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Il Risorgimento e l’Unità d’italia. Prima parte: L’Italia dopo il « Congresso di Vienna » : un’ espressione geografica.
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Prima parte: L’Italia dopo il « Congresso di Vienna » : un’ espressione geografica L’Italia, dopo il congresso di Vienna (1814-1815), è divisa in più stati, la maggior parte sotto il dominio austriaco. Non è una nazione e non ha un’unità. L’unico Stato indipendente è il regno di Sardegna.
Obiettivi del Risorgimento Risorgimentosignifica « rinascereancora ». E’ il termine cheindica il processostorico che ha portato all’indipendenzae all’unitàd’Italia.
Il fallimento dei moti degli anni 20 e 30 Moti 1820-1821: gli Stati interessati sono il Regno delle due Sicilie, il Piemonte e il Lombardo Veneto. Repressione austriaca: esempio di Silvio Pellico (patriota imprigionato presso la fortezza dello Spielberg). Moti 1830-1831: riguarda i ducati dell’Italia centrale. Fallimento dell’insurrezione: tutti i vecchi sovrani ritornano sui loro troni. Bilancio fallimentare: Mancanza di unità nelle idee Idee diffuse solo tra i membri delle società segrete Esercito non abbastanza forte e preparato.
I diversi orientamenti I democratici: patrioticheseguono le idee di Mazzini = nazioneunita, Repubblica. I neoguelfi: patriotichevolevanounaconfederazione di Statisotto la guida del Papa. I liberali: non volevanounarivoluzionepopolare ma l’unificazionesotto la guida delRegno di Sardegna. I federali: volevanocreareunafederazione di statiseguendo il modellodegliStatiUniti d’Europa.
Il 1848 in Italia Clima politico di riforme: * Nel 1846 ci fu l’elezione di Pio IX al soglio pontificio e i neo guelfi lo interpetrarono come possibile realizzazione delle loro idee. * Leopoldo II di Toscana avviò nuove riforme: una consulta, la Guardia civica e la libertà di stampa. Carlo Alberto: promosse una vasta riforma dell’amministrazione e allentò la censura sulla stampa. Costituzione: Lo Statuto Albertino Ribellioni e rivoluzioni : il Regno delle due Sicilie la Toscana il Piemonte lo Stato della Chiesa il Lombardo- Veneto Esito dei moti del 1848: Tutti i rispettivi sovrani furono obbligati a concedere una Costituzione. Diffusione del movimento di ribellione nel Lombardo Veneto. La battaglia delle famose « cinque giornate » : l’esercito austriaco fu obbligato a ritirarsi da Milano.
La prima guerra d’Indipendenza Grande entusiasmo dei patrioti per l’esito delle ribellioni del 1848. Il regno di Sardegna aiutato dai regni di Toscana, Roma e Napoli dichiara guerra all’Austria (23 marzo 1848). Prime vittorie dell’esercito italiano a Curtatone e Montanara. Vittoriosa battaglia a Goito. Ritiro di Pio IX e degli eserciti italiani dei vari regni. Sconfitte italiane a Custosa e Novara. Carlo Alberto abdica in favore del figlio Vittorio Emanuele II. Trattato di resa.
La politica di Camillo Benso, conte di Cavour Cavour è stato il primo Presidente del consiglio del regno d’Italia e tra i principali artefici dell’unità d’Italia. Per vincere contro l’Austria Camillo Benso dovette fare un accordo con Napoleone III ma, segretamente ( gli accordi di Plombières) : la Francia avrebbe aiutato l’Italia solo se sarebbe stata l’Austria ad attaccare. E in cambio del loro aiuto militare e, quindi dell’unificazione dell’Italia, l’attuale Savoia e Nizza sarebbero state assegnate come territorio francese. Così dopo l’accordo il Regno di Sardegna provoco’ la reazione dell’Austria e riuscì a farsi attaccare. Con l’aiuto dell’esercito francese riuscì a vincere e liberare La Lombardia dal potere austriaco.
La Seconda Guerra d’Indipendenza (1859/1860) L’Italia con l’aiuto della Francia sconfisse l’Austria (1859). Con una serie di vittorie. Dopo di che ci furono dei “plebisciti” (1860) in Toscana e in Emilia che permisero l’annessione dell’Italia centrale al Regno di Sardegna e così l’unificazione dell’Italia poteva sembrare sempre più possibile.
Garibaldi e l’Impresa dei Mille (maggio/settembre 1860) Garibaldi con un insieme di volontari partì da Genova per andare a conquistare tutto il sud Italia. ( 5 maggio 1860) Sbarcato in Sicilia ( a Marsala ) incominciò la sua impresa. Conquistò tutto il Regno delle due Sicilie partendo con soli 1000 uomini e spodestò i Borboni dal loro trono.
La proclamazione del Regno d’Italia Incontro a Teano tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II (26 ottobre 1860). Garibaldi saluta il futuro re d’Italia. Plebiscito: annessione dell’Italia meridionale al Regno di Sardegna. Gennaio 1861: Primo Parlamento Marzo 1861: Proclamazione del Regno d’Italia. I soli territori mancanti sono: Stato della Chiesa e Veneto.
La Terza Guerra d’Indipendenza. (1866) Quando Vittorio Emanuele II di Savoia divenne re d’Italia, il 17 marzo 1861, il nuovo Regno non controllava ancora né Venezia, né Roma. Però grazie ad una alleanza con la Prussia ( guerra austro-prussiana), l’Italia riuscì a conquistare il Veneto (1866). In seguito (1870/1871) ci fu il completamento dell’unità d’Italia. Napoleone III ritira le truppe francesi dallo Stato della Chiesa ( guerra contro la Prussia) e l’esercito italiano entra a Roma con la breccia di porta Pia. 1870: Plebiscito annessione del Lazio 1871: Roma capitale.
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