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Rallegrati, lancia grida di gioia. Il tuo Salvatore é in mezzo a te. Siate sempre allegri nel Signore. Il Signore é vicino. La sua pace custodisca il tuo cuore. (Prima lettura).
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Rallegrati, lancia grida di gioia. Il tuo Salvatore é in mezzo a te. Siate sempre allegri nel Signore. Il Signore é vicino. La sua pace custodisca il tuo cuore. (Prima lettura) Testo: Luca 3, 10-18 // 3 domenica Avvento –C- // 16 dicembre 2012.Commenti e presentazione: M. Asun Gutiérrez Cabriada.Musica: Beethoven. Larghetto. Sinfonia nº 2.
Le folle lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?». La predicazione di Giovanni scuote quanti la ascoltanoe sentono il bisogno di trasformare la loro vita.Non chiedono “cosa pensare” o “in che cosa credere”, ma “che cosa devono fare”.Che cosa bisogna fare per incontrare Gesù che entra nella nostra vita?Come con l’amico, non c’é da riceverlo con grandi fanfare o cerimonie protocollari proprie delle accoglienze ufficiali. Non dobbiamo tenerlo lontano dalla nostra quotidianità di vita. Dobbiamo solo condividere con Lui quello che siamo, abbiamo e viviamo. Dobbiamo partire dall’interno, cambiando le nostre abitudini, offrendogli un senso di speranza viva e gioia nella nostra attesa.
Rispondeva: «Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto». L’educazione non si vende si difende La risposta è chiara e precisa. Fa riferimento al modo di agire con gli altri. Davanti a questa parola scompare la falsa “buona volontà” e i sentimentalismi religiosi.Il testo è attuale; dice che quello che c’è da fare è suddividere e condividere ciò che è necessario e giusto per tutti, a cui ogni uomo ha diritto:l’alimento e il vestito, la salute, l’educazione, la vita e il lavoro dignitoso.La conversione non è solo un atteggiamento interiore, ma si deve manifestare in gesti e segni concreti di giustizia, solidarietà e di denuncia di chi defrauda per avidità, accaparra più del necessario e si arricchisce ingiustamente impoverendo il prossimo. Secondo la Bibbia, la esigenza fondamentale della giustizia è condividere e denunciare le ingiustizie.
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: «Maestro, che dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Il desiderio di conversione non può essere soddisfatto da parole buone. Deve mettere radici nella vita quotidiana. La domanda che anche noi ci dobbiamo porre, é proprio questa: che cosa dobbiamo fare? Se nel nostro ambiente ci sarà un po’ più di pace e tolleranza, di giustizia e di accoglienza, se grazie alla nostra collaborazione qualcuno sarà più felice, migliorerà di più la società, si potrá dire che Dio sta venendo e che si sta già compiendo il programma del suo Regno.
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi che dobbiamo fare?». Rispose: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe». La conversione avviene nella relazione fraterna, nella pratica della giustizia, nella rinuncia alla violenza e nel rispetto dell’etica professionale, atteggiamenti che devono essere propri di ogni uomo. Questo indica che il cammino della salvezza é aperto a tutti, nessuno escluso.
Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile». Il presente, già trascorso, del battesimo di Giovanni, si oppone al futuro, già presente, del battesimo di Gesú.E’ già il momento di «vagliare il grano» (selezionare, scegliere), «raccogliere il grano» (giungere al nocciolo e non disperdersi per i viottoli) e «bruciare la pula» (gettare fuori bordo quanto é inutile, ciò che ci immobilizza). Il mio giudice é Dio, solo Dio, Lui che mi conosce, mi guida, mi ama più di mia madre.
Con molte altre esortazioni annunziava al popolo la buona notizia. Gesù è la Buona Notizia. Tutta la sua vita è Buona Notizia; lo dimostra curando, accogliendo, contagiando pace, amando con tenerezza, denunciando le ingiustizie, difendendo le persone ingiustamente impoverite, liberandole dalle loro paure e restituendo loro la dignità, mostrando che Dio è amore incondizionato.In Lui vediamo come è Dio e come è l’uomo pieno del suo Spirito.Annuncio la Buona Notizia? Colmo di Buona Notizia la mia vita e quella degli altri?
Che gioia sapere che sei con me, accada ciò che vuole! Quale gioiasentire che mi accetti come sono,e che non hai bisogno che mi giustifichi! Che gioiagustare la tua indefettibile fedeltà, inamovibile come la Roccia! Quale gioia poterti dire “Ti amo“! Che gioia scoprire che anche altri ti amano e che Tu li ami, e sapere che del loro amore, come del mio, non puoi fare a meno!Che gioia poterti donare qualcosadi quanto Tu mi hai dato in anticipo!Quale gioia mantenerlo tutto in Te, non trattendo niente per me! Che gioia mi dai, Gesù,, che tanto mi ami! Gioia infinita! José M. Garbayo QUANTA GIOIA!