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Corso di Scienza Politica SPO. Prof. Luciano M. Fasano Università degli Studi di Milano Dipartimento Studi Sociali Politici. Che cos’è la Politica. politics : la politica come processi politici (attori politici e relazioni fra di essi)
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Corso di Scienza Politica SPO • Prof. Luciano M. Fasano • Università degli Studi di Milano • Dipartimento Studi Sociali Politici
Che cos’è la Politica • politics: la politica come processi politici (attori politici e relazioni fra di essi) • policy: la politica come politica pubblica (atti e comportamenti generati da provvedimenti legislativi finalizzati a disciplinare certi ambiti di attività) • polity: la politica come sistema di governo (definizione di identità e confini della comunità politica)
Che cos’è la politica:casi e esempi • Elezioni politiche: politics • Nomina di governi: politics • Formazione di uno stato: polity • Nascita di partiti: politics • Disgregazione di uno stato: polity • Costruzione di politiche pubbliche: policy
Che cos’è la politica per la Scienza Politica • Scienza politica vs. Diritto pubblico: si escludono i giudizi morali • Scienza politica vs. Filosofia politica: si analizzano i processi reali e non quelli formali • Scienza politica vs. Storia: si va alla ricerca di generalizzazioni (spiegazione nomologica vs. idiografica)
Scienza e Filosofia politica(Bobbio, 1971) • Ottima repubblica • Giustificazione dell’obbligo politico • Autonomia della politica (politica/morale) • Analisi del linguaggio politico • I punti di contatto concernono gli aspetti 3. e 4.
Metodologia: cosa è • Non è la riflessione sulle condizioni di validazione della conoscenza scientifica (Epistemologia) • Non è lo studio delle tecniche di ricerca e analisi dei dati (qualitative e quantitative) utilizzate ai fini del controllo empirico • E’ invece l’insieme delle logiche inerenti la formulazione delle ipotesi, la costruzione dei concetti, la scelta di casi e variabili, le modalità del controllo empirico
Come si fa ricerca • Individuazione di un problema e scelta dell’ipotesi di ricerca • Interessi del ricercatore • Salienza del problema (ricognizione della letteratura di riferimento) • Traducibilità empirica (definizione chiara dell’ipotesi di ricerca)
Come si fa ricerca • 2. L’ipotesi di ricerca in termini concettuali • Concetti come ritaglio di significati • La forma dell’ipotesi di ricerca: una relazione causale • Concetti e loro grado di astrazione
Come si fa ricerca • 3. L’operazionalizzazione dei concetti • Dai concetti alle variabili attraverso gli indicatori • Un indicatore è l’espressione di un legame di rappresentazione semantica fra il concetto più generale e un concetto più specifico di cui possiamo dare la definizione operativa
IPOTESI DI Concetto Y indicatore* DEFINIZIONI Variabile y RISCONTRO RICERCA Concetto X Indicatore° OPERATIVE Variabile x EMPIRICO Come si fa ricerca
Come si fa ricerca • Le proprietà degli indicatori • La VALIDITA’: misura la corrispondenza semantica fra concetto e indicatore, nei termini di parte indicante e parte estranea • un indicatore è VALIDO se è improbabile che esso indichi qualcosa di diverso da ciò che il ricercatore vuole misurare • Grado di Istruzione = Titolo di studio (Sì)= Pratica religiosa (No)
Come si fa ricerca • Le proprietà degli indicatori • La ATTENDIBILITA’:misura il rapporto di efficacia esistente fra concetto e definizione operativa • un indicatore è ATTENDIBILE qualora indichi(quasi)tutto ciò che il ricercatore vuole indicare • La domanda chiave è: in che misura gli indicatori prescelti realizzano una completa copertura del concetto • Regime democratico =elezioni libere e competitive (è sufficiente? …)
Come si fa ricerca • 4. La scelta della strategia di ricerca: le forme del controllo empirico • Il controllo statistico • Il metodo sperimentale • Lo studio comparato • Il metodo simulativo • Lo studio del caso
Il Metodo Sperimentale • Si applica allo studio delle dinamiche di comportamento di piccoli gruppi • Opera in ambiente parametrizzato • La parametrizzazione consente: • precedenza temporale delle variabili indipendenti sulle variabili dipendenti • associazione costante fra le variabili di cui si valuta l’eventuale correlazione [replicabilità dell’esperimento] • validità della relazione osservata [neutralizzazione di relazioni spurie o causazioni indirette]
Il Controllo Statistico • Si applica allo studio di molti casi analizzati su un ampio spettro di variabili • Opera servendosi di tecniche statistiche finalizzate alla ricerca di correlazioni fra variabili quantitative • La logica delle covariazioni implica: • a)supporto della teoria della probabilità per la valutazione dell’errore di stima nelle indagini campionarie
Il Controllo Statistico • b)impossibilità di valutare la precedenza temporale delle variabili indipendenti sulle dipendenti • c)difficoltà di controllo degli effetti indiretti
Il Metodo Simulativo • Si applica al controllo della coerenza interna di una teoria rispetto attraverso l’utilizzo di algoritmi informatici in grado di riprodurre artificialmente un dato fenomeno nelle sue dinamiche essenziali • La logica della simulazione implica: • Teoria di riferimento • Modello teorico • • Modello computazionale • • Algoritmo di simulazione
Lo studio del caso • Si applica a casi che si impongono all’attenzione del ricercatore in virtù di considerazioni pratico-teoriche • Si distinguono i seguenti studi di caso: • 1.descrittivo-ateorico: studi esplorativi, privi di ipotesi di ricerca, che hanno lo scopo di permette una migliore comprensione di fenomeni poco noti • 2.interpretativo: studi dotati di una chiara ipotesi di ricerca, volti ad analizzare relazioni suscettibili di una qualche generalizzazione • 3.esplicativo: studi finalizzati a raffinare generalizzazioni e teorie esistenti in letteratura
Lo studio del caso • 4.controllo di teorie: studi volti a sottoporre a vaglio critico generalizzazioni e teorie per metterne in luce i limiti • 5.analisi del caso deviante: studi finalizzati alla identificazione di nuove variabili potenzialmente integrabili entro schemi teorici predefiniti, attraverso il confronto con la classe di casi rispetto ai quali tali schemi vengono costruiti o applicati con successo
Lo studio comparato • La comparazione è lo studio di oggetti rispetto: • Un certo numero di proprietà • Gli stati distinti attribuibili a quelle proprietà • Il tipo di relazione che concerne quegli stati (es. maggiore/minore) • SI COMPARANO STATI DISTINTI RISPETTO ALLA STESSA PROPRIETA’
Lo studio comparato • ESEMPI: • La Camera dei Deputati si compone di un numero di parlamentare superiore al Senato della Repubblica • Il sistema elettorale italiano è più rappresentativo di quello britannico
Lo studio comparato • IPOTESI DI RICERCA:il numero dei partiti in una coalizione di governo ne influenza la stabilità • Si considerano diversi sistemi democratici • Si comparano sotto il profilo di diverse variabili (le proprietà): numero di partiti al governo, durata del governo, numero di variazioni nella composizione del governo
Lo studio comparato • 3. Si considerano i diversi contesti istituzionali di riferimento (legge elettorale, esistenza di sfiducia costruttiva, caratteristiche del sistema parlamentare ecc.) • 4. Si analizza la situazione: a) a parità di contesto istituzionale; b) per contesti istituzionali diversi
Lo studio comparato • SEentro le classi non vi sono variazioni rilevanti (eguali condizioni istituzionali, eguale comportamento) • Ese fra le classi si osservano variazioni (diversi contesti istituzionali, diverso comportamento) • ALLORA le variazioni sono imputabili ai contesti istituzionali e le regolarità all’ipotesi di ricerca