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Donne in viaggio. Corso di Laurea Magistrale Storia contemporanea, a.a. 2012-2013. Carta mondo arabo. Carta MO. Donne e storiografia. Scarsi i diari femminili e scarsa l’attenzione ad essi da parte della storiografia .
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Donne in viaggio Corso di Laurea Magistrale Storia contemporanea, a.a. 2012-2013
Donne e storiografia Scarsi i diari femminili e scarsa l’attenzione ad essi da parte della storiografia. Fra le poche eccezioni: Billie Melman,Women's Orients. English Women and the Middle East. L’autrice sottolinea il fatto che “gli studiosi inglesi abbiano relegato le donne alla periferia della imperial culture, nell’assunto che l’esperienza femminile dell’occidente in espansione fosse parte integrante della “egemonica ed omogenea tradizione patriarcale”. È vero però che sono spesso proprio le donne a favorire la disattenzione, proponendosi come semplice riflesso delle azioni di padri, mariti e fratelli
Le pioniere: Lady Montague Lady Mary Wortley Montagu (1689-1762), scrittrice e aristocratica inglese Figlia del duca di Kingston, sposa Edward Wortley Montagu e, quando lui viene nominato ambasciatore, lo segue a Istanbul nel 1716 La storia di questo viaggio e le osservazioni di Lady Mary sugli usi e costumi orientali sono narrati nell'opera Lettere turche, una serie di lettere alla sorella e agli amici Tornata a Londra, crea un salotto letterario sui temi socio-etnologici… a poco a poco il salotto si trasforma in una associazione femminile e poi femminista.
Lady Montague e l’Oriente • Rivela un forte spirito critico sull’orientalismo e sull’invenzione dell’Oriente • Adotta l’abbigliamento locale, che descrive con dovizia di particolari • Approfondisce la cultura turca e islamica • Offre indicazioni sulla libertà delle donne turche, sulla loro bellezza, sulla loro moralità • E giunge alla conclusione che “i comportamenti del genere umano non differiscono poi così tanto tra loro, contrariamente a quanto gli scrittori delle cronache di viaggio vorrebbero farci credere”
La pioniera in Terrasanta: Lady Stanhope (1780-1839) Chiamata Lady d’Oriente, o Lady degli arabi, fu oggetto di culto romantico in Inghilterra Nipote di Sir William Pitt, membro del parlamento e poi primo ministro, “Giovane, bella e ricca”, secondo la descrizione di Lamartine. Nel 1812 visitò la Palestina e decise di vivere nel Levante Nel 1814 scelse il Monte Libano come sede La sua casa diventa il salotto del Medio oriente Aveva autorità anche sui locali anche perché si era diffusa la voce che possedesse il dono della divinazione
Viaggiatrici a Gerusalemme A partire da metà 800 la presenza femminile a Gerusalemme divenne più comune Varie tipologie di viaggiatrici: • Elizabeth Finn, la missionaria, • Clorinda Minor, la profetessa, • Flora Randegger, la maestra • Matilde Serao, la scrittrice… Modalità del viaggio • Al seguito del marito (Isabel Burton, Elizabeth Finn)) • Con il fratello (Eliza Rogers) • Con il padre (Sara Barclay, Berta Spafford) • Più tardi in viaggio organizzato (Matilde Serao)
L’approccio femminile L’approccio femminile è un approccio ‘caldo’, sensibile e pieno di interrogativi In primo piano è la sfera domestica. Scarse le informazioni sul mondo femminile musulmano, intenzionalmente assente e relegato nell’harem. Le viaggiatrici hanno preferito • concentrarsi nel rappresentare la vita e le abitudini delle donne cristiane ed ebree • con un approccio alla loro quotidianità non storicizzato, specialmente là dove l’ambizione era la evangelizzazione, la conversione, la purificazione missionaria
Le donne ebree.La maestra di Trieste Flora Randegger-Frienderberg,Da Trieste a Gerusalemme. Viaggi in Terrasanta di una giovane maestra ebrea (1856, 1864) Insegnante ebrea di Trieste. Dopo la morte del padre decide di fondare una scuola femminile a Gerusalemme Il suo progetto fallisce, si sposa nel 1858 e torna a Trieste col marito Riparte nel 1864 accettando l’offerta di dirigere la scuola femminile Evelina de Rothschild. I rabbini di Gerusalemme mettono al bando sia la scuola sia l’insegnante Nel 1866 torna a Trieste
Donne mascherate. Isabelle Eberhard in Algeria (1877-1904) È l’esempio più conosciuto e riconosciuto dell’intraprendenza femminile per conoscere il mondo arabo-islamico Nasce a Ginevra, viaggia a lungo in Algeria presentandosi come Mahmoud Saadi, giovane tunisino in pellegrinaggio Si converte all’islam e ne introietta la profonda visione fatalista dell'esistenza umana Vittima di un attentato, diventa un personaggio leggendario, che corrispondeva perfettamente all'idea dell''Oriente' che coltivavano gli Europei all'inizio del secolo "Nessuna delle pioniere dell’esplorazione può essere paragonata a lei…. rivendicò soltanto la libertà di convertirsi all’Islam e di amare un popolo e un paese - l’Algeria - che non era il suo e di viverci coraggiosamente da sradicata, pur cercando un’integrazione a prima vista proibita". (E.C. Roux)
Donne mascherate in Terrasanta. Sarah Belzoni • Sarah Banneh Belzoni, inglese, sposa l’egittologo Giovanni battista Belzoni nel 1803 • E' descritta come una donna affascinante e intraprendente, sempre al seguito del marito • Scrive col marito "Narrative of the operations and recent discoveries within the pyramidis...and of a journey to the coast of the Red Sea“: un resoconto delle operazioni e delle scoperte condotte in Egitto tra il 1815 e il 1819 • È Terra Santa nel 1818 travestita da musulmana e visita l’haram. • Quando torna in Egitto distribuisce copie della Bibbia, con obiettivi di evangelizzazione cristiana dei nativi
Donne mascherate in Terrasanta. Sara Barclay • Figlia del missionario americano James Barclay, cui viene affidata l’assistenza per il restauro della Cupola della roccia, vive a Gerusalemme dal 1855 al 1857. • Il suo libro è, secondo Titus Tobler [medico, esploratore, svizzero, 1806-1877], accurato e completo, raffinato è il miglior libro sulla Palestina scritto da una donna. • Scrittura vivace ed efficace, fresca e divertente, con resoconti analitici, utilissimi, acuti, con limitati pregiudizi. • Travestita da donna turca, visita l’Haram: “Non potevo credere che fosse possibile godere del privilegio di passeggiare nel sacro luogo della spianata del Tempio… non riuscivo a convincere me stessa che non era un sogno, fino a che non fui vestita nel loro costume, curioso e difficile da maneggiare. La trasformazione fu completa. 10 minuti prima, nel mio semplice abito americano, e ora truccata così perfettamente alla turca che mia madre non mi avrebbe riconosciuta”.