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Fondamenti di urbanistica Schemi e immagini delle lezioni Capitoli quarto e quinto. Il piano regolatore: perché. Evitare, o almeno ridurre, il caos derivante dallo spontaneismo Programmare l’uso del territorio Regolare le trasformazioni fisiche e funzionali
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Fondamenti di urbanistica Schemi e immagini delle lezioni Capitoli quarto e quinto Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Il piano regolatore: perché • Evitare, o almeno ridurre, il caos derivante dallo spontaneismo • Programmare l’uso del territorio • Regolare le trasformazioni fisiche e funzionali • Valorizzare la rendita immobiliare (fondiaria ed edilizia) Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Parole (1) Le parole sono le etichette delle idee distinguere çè separare fisico çè funzionale immobiliare = fondiaria + edilizia Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Il piano regolatore: che cos’è • come lo vedo: un insieme di parti disegnate (tavole di analisi e di progetto) e di parti scritte (norme e relazione) • come nasce: l’espressione tecnicamente compiuta d’una volontà collettiva, quindi politica • è strumento d’una volontà collettiva: perciò deve essere efficace: deve trasmettere ordini e determinare comportamenti • è riferito alterritorio: perciò l’efficacia precettiva deriva da una corretta congiunzione tra la cartografia e la normativa • per l’operatore pubblico è soprattutto un programma • per l’operatore privato è l’indicazione delle opportunità e delle condizioni (vincoli) Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Il linguaggio del piano regolatore Due elementi principali: • il disegno di massima delle infrastrutture per il trasporto • la “zonizzazione” La zonizzazione suddivisione della città, esistente e futura, in zone caratterizzate da diverse destinazioni d’uso e diverse quantità e tipologie di edificazione Gli indici • dimensione minima e massima del lotto edificabile • rapporto di copertura = tra la superficie copribile e quella del lotto • indice di fanbbricabilità = rapporto tra cubatura e superficie • altezza degli edifici (geometrica o sostanziale) • distacchi (dai confini, dalle strade ecc.) Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
La legge urbanistica La legge 1150 del 17 agosto 1942 è ancor oggi la legge fondamentale in materia urbanistica. Nonostante il mezzo secolo trascorso, nonostante che dal 1972 le regioni a statuto ordinario abbiano la pienezza della potestà legislativa in materia, nonostante le numerosissime “modificazioni e integrazioni” intercorse con successivi atti legislativi, l’impianto complessivo della pianificazione è ancora determinato, in Italia, dagli istituti, i contenuti e le procedure stabilite dalla legge 1150/1942. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Finalità e cuore della lex 1150/1942 • Finalità della legge è la disciplina de “l’assetto e l’incremento edilizio dei centri abitati e lo sviluppo urbanistico in genere nel territorio del Regno” (articolo 1). Tale disciplina “si attua a mezzo dei piani regolatoriterritoriali, dei piani regolatori comunali e delle normesull’attività costruttiva” (articolo 2). • Il cuore della legge è il “piano regolatore generale comunale” (Prg). Esso dev’essere esteso all’intero territorio comunale. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Il Prg deve contenere: • La rete delle principali vie di comunicazione stradali, ferroviarie e, laddove occorra, navigabili, concepita per la sistemazione e lo sviluppo dell’abitato, in modo da soddisfare alle esigenze del traffico, dell’igiene e del pubblico decoro; • La divisione in zone del territorio, con precisazione di quelle destinate all’espansione dell’aggregato urbano, e i caratteri e i vincoli di zona da osservare nell’edificazione; • Le aree destinate a formare spazi di uso pubblico o sottoposte a speciale servitù; • Le aree da riservare a sede della casa comunale e della casa del fascio, alla costruzione di scuole e chiese e ad opere e impianti d’interesse pubblico in generale (articolo 7) Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
La legge 1150/1942 prevede Tre livelli di pianificazione il livello comunaleè PRG (piano regolatore generale comunale e piano particolareggiato d’esecuzione) il livello intercomunaleè PIC (piano regolatore intercomunale) il livello territorialeè PTC (piano territoriale di coordinamento) Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
L’attuazione del PRG Il Prg è attuato: • o per intervento diretto (licenza edilizia, oggi concessione edilizia) • o con il tramite di un “piano particolareggiato d’esecuzione” (Ppe) Il Ppe costituisce îuna progettazione di dettaglio di determinate e circoscritte porzioni di territoriola scala del Prg è infatti troppo piccola per poter definire con sufficiente precisione l’assetto del territorio là dove le trasformazioni devono essere consistenti. èèè Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Il Piano particolareggiato Nella sostanza: Il piano particolareggiato è esteso a una parte del territorio comunale, e precisa per essa la disciplina prevista dal Prg a livello di dettaglio. Può giungere a indicare le sagome planimetriche e altimetriche dei singoli edifici planovolumetrico). Secondo la legge:nei piani particolareggiati di esecuzione “devono essere indicate le reti stradali e i principali dati altimetrici di ciascuna zona e debbono inoltre essere determinati” specifici contenuti èèè Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Il contenuto del Ppe • le masse e le altezze delle costruzioni lungo le principali strade e piazze; • gli spazi riservati ad opere od impianti di interesse pubblico; • gli edifici destinati a demolizione o ricostruzione ovvero soggetti a restauro o a bonifica edilizia; • le suddivisioni degli isolati in lotti fabbricabili secondo la tipologia indicata nel piano; • gli elenchi catastali delle proprietà da espropriare o da vincolare; • la profondità delle zone laterali a opere pubbliche la cui occupazione serva ad integrare le finalità delle opere stesse ed a soddisfare prevedibili esigenze future. (articolo 13) Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Gli altri piani piano regolatore intercomunaleè è un Prg esteso al territorio di più comuni. È approvato da tutti i comuni compresi nel suo perimetro piano territoriale di coordinamentoè è un piano sovraordinato, esteso a vaste porzioni del territorio nazionale. È (era) formato dal Ministero dei Lavori pubblici èèè Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Contenuto del PTC I PTC devono stabilirsi le direttive da seguire in rapporto: 1. alle zone da riservare a speciali destinazioni ed a quelle assoggettate a speciali vincoli o limitazioni di legge; 2. alle località da scegliere come sedi di nuovi nuclei edilizi od impianti di particolare natura ed importanza; 3. alla rete delle principali linee di comunicazione stradali, ferroviarie, elettriche, navigabili esistenti e in programma. (articolo 7) Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Procedure di formazione • formazione è l’intero procedimento nel quale il piano, da progetto, diventa un atto amministrativo vigente • protagonisti della pianificazione sono, nel sistema italiano, gli enti pubblici: il governo nazionale e i comuni (oggi: regioni, province, comuni) • nella logica della legge 1150/1942 il piano è unatto amministrativo complesso ineguale • le tappe della formazione esprimono il sistema di garanzie degli interessi coinvolti (articolo5) Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Iter della formazione (In riferimento al Prg) • decisione di formare e attribuzione dei compiti • redazione (analisi e scelte) • adozione da parte dell’organo consiliare (norme di salvaguardia) • pubblicazione • osservazioni (e opposizioni) • controdeduzioni alle osservazioni (e opposizioni) • trasmissione all’ente sovraordinato • approvazione ed entrata in vigore (articolo5) Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Le espropriazioni: quando e perché Nascono in Europa nel XIX secolo quando e perché: • si formano gli Stati nazionali • il sistema economico ha bisogno di trasporti per raggiungere i mercati • le condizioni igieniche richiedono interventi di risanamento dei vecchi quartieri • l’individualismo proprietario nell’assetto fondiario diventa un ostacolo èèè Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
La ragione degli espropri Nascono nel XIX secolo le prime leggi che regolamentano le espropriazioni. Leggi necessarie nel nuovo regime delle garanzie borghesi perché il suolo non era più del Signore o della collettività: era di proprietà privata, e la proprietà privata era il fondamento della società borghese. Si doveva imporsi ad essa quando un interesse collettivo lo esigeva: ma si dovevano stabilire compensazioni adeguate e procedure che fossero garanzia per i proprietari colpiti Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
I trasporti in Inghilterra e Francia 1825: prima ferrovia a vapore 1835: abolizione delle corvées 1844: lo Stato subentra ai privati nelle ferrovie 1858: inizia l’abolizione dei pedaggi stradali 1790: lo Stato si occupa direttamente delle strade 1838: entra in funzione la prima ferrovia 1838: il Conseil Géneral des Ponts et Chaussée è incaricato di fare il piano generale delle ferrovie èèè Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
L’igiene urbana in Inghilterra e Francia 1842: relazione Chadwick sulle condizioni della povertà Si costituiscono amministrazioni elettive locali Si finanziano programmi di fognature Si sviluppa la regolamentazione edilizia 1848: tentativo di rivoluzione borghesia-proletariato 1849: epidemia di colera Programmi di trasformazione di Parigi di Haussmann èèè Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Gli espropri in Europa Leggi per le espropriazioni tra il 1842 e il 1845 Leggi parziali tra il 1810 e il 1833 Legge generale nel 1841in connessione al piano ferroviario 1865: tre anni dopo la costituzione dello Stato,viene emanata la legge che regola gli espropri: la legge 25 giugno 1865 n.2359 èèè Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Le procedure della legge 2359 /1865 • Richiesta alla competente autorità della dichiarazione di pubblica utilità delle opere da realizzarsi; • dichiarazione di pubblica utilità con l’indicazione dei termini d’inizio e d’ultimazione delle espropriazioni e dei lavori di realizzazione delle opere; • formazione del piano particolareggiato d’esecuzione, con la descrizione degli immobili da espropriare, dei relativi proprietari, e delle somme offerte quali indennità; • determinazione dell’indennità come “il giusto prezzo che avrebbe avuto l’immobile in una libera contrattazione di compravendita” • emissione del decreto di espropriazione, con conseguente trasferimento della proprietà dall’espropriato all’espropriante. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Vantaggi e svantaggi La legge 2559/1865 prevede nei casi di occupazione parziale, che l’indennità consista “nella differenza tra il giusto prezzo che avrebbe avuto l’immobile avanti l’occupazione, e il giusto prezzo che potrà avere la residua parte di esso dopo l’occupazione”, La legge stabilisce anche che “qualora dall’esecuzione dell’opera pubblica derivi un vantaggio speciale e immediato alla parte del fondo non espropriata, questo vantaggio sarà estimato e detratto dall’indennità” In sostanza, non è ammissibile riconoscere ai proprietari dei beni immobili gli aumenti di valore del bene che non sono prodotti né dal capitale né dal lavoro del proprietario, ma che sono dovuti al capitale e al lavoro della collettività Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
La legge di Napoli (2892/1885) • Si decise di risanare una vastissima parte del “ventre di Napoli”. • Fu emanata la legge 15.1.1885 n. 2892 per il risanamento della città di Napoli. • L’indennitàè“determinata sulla media del valore venale e dei fitti coacervati dell’ultimo decennio, purché essi abbiano data certa, corrispondente al rispettivo anno di locazione” • In sostanza: in misura pari al valore medio tra quello di mercato e quello corrispondente alla somma delle ultime dieci annualità di fitto • In difetto di tali fitti accertati, è“fissata sull’imponibile netto agli effetti delle imposte su terreni e su fabbricati”. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
La legge di Roma (502/1907) Nel 1907, in connessione con il nuovo Prg di Roma (allora amministrata dal Blocco popolare guidato da Ernesto Nathan), in corso di elaborazione, il Parlamento approvò la legge 11 luglio 1907 n. 502 “provvedimenti per la città di Roma”. Il Comune può espropriare le “aree fabbricabili comprese nel perimetro del nuovo piano regolatore […] a un prezzo corrispondente al valore dichiarato dal proprietario delle aree agli effetti della tassa sulle aree stesse”. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
L’esproprio nella 1150/1942 L’articolo 18 prevede la facoltà, per i comuni dotati di PRG approvato, di espropriare “entro le zone d’espansione dell’aggregato urbano […] le aree inedificate e quelle su cui insistano costruzioni che siano in contrasto con la destinazione di zona ovvero abbiano carattere provvisorio”. In tal modo l’espropriazione viene svincolata dalla realizzazione della singola opera. L’esproprio può essere utilizzato per costituire, in anticipo rispetto ai processi di urbanizzazione, demani di aree da urbanizzare successivamente: così come da tempo avveniva in Olanda, Svezia, Gran Bretagna. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Le tre forme di reddito Sul versante della produzione, tre tipi di redditi (e di soggetti): rendita: è la remunerazione corrispondente al fatto che viene messa a disposizione dei produttori veri e propri un bene utile, scarso e appropriabile profitto: residuo del processo produttivo, remunerazione del capitale (tendenzialmente indirizzato all’accumulazione) salario: valore/remunerazione della forza lavoro, prezzo della produzione e riproduzione della forza lavoro. èèè Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
I soggetti del processo di produzione della città • la proprietà fondiaria, cioè i soggetti che possiedono la materia prima elementare per la costruzione della città: il suolo sul quale essa sarà realizzata • l'impresadi costruzione, cioè gli imprenditori capitalisti la cui attività produttiva consiste nel realizzare manufatti edilizi • i lavoratori del settore delle costruzioni, i quali concretamente realizzano le opere nelle quali la città consiste, • la proprietà edilizia, cioè i soggetti che hanno acquistato i manufatti costruiti dall’impresa di costruzione sul suolo • il capitale finanziario, cioè i soggetti (banche ecc.) che presta il liquido che serve ai precedenti soggetti per realizzare la loro operazione, • il decisore dei confini della città, cioè il soggetto, in linea di principio pubblico, che stabilisce quali sono i suoli urbanizzabili ed edificabili • l'urbanizzatore, cioè il soggetto, pubblico o privato, che progetta e realizza le opere finalizzate alla urbanizzazione delle aree edificabili, • il gestore/manutentore, cioè il soggetto al quale è affidato il compito di curare la manutenzione della città e il suo funzionamento. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Dal punto di vista del consumo • Sul versante del consumo, tre tipi di soggetti: • Consumatori dei beni necessario per la riproduzione e ricostituzione della forza lavoro (i lavoratori, i funzionari del capitale) • Consumatori delle materie prime (le industrie di trasformazione) • Consumatori di prodotti semilavorati (le industrie di trasformazione) • èèè Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
ATTENZIONE!!! Abbiamo parlato di soggetti nel senso di “figure sociali”, non di persone concrete. Nella concretezza dei fatti, in un unico soggetto possono convivere e fondersi più figure sociali. èèè Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
La domanda delle imprese Che cosa chiedono alla città le imprese? Beni materiali Spaziî Spazi attrezzati î Urbanizzazione generale Beni immateriali Formazione Informazione Comunicazione . èèè Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
La domanda delle famiglie Che cosa chiedono alla città le famiglie? Residenza Attrezzature Urbanizzazione generale Servizi (scuola, salute, mobilità, ricreazione ecc. ecc.) Occasioni di lavoro …….. . èèè Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
La città come luogo dei conflitti Conflitto tra interessi collettivi e interessi individuali Conflitto tra pubblico e privato(non coincide col precedente) Conflitti nell’impiego delle risorse: la questione della rendita urbana . èèè Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
La rendita: una definizione Si chiama rendita il reddito che il proprietario di certi beni percepisce in conseguenza del fatto che tali beni sono, o vengono resi, disponibili in quantità scarsa; dove la scarsità va intesa in uno dei seguenti sensi: 1) i beni in questione appartengono alla categoria degli agenti naturali, disponibili in quantità limitata e inferiore al fabbisogno; 2) i beni in questione vengono resi disponibili da chi li possiede in quantità inferiore alla domanda che di essi si avrebbe in corrispondenza di prezzi uguali ai loro costi. (Claudio Napoleoni) Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
La rendita fondiaria La rendita fondiaria è la forma classica della rendita. È il reddito percepito dal proprietario fondiario (proprietario di terreno) in conseguenza del fatto che egli è proprietario di un bene (la terra) destinabile alla coltivazione o al pascolo. La rendita fondiaria consente di comprendere facilmente il meccanismo elementare della rendita èèè Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Il meccanismo della rendita Supponiamo distinte le figure del proprietario terriero e del capitalista produttore agricolo. Se la terra complessivamente coltivabile in una determinata area è inferiore a quella che sarebbe necessario coltivare per produrre beni agricoli in quantità tale da soddisfare la domanda, una parte di quelli che sarebbero disponibili a diventare produttori agricoli e ne avessero i mezzi non possono diventarlo. Il proprietario terriero allora, in virtù del privilegio di essere proprietario di un bene scarso, ha la possibilità di far pagare un prezzo al produttore che voglia utilizzare il suo terreno. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Rendita assoluta e rendita differenziale Rendita assoluta è la rendita che sorge nella misura in cui la terra disponibile complessivamente nell'ambito di una determinata area è scarsa rispetto al fabbisogno (rendita come forma di reddito percepibile per la scarsità generale di quel bene Rendita differenziale: deriva dal fatto che, se la terra è generalmente scarsa, e quindi la proprietà di essa rende possibile la percezione di una rendita, esistono tuttavia differenze tra i vari tipi di terra in relazione all'uso che se ne vuole fare. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Riepilogando • Ogni bene scarso appropriabile dà luogo a un reddito, percepibile dal proprietario in quanto tale, il quale è costituito da due parti: • una parte. che c'è in ogni rendita, è la rendita assoluta e dipende dalla scarsità generale di quel bene; • un'altra parte, che c'è solo in corrispondenza di un sottoinsieme di beni, è la rendita differenziale o relativa, e dipende dalla maggiore appetibilità, o utilizzabilità, di quel particolare bene rispetto ad altri della stessa categoria. • La rendita totale coincide con la rendita assoluta nel caso dei beni meno appetibili (per esempio, la terra meno fertile e più lontana). Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
La rendita fondiaria urbana • La rendita fondiaria urbana è il reddito che deriva dalla proprietà dei terreno in relazione non suo uso agricolo, ma all'uso edilizio urbano. • I terreni urbani sono quelli nei quali è avvenuto un processo storico di urbanizzazione: • non nel senso che ogni terreno sul quale sia percepibile rendita fondiaria urbana sia stato concretamente investito da un processo di urbanizzazione in senso stretto, • ma nel senso che ognuno di tali terreni è stato posto dalla storia in una collocazione tale da poter essere utilizzato a fini edilizi, e cioè concretamene urbanizzato. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Una rendita manovrabile La scarsità del bene “terreno urbano” non è una scarsità naturale in senso proprio, ma una scarsità che deriva dal fatto che solo un numero limitato di terreni è storicamente dotato di quei requisiti che ne rendono possibile una utilizzazione edilizia-urbana. La scarsità del terreno urbano è quindi una scarsità manovrabile. Poiché il grado della scarsità influenza i livelli della rendita, anche i livelli della rendita sono manovrabili. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Rendita fondiaria urbana assoluta e differenziale • Anche nel caso della rendita fondiaria urbana si può distinguere la componente assoluta dalla componente differenziale. • La rendita fondiaria urbana assoluta è quella che deriva al terreno dal fatto che esso è edificabile. • La rendita differenziale è quella che deriva dal fatto che un particolare terreno presenta vantaggi e requisiti che lo rendono più appetibile di altri. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
L’intervento pubblico e la rendita • con i piani urbanistici determina quali e quante aree sono potenzialmente edificabili, con la realizzazione delle opere di urbanizzazione, • con l'inserimento delle aree nei programmi urbanistici e con il rilascio delle concessioni edilizie, rende le aree concretamente edificabili, • con la quantità e la qualità delle opere di urbanizzazione e dei servizi, con la determinazione delle qualità edilizie e urbanistiche delle varie parti degli insediamenti (altezze, distacchi, densità ecc. ) accresce o diminuisce l'appetibilità relativa delle varie aree edificabili. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Ancora sulla rendita urbana In linea generale, maggiore è la disponibilità di un bene minore è il livello della rendita assoluta. Questo vale per i beni che sono fungibili Ma i terreni urbani hanno la caratteristica che, e che le differenze delle qualità dei terreni sono notevolissime (la rendita differenziale è molto più consistente delle rendita assoluta). Ogni terreno ha una sua qualità differente da tutte le altre. In una situazione di questo tipo, l'immissione nel mercato di una consistente quantità di nuove aree edificabili determina un innalzamento generale del valore (e quindi della rendita) in tutte le aree che erano precedentemente riconosciute edificabili Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Rendita edilizia Ipotizziamo un assetto del regime proprietario tale che le aree edificabili siano espropriate dalla mano pubblica e cedute in uso a chi voglia utilizzarle a un prezzo uguale a zero. In questo caso non c'è più rendita fondiaria urbana. Ma chi ha ricevuto in uso il terreno può costruirvi a utilizzare il costruito a suo piacimento. Avremo così une nuova categoria di beni - anch'essi scarsi e anch'essi in appartenenza a qualcuno a titolo proprietario. Anche qui, dunque, avremo un meccanismo di rendita: con una componente assoluta, dipendente dalla scarsità generale di edifici rispetto al fabbisogno, e una rendita differenziale, nella quale entrano quelle stesse componenti di differenziazione qualitativa e d'uso tra i vari edifici che avevamo già visto nel caso dei terreni urbani. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Rendita immobiliare Possiamo dire, in conclusione, che, nel corso del processo di urbanizzazione ed edificazione, la rendita fondiaria viene trasformata in rendita edilizia. L'insieme dell'una e dell'altra, oltre che della rendita fondiaria agraria, la chiameremo “rendita immobiliare”, la quale comprende quindi tutte le rendite derivanti dalla proprietà di beni immobili. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Ricordiamo I piani urbanistici attuativi costituiscono un approfondimento tecnico delle previsioni del Prg. Essi sono disegnati a un livello di dettaglio molto maggiore di quello del Prg: questo è rappresentato generalmente alle scale da 1:5.000 a 1:2.000, mentre i piani attuativi sono disegnati alle scale da 1:1.000 a 1:200. Contengono di conseguenza molte più informazioni rispetto al Prg. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Il Pua: un tramite esecutivo • I piani urbanistici attuativi sono necessari, e idonei, per il passaggio all’esecutività delle previsioni e prescrizioni del Prg. • Il Prg non è (generalmente) sufficiente per passare • dalla generica attribuzione di una parte del territorio alla “destinazione” residenziale, produttiva ecc. • alla specifica indicazione di quali lotti siano concretamente edificabili, con quali quantità, forme ecc.: cioè, non è sufficiente a dare i “comandi” necessari per il progetto edilizio. • Il Piano attuativo è quindi il tramite tra Prg e progetto edilizio. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Il Pua: attribuzione di valori Di conseguenza, è il piano urbanistico attuativo che effettua una precisa attribuzione di utilizzazioni e di valori alle singole proprietà All’interno di una “zona” genericamente destinata alla residenza, o all’industria ecc., il Prg prevede solo una determinata quantità complessiva di volumi, alloggi, ecc., determinati indici e parametri, e determinate quantità di spazi da destinare a strade, verde, servizi ecc. Il piano attuativo distribuisce queste quantità alle singole porzioni di territorio, alle singole proprietà, e definisce l’organizzazione morfologica della porzione di città “disegnata” dal piano attuativo. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
I piani urbanistici attuativi Con la legge 167 del 1962, per “agevolare l’acquisizione delle aree da destinare all’edilizia economica e popolare”, si introducono i piani per l’edilizia economica e popolare (e ipiani per gli insediamenti produttivi). Con la “legge ponte” del 1967, per risolvere alcuni più urgenti problemi di disciplina dell’edilizia e di razionalizzazione dell’urbanizzazione, si introducono i piani di lottizzazione convenzionata. Con la legge 457 del 1978, per rilanciare la programmazione dell’intervento pubblico nell’edilizia e a favorire il recupero dell’edilizia abitativa esistente, si introducono i piani di recupero. Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni
Il piano particolareggiato • Prima della formazione del Ppe tutti i proprietari compresi all’interno di un ambito, di cui il Prg prevede la trasformazione mediante urbanizzazione ed edificazione, sono proprietari della loro area, sulla quale hanno un’aspettativa di edificabilità. • Dopo l’approvazione del Ppe i proprietari risultano divisi in due grandi categorie: • quelli le cui proprietà sono destinate dal piano alla realizzazione di spazi pubblici, • e quelli ai quali il Ppe attribuisce una concreta possibilità di edificazione (o trasformazione edilizia) private.èèè Edoardo Salzano, IuaV - Cdl Ptua, corso di Fondamenti di urbanistica, schemi delle lezioni