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Il bilancio sociale delle Istituzioni di Formazione Superiore L’esperienza dell’Università di Ferrara anni 2006 - 2007 - 2008 Seminario "Occupabilità dei laureati e sviluppo economico-culturale dei territori”, per il settore AFAM 16 maggio 2009 - COSENZA. Enrico Periti
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Il bilancio sociale delle Istituzioni di Formazione SuperioreL’esperienza dell’Università di Ferraraanni 2006 - 2007 - 2008Seminario "Occupabilità dei laureati e sviluppo economico-culturale dei territori”, per il settore AFAM16 maggio 2009 - COSENZA Enrico Periti Direttore Amministrativo Università di Ferrara Presidente CODAU
Prima parte Responsabilità sociale e ‘Caso Unife’
Responsabilità sociale Responsabilità sociale
Contesto - Linee Guida Ministro Gelmini: “F3 – Sviluppare negli atenei la cultura della accountability verso l’esterno, incentrata sulla comunicazione trasparente dei risultati ottenuti nelle attività di ricerca, di formazione e di trasferimento tecnologico e dei finanziamenti esterni acquisiti; sulle riflessioni sui costi, sulla sostenibilità di medio-lungo periodo delle iniziative, sul valore patrimoniale degli stessi e sulle reali situazioni debitorie-creditorie” - Art. 3 quater D.L. 189/2008, convertito con L. 1/2009. “All'approvazione del bilancio consuntivo, si deve approvare anche una relazione sui risultati di ricerca, formazione e trasferimento tecnologico, che dia atto dei finanziamenti ottenuti da soggetti pubblici e privati.La relazione va pubblicata sul sito dell'ateneo e trasmessa anche al MIUR”.
Introduzione: perché un bilancio sociale? • Per rendere conto alla società del proprio operato: un’università pubblica vive di risorse pubbliche che creano valore per la società. In una società in cui la comunicazione è fondamentale è altrettanto fondamentale ‘raccontarsi’ • Per essere trasparenti e responsabili: ogni iniziativa che porta l’organizzazione ad essere conosciuta nel dettaglio richiama forme di responsabilità da parte dei vertici e di tutto il personale che in essa agisce • Per impegnarsi a migliorare nel futuro stringendo un patto con i propri stakeholder: facciamo tanto, possiamo fare di più e soprattutto possiamo farlo meglio finalizzando le nostre competenze agli obiettivi del patto
Introduzione: cosa non è un bilancio sociale Non è una certificazione di bilancio: gli enti pubblici sono sottoposti al controllo della Corte dei conti e hanno propri organi interni ed esterni di controllo, di cui alcuni membri possono essere nominati dal MIUR e dal MEF. Quindi la trasparenza amministrativa è condizione non negoziabile.
Le applicazioni del bilancio sociale • rispettare vincoli normativi • comunicare verso l’esterno • creare identità e unicità dell’Istituzione • accrescere motivazione e partecipazione (interna ed esterna) • migliorare la propria gestione attraverso una progressiva crescita di consapevolezza • introdurre percorsi di cambiamento • possibilità di effettuare fund raising • alimentare la programmazione strategica
Gli strumenti di responsabilità sociale • Bilancio sociale (società/istituzioni con ricaduta sociale) • Bilancio ambientale (attività con impatto sull’ambiente) • Bilancio di sostenibilità (enfasi su sviluppo sostenibile vedi Telecom, Wind, Gruppo Hera) • Bilancio di missione (organizzazioni non profit) • Bilancio di genere (pari opportunità) • Bilancio di mandato (carattere politico)
Origine ed evoluzione del bilancio sociale Nasce all’inizio del secolo scorso dal mondo “privato” che si pone il problema della ricaduta e della responsabilità sociale del proprio intraprendere. Solo ultimamente si diffonde a livello di P.A. soprattutto per una forte esigenza di “rilegittimazione”. Il bilancio sociale è stato prima caratterizzato da un approccio comunicativo poi è divenuto strumento di dialogo e riconoscimento verso gli stakeholder
Gli standard di riferimento per la P.A. • Manuale Cantieri (2004) • Linee Guida del Ministero della Funzione Pubblica (2005) • Standard GBS - Gruppo Bilancio Sociale (2007) • Linee guida del Ministero degli Interni (2007)
Unife Il Caso Unife
Le ragioni • Si è sviluppato un forte progetto di cambiamento che ha coinvolto non solo la ‘macchina’ organizzativa (Ex’P – Efficienti perché pubblici) ma anche la componente docente (Programmazione Triennale) • Gli obiettivi che Unife si è data devono essere comunicati e devono essere posti a base dei futuri rapporti con le imprese, con gli studenti, con le istituzioni ecc. • Unife vuole essere motore di sviluppo per il proprio territorio e ha quindi necessità di ‘mostrare’ quello che fa e quello che potenzialmente può fare interloquendo con i soggetti istituzionali ed imprenditoriali di riferimento
Il modello /1 Sono stati individuati: un gruppo di controllo,per la definizione degli ambiti, degli indicatori, degli stakeholders: gruppo di vertice politico un gruppo operativo di ‘misuratori’,per la raccolta dei dati: gruppo degli amministrativi e dei tecnici
Il modello /1a • gruppo di controllo - ProRettore - Direttore Amministrativo - Presidente del Nucleo di Valutazione - Vice Presidente Consiglio della Ricerca - Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia - Professore ordinario della Facoltà di Farmacia - Professore ordinario della Facoltà di Ingegneria - Rappresentante degli studenti nel Consiglio di Amministrazione - Consulente esterno, professore ordinario presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa • gruppo operativo - Responsabile della Ripartizione Audit interno - Responsabile della Ripartizione Servizio Tecnico - Responsabile Ripartizione Didattica - Responsabile della Ripartizione Ricerca - Responsabile della Ripartizione Risorse Umane - Responsabile Ufficio Liaison Office - Responsabile Ufficio Job Centre - Responsabile Ripartizione Acquisti, Servizi Gestionali e Contratti - Segretario Amministrativo di Coordinamento - Manager d’Ateneo - Redattore del Bilancio sociale, ricercatrice presso IEFE – Università Bocconi
Il modello /2 • E’ stato fatto ricorso ad una consulenza esterna, esperta di bilancio sociale, che ha offerto: formazione, sostegno ‘tecnico’ in merito alla definizione degli standard da utilizzare, monitoraggio durante la realizzazione, sviluppo di approfondimenti specifici, avvallo finale • Ci si è dotati di un redattore esterno, che proprio grazie alla sua estraneità è riuscito a fare una sintesi chiara e lucida della mole di dati raccolti
Il modello /3 • Sono stati determinati 9 “ambiti di rendicontazione sociale” (capitale intellettuale,formazione, ricerca e innovazione, territorio, contesto internazionale, ambiente, patrimonio culturale, salute, capitale umano,) trasversali rispetto alle strutture organizzative classiche di ricerca e didattica (dipartimenti e facoltà) • Sono stati individuate 5 famiglie di stakeholder di riferimento: • Studenti-Famiglie-Scuole • Istituzioni-Enti locali • Imprese • Personale dell’Università • Cittadino di Ferrara
Il modello /3a La matrice sintetica Ambiti-Stakeholder-Indicatori all’interno di ciascuna cella è indicato il numero di indicatori quali-quantitativi di specifico interesse
Modello organizzativo del bilancio sociale in Unife/3 Il modello /4 Comunicazione agli Stakeholder sul Bilancio sociale • E’ prevista una sezione finale che propone, per ciascuna delle 5 famiglie di stakeholder di riferimento, attraverso schede di sintesi, i punti di maggior interesse, con opportuni rimandi per approfondimenti all’interno dei vari capitoli • E’ prevista inoltre un’ulteriore sezione, in forma di grafici e tabelle che sintetizza, in termini economici, le attività rendicontate nel documento di rendicontazione
Il modello /5 Validazione del modello di rendicontazione sociale La prima edizione del modello è stata validata da un board di advisor esterni che hanno contribuito alla definizione con suggerimenti e valutazioni in corso d’opera Prof. A. Cammelli, direttore di AlmaLaurea Dott. G. Colpani, direttore generale di AREA Science Park di Trieste Dott.ssa O. Marcellini, direttore generale del MIUR Dott. G. Fiegna, membro del CNVSU
Il modello /6 Commentatori al bilancio sociale La bozza finale è sottoposta all’esame di autorevoli rappresentanti degli stakeholder di riferimento, riconosciuti dalla società, i cui suggerimenti sono pubblicati nel bilancio stesso anno 2006 – Ministro dell’Università e della Ricerca, Presidente Regione Emilia-Romagna, Presidente Farmindustria, Presidente Cassa di Risparmio di Ferrara anno 2007 – Presidente del Consiglio Universitario Nazionale, Presidente Camera di Commercio di Ferrara
Tempi e metodi di realizzazione del processo di rendicontazione • presentazione per l’approvazione del progetto al Consiglio di amministrazione di gennaio • febbraio-marzo impostazione lavoro con esame dei feedback ricevuti dai commentatori delle edizioni precedenti, dagli stakeholder nel corso di incontri e focus group • marzo-maggio raccolta indicatori e loro verifica, realizzazione approfondimenti tematici • giugno-agosto prime bozze da parte del redattore • settembre revisioni, invio ai commentatori esterni, modifiche e chiusura del lavoro • novembre impaginazione e stampa finale • dicembre presentazione ufficiale del bilancio sociale
La comunicazione Il processo di comunicazione e diffusione del bilancio sociale avviene nei seguenti modi: • Presentazione ufficiale presso la sede di uno stakeholder esterno (nel 2007 e 2008 la Camera di Commercio di Ferrara) • Distribuzione delle copie stampate (circa 1.500) • Accessibilità al documento dal sito web di Ateneo • Presentazione in forum e convegni dedicati al tema
I costi I costi vivi per la realizzazione della seconda edizione del Bilancio sociale sono stati di 32 mila euro, così suddivisi: • Consulenza e redazione 14 mila • Progettazione grafica 4 mila • Stampa 8,7 mila • Contratto di ricerca 5 mila
Seconda parte Unife: seconda e terza edizione del bilancio sociale
La storia continua Siamo alla seconda edizione (anno 2007 edizione 2008) e abbiamo iniziato a lavorare sulla terza (anno 2008 edizione 2009). Nella seconda edizione • Lo schema organizzativo è rimasto simile a quello dell’anno precedente, ed è’ stata analizzata l’evoluzione degli indicatori già rendicontati nell’edizione precedente, in relazione agli ambiti. • In aggiunta è stato dato riscontro ai feedback ricevuti dai commentatori al bilancio sociale e dai vari interlocutori istituzionali e sono stati approfonditi alcuni nuovi temi. • Sono stati sviluppati alcuni nuovi ambiti:
La storia continua /1 - E’ stato sviluppato un approfondimento sul “capitale intellettuale” dell’ateneo, portando in trasparenza il patrimonio di risorse immateriali che sono la vera ricchezza dell’ateneo • Sono stati organizzati due focus group strutturati sul tema “Ambiente” e sull’”Interazione con il sistema imprenditoriale” • Sono state condotte due indagini specifiche, la prima sugli esiti occupazionali dei laureati specialisti a un anno dal conseguimento del titolo, la seconda sull’impatto della presenza degli oltre 17 mila studenti sull’economia locale • E’ stata realizzata una mappatura della rete dei fornitori della sede
La storia continua /2 Nella nuova edizione • Verrà mantenuto lo schema principale della precedente (9 ambiti, 5 gruppi di stakeholder) • Verrà dato riscontro ai feedback ricevuti dai commentatori al bilancio sociale e dai vari interlocutori istituzionali • Verrà effettuato il richiamo dei focus group dell’anno precedente (ambiente e imprese) • L’edizione sarà incentrata sulla figura dello STUDENTE che verrà analizzata in tutti i suoi aspetti e negli effetti indotti. • Verranno organizzati vari focus group con i rappresentanti istituzionali delle sedi formative distaccate dell’ateneo, in tutto 7 sedi – stakeholderengadgement • Si cercherà di misurare le ricadute dovute alla presenza dell’ateneo sui territori delle sedi distaccate • Verranno interpellati nuovi commentatori al bilancio sociale in coerenza con l’impostazione e i temi scelti per la nuova edizione
Seconda edizione - L’evoluzione degli indicatori /1 Numero di indicatori quali-quantitativi per settore rendicontato (tot. n. 162 a cui si aggiungono n. 21 della sezione Capitale Intellettuale): • storia: 01 tab, 03 graf • capitale intellettuale: 16 tab, 05 graf • formazione: 26 tab, 24 graf, 01 box • ricerca/innovazione: 17 tab, 07 graf, 01 box • territorio: 17 tab, 07 graf. 01 box • contesto internazionale: 10 tab, 06 graf, 01 box • ambiente: 06 tab, 02 graf, 01 box • patrimonio culturale: 07 tab, 06 box • salute: 04 tab, 02 graf, 01 box • capitale umano: 14 tab, 12 graf, 02 box Nota: alcuni indicatori della sezione Capitale Intellettuale ricorrono anche in altre sezione e sono evidenziati con segno particolare Intangibles
Seconda edizione - L’evoluzione degli indicatori /2 Alcuni indicatori particolari: • è stato proposto un dato relativo alla quantità di contenzioso in atto. Si nota che il numero di ricorsi e cause è significativamente basso e si concentra in particolare sull’area segretaria studenti e sull’area risorse umane (capitale umano); • il dato relativo agli infortuni rimane stabile nel tempo a numeri veramente bassi (capitale umano); • il bilancio dell’ateneo nel periodo 2005-07 vede il suo consolidato passare da 150 a 170 ml di euro con un avanzo di parte corrente intorno ai 2 ml di euro (slide bilancio); • il numero di studenti con cittadinanza non italiana negli ultimi tre anni aumenta del 14% (internazionale); • gli immatricolati ferraresi diminuiscono nel corso del triennio dal 36% al 33%; Unife si caratterizza sempre più per essere un ateneo che attrae (formazione)
Seconda edizione - L’evoluzione degli indicatori /3 • il servizio tutorato specializzato per la disabilità ha aumentato gli interventi di più del 100% nel periodo 2004-2007 (formazione); • lo stesso vale per il servizio SMS (formazione); • nel periodo 2004-2007 le spese per toner, cancelleria, carta sono diminuite del 21,5% (ambiente); • nello stesso periodo le spese per carburante, telefono, luce, acqua, riscaldamento sono diminuite del 1,2% (ambiente); • i consumi di carta sono rimasti stabili nel biennio 2006-2007 (ambiente).
Seconda edizione - Focus group Ambiente /1 • Il focus group ha visto la partecipazione dei rappresentanti del Comune di Ferrara, della Provincia di Ferrara, dell’ARPA Emilia Romagna (sezioni regionale e provinciale) e di ERVET, la società della Regione Emilia Romagna che opera per la valorizzazione economica del territorio. • Il focus group è stato principalmente finalizzato a: - far emergere e discutere le aspettative degli stakeholder istituzionali ambientali nei confronti del ruolo dell’Università e delle attività che essa svolge sul territorio; - condividere il sistema di indicatori ambientali; - favorire il consolidamento e lo sviluppo delle relazioni e delle collaborazioni fra l’Ateneo e le istituzioni locali sulla tutela dell’ambiente.
Seconda edizione - Focus group Ambiente /2 I principali punti emersi dall’incontro possono così riassumersi. • La formazione delle professionalità con competenze ambientali investe tutti i livelli dell’offerta formativa, da quella dei corsi di studio a quella post lauream. • La ricerca sulle problematiche ambientali del territorio mette a disposizione le proprie strutture e le proprie competenze. • Il ruolo dell’Università come promotore della tutela dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile del territorio riguarda anche la conoscenza e la diffusione di strumenti di rendicontazione ambientale, sociale e di sostenibilità, con un approccio scientifico e lo sviluppo di momenti di condivisione e confronto fra i soggetti del territorio. • La rendicontazione degli impatti ambientali dell’Ateneo si deve allargare dalla produzione dei rifiuti ai consumi di risorse e di energia anche in rapporto al territorio. • L’Ateneo può diventare il luogo fisico sede di sperimentazione di iniziative interistituzionali in campo ambientale. Sotto questo profilo, sono già attive proficue forme di collaborazione, ad esempio con riferimento alla mobilità sostenibile; ulteriore ambiti da sviluppare potrebbero riguardare lo sviluppo di forme di raccolta differenziata nelle diverse sedi e l’adozione di politiche e di sistemi di green procurement nell’ambito delle forniture dell’Ateneo. • Un ambito di collaborazione già oggi ampiamente positivo riguarda i rapporti tra l’Ateneo e le istituzioni relativi alla realizzazione di stage e di tirocini di studenti e dottorandi per lo svolgimento di tesi di laurea e l’organizzazione e la partecipazione congiunta ad iniziative di carattere pubblico in campo ambientale.
Seconda edizione - Focus group Interazione con sistema delle imprese Il focus group ha visto la partecipazione del Presidente e del Segretario della Camera di Commercio di Ferrara. I principali punti emersi dall’incontro possono così riassumersi: • L’Università svolge un ruolo essenziale nella formazione delle professionalità necessarie al territorio ferrarese. • Occorre favorire l’incrocio tra le esigenze del sistema imprenditoriale locale e gli ambiti di conoscenza e competenza da rafforzare nel profilo dei laureati ferraresi. Altrettanto importante è analizzare gli sbocchi occupazionali dei laureati distinti per facoltà ed ambiti disciplinari, al fine di comprendere in che misura le diverse facoltà offrono opportunità lavorative sul territorio. • L’indagine realizzata dall’Ateneo per valutare l’impatto della capacità di spesa degli studenti sulla città e le loro preferenze di consumo costituisce un prezioso patrimonio informativo per approfondire il rapporto tra le diverse tipologie di offerta, anche in termini prospettici. • Sotto il profilo occupazionale esistono già importanti canali di collaborazione fra l’Ateneo ed il sistema imprenditoriale locale, quali il Progetto PIL. Un ulteriore ambito potenziale di collaborazione potrebbe riguardare lo sviluppo di un percorso formativo congiunto tra Camera di Commercio ed Università, destinato a coloro che svolgono o che intendono svolgere la professione di imprenditore. • Al fine di rafforzare il rapporto con il sistema imprenditoriale locale, è importante anche conoscere quali sono gli aspetti che l’Ateneo percepisce come suscettibili di miglioramento nei rapporti di collaborazione con la Camera di Commercio, con particolare riferimento al tema del trasferimento tecnologico sulle imprese del territorio e alla preparazione dell’imprenditore locale.
Seconda edizione - Indagine sui laureati specialisti /1 Nei primi mesi del 2008, è stata condotta un’indagine sulla condizione occupazionale dei laureati dei corsi di laurea specialistica e a ciclo unico, che hanno conseguito il titolo nel 2006; si tratta dei primi laureati a seguito della riforma del sistema universitario del 2001/02. I laureati intervistati sono stati 266, pari all’80,85% del totale dei laureati dei corsi di laurea specialistica e a ciclo unico di Ferrara del 2006. A fronte del 76,69% degli intervistati che risulta occupato, solo il 2,26% del campione sta cercando lavoro; il restante 21,05% non sta cercando lavoro, poiché è impegnato in ulteriore formazione (scuole di specializzazione, dottorati di ricerca, pratica forense).
Seconda edizione - Indagine sui laureati specialisti /3 • La scomposizione del campione per Facoltà evidenzia che la Facoltà di Lettere ha il 100% dei laureati intervistati occupati (16), la Facoltà di Farmacia il 92% (23), quella di Economia il 90,9% (10). La Facoltà con la percentuale più bassa di intervistati occupati è quella di Scienze matematiche, Fisiche e Naturali (54,4%, corrispondenti a 37 occupati) • Il 33,8% degli occupati lavora nella provincia di Ferrara; le altre province principali in cui trovano lavoro i laureati sono Bologna (17,16%), Rovigo (10,3%), Padova (9,31%), Verona (5,88%), Vicenza (3,9%), Modena (3,92%) e Ravenna (1,96%) • Il 59,8% degli occupati lavora nella propria provincia di origine, il 22,06% in un’altra provincia nell’ambito della stessa regione, il 18,14% in un’altra regione • In termini di tempo intercorso tra il conseguimento della laurea specialistica e la prima occupazione, il 73,04% ha dichiarato di aver impiegato da “0 a 6 mesi” per trovare un lavoro, il 17,16% da “6 a 12 mesi”, il 9,31% da “12 a 24 mesi” (il restante 0,49% non ha risposto) • Il 49,51% degli occupati ha un contratto a tempo determinato, il 39,71% a tempo indeterminato, il 10,29% è un lavoratore autonomo (il restante 0,49% non ha risposto); • Infine, il 48,53% degli intervistati si è dichiarato “molto soddisfatto” della propria occupazione lavorativa, il 43,63% “abbastanza soddisfatto”, il 7,35% “poco soddisfatto” (il restante 0,49% non ha risposto).
Un commentatore: il Presidente del CUN, Prof. Andrea Lenzi • …[dal racconto del BS] si capisce quanto un Ateneo fa e quanto un Ateneo è, non più solo ricerca scientifica e alta formazione ma anche servizi, relazioni, prospettive, processi interni ed esterni, ecc., appunto una multiversità non solo una università; la griglia di Ferrara è moderna e avanzata, ma anche completa di indicatori di: crescita e rinnovamento, efficienza e stabilità per meglio rappresentare il capitale intellettuale. • …qui c’è invece una squadra entro cui convivono molteplici linguaggi professionali e relazionali e c’è quindi un approccio più istituzionale, quasi più strutturale; le persone nelle università sono il fulcro, fanno spesso la differenza, come peraltro ovunque, ma specialmente nelle organizzazioni di produzione scientifica e di formazione dei giovani e quindi di costruzione del futuro. E’ sempre più vero che la concorrenza fra atenei si gioca nella capacità di dar vita a squadre professionali che crescono, si sviluppano e si consolidano nel far durare la istituzione nella sua vitalità e capacità.
Contatti Per ogni informazione circa il Bilancio Sociale dell’Università di Ferrara, è possibile contattare la Ripartizione Audit interno scrivendo a: bilanciosociale@unife.it Il Bilancio Sociale dell’Università di Ferrara 2007 e il suo documento di sintesi sono disponibili all’indirizzo internet: www.unife.it/bilanciosociale
Documentazione sul tema della responsabilità sociale • Atti del convegno AICUN - Forum 2007 sulla comunicazione universitaria – Roma 17 aprile 2007 • Convegno EconomEtica c/o Università del Piemonte orientale – L’impatto economico e sociale dell’Università: verso il bilancio sociale – Vercelli 16 gennaio 2009 • Convegno CODAU c/o Università di Pavia – Pavia 20 marzo 2009
Fine Grazie per l’attenzione!