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L’apparato escretore. Organismi unicellulari Invertebrati Anellidi e molluschi Insetti Vertebrati Mammiferi. Enrico Mastroianni Simone Bulgarelli Valerio Girotti. Organismi unicellulari.
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L’apparato escretore • Organismi unicellulari • Invertebrati • Anellidi e molluschi • Insetti • Vertebrati • Mammiferi Enrico Mastroianni Simone Bulgarelli Valerio Girotti
Organismi unicellulari • Negli organismi unicellulari l’eliminazione delle scorie avviene attraverso la membrana cellulare. Nei protisti, come nel paramecio, le scorie sono concentrate all’interno dei vaquoli che, giunti alla membrana cellulare eliminano il loro contenuto all’esterno. Negli organismi unicellulari come l’ameba, catturano e inglobano il cibo tramite gli pseudopodi in un compartimento dove avviene la disgestione.
Invertebrati • Negli invertebratisi notano primitivi sistemi di escrezione: nei platelminti l’escrezione avviene grazie a particolari cellule: le cellule a fiamma,che filtrano le impurita’ le cigla spingono poi queste sostanze di rifiutto verso una rete di canalicoli che raggiuhgono l’ambiente esterno attraverso particolari pori esretori.
Anellidi e molluschi • Gli anellidi o molluschi possiedono canalini, detti nefridi, che raccolgono le sostanze nocive e le eliminano all’esterno attraverso dei pori
Insetti • Negli insetti la funzione di eliminazione dei rifiuti viene svolta dai tuboli di Malpighi, che sboccano nell’intestino; le scorie vengono pertanto evacuate con le feci
Vertebrati • I vertebrati hanno un apparato escretore in cui si notano strutture simili ai reni: in questi amnimali l’apparato utinario e’ collegato all’apparto genitale, per cui si parla di apparato urogenitale. Nei rettili e negli uccelli l’apprato uninario sbocca nella cloaca, l’ultima parte dell’intestino.
Mammiferi • Nei mammiferi il sistema escretore e’ simile a quello dell’uomo. Nel corso dell’evoluzione, alcuni mammiferi si sono adattati a vivere in ambienti in cui la disponibilita’ di acqua e; molto scarsa, modificando funzioni e strutture del loro organismo in modo da evitare una dispersione eccessiva di acqua. La modificazione dell’apparato escretore, per esempio, aumenta la fase di riassorbimneto dell’acqua dall’ultafiltrato recuperando il prezioso liquido.