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Il Midollo Emopoietico: la “fabbrica” delle cellule del sangue. Compartimento proliferante. Compartimento differenziante. Cellule Staminali Ematopoietiche (CSE). rappresentano solo lo 0.01% della popolazione di cellule midollari
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Il Midollo Emopoietico: la “fabbrica” delle cellule del sangue Compartimento proliferante Compartimento differenziante
Cellule Staminali Ematopoietiche (CSE) • rappresentano solo lo 0.01% della popolazione di cellule midollari • popolazione cellulare a lunga vita , che non viene eliminata durante la vita del midollo osseo con normale funzionamento • svolgono doppia funzione: • auto-rinnovamento • danno origine a progenitori commissionati
Paziente con emopatia Chemio/Radioterapia Rigenerazione emopoietica La capacità di automantenimento e differenziazione delle cellule staminali emopoietiche è dimostrata dalla possibilità di ricostituzione emopoietica completa dopo trapianto di cellule midollari aplasia midollare
Potenziali donatori di cellule staminali Barriera di istocompatibilità Donatore cellule staminali Minore Maggiore AUTOLOGO Paziente - - SINGENICO Gemello monozigote - - ALLOGENICO HLA genotipicamente identico + - HLA fenotipicamente identico familiare + +/- non familiare +++ +/- HLA non identico familiare + ++ non familiare +++ ++ XENOGENICO Altra specie +++ +++
GITMO Gruppo Italiano Trapianto Midollo REGISTRO TRAPIANTI Dicembre 2005 TRAPIANTO AUTOLOGO 29659 TRAPIANTO ALLOGENICO 14500 TOTALE 44159
Chemioterapia intensificata e autotrapianto In particolare nelle neoplasie ematologiche: Leucosi Acute - Linfomi - Mieloma Multiplo Consente di migliorare le aspettative di vita e le possibilità di guarigione nei tumori chemiosensibili
Le terapie ad alte dosi con autotrapianto vengono impiegate con successo nelle situazioni di 1a recidiva di malattia • nei Linfomi non-Hodgkin’s • nel Linfoma di Hodgkin’s
Possibilità di impiego delle terapie ad alte dosi con autotrapiantosin dall’esordio di malattia, in situazioni di 1a remissione di malattia • nella Leucemia Acuta Mieloblastica • nei Linfomi non-Hodgkin’s “a cattiva prognosi” • nel Mieloma Multiplo
Chemioterapia intensificata e autotrapiantonella Leucemia Mieloide Acuta Necessità di trapianto allogenico alternativo nei pazienti ad alto rischio citogenetico o resistenti alla terapia di induzione Efficacia in 1a Remissione, con maggiori possibilità di RCC (circa 50%) rispetto ai pazienti non autotrapiantati (25-30%)
Autotrapianto e Linfomi • LNH in > 1a recidiva • HD in > 1a recidiva • Nei Linfomi non Hodgkin’s “a cattiva prognosi” Linfomi non Hodgkin’s “a cattiva prognosi” per caratteristiche clinico - biologiche
Conclusioni • Importanza nel definire malattia aggressiva • Limite dello studio: assenza braccio con Ab monoclonale (Rituximab) • Necessità di studi prospettici randomizzati multicentrici per confrontare CHT + rituximab vs CHT + rituximab + autotrapianto • GITMO : autotrapianto come front-line therapy nei LNH follicolari III grado e nei LNH aggressivi per rischio clinico-biologico (bcl 2 +)
La reinfusione di progenitori emopoietici consente di attenuare la tossicità ematologica Ciononostante, il trattamento intensivo comporta un periodo variabile tra 6-12 gg di neutropenia grave, con associati rischi infettivi Chemioterapia intensificata e autotrapianto
Studio retrospettivo GITMO • Cause di morte dopo Autotrapianto • N = 11071 • Decessi: 3083 pazienti valutabili (34.4%) • 488 decessi per mortalità trapianto correlata (TRM = 4.4 %), • Infezioni e cardiotossicità principali cause di mortalità trapianto correlata
1. Impiego dei progenitori emopoietici periferici per l’autotrapianto 2. Migliori programmi di sorveglianza microbiologica e di profilassi e terapia La marcata riduzione della TRM è dovuta principalmente alla ridotta incidenza di complicanze infettive, come conseguenza di:
Trapianto di Midollo (autologo ed allogenico) • per anni, il trapianto è stato effettuato con • cellule emopoietiche prelevate dal midollo osseo • (circa 1 L. di sangue midollare, in anestesia generale) Negli ultimi 15 anni si è rapidamente sviluppata la procedura con prelievo di cellule emopoietiche “mobilizzate” nel sangue periferico metodica ora utilizzata per la stragrande maggioranza dei trapianti
Rappresentazione schematica della mobilizzazione e raccolta delle PBPC 10 fattore di crescita fattore di crescita Globuli bianchi x 103 Cellule midollari circolanti giorni 0 0 5 10 15 20 Raccolta e congelamento dei progenitori del sangue periferico (PBPC) da utilizzare per l’autotrapianto Chemioterapia
Median peak values of PB progenitors after hd-chemotherapy and/or Growth factors 388 400 300 128 CD 34+/µl 200 75 2 100 0 Basal CT alone CT + GF GF alone
RIPRESA EMOPOIETICA DOPO AUTOTRAPIANTO:DIFFERENZE TRA CELLULE MIDOLLARI (BM)E CELLULE DEL SANGUE PERIFERICO (PBPC) BM PBPC giorni per ottenere: > 500/µL globuli bianchi 22 9 > 50.000/µL piastrine 28 11
COME SI PRELEVANO LE CELLULE STAMINALI PERIFERICHE Dose cellulare target CD34+ > 2 x 106/kg
Età… Trapianto autologo?….anche a 70 anni…
Potenziali donatori di cellule staminali Barriera di istocompatibilità Donatore cellule staminali Minore Maggiore AUTOLOGO Paziente - - SINGENICO Gemello monozigote - - ALLOGENICO HLA genotipicamente identico + - HLA fenotipicamente identico familiare + +/- non familiare +++ +/- HLA non identico familiare + ++ non familiare +++ ++ XENOGENICO Altra specie +++ +++
Trapianto di cellule staminali emopoietiche Sorgente di cellule Vantaggi/svantaggi Sangue periferico: rapida e duratura ricostituzione emopoietica minore contaminazione cellule neoplastiche fattori di crescita: solo familiari Midollo osseo: alta esperienza alta % attecchimento alta restrizione HLA alto rischio di GVHD e CMV Sangue di cordone bassa restrizione HLA ombelicale: minore GVHD e CMV rapidamente disponibile minore n° cellule disponibili minore % attecchimento no disponibilità donatore
Malattie non neoplastiche trattate con il trapianto di cellule staminali Congenite Difetti ematologici: anemia di Fanconi talassemia anemia falciforme Blackfan Diamond neutropenia congenita etc. Immunodeficienze: Wiscott-Aldrich Chediak-Higashi immunodeficienze combinate etc. Mucopolisaccaridosi Mucolipidosi • Acquisite • anemia aplastica • aplasia pura delle cellule eritroidi • emoglobinuria parossistica notturna • sindromi da immunodeficienza acquisita • malattie autoimmuni • istiocitosi a cellule di Langerhans • osteopetrosi
Trasmissione genica degli aplotipi HLA Madre Padre Cromosoma 6 Figli Possibilità di donatore compatibile = 1 - (0.75) numero fratelli
GVHD acuta : classificazione clinica Organo coinvoltoSintomi Cute Rash eritematoso diffuso Maculo-papule Desquamazione Fegato bilirubina enzimi epatici Tratto intestinale diarrea nausea vomito dolori
GVHD cronica: grado di intensità Diffusione Sintomi della malattia Limitata Lesioni cutanee localizzate +/- Disfunzione epatica Estesa Coinvolgimento cutaneo generalizzato Lesioni cutanee localizzate o disfunzione epatica + uno dei seguenti sintomi: epatite cronica aggressiva, necrosi, cirrosi coinvolgimento oculare coinvolgimento ghiandole muco salivari coinvolgimento mucose
Profilassi della Graft-versus-Host Disease Deplezione T linfocitaria del midollo in vitro: Completa Selettiva (CD4, CD8) Trattamento del paziente in vivo: Methotrexate, ciclosporina Anticorpi policlonali anti cellule T Anticorpi monoclonali anti cellule T (murini, umanizzati) Induzione del chimerismo misto
Complicanze tardive del trapianto di midollo Graft-versus-Host cronica Infezioni Malattie delle vie aeree e polmonari Disfunzioni autoimmuni Alterazione della crescita e dello sviluppo fisico Disfunzioni endocrine Sterilità Cataratta Problemi dentali Osteoporosi Necrosi asettica delle ossa Nuove malattie maligne Disfunzioni psico-sociali