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Scuola Primaria “ G. Rodari ” di Cerbaia. Anno scolastico 2009/2010. C lasse 2° A. Un pomeriggio magico. Devi stare più attenta, non puoi andare senza mani sulla strada sterrata!!. Ahi! Mi sono fatta male!!! Mi sanguina il ginocchio!!!.
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Scuola Primaria “ G. Rodari” di Cerbaia Anno scolastico 2009/2010 Classe 2° A Un pomeriggio magico
Devi stare più attenta, non puoi andare senza mani sulla strada sterrata!! Ahi! Mi sono fatta male!!! Mi sanguina il ginocchio!!! Un pomeriggio di Maggio Alberto e Sofia giravano in bicicletta nel giardino della loro villa. Sofia perse l’equilibrio perché andava senza mani, cadde in terra e si mise a piangere. Alberto la soccorse e vide che aveva il ginocchio sanguinoso, così chiese a Sofia se voleva continuare il gioco o voleva andare a medicarsi.
Coraggio, Sofia, non è niente!!!! Mi fai male!!! Mi brucia!!!! Alberto accompagnò in cucina Sofia e chiamò la mamma. La mamma li fece entrare in cucina e fece sedere la bambina su una sedia. Sofia aveva una piccola ferita sul ginocchio che la mamma disinfettò con l’acqua ossigenata, poi le mise un cerotto e la consolò. La mamma consigliò a Sofia, di andare in camera sua a riposare o di andare a leggere un libro sulla panchina in giardino.
Basta, Sofia! Non essere piagnucolona!! Non ti sei fatta nulla. Continuiamo il nostro gioco!!!! Ahi! Ah! Che male! Sofia si rialzò e Alberto le propose di continuare ad andare in bicicletta. Sofia accettò la proposta e salirono sulla bici. Mentre facevano il giro della villa, i cani cominciarono ad abbaiare, così lasciarono le biciclette e li raggiunsero. Jack sentì qualcosa che si muoveva e lo seguì, tutti andarono dietro di lui per scoprire che cos’era. Uscirono dal giardino attraverso un buco nella rete ed entrarono nel bosco. Jack trovò un serpente. Sofia pensava che il serpente fosse pericoloso, Alberto pensava che il serpente fosse magico.
Torna in giardino Torna in cucina Che fortuna!!! È tornato il babbo!!! Pee! Peee! Eccomi qua!!! Sofia si sedette sulla sua panchina preferita che si trovava vicino al cancello. Aprì il suo libro e si mise a leggere. All’improvviso sentì il rumore di una macchina, vide che il cancello si aprì e che dentro quella macchina c’era il babbo. Sofia gli andò incontro felice, le era passato anche il dolore al ginocchio. Abbracciò e baciò il suo papà e insieme andarono in casa a festeggiare perché lui era tornato presto dal lavoro. LA STORIA È FINITA.
Uffa , che noia! Voglio giocare un po’ il mio Drago Spinoso. Sofia si distese sul letto perché le faceva male il ginocchio. Si annoiò subito, così scese dal letto e si mise a giocare con i suoi peluche. Poco dopo Alberto salì in camera di Sofia, le chiese come stava e le propose di giocare a nascondino nella casa.
Povera bambina si è così spaventata!!! Sofia prese il Drago Spinoso, il suo peluche porta fortuna, e lo accarezzò con affetto. All‘improvviso il drago Alacazan diventò enorme, prese vita, sbatté le ali e sputò fuoco e fiamme. Sofia urlò e svenne. Alberto, che nel frattempo era andato in camera sua a prendere la spada, arrivò e vide ………………
Cosa stai facendo? Che musica è questa? Su, su, funziona bella scatolina!! Alberto e Sofia decisero di giocare a nascondino. Alberto contò e Sofia andò a nascondersi in soffitta. Sofia rovistò tra le cose e, incuriosita dalla scritta “Vecchi ricordi”, aprì una scatola. Trovò un carillon, era polveroso ma molto carino, aveva una chiavetta sul lato sinistro. Alberto, mentre la cercava, sentì alcuni rumori provenienti dalla soffitta e salì le scale. Appena arrivò, vide che Sofia aveva in mano il carillon e che stava girando la chiavetta. Subito si sentì una ninna nanna e comparve una porta………………….
Oh, ci hanno scambiato per i loro genitori! Ma cosa vogliono da noi quei ragazzi!!! Babbo, mamma, siamo qua!!!! Non potete indovinare quello che è successo! Guarda Alberto ci sono il babbo e la mamma!! Alberto e Sofia oltrepassarono la porta e si ritrovarono in piazza del Duomo a Firenze. C‘erano molti turisti e fra loro i bambini riconobbero i loro genitori. Maria Teresa e Luca però erano più giovani e camminavano abbracciati; Alberto e Sofia li seguirono e li chiamarono ma naturalmente non furono riconosciuti e furono scacciati. Sofia era stanca e Alberto la prese per la mano, insieme si appoggiarono a una pietra della parete del Duomo. Un vigile li vide e ………..
Torna in giardino FIIII!!!! FIIIII!!!! Ragazzi andatevene non disturbate i turisti!!!!! Scappiamo Sofia!!! Il vigile ci potrebbe arrestare!! Corri, Sofia, scappa….. Torna in cucina Torna in camera Il vigile li pregò di andarsene. I bambini si spaventarono e cominciarono a correre. Corsero, corsero, corsero finché furono senza fiato. Si fermarono, chiusero gli occhi, respirarono profondamente e ……... si ritrovarono in soffitta. Forse era tutto un sogno, chi lo sa? LA STORIA È FINITA
Dragus, bonus, probus. Torna in giardino Ti ucciderò, maledetto mostro!!!!! Torna in cucina Torna in camera Alberto arrivò in camera vide il drago e lo stregone, sguainò la spada e colpì il drago nella pancia. Gli fece un buco e uscì molto sangue rosso fuoco. Lo stregone alzò le mani, fece un incantesimo che guarì il drago e lo fece ritornare peluche, poi, sparì in una nuvola di fumo. Alberto e Sofia si svegliarono come da un sogno e non ricordarono mai nulla. LA STORIA È FINITA
Ma che dice quello lì? Forse mi vuole invitare , che posso fare? Non ho altra scelta, devo accettare. Fai cosa tu bimba, per mio castel, dove vadi? Voli star me qui du dì? Sofia si svegliò e si trovò di fronte un castello. Era un castello di pietra grigia, con tre torri. Vi abitava un potente stregone che fabbricava pozioni magiche. Lo stregone Saturno scorse quella bambina dalla finestra del suo laboratorio e scese in giardino. Quando Sofia lo vide, restò a bocca aperta. Lo stregone era molto bizzarro e, parlando in modo strano, la invitò a restare con lui qualche giorno. Sofia fu costretta ad accettare perché aveva paura, non sapeva dove andare e non voleva restare da sola.
Ah, Ah, Ah! GluGluté, o micia pelosa fiocchin, fiocchetta. Lo stregone Saturno invitò Sofia nel suo castello. Sofia aveva un po’ paura di stare fuori da sola e accettò la proposta. Sofia era preoccupata perché pensava che lo stregone le potesse fare un incantesimo. Lo stregone andò in cucina e preparò un tè nel quale sciolse una polverina magica. Sofia, assaggiò il tè e scoprì che le piaceva. All’improvviso cominciò a girarle la testa e si rese conto che diventava pelosa. Sofia in pochi secondi si trasformò in un gatto e Saturno rise. Era buono o cattivo?
Torna in giardino Ciao Sofia, ora puoi capirmi, questa pozione magica ti proteggerà per sempre. Grazie, ero molto spaventata, ti invito a venire a trovarmi a casa mia.!! Torna in camera Torna al drago Torna nel salone Lo stregone disse a Sofia che era diventata un gatto, Sofia si impaurì e cominciò a tremare e a piangere. Ma lo stregone le aveva fatto uno scherzo e subito disse una formula magica che la fece trasformare in bambina. Saturno le promise che presto sarebbe tornata a casa sua e le regalò una pozione magica. Il liquido verde contenuto nella strana bottiglietta le sarebbe servito per sconfiggere gli incantesimi di qualsiasi mago o strega vivente. Sofia salutò lo stregone con un bacio sulla guancia e si risvegliò in camera sua. LA STORIA È FINITA
Torna in giardino Torna in camera Oh, povera me!!! Quale sarà la strada di casa!!!! Torna al drago Torna nel salone Lo stregone rise e rinchiuse la bambina-gatto nella torre più alta del castello. Sofia graffiò la porta e si mise a miagolare disperatamente. Dopo un po’ vide una finestra aperta, salì sul davanzale, fece un salto lungo e atterrò sul ramo di un albero. Il gatto-Sofia scese con un balzo e trovò la pietra d’ambra, la toccò con la zampa e si ritrovò in camera sua . Sì guardò allo specchio e vide che era ritornata bambina. LA STORIA È FINITA.
Chi Parla? Alberto…. Il serpente brilla!!! Sofia hai picchiato il ginocchio, non la testa!! Albertoooo, Sofiaaaa!!! Sentirono una voce squillante che li chiamava. Alberto e Sofia si guardarono intorno e non capirono chi stesse parlando. Il serpente cominciò a brillare e intorno a lui si formò una luce dorata. Il serpente parlò di nuovo e invitò i bambini a seguirlo. Alberto e Sofia avevano la bocca aperta per la sorpresa, il loro cuore batteva forte forte e …………………….. non riuscivano a dare nessuna risposta.
Devi colpire la testa del serpente Sofia, ci sono riuscito!!!!!! Il serpente è morto!!!!!!!!!! Che facciamo ora? Sofia e Alberto cercarono qualcosa da usare come arma e videro un corno di cervo vicino a un cespuglio. Alberto lo raccolse, lo scagliò con forza e il corno s’infilzò vicino alla testa e il serpente morì. Alberto e Sofia seguiti dai cani tornarono a casa e avvertirono la mamma.
Ok, vengo con voi!! Ma dove mi portate? Mamma, ho ucciso un serpente!!! Mamma, ti prego, vieni a vedere!!!! Alberto e Sofia tornarono velocemente alla villa e raccontarono la loro avventura alla mamma. La mamma si preoccupò molto, subito domandò loro se stavano bene e li avvertì che la cena era pronta. I bambini, però, volevano portare la mamma a vedere il serpente e, dopo aver molto insistito, riuscirono a convincerla. Così Maria Teresa spense i fornelli e andò con loro nel bosco.
Torna in giardino Lo porteremo a casa e lo conserveremo sotto alcool Mamma, il serpente!!! Come farai? Ti cadrà. Torna nel bosco Alberto, Sofia e Maria Teresa andarono nel bosco e trovarono il serpente morto. La mamma osservò l’animale, gli aprì la bocca e disse che non era velenoso. Lo prese con un bastone e lo portò a casa. Andò in garage, prese un barattolo di vetro, lo riempì di alcool e ci mise il serpente. Il serpente conservato sotto alcool avrebbe ricordato ad Alberto e Sofia un pomeriggio particolare. LA STORIA È FINITA
Stiamo attenti!!!! Stiamo attenti!!!! Stiamo attenti!!!! Che bella grotta!!!!! Mi piacerebbe stare qui per un po’!!! Benvenuti!!! Seguitemi, vi farò visitare la mia grotta! Alberto e Sofia seguirono il serpente che li portò nella sua grotta incantata. La grotta era molto grande ed era rischiarata da un po’ di luce. Il serpente gliela fece visitare e i due fratelli videro in un angolo le ossa di un orso, individuarono le tane dei topi e osservarono con curiosità i molti pipistrelli appesi al soffitto. I pipistrelli cominciarono a muoversi, il serpente proseguì il percorso.
Ahi, Ahi !!! Mi morde!!! Brutto serpentaccio dispettoso!!! Aum!! Aum!!! Bau!! Bau!!! Il serpente propose ad Alberto e Sofia di seguirlo nella grotta incantata: Sofia cominciò a tremare per la paura e disse in un orecchio a suo fratello che voleva tornare indietro. Alberto informò il serpente che dovevano andare a casa perché li aspettavano per la cena. Il serpente capì che era una scusa e, per dispetto, morse Sofia su un braccio. Il serpente era innocuo o velenoso?
NEEENIIII!!! NEEENIIII!!! Sofia tornò a casa con Alberto e raccontò ai suoi genitori che era stata morsa su un braccio da un serpente. La mamma le chiese di descrivere il serpente, così capì che poteva essere velenoso e chiamò il 118. L’ambulanza arrivò velocemente e Sofia fu portata all’ospedale.
Non ti preoccupare, ti spalmerò una pomata e guarirai presto!! Torna in giardino Torna nel bosco Mi ha fatto davvero male, quel serpente !!!! Torna al serpente parlante Torna al serpente dispettoso Al Pronto Soccorso i medici visitarono Sofia, che aveva il braccio gonfio e rosso, e dissero a Maria Teresa che la bambina non era grave. Raccomandarono di mettere due volte al giorno una pomata e le fasciarono il braccio. Così Sofia fu rimandata a casa. Alberto, quando la vide, l’abbracciò e le promise di stare più attento e di difenderla sempre dai pericoli. LA STORIA È FINITA.
Torna in giardino AAAAHHH!!! VIA!!!! VIA BRUTTI PIPISTRELLI!! Presto scappiamo!!! Torna nel bosco Torna al serpente parlante Torna alla grotta Lasciate stare i capelli di Sofia!! E’ una mia amica! I pipistrelli stavano dormendo a testa in giù, Sofia urlò e i pipistrelli si svegliarono e le si impigliarono ai capelli. Il serpente sgridò pipistrelli e loro lasciarono i capelli di Sofia. I bambini erano così impauriti che scapparono verso l’uscita della grotta. Seguirono un sentiero e si ritrovarono nel posto dove avevano visto il serpente. Salirono sulle loro biciclette e tornarono a casa in tempo per la cena. LA STORIA È FINITA.
Buon pomeriggio, Signor Serpente! Torna in giardino Torna nel bosco Ecco il nostro amico! Torna al serpente parlante Sono questi i vostri genitori? Torna al serpente dispettoso Alberto si mise davanti a Sofia e ordinò al serpente di non far male a sua sorella. Il serpente gli rispose che era innocuo, era vegetariano da una settimana e non avrebbe fatto male a Sofia e nemmeno a lui. I bambini pensarono che il serpente fosse molto simpatico e fissarono un appuntamento per il pomeriggio seguente. Quando tornarono a casa, raccontarono ai loro genitori che avevano trovato un serpente innocuo e che erano diventati amici. Alberto e Sofia il pomeriggio seguente portarono mamma e papà a conoscere il serpente. LA STORIA È FINITA.
Torna in giardino Jack, Rex!!! Che bello trovarvi qui Jack, portaci a casa! Torna nel bosco Torna al serpente parlante Torna alla grotta Alberto e Sofia si persero nelle gallerie della grotta. Dopo un po’ videro due pietre, una azzurra e una rossa che segnalavano loro due percorsi diversi. Alberto e Sofia seguirono la direzione della pietra azzurra e alla fine del tunnel trovarono Jack e Rex che li aspettavano. I cani, con il loro fiuto, li riportarono a casa. LA STORIA È FINITA.
Mi chiamo Alberto e ho undici anni. Mi piace leggere le storie a Sofia, mia sorella, e giocare a calcio con i miei amici. Da grande voglio fare il calciatore. Mi vorrei mettere il gel sui capelli ma la mamma non me lo permette. In camera mia, appesa alla parete, c’è una spada di ferro. E’ antica e, secondo me, ha dei poteri magici perché brilla nelle notti di luna piena. Sofia ha un Drago Spinoso, che mi piace molto e qualche volta glielo prendo. Ciao, sono Alberto. Torna in giardino
Eccomi qua, io sono Sofia. Io ho otto anni, ho gli occhi celesti e i capelli biondi, mi piace vestirmi elegante e mi metto sempre la sciarpa, anche d’estate. Io sono molto curiosa e quando Alberto, mio fratello, non c’è, vado in camera sua a frugare nell’armadio. Amo la musica e vado due volte la settimana a danza. Io ero indecisa fra ritmica e artistica e alla fine ho scelto la ritmica perché si fa con gli attrezzi, quello che preferisco è la palla. Ho un’amica di nome Ginevra è mora, ha gli occhi celesti ed è molto simpatica e intelligente. Ho un Drago Spinoso di peluche a cui sono molto affezionata, lo tengo sempre sul mio letto e gli faccio le coccole. Torna in giardino
Io sono Maria Teresa, ho due figli, Alberto e Sofia, certe volte li brontolo perché sono sciocchi. Quando ero piccola, amavo molto gli animali, perciò ho scelto di fare la veterinaria. Io ho uno studio dove curo gli animali domestici. Mi piacerebbe che Sofia facesse anche lei il mio lavoro. Io amo Luca, mio marito, lui è gentile e affettuoso ma è un po’ geloso delle mie amiche perché qualche volta torno tardi. I miei bambini ne combinano di tutti i colori. Mi fanno disperare!!! Torna in cucina Torna in giardino
Ciao, sono Luca, il babbo di Alberto e Sofia Io sono un avvocato e sono molto impegnato. Trascorro molto tempo in ufficio e spesso torno a casa quando la mia famiglia ha già cenato. Spesso Maria Teresa, mia moglie, mi rimprovera perché dovrei stare di più con i miei figli. Quando torno a casa, i miei figli mi salutano con gioia e mi raccontano quello che è successo loro durante il giorno. Trascorro ogni fine settimana con loro, il sabato porto Alberto a disputare la partita e la domenica andiamo in giro tutti insieme. Torna in cucina Torna in giardino