del sebo è lubrificare il pelo, rendendolo morbido e brillante, e rendere impermeabile la pelle, impedirne il disseccamento e difenderla dall’attacco dei microbi.La quantità di sebo varia con l’età, lo stato di salute, le influenze ormonali, stagionali (si produce più sebo con il caldo) e nervose. • Se la secrezione sebacea è insufficiente il capello diventa secco, sbiadito, se è troppo abbondante il capello si appesantisce e casca, risulta untuoso al tatto.
SEBORREA • La secrezione troppo abbondante è chiamata seborrea e favorisce lo sviluppo dell’acne: Se il sebo non fuoriesce dal follicolo, per una occlusione del canale escretore, si indurisce, dilata il canale ed il suo orifizio esterno (poro dilatato) e produce un vero e proprio tappo ceroso (comedone).Se penetrano dei batteri, l’orifizio si infiamma (diventa rosso e gonfio) e, successivamente, produce pus (batteri e linfociti morti). • Il sebo è una sostanza grassa che ha un che ha un pH variabile da 3 a 4.Il sebo si espande lungo il pelo lubrificandolo, e penetra tra gli spazi dello strato corneo disgiunto.Inoltre, mescolandosi con il secreto delle ghiandole sudoripare e con le cellule di sfaldamento dello strato corneo, forma una sottile emulsione che ricopre lo strato corneo e che ne costituisce il mantello idrolipidico di protezione.Questo mantello ha un pH variabile da 4,5 a 6,5.
La secrezione sebacea è presente alla nascita, diminuisce poi rapidamente fino a scomparire, riprende definitivamente nel periodo della pubertà (il funzionamento di queste ghiandole è regolato dagli ormoni sessuali). • La pellicola idrolipidica, se rimossa, è ricostituita nel giro di 3-4 ore.Il film idrolipidico mantiene costante lo stato di idratazione dello strato corneo, la pelle contiene il 70% di acqua e di questa il 15-10% si trova nello strato corneo. • Il livello critico è rappresentato dal 10% di acqua.Se lo strato corneo perde una piccola parte del suo già scarso contenuto di acqua, si determina secchezza cutanea. • L’acqua è legata allo strato corneo da sostanze igroscopiche solubili in acqua (NMF) che rappresentano i fattori di idratazione naturale.Se mancano questi fattori, l’acqua della pelle diminuisce del 25% e l’elasticità della stessa diminuisce di 2/3.Lo strato corneo diventa rigido e fragile. • La normale idratazione è condizionata da diversi fattori: • la velocità con la quale l’acqua raggiunge lo strato corneo partendo dagli strati inferiori • la velocità con la quale l’acqua evapora • il potere di ritenzione d’acqua dello strato corneo • la quantità di lipidi che proteggono e rivestono i NMF
Composizione media del sebo umano: • acidi grassi liberi insaturi 15% • acidi grassi liberi saturi 15% • trigliceridi 32,5% • cere ed esteri del colesterolo 15% • steroli: • colesterolo libero 2,5% • altri steroli 2,5% • colesterolo combinato 2,5% • squalene 2,5% • paraffine 2,5%
Ghiandole sudoripareLa pelle, per mezzo del sudore, è un efficacissimo regolatore della temperatura, può essere considerata una specie di succursale dei reni, i quali non sempre riescono ad espellere tutto l’acido urico che si produce nei vari organi. Le ghiandole sudoripare sono costituite da un esile tubo che sprofonda nel connettivo sottocutaneo dove forma un minuscolo “gomitolo” avvolto da una fitta rete di capillari sanguigni.Le ghiandole sudoripare sono diffuse su tutta la pelle, anche nelle zone sprovviste di peli, pochissimi distretti ne sono privi, ad esempio l’orlo roseo delle labbra.Le zone più ricche di ghiandole sono la zona palmo-plantare, la regione ascellare, la zona fronto-occipitale e dorsale; in queste zone è rilevante la secrezione di sudore in caso di caldo, fatica, emozioni, ecc….Le ghiandole secernono sudore che fuoriesce attraverso i pori dell’epidermide.La cute possiede circa 2 o 3 milioni di ghiandole, in caso di stress queste ghiandole sono in grado di secernere anche due o tre litri di liquido in un’ora.Le ghiandole sono provviste di una parte secernente, la parte di tubulo avvolto su se stesso, e di un dotto escretore.Il sangue che circola intorno al gomitolo è ricco di acqua, urea, acido urico, fosfati, sali di sodio, potassio, calcio, magnesio etc. Queste sostanze filtrano all’interno della ghiandola e sono espulse sotto forma di sudore.La quantità di sudore che si espelle durante il giorno è inversamente proporzionale alla quantità di urina eliminata dai reni.Le ghiandole sudoripare si distinguono in:eccrinesono ghiandole funzionanti sin dalla nascita, prendono parte sia al processo di termoregolazione sia a quello di escrezione di scorie metaboliche.Sono diffuse su tutta la pelle tranne che sulle piccole labbra, sulla superficie interna del prepuzio, il glande e la faccia interna del padiglione auricolare;sono particolarmente numerose sulla fronte e nelle zone palmo-plantari.Il glomerulo si trova del derma profondo e nell’ipoderma superficiale, dal glomerulo si stacca un tubulo che segue un percorso lievemente ondulato verso la superficie, quando arriva nello strato corneo il tubulo perde la parete propria, prende un andamento a spirale e sbocca all’esterno con un’apertura ad imbuto detta poro sudoriparo.Il poro è piccolo, difficilmente visibile con una lente, e, grazie anche all’andamento a spirale del tubulo, non è aggredibile dai batteri.I cosmetici riescono difficilmente a penetrare attraverso questa via.Il sudore eccrino è un liquido incolore, contiene il 99% di acqua, la rimanente parte è formata da cloruro di sodio, urea, creatinina, acido urico, ammoniaca, glucosio e, durante gli sforzi muscolari, acido lattico.La quantità di sudore escreta nell’arco della giornata varia in funzione della temperatura corporea ed ambientale.Questa è detta perspiratio sensibilis cioè la sudorazione visibile, oltre questa esiste la cosiddetta perspiratio insensibilis, una continua ed impercettibile perdita di acqua per via trans-cutanea, attraverso gli spazi intercellulari, che si aggira intorno ai 700 cc giornalieri.apocrinesono ghiandole più antiche, presenti in determinati distretti dell’organismo, come le palpebre, il condotto uditivo esterno, le ascelle, l’areola mammaria, la piega dell’inguine, i genitali esterni e la zona perineale.Si differenziano dalle altre ghiandole per il fatto che il gomitolo è più voluminoso, il dotto escretore è più grande, ha un andamento rettilineo e sbocca nel follicolo pilifero, sopra il dotto escretore delle ghiandole sebacee.Il sudore ha caratteristiche diverse, è prodotto sotto l’influenza di ormoni, a partire dalla pubertà e smette di essere prodotto in età senile (nella donna dopo la menopausa).Il sudore apocrino si mescola con il sebo determinando il tipico odore personale a livello delle ascelle e dei genitali (anche perché viene a contatto con la flora batterica della cute).Il sudore apocrino è un liquido lattescente, contenente carboidrati, lipidi, proteine e ferro.La secrezione sudoripara apocrina non dipende da variazioni di temperatura o dall’esercizio fisico, è legata a stimoli psichici ed ormonali.MammellaLe mammelle sono organi dell’apparato tegumentario, sono pari e simmetrici, situati sulla regione pettorale.In questi organi sono contenute ghiandole cutanee che, nel sesso femminile, sono differenziate per la funzione dell’allattamento.La ghiandola mammaria è il principale componente della mammella.La mammella è un corpo sporgente, di forma emisferica, caratterizzato da un’area centrale (areola mammaria) di colorito roseo nella donna che non ha avuto figli, e molto pigmentata durante la gravidanza.Al centro dell’areola c’è una sporgenza chiamata capezzolo, questa è normalmente poco rilevata, può sporgere di oltre 1 centimetro durante l’allattamento.La ghiandola mammaria è formata da un numero variabile di ghiandole, ognuna con il proprio dotto escretore, che fanno arrivare il secreto al capezzolo.Durante la gravidanza il corpo ghiandolare aumenta progressivamente di volume e tende ad estendersi dal centro verso la periferia, aumentando contemporaneamente di spessore.Attorno alla ghiandola vi è tessuto adiposo che è ridotto e sostituito da ghiandole durante la gravidanza.UnghieLe unghie sono lamine di natura epiteliale, dure resistenti, traslucide, leggermente convesse o piane che ricoprono in parte la superficie dorsale delle falangi distali.Sono formate da una radice, un corpo ed una parte libera.RadiceLa radice è per la maggior parte nascosta, infossata nel vallo ungueale, dove è più morbida e sottile rispetto al corpo; il vallo ungueale è quella piega epidermica che, dalla faccia superiore del dito si introflette a ricoprire la radice ed i margini laterali dell’unghia.Una parte della radice può apparire fuori dal vallo, sotto l’aspetto di una semiluna trasparente, detta lunula.CorpoIl corpo è la parte principale ed è formato da una lamina cornea resistente.Presenta due superfici, una dorsale libera ed una profonda fissata al letto ungueale.Il letto ungueale è costituito da derma e da uno strato epidermico sovrapposto (strato germinativo), il tutto si trova sotto alla radice e al corpo dell’unghia: la zona è detta strato onicogeno, è un epitelio formato da più strati di cellule che si comportano come quelle dello strato germinativo dell’epidermide.Lo spessore del corpo dell’unghia varia da 1/10 di millimetro fino a poco più di 2/10.La lamina ha un colorito roseo perché traspare il colore del sangue che circola nel letto ungueale.Parte liberaLa parte distale si stacca dal letto ungueale e continua verso l’esterno con il margine libero..Questa parte è trasparente, ed è sovrapposta al solco ungueale. Il solco ungueale è quello che rimane tra il margine libero dell’unghia ed il polpastrello. Terminazioni nervoseLa parte superiore del derma non è liscia ma forma rientranze e sporgenze (papille), in queste papille si trovano la maggior parte delle terminazioni nervose della pelle.Le fibre sensitive si dirigono verso la superficie cutanea, diventano sempre più sottili e terminano con due tipi di configurazioni:terminazioni libere terminazioni capsulateLe terminazioni libere, a livello di certe parti del corpo come i polpastrelli delle dita, le labbra, gli orifizi del naso, le mucose, il glande, le piccole e grandi labbra ed i capezzoli, terminano nell’epidermide, tra lo strato spinoso e quelli successivi, più superficiali.Data la vicinanza con la superficie esterna della cute, tali terminazioni, ci permettono di recepire le sensazioni tattili più fini. Le terminazioni capsulate sono costituite da un groviglio di fibre sensitive circondate da un involucro di cellule connettivali.Queste terminazioni nervose sono anche definite come corpuscoli tattili.I corpuscoli tattili più importanti sono:corpuscoli di Pacini (sensibilità tattile e pressoria profonda)corpuscoli di Meissner (sensibilità tattile)corpuscoli di Krause (sensibilità termica del freddo)corpuscoli di Ruffini (sensibilità termica del caldo)Queste strutture sono stimolate da variazioni di energia meccanica, termica e chimica; in base a questi stimoli nascono degli impulsi che, elaborati dai nervi, portano informazioni sensoriali dall’ambiente esterno al sistema nervoso centrale, e quindi alla coscienza.. Funzioni della pelleAssorbimento cutaneoL’assorbimento cutaneo è un complesso di fenomeni che regolano la penetrazione delle sostanze attraverso gli strati cutanei.La pellicola idrolipidica, formata dall’emulsione di sebo e sudore, interferisce con molte sostanze impedendone l’assorbimento.Lo strato corneo, con la sua struttura a lamelle sovrapposte, funziona come una spugna, assorbendo una serie di sostanze: la penetrazione completa è resa difficile dalla barriera presente al livello dello strato lucido, la barriera elettrofisiologia di Blank-Rain, che respinge con le sue forze elettrostatiche tutti i corpi con carica elettrica negativa.Questa barriera è relativamente permeabile all’acqua e alle sostanze solide.L’attraversamento dello dello strato corneo, da parte di varie sostanze, è facilitato quando il mantello idrolipidico è allontanato, come avviene nella pratica estetica con il peeling.Il poro sudoriparo rappresenta una difficilissima via di penetrazione, in quanto ha un andamento tortuoso, a spirale.Una via di penetrazione è quella attraverso il follicolo pilosebaceo, l’ostio di uscita è ampio ma le sostanze che possono passare sono solo quelle di natura liposolubile, queste riescono a passare attraverso il dotto escretore delle ghiandole sebacee.L’assorbimento transcutaneo è facilitato dal massaggio, la barriera di Blank-Rain può essere forzata tramite la ionoforesi, cioè con l’applicazione di corrente elettrica continua.Funzione di rinnovamentoL’epidermide è continuamente rinnovata dalla riproduzione delle cellule basali che man mano procedono verso l’alto per poi essere eliminate nello strato corneo.Protezione meccanicaLa cute sopporta il peso atmosferico, e insulti meccanici di varia natura grazie alla particolare resistenza delle cellule cheratinizzate, alla ricchezza di fibre elastiche ed alla presenza del pannicolo adiposo.Una risposta della pelle allo strofinio contro oggetti e parti dure è rappresentato dall’ispessimento della superficie cutanea, con la formazione di callosità (ipercheratosi).PigmentazioneNello strato profondo dell’epidermide ci sono delle cellule specializzate, i melanociti, che elaborano un pigmento bruno, la melanina dotato di un elevato potere di protezione della cute nei confronti dei raggi ultravioletti.I melanociti sono dotati di prolungamenti che distribuiscono la melanina in tutta l’epidermide.Oltre che nell’epidermide, la melanina, può trovarsi nel derma, in particolari cellule chiamate melanofori, che non sono capaci di produrla ma solo di fagocitarla.La melanina è presente nelle cellule della zona corticale e midollare della matrice del pelo.La melanina, oltre a proteggerci dai raggi ultravioletti, dona il colorito bruno alla pelle umana, questo colore varia in base alla razza, a fattori individuali e alle condizioni ambientali.Negli individui di razza negra il numero dei melanociti è uguale, cambia solo la quantità di melanina prodotta.La produzione di melanina è stimolata da un ormone, il melanotropo ipofisario, ed è regolata da altri ormoni, dai raggi ultravioletti, dalle vitamine, da alcuni alimenti ed è bloccata da alcuni medicamenti.Funzione sensorialeNella pelle esistono terminazioni nervose che permettono di recepire stimoli tattili, termici e dolorifici.Attività termoregolatriceIl calore corporeo è disperso attraverso l’evaporazione del sudore, secreto in quantità abbondanti quando si determina un rialzo termico ambientale e corporeo.Il sudore evaporato permette di mantenere la temperatura del corpo attorno a valori di 37 °C.Accanto alle ghiandole sudoripare, partecipano alla termoregolazione anche i vasi sanguigni, attraverso i meccanismi di vasocostrizione e vasodilatazione.La pelle reagisce al caldo con la vasodilatazione e la sudorazione e, al freddo, con la vasocostrizione e la secrezione sebacea.Funzione escretivaEliminazione delle scorie metabolicheLe ghiandole sudoripare eliminano le scorie metaboliche funzionando come succursale dei reni.Mantenimento dell’idratazioneIl film idrolipidico della pelle permette di trattenere l’acqua nei tessuti concorrendo al mantenimento dell’idratazione.Funzione antimicrobica ed antimicoticaIl mantello acido della pelle è una valida barriera antimicotica e antimicrobica.Funzione immunitariaLa pelle è un organo di confine con il mondo esterno, viene a contatto con sostanze o microrganismi aggressivi ed è predisposta a reazioni allergiche.Queste reazioni possono essere di diverso tipo e rappresentano una reazione di difesa dell’organismo nei confronti di un agente sensibilizzante chiamato allergene.Protagoniste di questi fenomeni sono le cellule del connettivo (linfociti, plasmacellule, ecc.).La produzione di determinate sostanze chimiche chiamate anticorpi o la liberazione di altre sostanze infiammatorie come l’istamina o la bradichina sono alla base della risposta difensiva immunitaria contro le sostanze estranee chiamate antigeni.Funzione di attivazione della vitamina DLa pelle assorbe raggi ultravioletti che attivano la formazione della vitamina D detta anche antirachitica.Funzione respiratoriaLa pelle è in grado di assorbire l’ossigeno dell’aria atmosferica come pure di assorbire e di eliminare anidride carbonica.Mentre per l’anidride carbonica il passaggio può avvenire nei due sensi, per l’ossigeno, che rappresenta solo l’1% dell’aria inspirata, il fenomeno è a senso unico, dall’aria alla pelle.