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BUONE PRASSI WORK-LIFE BALANCE A cura della Dr.ssa Gabriella Cantore. ALCUNI PROGETTI CHE HANNO PREVISTO LA SPERIMENTAZIONE DI MISURE ORGANIZZATIVE. I progetti. Università Bocconi: le occasioni per essere mamma e lavoratrice – Milano Ras si cura delle donne - Ras S.p.A. - Milano
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BUONE PRASSI WORK-LIFE BALANCE A cura della Dr.ssa Gabriella Cantore
ALCUNI PROGETTI CHE HANNO PREVISTO LA SPERIMENTAZIONE DI MISURE ORGANIZZATIVE
I progetti Università Bocconi: le occasioni per essere mamma e lavoratrice – Milano Ras si cura delle donne - Ras S.p.A. - Milano Armonia: Telelavoro - Solvay S.p.A – Milano Progetto Adapt – progetto Weird – Comune Forlì - Forlì Buona prassi per rientri dal congedo parentale – Provincia di Parma Servizi aziendali di supporto alla maternità e paternità - Ferrovie Nord Milano - Milano Tra vita e lavoro. Azioni a sostegno dei congedi parentali pe ril diritto alla cura e alla formazione – IAL Emilia Romagna – Modena
I progetti Coop Donna: usufruire del potenziale femminile, conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro e implementazione di una rete D-mentoring - COOP TOSCANA LAZIO Progetto Contempo - Sperimentazione territoriale - Lodi Auchan – Lodi Conciliatory – Laboratori del tempo – Prato, Torino, Potenza Empowerment & spazi organizzativi al femminile – Gruppo Soges S.p.A – Torino Gioco di squadra – Emilia Romagna “Essere donna in Bracco” - Bracco S.p.a.
Università Bocconi: le occasioni per essere mamma e lavoratrice 4. Università Bocconi - Milano Misure adottate: flessibilitàdi orari in entrata e in uscita; possibilità di part-time sia orizzontale che verticale; introduzione della modalità lavorativa tramite telelavoro, per mansioni compatibili; possibilità di recuperare nel mese eventuali straordinari con periodi di riposo; permessi “parentali” aggiuntivi rispetto alla normativa.
Ras si cura delle donne 4. Ras S.p.A- Milano Spazi aperti Nel mese di maggio Ras propone inoltre da anni l’iniziativa “Spazi aperti”: per l’occasione l’azienda apre le sue porte ai figli dei lavoratori che, insieme alla famiglia, possono visitare l’ufficio di mamma e papà e divertirsi poi con una festa dedicata ai piccoli. Flessibilità di orari in entrata e in uscita Presenza in Ras di 568 diverse fasce d’orario lavorativo personalizzatoper 643 dipendenti (nel 2004). Part time, sia verticale che orizzontale, con prevalenza di quest’ultima modalità: circa il 12,7% delle risorse interne a Ras usufruisce di tale riduzione dell’orario.
4. Solvay Italia - Milano Armonia: telelavoro • Ente promotore: Solvay Italia, Milano • Durata: 06/1999-03/2002 Società del gruppo coinvolte nella sperimentazione: Solvay Italia, Milano –Sbu Fillers, Angera – Solvay Pharma, Grugliasco Misure sperimentate • Telelavoro domestico durante il periodo di congedo parentale, sia per i lavoratori neo padri sia per le lavoratrici neo madri per una durata complessiva di 41 mesi. • Per il monitoraggio sono stati utilizzati: un “diario mensile”, un focus group con le partecipanti al progetto, un help-desk.
Risultati 4. Armonia: telelavoro In quattro casi l'attività di telelavoro è stata prolungata dopo la fine della sperimentazione prevista, dei quali due in modo stabile. Ruolo del Comitato Pari Opportunità L’attività ha visto il coinvolgimento del Comitato Pari Opportunità dell’azienda. Cambiamento organizzativo La sperimentazione ha consentito la messa a regime del “pacchetto telelavoro e congedi parentali” e il suo inserimento nel sistema complessivo della regolamentazione del telelavoro con le Rsu.
Progetto ADAPT Sulla flessibilità degli orari di lavoro 4. Progetto Adapt Adapt è un progetto finanziato dalla Comunità Europea rivolto all’introduzione ed alla sperimentazione di forme di lavoro innovative nelle aziende forlivesi. Gruppo di coordinamento • Comune di Forlì • Associazione degli Industriali della Provincia di Forlì-Cesena • Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e CNA di Forlì • Sindacato confederale CGIL CISL UIL
4. Progetto Adapt Risultati della ricerca anno 1998 • N. di aziende % rispetto al • Orario flessibile 12 8% • Part-Time “orizzontale” 39 26% • Part-Time “verticale” 7 4,7% • Part-Time “week-end” 1 0,7% • Part-Time “ciclico” 2 1,3% • Recupero degli straordinari 23 15,3% • “Flexi-time” 2 1,3% • “Job Sharing” 0 - • Telelavoro 0 - • Banca delle ore 4 2,7% • “Buone pratiche” 2 1,3% • Altro 0 -
4. Progetto Adapt I progetti pilota Attraverso l’organizzazione di 4 focus group distinti per tipologie d’impresa (artigianato e commercio, industria, pubblica amministrazione e cooperative) sono emersi 5 progetti sperimentali. Le imprese pilota che hanno presentato studi di fattibilità di azioni positive sono: Bonfiglioli Riduttori Spa (progettazione e sperimentazione lavoro interinale) Zanussi Electrolux (ricerca su esigenze di conciliazione tra i lavoratori con figli piccoli) Comune di Forlì (progettazione telelavoro) CIS (progettazione sportello informativo per l’utenza a orario continuato e call center) Confartigianato (sperimentazione telelavoro)
Buona prassi per rientri dal congedo parentale 4. Provincia di Parma • Partner promotore: Provincia di Parma - Servizio Risorse umane • Inizio e fine progetto: 2002-2003 • Obiettivi: • L’azione positiva riguarda l’ambito dei congedi parentali: • un’azione che faciliti il rientro al lavoro, in particolare per le lavoratrici che usufruiscono di un periodo di astensione dal lavoro per maternità. • La stessa azione è rivolta a tutte le lavoratrici e i lavoratori dell’Ente che si assentino dal lavoro per lunghi periodi, in concomitanza di esigenze familiari e di impegni di cura particolarmente gravosi.
Buona prassi per rientri dal congedo parentale 4. Provincia di Parma Fase 1 – saluto e accordi con la lavoratrice Il direttore e la dirigente del Servizio Pari Opportunità incontrano la lavoratrice che si accinge a cominciare il periodo di congedo parentale e la mettono in contatto con una persona referente, individuata all’interno del Servizio di appartenenza della dipendente in accordo con il Dirigente responsabile, incaricata di tenere contatti periodici con la lavoratrice in congedo: s’intende che le comunicazioni riguardino le novità significative in merito al Servizio. Fase 2 - implementazione del progetto di accompagnamento al rientro della lavoratrice Un mese prima della data prevista per il rientro della lavoratrice, il dirigente responsabile del Settore da cui proviene la lavoratrice in congedo viene invitato dal Direttore e dal Responsabile del Servizio Pari Opportunità a implementare un progetto di accompagnamento al rientro, individuando le persone coinvolte, i temi e i tempi del percorso formativo e di aggiornamento da realizzarsi nei primi quindici giorni dalla data del rientro della lavoratrice.
4. Ferrovie Nord Milano Servizi aziendali di supporto alla maternità • Partner promotore: Ferrovie Nord Milano • Durata: 1994 – 1996 • Obiettivi: • un'indagine sulla maternità in azienda, • una campagna di sensibilizzazione dei responsabili delle risorse umane aziendali, • la creazione di uno sportello di counselling per la conciliazione, • interventi diformazione e/o tutorship al rientro dalla maternità, • Il libretto "Maternità/paternità e lavoro". Si tratta di un opuscolo informativo sulle norme legali e contrattuali che disciplinano le assenze per maternità e cura dei figli piccoli, già realizzato ed attualmente in corso di stampa. Sarà distribuito a tutti i dipendenti.
Strumenti realizzati 4. Ferrovie Nord Milano • istituire un consulente per la conciliazione tra lavoro e vita familiare, presso la Direzione del Personale che deve: fornire alle madri e ai padri le informazioni relative alle normative di maternità e di congedo parentale in vigore in azienda; mantenere i rapporti con la lavoratrice e il lavoratore assente. • istituire i facilitatori del rientro: lavoratore con qualifica di “quadro” e con buona sensibilità alle questioni relative alla conciliazione tra lavoro e vita familiare, il compito di affiancarsi, per alcuni giorni o anche più a lungo, alle persone che rientrano al lavoro. • promuovere giornate di accoglimento e di aggiornamento, rivolte alle lavoratrici e ai lavoratori che rientrano al lavoro.
0. IAL Emilia Romagna TRA VITA E LAVORO. AZIONI A SOSTEGNO DEI CONGEDI PARENTALI PER IL DIRITTO ALLA CURA E ALLA FORMAZIONE • Durata:2001 - 2003 • Obiettivi: • Il progetto si sviluppa attraverso azioni di: • diffusione delle opportunità offerte dalla legge 53/2000 sui congedi parentali e formativi, • mediante servizi d'informazione, • supporti d'orientamento professionale e circa i congedi formativi, • consulenza, • uso di strumenti di comunicazione.
Risultati 0. IAL Emilia Romagna • apertura di due sportelli di informazione - uno a Modena e uno a Piacenza - denominati "sportelli famiglia", • pubblicazione (30.000 copie) dell’opuscolo “Lavoro e vita familiare: quali diritti? Le opportunità dei lavoratori per conciliare famiglia, lavoro • e formazione” • un numero verde per la richiesta di informazione sui congedi parentali e formativi.
COOP DONNA: usufruire del potenziale femminile, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e implementazione di Una Rete di Mentoring 0. Coop Toscana Lazio • Durata: 1996 - 2003 • Obiettivi: • Contrastare elementi di discriminazione indiretta e sottoutilizzazione del personale femminile; • intervenire e rendere conciliabile l'organizzazione del tempo di lavoro con quello della cura, in seguito a periodi di assunzione di responsabilità familiari; • gestire servizi informativi sulle normative e sui problemi lavorativi legati al rientro post-parto, tramite forme di tutoraggio e accompagnamento nei periodi di maternità e paternità dei/delle dipendenti.
0. Coop Toscana Lazio La sperimentazione • Nel 1999 nell’ambito della funzione del personale viene aperto nell'azienda uno sportello maternità-paternità come servizio facilitatore per la soluzione dei bisogni legati al periodo della nascita di una/uno figlia/o nella sede centrale (provincia di Livorno). • Gestito in modo permanente da una tutor. • Per favorire l’inserimento delle donne nei ruoli di responsabilità viene sperimentata la modalità formativa del Mentoring come supporto allo sviluppo di carriera.
I risultati 0. Coop Toscana Lazio • Lo sportello Maternità- Paternità - esiste dal 1999 - come servizio informativo e di tutoraggio diventa servizio fisso e viene aperta una filiale a Roma. • Nel dicembre del 2001 un secondo progetto di azione positiva “Coop Donna: usufruire del potenziale femminile, conciliazione dei tempi di vita e tempi di lavoro e implementazione di una rete D-mentoring”. • I risultati • Mentoring e suo potenziamento (formazioni che affiancano persone esperte e persone in formazione • Banca ore (introduzione di flessibilità orarie) • Convenzione tra la Coop Toscana Lazio e una cooperativa di servizi attiva nel territorio dove l'azienda svolge la sua attività i modo da far si che i/le dipendenti possano accedere ai servizi di cura (per figli/figlie, anziane/i , etc)
Un progetto geografico: nuovi bisogni e nuovi servizi e la creazione di una rete tra le città di Pavia, Lodi, Cremona, Mantova • Obiettivi e azioni • creare un clima favorevole allo sviluppo, al mantenimento, alla valorizzazione dell’occupazione femminile favorendo la diffusione di una cultura di pari opportunità e mainstreaming di genere; • ridurre il rischio di segregazione occupazionale e di esclusione dal mercato del lavoro delle donne; • promuovere azioni family e personal friendly attraverso la progettazione; • attivazione di interventi innovativi e flessibili che valorizzino le specificità territoriali e rappresentino bisogni di conciliazione e riequilibrio delle responsabilità familiari tra i sessi.
0. Sperimentazione territoriale Lodi Il primo obiettivo • La creazione del Centro locale di parità, rappresenta il punto di promozione ed elaborazione di iniziative e politiche family friendly per il Comune di Lodi. • Il Centro si costituisce come servizio di primo livello e offre servizi diversificati, mirati in particolare all’utenza femminile e alle donne straniere, quali: • sensibilizzare donne e uomini, padri e madri per favorire un miglior equilibrio delle responsabilità familiari e professionali; sviluppare un sistema di osservazione e monitoraggio del servizio svolto.
0. Sperimentazione territoriale Lodi • Il secondo obiettivo: • Creazione di uno Sportello family friendly presso l'ASL di Lodi • È prevista la progettazione e creazione di uno Sportello family friendly a carattere informativo presso la sede dell’ASL di Lodi, rivolto alle dipendenti e ai dipendenti dell’azienda a livello di gestione amministrativa e tecnica. • Lo Sportello agirà come punto di competenza sulle tematiche di conciliazione familiare, di informazione sulle legislazioni di pari opportunità, buone prassi, indicazioni sull’uso dei servizi. Lo Sportello sarà collocato all’interno della sede dell’ASL di Lodi, prevedendo la diffusione dell’informazione verso il personale delle altre sedi. • La sperimentazione potrà facilitare la comunicazione tra azienda e personale femminile e maschile sulle tematiche attinenti la vita professionale e familiare e individuare percorsi/iniziative di miglioramento a livello organizzativo e comunicativo.
0. Sperimentazione territoriale Lodi • Il terzo obiettivo: • Sperimentazione di servizi innovativi di informazione e raccordo sui bisogni di conciliazione • Si prevede di progettare e sperimentare servizi di informazione e raccordo sui bisogni di conciliazione rivolti ai diversi servizi sociali del territorio, ad altri Comuni interessati e alle aziende del territorio.Attenzione specifica sarà rivolta alla condizione delle donne straniere, per accompagnarle all’uso dei servizi e delle informazioni e alla diffusione delle informazioni, per favorire l’accesso ai servizi del territorio e alle opportunità legislative a sostegno delle pari opportunità e delle politiche di conciliazione tra uomini e donne. • La sperimentazione sarà coordinata e promossa dal Centro locale di parità, che si pone come punto di riferimento e di sensibilizzazione.
Family Friendly Point 4. Family Friendly Point in Auchan • Partner promotore: Auchan Spa - Gruppo Rinascente • Partnership: • Rappresentanti della direzione aziendale della sede di San Rocco al Porto • Rappresentanze sindacali interne • Esperte esterne della società di consulenza Pari e Dispari • Consigliera di Parità della Provincia di Lodi • Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Lodi • Presidente della Commissione imprenditoria femminile della CCIAA di Lodi • Durata: 2003 • Le azioni di progetto: • individuare ipotesi di intervento adeguate e sostenibili • facilitare il reinserimento lavorativo dopo il periodo di maternità e • di congedo parentale creare un punto di competenza "personal family friendly" per gestire le esigenze aziendali e le esigenze personali e familiari di chi lavora in azienda.
4. Family Friendly Point in Auchan I prodotti • Ricerca preliminare per meglio comprendere esigenze e bisogni di conciliazione. • Azioni formative a supporto dei rientri dopo maternità, paternità, congedi parentali. • Inaugurazione, nel novembre 2003, del "Family Friendly Point",operativo presso la sede degli uffici area Risorse Umane, aperto due giorni alla settimana. I servizi offerti sono: • informazione su normative, legislazione; • servizi territoriali; • documentazione; • ascolto; • osservatorio e raccolta dati sul personale. • Sensibilizzazione e diffusione dei risultati del progetto, • sia nei confronti del contesto aziendale tramite depliant (etc), libretto informativo "I progetti parentali: istruzione per l'uso";sia verso l'esterno.
4. Conciliatory - Laboratori del tempo - Prato Conciliatory - Laboratori del tempo • Partnership: PIN–Prato, ILO Turin Centre–Torino, Ireforr–Potenza • Obiettivi: • identificare un “modello di conciliazione” sulla base della comparazione fra le buone prassi sperimentate nell’Azione 2 con “Il laboratorio del tempo” e la normativa vigente in materia; • promuovere il “modello di conciliazione” a livello orizzontale e verticale; • promuovere il ruolo delle figure professionali proposte alla gestione e cura delle attività di conciliazione (Mentor di conciliazione e Time manager), identificandone le competenze specifiche ai fini della realizzazione di successive attività formative; • promuovere un “modello” di coinvolgimento degli attori territoriali, in grado di garantire e promuovere politiche di conciliazione.
4. Conciliatory - Laboratori del tempo - Prato Mentor di conciliazione • Questa figura ha il compito principale di sviluppare ed aiutare l’individuo ad acquisire una maggiore consapevolezza delle politiche di conciliazione applicabili nei singoli contesti locali ed organizzativi. • Questa figura interagisce con l’individuo ed aiuta lo stesso allo sviluppo dei singoli saperi riguardanti la conciliazione dei tempi e delle loro modalità di gestione attiva. • Tale nuova figura professionale è scaturita da un problema sociale principale. Nello sviluppare il progetto ci si è resi conto che non sempre gli interlocutori di genere erano in possesso di conoscenze adeguate sulle pari opportunità e sulle norme che agevolano lo sviluppo e l’implementazione delle pari opportunità nei singoli contesti.
4. Conciliatory - Laboratori del tempo - Prato Gli obiettivi specifici dell’azione di Mentoring : • promuovere le conoscenze sui principi delle pari opportunità; • rendere consapevole l’intero sistema sull’importanza dell’applicazione dei principi delle pari opportunità come processo di miglioramento organizzativo e produttivo; • individuare le motivazioni implicite o esplicite per cui le pari opportunità devono essere applicate; • analizzare i principi dei congedi parentali (analisi delle politiche di conciliazione realizzate e da realizzare nel proprio contesto); • analizzare i contenuti dell’applicazione delle pratiche di conciliazione necessarie per ottimizzare i tempi personali e lavorativi che coinvolgono l’intera struttura famigliare; • verificare le modalità di gestione e di applicazione dei contenuti di conciliazione; • facilitare il processo di conciliazione all’interno della struttura aziendale; • promuovere un processo di comunicazione attiva fra i soggetti che aderiscono al processo di mentoring; • personalizzare gli interventi di mentoring in base ai soggetti che vengono coinvolti nel processo e che sono espressione di bisogni ed esigenze diversificate; • analizzare i livelli di efficacia ed efficienza dell’azione di mentoring realizzata
Figura professionale del Time Manager 4. Conciliatory - Laboratori del tempo - Prato • La figura professionale del Time Manager ha il compito di individuare, promuovere ed attivare azioni positive e servizi di conciliazione vita-lavoro per gli imprenditori ed i lavoratori delle aree industriali. • La figura si inquadra nell’ambito del management delle società di servizi che operano per il coordinamento funzionale di tali aree. • Il Time Manager è in grado, operando a livello territoriale, di fornire risposte efficaci, efficienti, coordinate e personalizzate a quei bisogni di conciliazione che difficilmente potrebbero trovare una risposta a livello di singola azienda.
4. Conciliatory - Laboratori del tempo - Prato Figura professionale del Time Manager • La figura dovrà essere in grado, di progettare e organizzare i servizi integrati di conciliazione, in risposta alle esigenze dell’area industriale e coordinarne le attività. • Le principali mansioni: • identificazione ed analisi dei bisogni di conciliazione dei tempi fra vita lavorativa e vita famigliare a livello di area industriale; • individuazione, progettazione e organizzazione dei possibili servizi integrati • di conciliazione, in risposta alle esigenze dell’area industriale con • attenzione al rispetto dell’ambiente ed al rapporto costi-benefici; • consulenza alle aziende, ai gruppi di lavoratrici/tori, ai singoli; • rapporti con enti ed istituzioni con responsabilità territoriale in materia di ambiente e gestione dei servizi; • rapporti con organizzazioni • coordinamento e monitoraggio dei servizi proposti; • reperimento fondi per l’istituzione ed il mantenimento dei servizi.
4. Conciliatory - Laboratori del tempo - Prato Differenze • Mentre la figura del Mentor di Conciliazione opera all’interno di qualsiasi • ambito sociale, dalle organizzazioni produttive ai contesti informali, • il Time Manager è specializzato nella gestione di interventi di conciliazione nelle aree industriali. • Entrambi i profili hanno pertanto proprie peculiarità e caratteristiche, • trasferibili anche ad altri contesti, sempre a seguito di una ridefinizione • degli elementi caratterizzanti in accordo con le esigenze espresse • dallo specifico territorio.
Empowerment & spazi organizzativi al femminile 4. Gruppo Soges S.p.A provincia di Torino • Soggetto attuatore/proponente: GRUPPO SOGES S.P.A. • Durata: 23/05/2003 - 22/05/2004 • Attività previste: • - Attività di ricerca e analisi volta a rilevare, nei due generi la percezione dei cambiamenti organizzativi. • - Analisi del clima rivolta essenzialmente al personale femminile, destinata a verificare l'eventuale esistenza di un disagio di genere, a valutarne l'entità e a pianificare interventi di miglioramento. • - Colloqui di gruppo e tavoli di lavoro guidati da un moderatore. • - Sessione di incontri formativi-informativi con esperti di comunicazione e di legislazione in materia di Pari Opportunità. • - Applicazione generalizzata e sistematica sulla popolazione femminile, dell'assessment center e di una metodologia in licenza, sulla valutazione delle risorse umane. • - Sessione di colloqui individuali di approfondimento, con un consulente esterno esperto di valutazione delle prestazioni e del potenziale.
4. Gruppo Soges S.p.A • Prodotti finali • Sportello informativo presso l'azienda, con l'individuazione di un referente adibito a fornire informazioni a imprese, lavoratori e imprenditori. • Un kit contenente la brochure e tutti gli strumenti e gli output prodotti (grafici, tabelle, report di monitoraggio e documentazione a scopo formativo ed informativo), reperibile presso lo sportello.
GIOCO DI SQUADRA 4. Gioco di squadra – Regione Emilia Romagna Obiettivi: Parte I - Modellizzazione dell’Osservatorio sulla Conciliazione Parte II - Modellizzazione delle due figure di: Animatore/trice di conciliazione che opera in un ottica di reti locali e si configura come un esperto consulente, o dipendente, collocato presso un apposito ufficio comunale, che presenta competenze trasversali. E’ una figura estremamente contestualizzata a livello locale in quanto deve essere dotata dell’autorevollezza necessaria per poter promuovere reti locali e poter proporre politiche territoriali. Coach/facilitatrice di conciliazione che opera a supporto di una progettazione personalizzata e conciliata della vita personale e professionale;
4. Gioco di squadra Il coach di conciliazione • Risponde alle esigenze di conciliazione delle/dei dipendenti proponendo politiche aziendali di conciliazione tese al miglioramento della loro vita professionale e familiare. Agisce affinché si conoscano a livello aziendale, o interaziendale, le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori con responsabilità familiari emerse dalle attività consulenziali. • Offre un servizio di facilitazione e supporto per una progettazione personalizzata e “conciliata” della vita personale e professionale, che parte da una conoscenza sistemica delle opportunità pubbliche e private del territorio e dalla capacità di indurre e animare reti. • Fornisce informazioni e sensibilizza le lavoratrici in questione, rispetto alle strategie possibili nel territorio di riferimento e renderle consapevoli delle varie modalità di lavoro, dei servizi sociali esistenti e anche delle possibilità formative che contribuiscono a migliorare la qualità della vita e comportano ricadute positive anche sulle performance professionali. Si possono promuovere dei coach di conciliazione per PMI attraverso accordi locali interaziendali, in modo da coprire con una figura formata per diagnosticare e rilevare le problematiche della conciliazione a livello di più aziende incluse in un perimetro territoriale definito.
Essere Donna in BraccoMisure adottate: 4. Bracco S.p.A. - Milano flessibilità di orari in entrata e in uscita; possibilità di utilizzare il part-time e orari personalizzati per un anno al rientro dalla maternità; congedi parentali; disponibilità di un assistente sociale anche per preparare e accompagnare la donna nel più delicato e importante momento della vita: la maternità; soggiorni estivi per i figli di età compresa tra i 6 e i 16 anni; assistenza domiciliare agli anziani per due settimane così da supportare la famiglia nella gestione di emergenze dovute all’insorgere o aggravarsi di una patologia; programma di medicina preventiva per patologie femminili.