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Piano Urbanistico Provinciale

Piano Urbanistico Provinciale. Governo del territorio. URBANISTICA Governo del territorio. Revisione del Piano urbanistico provinciale Documento preliminare delib. G.P. n. 2187 del 24.09.2004 I Adozione delib. G.P. n. 2402 del 17.11.2006 Riforma della Legge urbanistica.

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Presentation Transcript


  1. Piano Urbanistico Provinciale Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  2. Governo del territorio URBANISTICA Governo del territorio • Revisione del Piano urbanistico provinciale Documento preliminare delib. G.P. n. 2187 del 24.09.2004 I Adozione delib. G.P. n. 2402 del 17.11.2006 • Riforma della Legge urbanistica Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  3. Riforma dellaLegge urbanistica IL GOVERNO DEL TERRITORIO SU TRE LIVELLI • PIANO URBANISTICO PROVINCIALE • PIANO TERRITORIALE DELLA COMUNITA’ • PIANO REGOLATORE COMUNALE Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  4. Riforma della Legge urbanistica Il governo del territorio su tre livelli Poteri e funzioni nel sistema vigente PROVINCIAPIANO URBANISTICO PROVINCIALE • disciplina della sicurezza • tutela del paesaggio • pianificazione urbanistica • esame e approvazione dei PIANI REGOLATORI GENERALI Poteri e funzioni secondo la riforma urbanistica PROVINCIAPIANO URBANISTICO PROVINCIALE • disciplina della sicurezza e delle invarianti • quadro di riferimento e di indirizzo per la pianificazione territoriale COMUNITA’ (L.P. n. 3/2006, art. 8, c. 4) PIANO TERRITORIALE DELLA COMUNITA’ • disciplina e tutela del paesaggio • individuazione e disciplina urbanistica delle funzioni sovralocali • elaborazione delle strategie di sviluppo • modifica e aggiornamento del PUP (= flessibilità) attraverso SIAT e autovalutazione • autovalutazione del PIANO TERRITORIALE DELLA COMUNITA’ • esame dei PIANI REGOLATORI COMUNALI (semplice ratifica della Provincia in caso di conformità al Piano territoriale) Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  5. Revisione delPUP PIANO URBANISTICO PROVINCIALE Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  6. Revisione del PUP Struttura del PUP LA STRUTTURA DEL PUP Relazione illustrative Norme di attuazione CARTOGRAFIE • Inquadramento strutturale • Carta del paesaggio • Reti ecologiche e ambientali • Sistema insediativo e Reti infrastrutturali • Carta delle tutele paesistiche • Carta di sintesi della pericolosità (Carta di sintesi geologica) ALLEGATI • Elenchi di invarianti (Allegato n. 1) • Indirizzi per le strategie della pianificazione territoriale e per la valutazione strategica dei Piani (Allegato n. 2) MATERIALI DI SUPPORTO PER LA PIANIFICAZIONE • Temi e documenti (Paesaggio e governance territoriale; Identità, territorio e Piano) • Il Sistema Informativo Ambientale Territoriale • Linee guida per la Carta del paesaggio • Linee guida per la pianificazione locale • Assetto territoriale e dinamiche insediative in Trentino Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  7. Revisione del PUP Il metodo del sistema territoriale IL METODO DEL SISTEMA TERRITORIALEsi basa su quattro pilastri • CONOSCENZA • VALUTAZIONE • FLESSIBILITA’ • MARKETING TERRITORIALE Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  8. Raffigura gli ELEMENTI DI RIFERIMENTO per la VALUTAZIONE RAGIONATA delle scelte di piano È STRUMENTO AGGIORNATO rispetto agli approfondimenti territoriali Riporta le “INVARIANTI”, ossia l’indice delle RISORSE ‘’intoccabili’’ che sostanziano i caratteri permanenti e identitari del territorio trentino Sono INVARIANTI: Elementi geomorfologici Risorse idriche Foreste demaniali, boschi di pregio Aree a elevata naturalità Aree agricole di pregio Paesaggi rappresentativi Definizione invarianti Disciplina invarianti Revisione del PUP Cartografia: 1) Inquadramento strutturale INQUADRAMENTO STRUTTURALE Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  9. Revisione del PUP Cartografia: 2) Carta del paesaggio CARTA DEL PAESAGGIOper la costruzione dei Piani di Comunità • E’ strumento conoscitivo e di interpretazione del territorio • Riporta gli elementi identitari per il governo del paesaggio • Propone il metodo per il riconoscimento del valore dei luoghi, in funzione dell’attrattività del territorio Elementi della carta del paesaggio Disciplina della carta del paesaggio Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  10. Revisione del PUP Cartografia: 3) Carta delle tutele paesistiche CARTA DELLE TUTELE PAESISTICHE • Individuazione delle aree di tutela ambientale per l’autorizzazione di tutela paesaggistico-ambientale • Evidenziazione ricognitiva degli elementi che sostanziano le aree di tutela ambientale secondo la “legge Galasso” Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  11. Revisione del PUP Cartografia: 4) Carta di sintesi della pericolosità CARTA DI SINTESI DELLA PERICOLOSITA’ • Sulla base di elaborazioni tecniche e cartografiche relative alla perimetrazione delle aree a pericolo idrogeologico, la nuova Carta di sintesi della pericolosità definisce la metodologia per • L’identificazione e la valutazione combinata dei fattori relativi ai pericoli idrogeologico, sismico e valanghivo • La perimetrazione delle aree soggette a pericolo, secondo criteri che tengano conto dei livelli di intensità e di probabilità degli eventi • Il PUP prevede modalità di aggiornamento progressivo con l’introduzione anche per stralci della nuova Carta di sintesi della pericolosità • Carta di sintesi della pericolosità si configura come quadro organico dei pericoli, al fine della sintesi tra PUP e PGUAP Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  12. Revisione del PUP Cartografia: 5) Reti ecologiche e ambientali RETI ECOLOGICHE E AMBIENTALI RISORSE IDRICHE • Fiumi, torrenti, laghi, ghiacciai, pozzi e sorgenti • Aree di protezione dei laghi • Aree di protezione fluviale • (sintesi delle aree di protezione Variante PUP 2000 e • degli ambiti ecologici PGUAP) • AREE A ELEVATA NATURALITA’ • Siti e zone della rete europea “Natura 2000” • Aree a parco naturale • Riserve naturali provinciali e Riserve locali • (riserve, biotopi di interesse provinciale, biotopi locali) • AREE A ELEVATA INTEGRITA’ • Ghiacciai • Rocce e rupi boscate Definizione di Reti ecologiche e ambientali Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  13. Revisione del PUP Cartografia: 6) Sistema insediativo e Reti infrastrutturali SISTEMA INSEDIATIVO eRETI INFRASTRUTTURALI • Disciplina il dimensionamento residenziale, delle attrezzature e dei servizi in accordo con la L.P. n. 16/05 • Disciplina le aree funzionali all’economia provinciale (aree produttive, aree di riqualificazione urbana, aree sciabili, aree estrattive, aree agricole e aree agricole di pregio) • Disciplina le reti per la mobilità e i corridoi energetici Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  14. Revisione del PUP Cartografia: 6) Sistema insediativo e Reti infrastrutturali Disciplina delle aree agricole per la promozione delle vocazioni • “AREE AGRICOLE DI PREGIO” • Criterio di individuazione nel PUP: Colture permanenti (vigneti, frutteti e oliveti, seminativi e prati stabili) • DELIMITAZIONE nei Piani territoriali della Comunità • TRASFORMAZIONE delle “aree agricole di pregio” subordinata a: • Coerenza con la Carta del paesaggio (paesaggi rurali + paesaggi di pregio) • Valutazione finalizzata all’affermazione di tipicità della produzione agricola • Compensazione attraverso il recupero di aree da attività dismesse Disciplina delle areee agricole di pregio Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  15. Revisione del PUP Cartografia: 6) Sistema insediativo e Reti infrastrutturali Tramite il Piano territoriale delle Comunità qualificazione degli insediamenti produttivi con funzioni e servizi alle imprese • Individuazione di NUOVE AREE PRODUTTIVE previa valutazione in funzione dell’ATTRATTIVITA’ DEL TERRITORIO • Inserimento di ATTIVITA’ INNOVATIVE (terziario avanzato, alta tecnologia) e integrazione con COMMERCIALIZZAZIONE AFFINI • Approfondimento della localizzazione della logistica e dei servizi per QUALIFICARE INSEDIAMENTI E IMPRESE Disciplina delle aree produttive del settore secondario di livello provinciale Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  16. Revisione del PUP Cartografia: 6) Sistema insediativo e Reti infrastrutturali • SUP. AREE PRODUTTIVE DI LIVELLO PROVINCIALE • 1297,40 HA • SUP. AREE PRODUTTIVE DI LIVELLO LOCALE • 1027,49 HA • SUP. COMPLESSIVA DISPONIBILE PER NUOVI INSEDIAMENTI • 231,33 HA (10% CIRCA DEL TOTALE) • TERRITORI CON DISPONIBILITÀ SUPERIORE A 20 HA: BASSA VALSUGANA, ALTA VALSUGANA, VALLE DI NON, GIUDICARIE, VALLAGARINA, TRENTO (TERRITORI CON DISPONIBILITÀ COMPRESA TRA 10 E 20 HA: CEMBRA, ALTO GARDA) Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  17. Revisione del PUP Cartografia: 6) Sistema insediativo e Reti infrastrutturali Turismo: Qualità territoriale e competitività • Valorizzazione del paesaggio per l’attrattività turistica del territorio • Qualificazione dei maggiori poli turistici • Modifiche delle aree sciabili previa valutazione strategica nel segno del miglioramento della competitività territoriale • Interventi sulle infrastrutture viarie o qualificazione del trasporto pubblico, in coerenza con il Piano di settore e in funzione della qualità ambientale e dell’efficienza economica Disciplina delle aree sciabili Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  18. Revisione del PUP Cartografia: 6) Sistema insediativo e Reti infrastrutturali Reti per la mobilità Corridoi infrastrutturali Per l’interconnessione del Trentino con i territori limitrofi Collegamenti funzionali Per il miglioramento dei collegamenti intervallivi, da definire nei PTC sulla base della valutazione strategica Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  19. Revisione del PUP Cartografia: 6) Sistema insediativo e Reti infrastrutturali Disciplina delle reti infrastrutturali per l’integrazione a livello europeo: funzionalità e competitività del territorio Il PUP riporta i COLLEGAMENTI FUNZIONALI da approfondire nei Piani territoriali delle Comunità. Le STRADE DI PROGETTO e DA POTENZIARE sono definite dai Piani delle Comunità, nel caso di valenza sovralocale del tracciato, oppure nei Piani regolatori, in accordo con le indicazioni dei Piani di settore e nel rispetto del Regolamento che verrà approvato dalla Giunta provinciale Definizione e disciplina dei “Corridoi infrastrutturali” e dei “collegamenti funzionali” Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  20. Revisione del PUP Indirizzi per le strategie INDIRIZZI PER LE STRATEGIEDELLA PIANIFICAZIONE LOCALE(L.P. 3/2006, art. 8, comma 4, lett.d) Il PUP propone un QUADRO RAGIONATO DI RIFERIMENTO per la pianificazione territoriale, per perseguire: • RICONOSCIBILITA’ DELLE VOCAZIONI TERRITORIALI E DELLA SPECIFICITA’ TRENTINA • SOSTENIBILITA’ DELLO SVILUPPO • INTEGRAZIONE NEL CONTESTO EUROPEO E NELLE GRANDI RETI AMBIENTALI, INFRASTRUTTURALI, SOCIO-ECONOMICHE • RAFFORZAMENTO DELLA CAPACITA’ DI AUTO-ORGANIZZAZIONE E DELLA COMPETITIVITA’ LOCALE Specificità dell’Alta Valsugana Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  21. Riforma della Legge urbanistica Il governo del territorio su tre livelli PIANO TERRITORIALE DELLA COMUNITA’ LIVELLO DI RESPONSABILITÀ DELLA COMUNITA’ DI VALLE Poteri • La pianificazione territoriale finalizzata al governo del “territorio”, a integrazione degli obiettivi dello sviluppo • Elaborazione alla scala locale dell’Inquadramento strutturale e della Carta del paesaggio • Impostazione di regolamenti in materia urbanistica ed edilizia sulla base di indirizzi generali della Provincia Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  22. Riforma della Legge urbanistica Il piano territoriale della Comunità Funzioni • Sulla base del modello di sviluppo della comunità, definisce la strategia di governo del territorio • In coerenza con il metodo indicato dal PUP, elabora la carta del paesaggio • Integra i criteri della PAT per il dimensionamento residenziale • Individua attrezzature, servizi e infrastrutture di livello sovracomunale • Delimita le aree agricole di pregio colturale indicate dal PUP e definisce criteri per la disciplina d’uso e di tutela • Delimita le aree produttive di livello provinciale e individua nuove aree produttive di livello sovracomunale, previa valutazione strategica • Previa valutazione strategica, modifica anche in modo sostanziale le aree sciabili e individua nuovi collegamenti tra le stesse • Definisce i tracciati viari sulla base dei collegamenti funzionali indicati dal PUP Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  23. Riforma della Legge urbanistica Il governo del territorio su tre livelli PIANO REGOLATORE COMUNALE LIVELLO DI RESPONSABILITÀ DEL COMUNE Poteri • Sulla base degli indirizzi generali espressi dal Piano delle Comunità, PIANIFICA IL TERRITORIO COMUNALE e riordina le funzioni • Programma le aree funzionali e in particolare la RESIDENZA • Disciplina e governa la PIANIFICAZIONE ATTUATIVA • Piano soggetto a procedure semplificate Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  24. Riforma della Legge urbanistica Il piano regolatore comunale Funzioni • In coerenza con le previsioni strutturali del piano territoriale della comunità, programma l’uso del territorio • Provvede alla individuazione delle funzioni ammesse nelle diverse aree del territorio comunale e stabilisce in generale le regole per la trasformazione delle aree da urbanizzare • Individua la localizzazione dei servizi, comparti produttivi e infrastrutture previsti nell’ambito del territorio comunale dal piano territoriale della comunità nonché di quelli di esclusivo interesse comunale • In coerenza con la disciplina provinciale in materia di edilizia abitativa e alloggi per vacanze, individua e dimensiona le aree insediative • Disciplina gli interventi nei centri storici • Prevede l’eventuale utilizzo della PEREQUAZIONE e della COMPENSAZIONE URBANISTICA Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  25. Riforma dellaLegge urbanistica LA PROVINCIA COME CONSULENTE • SIAT: organizzazione, validazione e trasmissione dei dati informativi su ambiente e territorio • Verifica di coerenza dei Piani territoriali delle Comunità da parte della Commissione per la pianificazione territoriale e il paesaggio • Scuola di formazione per il governo del territorio • Impiego di “FACILITATORI” di processo (nota: trovare definizione) Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  26. Piano Urbanistico Provinciale – Fine Presentazione Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  27. Revisione del PUP Il metodo del sistema territoriale del PUP: Flessibilità 1) Flessibilità / sistema ragionato • interpretazione e approfondimento dell’Inquadramento strutturale e della Carta del paesaggio • disciplina “in progress” della pericolosità idrogeologica e delle aree a bosco 2) Flessibilità / responsabilizzazione delle Comunità locali • modifiche adottate dai Piani territoriali delle Comunità e Piani di settore attraverso la valutazione strategica dei Piani 3) Flessibilità / aggiornamento “in progress” • aggiornamenti previsti dalle norme PUP (es. elenchi beni culturali, riserve naturali) • aggiornamenti adottati da Piani territoriali delle Comunità e Piani regolatori nel quadro delle norme del PUP Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  28. Revisione del PUP Cartografia: 1) Inquadramento strutturale NORME, Art. 8 Definizione di invarianti: • Sono invarianti, ai sensi della legge urbanistica, gli elementi territoriali che costituiscono le caratteristiche distintive dell’ambiente e dell’identità territoriale in quanto di stabile configurazione o di lenta modificazione e che sono meritevoli di tutela e di valorizzazione al fine di garantire lo sviluppo equilibrato e sostenibile nei processi evolutivi previsti e promossi dagli strumenti di pianificazione territoriale. Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  29. Revisione del PUP Cartografia: 1) Inquadramento strutturale NORME, Art. 8 Disciplina delle invarianti: • La Giunta provinciale con propria deliberazione integra e aggiorna le invarianti di cui al presente articolo sulla base di studi ulteriori. • I piani territoriali delle comunità possono approfondire e integrare le invarianti e ne specificano la disciplina d’uso delle aree interessate nel rispetto della vigente normativa, ivi comprese le disposizioni di questo piano, ammettendo solamente interventi di trasformazione del suolo compatibili con l’obiettivo di assicurarne la tutela e la valorizzazione. Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  30. Revisione del PUP Cartografia: 2) Carta del paesaggio NORME, Art. 9 Elementi della Carta del paesaggio: • La carta del paesaggio di questo piano fornisce l’analisi e l’interpretazione del sistema del paesaggio, inteso come sintesi dell’identità territoriale nonché delle invarianti, che gli strumenti di pianificazione territoriale assumono come riferimento al fine della definizione delle scelte di trasformazione e della conseguente valutazione della sostenibilità dello sviluppo, nonché del riconoscimento e della tutela dei valori paesaggistici. Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  31. Revisione del PUP Cartografia: 2) Carta del paesaggio NORME, Art. 9 Disciplina della Carta del paesaggio: 4. I piani territoriali delle comunità definiscono la carta del paesaggio del relativo territorio, sulla base della natura e delle relazioni tra gli elementi di cui ai commi 2 e 3, anche mediante l’utilizzo di scale cartografiche più idonee, tenuto conto delle linee guida di cui all’articolo 6, comma 3. I piani territoriali delle comunità provvedono inoltre ad individuare le situazioni problematiche o critiche e le soluzioni di riqualificazione più adeguate. 5. Sulla base delle indicazioni del piano urbanistico provinciale e degli approfondimenti dei piani territoriali delle comunità, i piani regolatori comunali possono specificare ulteriormente i caratteri, i perimetri e le relazioni degli elementi di cui ai commi 2 e 3. Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  32. Revisione del PUP Cartografia: 5) Reti ecologiche e ambientali NORME, Art. 19 Definizione di Reti ecologiche e ambientali: 1. La tavola delle reti ecologiche e ambientali individua le aree interessate dalle reti idonee a interconnettere gli spazi e le risorse naturali sia all’interno del territorio provinciale che nei rapporti con i territori circostanti, in modo da assicurare la funzionalità ecosistemica e in particolare i movimenti di migrazione e dispersione necessari alla conservazione della biodiversità e degli habitat. 2. Le reti ecologiche e ambientali sono costituite da: • le risorse idriche; • le aree di protezione delle risorse idriche; • le aree a elevata naturalità; • le aree a elevata integrità in quanto aree a bassa o assente antropizzazione. Continua Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  33. Revisione del PUP Cartografia: 5) Reti ecologiche e ambientali NORME, Art. 19 3. Per l’esatta perimetrazione e la disciplina specifica concernente la tutela e l’utilizzazione delle aree predette si applicano le disposizioni provinciali in materia. 4. Nel rispetto della legislazione provinciale vigente, i piani territoriali delle comunità approfondiscono le indicazioni del PUP per le reti ecologiche e ambientali. Sulla base di accordi di programma tra i comuni e le comunità interessati e la Provincia può essere attivata la rete di riserve per assicurare la funzionalità degli habitat di interesse naturalistico. Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  34. Revisione del PUP Cartografia: 6) Sistema insediativo e Reti infrastrutturali NORME, Art. 38 Disciplina delle aree agricole di pregio: 2. Le aree agricole di pregio sono caratterizzate dalla presenza di produzioni tipiche la cui tutela territoriale assume un ruolo strategico - sia sotto il profilo economico-produttivo che paesaggistico-ambientale, tenuto conto della normativa comunitaria relativa alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d’origine dei prodotti agricoli ed alimentari, di cui al Regolamento (CEE) n. 2081/92 del Consiglio, del 14 luglio 1992, nonché della zonizzazione vitivinicola specificamente descritta nella relazione del PUP - ovvero dalla particolare valenza paesaggistica evidenziata nella carta del paesaggio. 3. I piani territoriali delle comunità delimitano le aree agricole di pregio sulla base delle caratterizzazioni di cui al comma 2, in relazione all’orientamento produttivo prevalente, nonché rispetto alle indicazioni della carta del paesaggio, e definiscono criteri per la relativa disciplina d’uso. Continua Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  35. Revisione del PUP Cartografia: 6) Sistema insediativo e Reti infrastrutturali NORME, Art. 38 Disciplina delle aree agricole di pregio: 5. La riduzione delle aree di pregio è disposta in via eccezionale, secondo quanto disposto dai commi 7 e 8 dell’articolo 37, nel rispetto delle seguenti ulteriori condizioni: • la valutazione strategica sia condotta tenendo conto delle caratterizzazioni di cui al comma 2; • sia prevista la compensazione del suolo trasformato con altre aree idonee da destinare a fini agricoli. Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  36. Revisione del PUP Cartografia: 6) Sistema insediativo e Reti infrastrutturali NORME, Art. 33 Disciplina delle aree produttive del settore secondario di livello provinciale: 4. I piani territoriali delle comunità delimitano le aree indicate dal PUP, sulla base delle esigenze di migliore e coordinato assetto territoriale e di funzionalità degli insediamenti e, al fine di migliorare l’attrattività del territorio, possono individuare ulteriori aree produttive del settore secondario di livello provinciale di progetto 5. Il dimensionamento delle nuove aree, individuate ai sensi del comma 4, deve essere supportato da specifiche indagini che, nell’ambito della valutazione strategica del piano territoriale della comunità, giustifichino le esigenze di sviluppo produttivo e assicurino la sostenibilità ambientale e socio-economica delle previsioni, tenuto conto delle condizioni e dei criteri di cui al comma 4. Continua Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  37. Revisione del PUP Cartografia: 6) Sistema insediativo e Reti infrastrutturali NORME, Art. 33 Disciplina delle aree produttive del settore secondario di livello provinciale: 6. La localizzazione delle ulteriori aree produttive di cui al comma 4 e la relativa disciplina urbanistica delle aree di cui al presente articolo è definita dai piani regolatori comunali, nel rispetto dei seguenti criteri: • gli interventi di trasformazione edilizia e urbanistica devono essere funzionali allo svolgimento delle attività indicate al comma 1; ulteriori funzioni, comunque relative al settore della produzione industriale e artigianale di beni e servizi nonché alla commercializzazione dei relativi prodotti e affini, possono essere ammesse sulla base della verifica di coerenza con le caratteristiche del quadro insediativo; • nelle aree di progetto vanno riservate apposite zone per servizi e impianti di interesse collettivo, per servizi alle attività produttive, quali le foresterie, nonché per la logistica finalizzata all’interscambio di beni e servizi; • particolari cautele sono da osservare in occasione degli interventi insediativi per garantire specifiche esigenze sotto il profilo della tutela ambientale e idrogeologica del suolo e del sottosuolo; • all'interno di ogni complesso produttivo può essere consentita, previa redazione di un piano attuativo, la realizzazione di una sola unità residenziale non eccedente i 400 metri cubi. Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  38. Revisione del PUP Cartografia: 6) Sistema insediativo e Reti infrastrutturali NORME, Art. 35 Disciplina delle aree sciabili: 3. I piani territoriali delle comunità possono modificare in maniera anche sostanziale i perimetri delle aree sciabili, previa favorevole conclusione della valutazione strategica da condurre, in particolare, sotto il profilo della compatibilità ambientale e della sostenibilità socio-economica, purché restino sempre assicurate, con riferimento al sistema piste e impianti, le funzioni e le finalità individuate nel PUP, nonché le condizioni precisate nella relazione del PUP medesimo. Nel caso di aree sciabili ricadenti nelle aree a parco naturale è acquisito preventivamente il parere dell’ente parco. 4. I piani regolatori comunali e i piani del parco possono modificare in maniera non sostanziale i perimetri delle aree sciabili tenuto conto: • di limiti fisici esistenti (viabilità, corsi d’acqua, limite delle aree boscate); • di esigenze di miglior adattamento alla morfologia territoriale; • di esiti di analisi sulla stabilità idro-geologica dei versanti. Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  39. Revisione del PUP Cartografia: 6) Sistema insediativo e Reti infrastrutturali NORME, Art. 41 Definizione e disciplina dei “Corridoi infrastrutturali”e dei “Collegamenti funzionali”: 2. La relazione illustrativa del PUP descrive i corridoi infrastrutturali di livello provinciale, intesi come fasce territoriali interessate da sistemi della mobilità finalizzati all’interconnessione del Trentino con i territori limitrofi. Per i nuovi collegamenti viabili da realizzare nell’ambito dei predetti corridoi infrastrutturali che richiedono l’intesa tra la Provincia, lo Stato e altri enti territoriali ai sensi delle norme di attuazione dello Statuto e della restante legislazione in materia, l’assenso della Provincia è prestato previa valutazione strategica sull’ipotesi progettuale di massima, da condurre in coerenza con i contenuti del PUP e assicurando le forme di partecipazione previste da tale procedura di valutazione. L’intesa è ratificata con legge provinciale. Continua Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  40. Revisione del PUP Cartografia: 6) Sistema insediativo e Reti infrastrutturali NORME, Art. 41 Definizione e disciplina dei “Corridoi infrastrutturali”e dei “Collegamenti funzionali”: 3. La tavola del sistema insediativo e delle reti infrastrutturali individua i collegamenti funzionali da approfondire e definire nei piani territoriali delle comunità, anche in relazione alla categoria della strada, sulla base delle esigenze emerse in sede di valutazione strategica nonché di ragioni tecnico-economiche o di diverso assetto urbanistico e nel rispetto del regolamento di cui al comma 5, purché restino sempre assicurate le funzioni di collegamento previste dal piano urbanistico provinciale. Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

  41. Revisione del PUP Indirizzi per le strategie • Le specifiche condizioni dell’Alta Valsugana, suggeriscono di porre attenzione e di dare specifico impulso alle strategie vocazionali orientate a: • perseguire lo sviluppo ordinato della attività industriali ed artigianali ricercando la connessione tra attività produttive e territorio con la dotazione di servizi alle imprese; • integrare le politiche di sviluppo turistico, legate in particolare ai laghi di Levico e Caldonazzo, all’altipiano di Piné, alle attrezzature termali, con gli altri settori economici, al fine di valorizzare le risorse culturali, ambientali e paesaggistiche secondo modelli di allargamento delle stagioni turistiche; • organizzare la gerarchia delle reti infrastrutturali migliorando l’intermodalità garantendo alternative valide di trasporto pubblico e rendendo compatibile il traffico pesante a lungo raggio; • valorizzare il ruolo di Pergine Valsugana come centro di attrezzature e servizi alla scala di valle; • perseguire lo sviluppo delle aree agricole di pregio anche per produzioni di nicchia e promuovere l’agricoltura di montagna, in particolare nelle valli trasversali come la valle dei Mocheni. Assessorato all’Urbanistica e Ambiente Dipartimento Urbanistica e Ambiente

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