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Stato sociale keynesiano e “political economy” comparata

Stato sociale keynesiano e “political economy” comparata. Prof. Emmanuele Pavolini. Tema di ricerca. Ruolo delle istituzioni e dei vari modelli di “regolazione” nello spiegare sviluppo Lo stato sociale keynesiano e i suoi sviluppi:

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Stato sociale keynesiano e “political economy” comparata

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Presentation Transcript


  1. Stato sociale keynesiano e “political economy” comparata Prof. Emmanuele Pavolini

  2. Tema di ricerca Ruolo delle istituzioni e dei vari modelli di “regolazione” nello spiegare sviluppo • Lo stato sociale keynesiano e i suoi sviluppi: • ruolo intervento Stato in campo economico e sociale oltre il keynesismo classico • la politica della domanda deve essere utilizzata non solo per evitare recessioni ma anche favorire nel tempo sviluppo risorse produttive

  3. Caratteristiche stato sociale keynesiano • Politiche sostegno alla domanda • Sviluppo e forte crescita politiche di welfare • Sviluppo politiche di welfare avviene in maniera differenziata a seconda dei contesti istituzionali: welfare istituzionale/redistributivo; welfare remunerativo; welfare residuale • Situazione di crisi alla fine anni ‘60

  4. Motivi crisi stato sociale keynesiano • Tensioni economiche: stagflazione incentivata da “meccanismi perversi” di funzionamento stato sociale keynesiano (difficoltà di controllo spesa sociale, etc.) • Crisi modello produzione fordista e “ristrutturazione” • Spiegazioni inflazione: il “ciclo elettorale” delle teorie neoutilitarie vs. il conflitto distributivo delle teorie sociologiche

  5. Pluralismo e neocorporativismo • Focus: capacità maggiore dei sistemi socio-economici nazionali con un sistema di rappresentanza “forte” di tenere sotto controllo l’inflazione negli anni ‘70 • I sistemi “forti” sono quelli con basati sul “neocorporativismo” Caratteristiche neo-corporativismo: • Alto grado di concentrazione del sistema di rappresentanza • Processo di decisione politica centrato attorno alla concertazione e non alla politica di pressione (lobbying) Il Neocorporatismo è un sistema di regolazione politica dell’economia in cui poche grandi organizzazioni di rappresentanza degli interessi partecipano in forma concertata con lo Stato al processo di decisione e di attuazione di importanti politiche economiche e sociali

  6. Variabilità assetti corporativi e sue cause • Neocorporativismo presente in maniera relativamente medio-forte in Scandinavia Austria, Belgio, Germania e Svizzera Cause: • Forza organizzazioni sindacali • Monopolio e centralizzazione della rappresentanza • Presenza di partiti di sinistra al governo • Radicamento cultuale del liberalismo

  7. La varietà dei sistemi di regolazione • Accanto al pluralismo (mercato) e al neocorporativismo (accordo) si sviluppa un terzo modello, detto “decreto”, caratterizzato da: pluralismo sindacale con sindacati “deboli”, accompagnato da un ruolo “forte” ed interventista dello Stato in economia (esempi: Francia e Giappone) • Esistono pertanto vari principi e sistemi di regolazione dell’economia: • - I principi o forme di regolazione sono le regole secondo le quali le diverse risorse vengono combinate nel processo produttivo, il reddito prodotto viene distribuito, i potenziali conflitti vengono controllati (scambio, autorità, solidarietà, concertazione) • - I sistemi di regolazione sono invece le specifiche configurazioni e mix fra le diverse forme di regolazione in una data economica (mercato, decreto e accordo)

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