1 / 13

il senso delle nostre azioni

LA GESTIONE DELLA CLASSE. il senso delle nostre azioni. Il mondo prende senso nel momento in cui gli diamo senso attraverso quello che facciamo. La libertà/Il coraggio di scegliere. Problema. Vicolo cieco. Dilemma. La carenza di epistemologia (mi manca la teoria).

lemuel
Download Presentation

il senso delle nostre azioni

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. LA GESTIONE DELLA CLASSE il senso delle nostre azioni

  2. Il mondo prende senso nel momento in cui gli diamo senso attraverso quello che facciamo. La libertà/Il coraggio di scegliere Problema Vicolo cieco Dilemma La carenza di epistemologia (mi manca la teoria) La creatività, il pensiero laterale, la terza via

  3. Le ragioni delle alternative • quello che noi pensiamo di noi e del nostro ruolo nella storia (identità, missione e visione) • quello che pensiamo sia giusto e sbagliato e che orienta in modo diretto il fare o in non fare (i valori) • quello che sappiamo in ordine a come certi fenomeni si verificano e certe cose accadono (le nostre teorie, le conoscenze, le credenze)

  4. Il comportamento è scritto nella mente (non solo) PENSIERI EMOZIONI (RABBIA)

  5. OSSERVARE O INTERPRETARE? Osservazione - Giudizio - Intervento INTERVENTO COMPORTAMENTO filtri interpretativi giudizio Qualche volta l’intervento anticipa il comportamento, impedendo che si manifesti (in tal modo si anticipano i bisogni, i pensieri, le emozioni). Spesso questo si giustifica con esigenze di ordine.

  6. Attenti a quei due LETTURA DELLA MENTE So che cosa stai pensando. Ti conosco meglio di come ti conosci tu. PROIEZIONE Rinnegamento di parti di sé e loro attribuzione ad altri

  7. Attenti a quei due ANTIDOTI EMPATIA RISPETTO ACCETTAZIONE INCONDIZIONATA

  8. La ricerca del senso Il senso dell’insegnamento viene dal contesto che accetto, dall’accettazione incondizionata, dalla dignità che dono a me stesso all’interno del luogo in cui lavoro. L’insegnamento richiede Capacità di gestire conflitti Ricerca di accordi Ritualità di ordine Richiesta di far bene le cose

  9. IL CONFLITTO (CAUSE) • Percezione di limitatezza di risorse • (le risorse in gioco vengono percepite come scarse) • Divergenza d’interessi • Quando si hanno preferenze incompatibili sulle modalità di distribuzione di una risorsa scarsa (affetto; spazio (confini, posizioni dei banchi); tempo … • Se si percepisce la necessità di una risorsa per soddisfare un proprio bisogno. • Se vi sono altre parti interessate alla risorsa, si innesca una rappresentazione vincita/perdita. • Ogni guadagno altrui si interpreta come una perdita propria e viceversa. • La divergenza d’interessi ha come dimensione temporale di riferimento il futuro. • Se il conflitto produce Rancore, si ha come dimensione temporale il passato. I conflitti che si basano sul rancore sono più difficili da risolvere e andrebbero prevenuti.

  10. CONFLITTO – filogenesi • 1. Lotta • Forma primordiale di gestione del conflitto. Lo scontro diretto, quando funziona, permette di individuare con chiarezza un vincitore e un vinto e chi acquisisce l’autorità per decidere. • 2. Insindacabile giudizio dell’autorità • L’autorità potrebbe, piano piano, poter decidere anche su conflitti che interessano altri (aumenta il suo potere): re, capo religioso, dittatore ecc.. • 3. Norme • Per evitare sovraccarichi gestionali e valutare conflitti simili più volte, l’autorità può aver fatto ricorso a norme.

  11. CONFLITTO – fenomenologia • Il conflitto non è un fenomeno tangibile, esiste nella percezione di coloro che vi sono coinvolti. • Si possono osservare solo le manifestazioni fisiche dei conflitti (discussioni, aggressioni, atti giudiziari ecc.). • Per studiare il conflitto, occorre capire come viene percepito dai suoi attori. • La rappresentazione del conflitto dipende dall’interazione dinamica dei seguenti fattori: • l’orientamento emotivo/relazionale verso la controparte; • la percezione del contesto; • a percezione degli interessi in gioco; • le esperienze in passate situazioni conflittuali; • la percezione degli interessi della controparte; • la valutazione circa la probabilità che in futuro si mantengano • le relazioni con la controparte.

  12. VERSO UN PROPRIO SISTEMA DI DISCIPLINA

More Related