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10 Febbraio Giorno del ricordo

10 Febbraio Giorno del ricordo. Per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra.

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10 Febbraio Giorno del ricordo

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Presentation Transcript


  1. 10 Febbraio Giorno del ricordo Per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo dalle loro terre degli Istriani, Fiumani e Dalmati nel secondo dopoguerra. Per poter ricordare ciò che è accaduto ed evitare il ripetersi di forme di violenza e razzismo. IPSIA “g.MARCONI” CLASSE 1 A CLASSE 1B CLASSE 2 A CORSO MODA Anno scolastico 2010/2011

  2. Le foibe sono cavità carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo. E’ in queste voragini dell’Istria che fra il 1943 e il 1947 sono gettati, vivi e morti, quasi 10.000 italiani.

  3. Foiba deriva dal latino fovea che significa fossa, cava, buca. Le foibe vengono originate dall’azione corrosiva dell’acqua sulle rocce calcaree. Poco visibili all’esterno (si presentano spesso con aperture di pochi metri) si sviluppano in ampiezza e profondità all’interno del sottosuolo.

  4. E’ stato accertato che alcune foibe arrivano ad essere profonde anche 300 metri. Nella regione giuliana sono state individuate oltre 3000 fra grotte e foibe. Le foibe, in origine, venivano utilizzate come vere e proprie discariche, nelle quali veniva gettato ciò che non serviva più (carcasse di animali, derrate alimentari avariate, sterpaglia e altro ancora).

  5. Negli anni ‘40 assunsero, invece, un’altra macabra funzione, divenendo la tomba naturale di migliaia di persone. Le foibe diventarono così uno strumento di martirio. Durante e dopo la seconda guerra mondiale le foibe divennero quindi grandi fosse comuni per esecuzioni sommarie collettive.

  6. “ Gettare un uomo in una foiba significa considerarlo alla stregua di un rifiuto, gettarlo là dove da sempre la gente istriana getta ciò che non serve più (…) la vittima, sprofondata nell’antro, viene cancellata nell’esistenza fisica ma anche nell’identità nel nome e nella memoria. Uccidere chi è considerato nemico non basta: occorre andare oltre, occultarne il corpo e la vita, eliminare ogni traccia, come se non fosse mai vissuto”.

  7. MAPPA DELLE FOIBE

  8. La prima ondata di violenza esplode subito dopo la firma dell’armistizio dell’8 settembre 1943. In Istria e Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Torturano, massacrano e poi gettano nelle foibe circa un migliaio di persone. Li considerano “nemici del popolo”. La violenza aumenta nella primavera del 1945 quando la Jugoslavia occupa Trieste, Gorizia e l’Istria. Le truppe del maresciallo Tito si scatenano contro gli italiani. A cadere dentro le foibe ci sono fascisti, cattolici, liberaldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini.

  9. Dopo la sentenza di morte, le vittime venivano portate sul luogo dell’esecuzione con i polsi legati con il filo di ferro dietro la schiena. Giunti sull’orlo dell’abisso, i carnefici davano inizio all’esecuzione sparando un colpo di pistola alla testa della vittima, facendola cadere all’interno della voragine nella quale trascinava con sé il compagno ancora vivo a cui era legata. I prigionieri erano legati gli uni agli altri con un filo di ferro.

  10. Monumento foiba di Basovizza

  11. La foiba di Basovizza era un pozzo minerario, nel maggio del 1945 divenne un luogo di esecuzioni. Si calcola che gli infoibati, in questo luogo, siano stati oltre 2000. Nel 1992 il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro ha dichiarato la foiba di Basovizza Monumento nazionale.

  12. Sezione della foiba di Basovizza

  13. Recupero delle salme delle vittime

  14. La difficoltà nel recuperare i corpi ha reso estremamente difficile, se non impossibile, stabilire con certezza il numero esatto delle vittime. Cappi di filo di ferro

  15. La persecuzione prosegue fino alla primavera del 1947, fino a quando viene fissato il confine fra l’Italia e la Jugoslavia. Nel febbraio 1947 l’Italia ratifica il trattato di pace che pone fine alla Seconda guerra mondiale: l’Istria e la Dalmazia vengono cedute alla Jugoslavia. 350.000 persone si trasformano in esuli, costrette a lasciare la loro terra natìa.

  16. Scappano dal terrore, non hanno nulla, sono bocche da sfamare che non trovano in Italia una grande accoglienza. La sinistra italiana li ignora: non suscita solidarietà chi sta sfuggendo dalla Jugoslavia, da un paese comunista alleato dell’URSS, in cui si è realizzato il sogno del socialismo reale. La stessa classe dirigente democristiana considera i profughi dalmati cittadini di serie B.

  17. Esuli istriani

  18. Mappa dei campi profughi che accolsero i giuliano dalmati dopo la seconda guerra mondiale

  19. LINKOGRAFIA • www.lastoriasiamonoi.it • www.lefoibe.it • www.istruzione.it • www.leganazionale.it • www.foibadibasovizza.it • www.arcipelagoadriatico.it • Musiche di Ennio Morricone • Colonna sonora del film

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