250 likes | 555 Views
ITT Colombo - Roma. La geologia di Roma Geomorfologia e Rischio geologico nel centro di Roma. Febbraio 2012. Roma e gli itinerari geologici. Presentazione Roma è una città grandiosa.
E N D
ITT Colombo - Roma La geologia di Roma Geomorfologia e Rischio geologico nel centro di Roma Febbraio 2012
Roma e gli itinerari geologici Presentazione Roma è una città grandiosa. La sua storia, la sua bellezza, la sua unicità attraversano i secoli e rimandano immediatamente alla potenza dell’uomo. L’uomo l’ha fondata, l’ha protetta con alte mura difensive, ha costruito argini per regolare il flusso impetuoso del Tevere, ha realizzato strade ed acquedotti lungo tutto il territorio dell’Impero. Infine ha realizzato opere d’arte, fontane, chiese, ponti, monumenti per eternare la sua grandezza nei secoli. Ma perché proprio Roma? Qual è la condizione speciale per cui Roma è stata il centro di un impero immenso, successivamente sede del potere dei papi ed infine da 1870 la capitale d’Italia?
Roma e gli itinerari geologici Le ragioni sono tante, ma la conformazione geologica dell’area romana, il luogo in cui è sorta la città, rappresenta un aspetto fondamentale per capire le grandezza di Roma. Il Tevere navigabile ha consentito un rapido accesso al mare, ma d’altra parte, non essendo la città direttamente costruita sul mare, non ha dato la possibilità ad eventuali invasori di attaccarla dal mare. Il primo nucleo della città è stato costruito sui colli, in rilievo, sia per la difesa che per la qualità dell’aria. La natura geologica del territorio ha consentito la disponibilità di ingenti e variabili materiali da costruzione: tufo, travertino, argilla. La posizione della città, a cavallo tra i complessi vulcanici dei Monti Sabatini e dei Colli Albani e adagiata ai piedi della catena appenninica, ha donato alla città un’enorme disponibilità di acqua fresca e pulita sia per uso potabile che per le famose fontane romane.
Roma e gli itinerari geologici Geologia romana Per conoscere la storia geologica più remota dell'area romana si deve risalire ad almeno 200 milioni di anni fa, quando sul fondo di un antico mare, la Tetide, si accumularono i sedimenti da cui si sono poi formate le rocce che oggi costituiscono l'Appennino centrale: sedimenti di piattaforma carbonatica che passavano, lungo scarpate sottomarine più o meno estese, a depositi di mare più profondo. Ma il momento in cui le vicende geologiche della futura Campagna Romana si differenziano da quelle delle aree contigue è molto meno lontano e giunge dopo che l'orogenesi fece deformare in falde e sollevare gli antichi sedimenti marini, dando origine alla catena montuosa dei futuri Appennini.
Roma e gli itinerari geologici Carta tettonica d’Italia
Roma e gli itinerari geologici Circa 5 milioni di anni fa, infatti, il settore occidentale della catena appenninica appena formata iniziò ad assottigliarsi ed a sprofondare, mentre si andava formando il Mar Tirreno.
Roma e gli itinerari geologici Il primo nucleo abitativo di Roma si formò sul colle Palatino, un’area abbastanza alta per potersi difendere dai nemici e abbastanza fresca nei periodi caldi. I sette colli sono costituiti da un’unica piattaforma di colate piroclastiche, perlopiù tufi, eruttati dai Colli Albani ed erosi dai piccoli corsi d’acqua, affluenti del Tevere (es. fosso Labicano in zona Colosseo). Il “tufo” è il materiale per eccellenza nel territorio romano: si tratta di roccia consolidata, costituita da ceneri, pomici e scorie varie, eruttate da un apparato vulcanico. Nel territorio romano si sono formate ingenti quantità di tufo, perlopiù privo di fratture, tenace, ma abbastanza tenero da essere facilmente estratto dalle cave, tagliato, lavorato e utilizzato come materiale da costruzione. Roma è disseminata di cave di tufo, soprattutto ai piedi dei sette colli e lungo l’Aniene: queste cave furono successivamente utilizzate come abitazioni, per conservare merci, per seppellire i morti o per incontrarsi tra fedeli della stessa religione cristiana (catacombe).
Roma e gli itinerari geologici • Il Travertino • Il Travertino è una roccia sedimentaria di origine chimica, di colore chiaro, costituita quasi completamente di carbonato di calcio (Ca CO3). Il Travertino romano proviene perlopiù dall’area di Tivoli e prende il nome dal latino “tiburtinus”, perché i blocchi da Tivoli venivano trasportati a Roma attraverso la Via Tiburtina. Si tratta di una roccia largamente utilizzata come pietra da rivestimento per abitazioni e monumenti (Colosseo, il Teatro Marcello), per realizzare sculture rinascimentali (Fontana dei quattro fiumi a Piazza Navona) oppure per opere moderne (lo Stadio Olimpico, la Moschea). Ancora oggi le cave di Tivoli sono in piena attività ed esportano la pietra in tutto il mondo. Cava di travertino
Roma e gli itinerari geologici • I Marmi • I primi marmi che furono importati a Roma furono il Portasanta (dall'isola di Kyos), il Numidico o Giallo antico, nel 666 da Marco Lepido, e l'Africano, nel 670 da Lucio Lucullo.A distanza di un decennio cominciò l'importazione del marmo Lunense, da Luni (Carrara), e del marmo Caristio o Cipollino, da Karystos in Eubea. • Sotto Augusto il "lusso delle pietre" diviene così sfrenato ed eccedente che esaurite le cave si cominciano ad espoliare i monumenti pubblici. Una legge del codice di Giustiniano ricorda come per editto dell'Imperatore Vespasiano e per decreto del Senato (71 d.C.) fu proibita la demolizione degli edifici per estrarne marmi e farne mercato. • Pare, tuttavia, che tutto ciò non spaventò gli amanti dei marmi se l'Imperatore Costanzo fu costretto ad emanare un editto secondo il quale : " Colui il quale avrà l’ardire di demolire i sepolcri, se l'avrà fatto senza il permesso del proprietario sarà condannato agli scavi delle miniere, e se l'avrà fatto con di lui autorità o comando sarà punito colla rilegazione; che se poi le cose tolte dai sepolcri saranno dal proprietario trasportate nella sua villa o nella sua casa, la villa e la casa o qualunque altro edificio passerà in potere del fisco.
Roma e gli itinerari geologici Si arrivò fino alla nazionalizzazione delle cave ricadenti nel territorio dell'Impero, e al divieto di eseguire scavamenti ne' fondi privati, ma tutto ciò, limitando la scoperta di nuovi marmi, fece aumentare a dismisura il loro prezzo". Fu creata la figura dei sovrintendenti alle miniere detti Procuratores montium o Rationarii a marmoribus; ricoperta dapprima da liberti. Per quanto riguarda l'escavazione vera e propria, a questo compito erano preposti il machinarius ("l'ingegnere", responsabile della designazione dei filoni da scavare, e della progettazione delle macchine necessarie), il lapicida (il tagliatore esperto nelle tecniche da utilizzare) e il metallarius (il cavatore, colui che materialmente si occupava prima di portare alla luce la roccia e poi dell'escavazione).
Roma e gli itinerari geologici Esempi di Marmi antichi utilizzati a Roma Giallo di Siena Alabastro a pecorella Portoro Rosso Antico Porfido Rosso Lumachella orient. Giallo Antico Breccia di Aleppo
Roma e gli itinerari geologici Terremoti a Roma Roma non è un centro sismogenetico attivo, ma ha risentito dell’azione sismica di centri limitrofi attivi, quali i Colli Albani e soprattutto l’Appennino centrale. Si ha evidenza e notizia di terremoti nell’area storica della città di Roma attraverso epigrafi (ad esempio quella allocata presso la Porta Trionfale del Colosseo a ricordo dei danni subiti dall’Anfiteatro Flavio per i terremoti del 443 e 484 d.C.). Generalmente si crede che il Colosseo si trovi nell’attuale condizione per una sorta di abbandono del monumento, mentre la caduta di parte del terzo anello superiore è dovuta all’azione dei terremoti che nei secoli hanno scosso in modo differenziale la struttura, essendo questa costruita su terreni geologici differenti: tufi, rocce pleistoceniche, materiale carbonizzati, sedimenti di laguna non consolidati. Anche in epoca moderna Roma ha subito terremoti di notevole intensità (1349, 1703, 1915), che hanno causato crolli finanche alle Basiliche e alle Mura Aureliane. Un’altra evidenza storica dell’azione dei terremoti è rappresentata dalla Colonna Aureliana
Roma e gli itinerari geologici • Itinerario geologico • Un percorso all’interno della Roma storica con chiare evidenze geologiche, geomorfologiche, sismiche è il seguente: • Basilica di San Clemente • Ludus Magnus • Anfiteatro Flavio • Arco di Costantino – Via Sacra • Colonna di Traiano • Altare della Patria • Colonna Aurealiana
Roma e gli itinerari geologici Basilica di San Clemente La basilica è dedicata a Clemente, terzo pontefice della storia, [88-97 d.C] che secondo la leggenda dopo esser stato esiliato in Crimea fu gettato nel Mar Nero legato a un'ancora. La basilica originaria, costruita nel 385, fu distrutta nel 1084 dai Normanni. Fu riedificata nel 1108 da Pasquale II° sulle due chiese precedenti, che vennero riportate alla luce nel 1857. L'aspetto attuale della struttura fu conferito tra il 1713 e il 1719 da Carlo Stefano Fontana. Nella basilica sono evidenti i fenomeni di assestamento del pavimento (subsidenza) a causa dei diversi materiali su cui poggia la basilica. Anche le pareti presentano delle fratture generate dal diverso carico statico sui terreni di fondazione.
Roma e gli itinerari geologici Il dio MITRA In ogni tempio romano dedicato a Mitra il posto d'onore era dedicato alla rappresentazione di un Mitra nell'atto di sgozzare un toro sacro. Mitra è rappresentato come un giovane energico, indossante un cappello frigio, una corta tunica che s'allarga sull'orlo, brache e mantello che gli sventola alle spalle. Mitra afferra il toro con forza, portandogli la testa all'indietro mentre lo colpisce al collo con la sua corta spada. La raffigurazione di Mitra è spesso mostrata in un angolo diagonale, col volto girato. Un serpente ed un cane sembrano bere dalla ferita del toro (dalla quale a volte sono rappresentate delle gocce di sangue che stillano); uno scorpione, invece, cerca di ferire i testicoli del toro. Questi animali sono proprio quelli che danno nome alle costellazioni che si trovavano sull'equatore celeste, nei pressi della costellazione del Toro, nel lontano passato ("era del Toro") quando durante l'equinozio di primavera il sole era nella costellazione del toro.
Roma e gli itinerari geologici Ludus Magnus Il Ludus Magnus, la più grande delle palestre gladiatorie di Roma, fu costruito dall’imperatore Domiziano (81-96 d.C.) nella valle tra l’Esquilino ed il Celio, in un’area già occupata da strutture di epoca repubblicana e augustea. I resti attualmente visibili appartengono ad una seconda fase del monumento, attribuita all’imperatore Traiano (98-117), nella quale il piano del Ludus venne rialzato di circa un metro e mezzo. Al centro dell'impianto del Ludus Magnus, che si sviluppava almeno su due piani, era un arena ellissoidale in cui si esercitavano i gladiatori, circoscritta dalle gradinate di una piccola cavea, destinata a contenere un numero limitato di spettatori, che era inserita in un quadriportico (di m. 100 circa di lato) con colonne in travertino. Gran parte delle strutture in opera laterizia erano originariamente rivestite con lastre marmoree delle quali in seguito vennero spogliate.
Roma e gli itinerari geologici Anfiteatro Flavio L'edificio poggia su una piattaforma in travertino sopraelevata rispetto all'area circostante. Le fondazioni sono costituite da una grande platea in cementizio di circa 13 m di spessore, foderata all'esterno da un muro in laterizio. La struttura portante è costituita da pilastri in blocchi di travertino, collegati da perni: dopo l'abbandono dell'edificio si cercarono questi elementi metallici per fonderli e riutilizzarli, scavando i blocchi in corrispondenza dei giunti: a questa attività si devono i numerosi fori ben visibili sulla facciata esterna. I pilastri erano collegati da setti murari in blocchi di tufo nell'ordine inferiore e in lateriziosuperiormente. Costruito da Vespasiano dove prima c’era il lago di Nerone, prosciugato a seguito della Damnatio memoriae.
Roma e gli itinerari geologici Arco di Costantino L'Arco di Costantino è un arco trionfale a tre fornici (con un passaggio centrale affiancato da due passaggi laterali più piccoli), situato a Roma, a breve distanza dal Colosseo. Fu dedicato dal Senato per commemorare la vittoria dell'imperatore romano Costantino contro Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio(28 ottobre del 312) L'arco è costruito in opera quadrata di marmo bianco di diverse qualità, con blocchi reimpiegati da monumenti più antichi. Sono riutilizzati anche buona parte degli elementi architettonici e delle sculture della sua decorazione. Con l'attico l'arco raggiunge l'altezza di 25 m.
Roma e gli itinerari geologici Colonna di Traiano La Colonna di Traiano è un monumento innalzato a Roma per ordine dell'imperatore Traiano ed è collocata nel Foro di Traiano, in un ristretto cortile alle spalle della Basilica Ulpia fra le due Biblioteche. Fu inaugurata nel 113 d.C., ed è una trascrizione figurata del libro di Traiano (i perduti "Commentarii"), in cui erano descritte le imprese dell'imperatore e del suo esercito in Dacia tra il 101 e il 106 d.C. La realizzazione del monumento richiese una tecnica complessa e una avanzata organizzazione e coordinamento tra le maestranze che lavoravano nel cantiere. Si trattava infatti di sovrapporre rocchi di marmo del peso di circa 40 tonnellate e di farli combaciare perfettamente, tenendo conto sia dei rilievi, probabilmente già sbozzati e successivamente rifiniti in opera, sia della scala a chiocchiola interna, che doveva già essere stata scavata nei rocchi prima della collocazione.
Roma e gli itinerari geologici Altare della Patria Il Monumento Nazionale a Vittorio Emanuele II (meglio conosciuto con il nome di Vittoriano) è un monumento di Roma situato in Piazza Venezia. Il monumento viene spesso erroneamente identificato con l'Altare della Patria, che in realtà ne è solo una parte; altrettanto erroneamente, il suo nome potrebbe indurre a pensare che sia un tributo alla vittoria: in realtà il termine Vittoriano deriva dal nome di Vittorio Emanuele II di Savoia, primo Re d'Italia, cui il complesso monumentale è dedicato. Il progetto originariodell'opera (una delle più grandi realizzate nell'Ottocento) prevedeva l'utilizzo del travertino romano, ma il monumento venne poi realizzato in marmo botticino, proveniente dalla zona d'origine di Giuseppe Zanardelli (che aveva emanato il Regio decreto per la costruzione del monumento). Per erigerlo fu necessario, fra il 1885 e il 1888, procedere a numerosi espropri e demolizioni nella zona adiacente il Campidoglio.
Roma e gli itinerari geologici Colonna di Marco Aurelio La Colonna di Marco Aurelio fu realizzata tra il 180 e il 196 per celebrare, dopo la sua morte, le vittorie di Marco Aurelio sui sarmati e sui germani, popolazioni che si erano stanziate lungo il Danubio. La colonna, che da sola è alta quasi 30 metri, è formata, come la Colonna di Traiano da enormi rocchi di marmo di Carrara sovrapposti (28), del diametro di ca. 3,70 metri. I rocchi sono scavati all'interno così da formare una scala a chiocciola di 203 gradini che sono illuminati da piccole feritoie e che portano al "terrazzino" che si trova in cima e che chiude il capitello di ordine dorico. Lo spostamento dei rocchi (12°) dimostra l’attività sismica in area romana.