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ASSOCIAZIONE MOGLI MEDICI ITALIANI SEZ. AVELLINO. MEDICO MANAGER O MEDICO CURANTE: L’UMANIZZAZIONE IN SANITÀ. Dr. SAVERIO GENUA Medico di Famiglia. Avellino 17 ottobre 2005. La Medicina Generale in Italia negli ultimi anni è profondamente cambiata.
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ASSOCIAZIONE MOGLI MEDICI ITALIANI SEZ. AVELLINO MEDICO MANAGER O MEDICO CURANTE: L’UMANIZZAZIONE IN SANITÀ Dr. SAVERIO GENUA Medico di Famiglia Avellino 17 ottobre 2005
La Medicina Generale in Italia negli ultimi anni è profondamente cambiata. • L’evoluzione del sistema sanitario attraverso l’aziendalizzazione delle USL • l’introduzione di una logica di mercato in sanità • la concorrenza pubblico – privato • la limitatezza delle risorse hanno profondamente modificato la realtà professionale del medico, lo hanno maggiormente responsabilizzato portandolo a confrontarsi con aspetti economico-finanziari e con concetti nuovi come costi – benefici ed efficacia - efficienza.
NUOVE OPPORTUNITÀ DELLA MEDICINA GENERALE ASSOCIAZIONISMO PERSONALE DI STUDIO GESTIONE STRUTTURE INTERMEDIE ASSISTENZA DOMICILIARE INFORMATIZZAZIONE
NUOVI LIVELLI DI IMPEGNO PROFESSIONALE FORMAZIONE CONTINUA MEDICINA DELLE EVIDENZE APPROPRIATEZZA NOTE A.I.F.A. LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA
PIANO DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO LIBRETTO TERAPEUTICO NOTE A.I.F.A. OSSERVANZA DELLE NORME DILEMMA PER IL MEDICO RICHIESTE DEL PAZIENTE E.B.M. APPROPRIATEZZA L. E. A.
I NUOVI RUOLI PREVISTI PER IL M.M.G. • ruolo di GATEKEEPING con contributo del singolo medico di famiglia o delle associazioni mediche alla programmazione di acquisti di una Agenzia sanitaria locale (ASL) trasformata in Agenzia di programmazione, acquisto e controllo • ruolo di INTEGRATORE DELLE CURE PRIMARIE all’interno di gruppi di cure primarie responsabilizzati sui consumi sanitari, ma che agiscono anche come produttori di prestazioni territoriali addizionali • ruolo di FORNITORE DI CURE PRIMARIE i medici di famiglia risultano interlocutori delle ASL attraverso società o cooperative accreditate, alla stregua dei fornitori di prestazioni specialistico ospedaliere
EVOLUZIONE DEL RAPPORTO MEDICO-PAZIENTE FASE DEL PATERNALISMO figura del medico decisore unico delle sorti del paziente ALLEANZA TERAPEUTICA equilibrio nel rapporto con medico che informa e sostiene il paziente nella scelta DERIVA CONTRATTUALISTA il paziente è sempre più cliente che esige dal medico una prestazione d’opera
Il rapporto tra il medico ed il paziente, originariamente fondato sulla fiducia, si è progressivamente irrigidito, dilatando i termini della conflittualità Un articolo del Journal of American Medical Association (Jama, 1994) riporta significativamente come i due terzi delle cause giuridiche in ambito professionale medico siano da imputare ad un difetto di quantità e qualità della comunicazione interpersonale più che a manchevolezze o errori diagnostici o tecnici. La qualità della comunicazione, sapersi comprendere rappresentano indicatori molto sensibili del grado di umanizzazione del rapporto medico-paziente
Tra i vari operatori del servizio sanitario, i Medici di Medicina Generale sono costantemente in testa alle classifiche di gradimento espresse dai cittadini italiani in occasione di svariate interviste che sono state condotte negli ultimi anni da qualificati istituti demoscopici.
A fronte di questo gratificante riconoscimento, la percezione soggettiva (e in quanto tale almeno in parte arbitraria) del proprio operato, quale viene comunemente espressa tra Medici di Famiglia, è quella di un carico di lavoro aumentato a dismisura – negli ultimi anni – non necessariamente a fronte di un miglioramento della sua qualità (efficacia clinica, minori incombenze burocratiche, considerazione e rispetto del ruolo professionale da parte degli altri attori del sistema, organizzazione del lavoro).
Media contatti ambulatoriali/anno standardizzati per 1000 assistiti (1996-2002: +57,36%).
Il contesto legislativo più aperto all’innovazione, la logica aziendale che ha introdotto competenze gestionali, la possibilità di aver più autonomia e discrezionalità, hanno spinto un notevole numero di medici a tentare l’esperienza di nuovi modelli organizzativi e gestionali. Pur con la difficoltà di definire metodo, obiettivi e competenze manageriali, si è avviato il tentativo di “inventare” un nuovo modo di esercitare la professione di Medico Generale coniugando il meglio delle caratteristiche e delle risorse personali con lo sviluppo di capacità imprenditoriali
La difficoltà maggiore per i medici di adeguarsi alla nuova dimensione professionale, è dovuta al fatto che in passato la maggior parte delle nostre azioni professionali si svolgevano in situazioni standard entro ambiti stabili e ben strutturati che non richiedevano nuovi orientamenti cognitivi né adattamenti di piani di azione.
In questo contesto il Medico Generale assume di fatto la funzione di “agente della domanda” colui cioè che traduce per conto del paziente il bisogno di salute in domanda sanitaria.
Ciò comporta che egli sappia prendere quotidianamente: • decisioni clinico-professionali per stabilire qual è in quelmomento e per quel paziente l’atto e/o il processo sanitario più idoneo ed efficace; • scelte di valutazione tecnologicaper decidere la tecnologia più adatta alle proprie necessità professionali; • scelte di marketing nel valutare il gradimento dell’utente; • scelte economiche che comportino il minor costo possibile a parità di qualità delle prestazioni; • scelte manageriali che gli consentano di identificare, realizzare e gestire un’organizzazione adatta a fornire servizi di qualità.
Per ottimizzare le prestazioni, contenere i costi e migliorare la qualità dei servizi offerti, diventa necessaria una nuova progettazione della Medicina Generale che si realizza per mezzo di un’organizzazione moderna che sappia: • perseguire i propri obiettivi • definire le strategie • analizzare i processi utilizzando sapientemente le proprie caratteristiche, la cultura, il vissuto, le conoscenze e le competenze, la creatività, le informazioni, la tecnologia.
La competenza manageriale diventa indispensabile se si vuole gestire efficacemente: • il paziente • il tempo • il personale • l’organizzazione • la struttura dello studio • le relazioni/comunicazioni con l’esterno • la tecnologia • le finanze
Adattarsi alle trasformazioni in atto impone: • lo sviluppo di elevate capacità gestionali oltre che professionali • l’organizzazione del lavoro per obiettivi e per processi piuttosto che per funzioni • abituarsi al lavoro di gruppo • avere un’adeguata capacità comunicativa.
(practice activity analisys) Analisi della propria realtà professionale (job description) (job design) caratteristiche della propria attività possibilità di progettare la propria attività (job analisys) aree critiche gestionali: il tempo, l’organizzazione, il cliente (job evaluation) costi di gestione
Il Medico Generale al pari di qualsiasi professionista coinvolto in ristrutturazione del suo sistema aziendale individuale diventa così un working manager, una figura professionale cioè in cui l’attività manageriale si affianca a quella tradizionale sino ad ottenere una integrazione di competenze
L’obiettivo finale di questa evoluzione culturale è di ottenere medici che abbandonino la tradizionale medicina d’attesa per una medicina di iniziativa che adotti la metodologia del lavoro per obiettivi e della valutazione dei risultati.
COSA SIGNIFICA ESSERE MANAGER IN MEDICINA GENERALE? sottoporre quotidianamente le proprie decisioni cliniche al vaglio di una nuova valutazione che permette di scegliere il servizio più adeguato, più efficace e meno costoso, da proporre al paziente.