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ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L’INDUSTRIA E L’ARTIGINATO SIDERNO (RC). P.O.R. P ROGRAMMA O PERATIVO R EGIONALE “ TUTELARE I TORRENTI E LE FIUMARE PER PREVENIRE LE ALLUVIONI ” Misura 3.6b/2002/174. Mentre la quaglia Atterrita dalla vile biscia Usciva dall’erba giovinetta.
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ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATOPER L’INDUSTRIA E L’ARTIGINATOSIDERNO (RC)
P.O.R.PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE“TUTELARE I TORRENTI E LE FIUMARE PER PREVENIRE LE ALLUVIONI”Misura 3.6b/2002/174
Mentre la quaglia Atterrita dalla vile biscia Usciva dall’erba giovinetta. D’estate all’ombra delle tremule querce sentivo belati d’armenti, Che atterriti guardavano il letto Come distesa di sabbia infuocata, Rassomigliante a paesaggio lunare. Vedevo gli agrumeti assetati Rimpiangere le dolci acque… Tutto mi appariva Come triste melodramma. Rocco Militano fiumare Fresche e pure sgorgate dall’Aspromonte E con orgogliosa perizia Scendete tra impervi precipizi, a valle, Dove a primavera cercavo La viscida e celata anguilla. Assiso tra la natura appena in fiore, Mi inebriavo col fragrante zibibbo E con l’olezzante zagara, Mentre da lontano, tra il garrire degli uccelli, Giungeva come canto di ninfe Il coro delle lavandaie. E felice porgevo l’orecchio Al rigoglio delle acque Ove gaio guazzava l’anatroccolo, Abbandonandosi come sicura vela.
AMATO Anna BELLISSIMO Francesco CUSATO Jessica DE LUCA Giuseppina GENISE Sonia GIMONDO Maria Immacolata LUCISANO Giuseppe MACEDONIO Francesca MERENDA Maria Immacolata MODAFFERI Raimondo Salvatore PASQUALINO Giuseppina PASQUALINO Marianna ROMEO Giuseppe SABATO Maria Grazia VERTERAMO Vincenzo Progetto P. O. R.Tutelare i torrenti e le fiumare per prevenire le alluvioniAnno scolastico 2002/2003Alunni partecipanti
IPSIA SIDERNO (RC) Dirigente Scolastico: Prof.ssa Teresa Crupi Referente del Progetto: Prof. Sergio Trimboli Direttore dei Servizi Gen. e Amministrativi: Rag. Aristide Bava Docenti Tutor: Prof.ssa Adriana Giannini Prof.ssa Stefania Reitano Prof.ssa Maria Luisa Tarantino Docenti esperti interni: Prof.ssa Elisabetta Agostino Prof. Sergio Trimboli Docenti esperti esterni: Dott.ssa Paola Donato Dott. Raimondo Francesco Godano
“Non è bella la vita dei pastori in Aspromonte, l’inverno, quando i torrenti corrono al mare e la terra sembra navigare sulle acque” E’ l’inizio di Gente in Aspromonte una delle più note opere di Corrado Alvaro e i torbidi torrenti di cui scrive sono le fiumare: ampie vallate riempite di ghiaia e ciottolate che solcano l’estremità meridionale della Calabria. Sul loro fondo i fiumi in secca per quasi tutto l’anno, scorrono rovinosamente nei periodi piovosi con numerose diramazioni che cambiano a spetto e decorso dopo ogni pioggia. Il regime idrico di tali corsi d’acqua è infatti, a regime torrentizio, quindi dipende in prevalenza dagli apporti provenienti dalle precipitazioni. Un’altra caratteristica delle fiumare è la brevità del loro percorso, connessa all’esile configurazione topografica e alla ripartizione dei bacini in due versanti, lo ionico e il tirrenico, nell’ambito di uno spazio alquanto ristretto. Il versante ionico, pur risultando mediamente meno piovoso rispetto a quello tirrenico, è maggiormente interessato da precipitazioni intense in relazione all’interazione tra i principali sistemi orografici. Inoltre, la direzione dei sistemi montuosi del versante ionico reggino, ortogonale rispetto al fronte delle perturbazioni nord-africane, costituiscono una barriera naturale aumentando la possibilità che si verifichino piogge particolarmente intense. La differenza di altezza tra la fascia costiera e le aree culminali dei rilievi determinano un’accentuata pendenza.Il tratto montano dei corsi d’acqua è breve e con pendenze molto accentuate; dopo un rapido percorso intermedio, le fiumare sfociano nella pianura costiera caratterizzata da letti molto ampi costituiti da sedimenti ghiaioso-ciottolosi depositati dalla corrente idrica in occasione degli eventi alluvionali.
Infatti,a seguito della brusca diminuzione di pendenza, la corrente idrica perde gran parte della sua energia cinetica e capacità di trasporto solido, depositando enormi quantità di materiale solido.Intorno al 1890, trattando delle fiumare della costa ionica reggina il geologo Cortese scriveva: “larghissime sono le fiumare che scorrono fra il Pliocene, come quelle che sboccano nel golfo di Santa Eufemia e nel golfo di Gioiosa sullo Ionio. Le fiumare di Gioiosa, di Siderno, il Bonamico col Careri e la Fiumara LaVerde arrivano verso lo sbocco ad avere degli alvei di più di un chilometro e mezzo di larghezza. Questi alvei straordinariamente e rapidamente allargati in questi ultimi trent’anni, cioè dacchè si è incominciato a disboscare con poca parsimonia, specialmente per fare delle traverse per ferrovia”. Tale uso indiscriminato del patrimonio boschivo che è proseguito sino al secondo dopoguerra accompagnato dalla facilità con la quale vengono erose le rocce, causa la notevole capacità di erosione e di trasporto di queste fiumare che spesso nel raggio di venti o trenta chilometri arrivano al mare superando un dislivello superiore anche a 1500 metri. Le fiumare, risultato attuale di secoli di inconsulto saccheggio dello splendido mantello naturale che un tempo ricopriva i rilievi dell’Aspromonte, danno un colore particolare al paesaggio, come scorticature bianche fatte sul verde della campagna o sul bruno delle montagne.
I corsi d’acqua corrono e denudano i fianchi dei rilievi aprendo solchi spaventosi: piogge particolarmente intense trascinano a valle ogni cosa, spazzano i detriti superficiali creati dagli agenti atmosferici, portano via i terreni più friabili travolgendo tutto il materiale raccolto e scaricandolo con enormi coni di deiezione nell’esigua fascia costiera. L’accumulo dei detriti nelle brevi pianure diviene così considerevole che il letto che il letto delle fiumara diviene più alto dei terreni circostanti, spesso intensamente utilizzati per colture irrigue. Tali letti pensili accrescono, pertanto, la frequenza con la quale le piene allagano ampie aree. E’ anche questo il motivo della presenza sino a qualche decennio fa, di estese paludi malariche. Le fiumare, tuttavia, asciutte e aride d’estate rappresentano le prime vie di penetrazione verso l’interno ma d’inverno, gonfie d’acqua, rendono ancora oggi difficile l’accesso alle località più isolate. (tratto dall’articolo FIUMARE D’ASPROMONTE di Alfonso Picone Chiodo, pubblicato dalla rivista AMBIENTE n. 46/1999)
Motivazione dell’intervento Il Progetto nasce dall’esigenza di parlare di ecologia e di problematiche ambientali, partendo da situazioni concrete. Gli allievi si cimenteranno con problemi che saranno sicuramente più vicini alla loro esperienza reale e pertanto, si spera, mobiliteranno il loro interesse. Amministrando male le risorse idriche si potranno avere conseguenze negative sugli equilibri degli ecosistemi acquatici. Diventa, quindi, di estrema importanza sensibilizzare gli adolescenti al rispetto dell’ambiente.
Finalità generali • Migliorare la qualità dell’istruzione prevenendo l’insuccesso • Rimotivare all’autostima, alla responsabilità e all’impegno • Costituire un percorso formativo finalizzato alla valorizzazione degli ambiti territoriali caratterizzati dalla presenza di valori naturali e culturali, attraverso la conoscenza di processi di sviluppo compatibili con le specificità ambientali dell’area interessata.
Obiettivi formativi specifici e trasversali • Acquisire conoscenze del territorio oggetto di studio • Favorire atteggiamenti attivi ed esplorativi verso il conoscere • Fornire ai corsisti conoscenze sulle strategie operative per prevedere interventi volti alla tutela delle risorse naturali ed ambientali • Comprendere e valorizzare le risorse idriche del territorio • Suscitare amore, interesse e rispetto della natura • Fornire conoscenze e metodologie di studio atte a prevenire il disagio scolastico
Articolazioni del ProgettoIl Progetto è articolato in tre fasi • In una prima fase, la famiglie degli allievi verranno coinvolte al fine dell’individuazione di eventuali motivi di disagio scolastico; si procederà, quindi, alla messa a punto di un percorso formativo che favorisca il recupero dello svantaggio • Nella seconda fase, si procederà all’individuazione dei torrenti e fiumare e dei fenomeni di degrado del territorio di studio • Nella terza fase, verranno individuate le tecniche adatte alla salvaguardia e al recupero delle risorse idriche al fine di prevenire i disastri ambientali
Contenuti e attività • Caratteristiche fisiche e geologiche del territorio oggetto di studio • Individuazione delle fiumare/torrenti oggetto di studio • Classificazione delle aree e motivi di degrado • Visite guidate lungo il corso delle fiumare/torrenti con prelievi di campioni dell’acqua e della flora • Strategie di recupero delle aree limitrofe alle fiumare/torrenti al fine del mantenimento e della salvaguardia dei paesaggi naturali • Analisi chimico-fisiche (conducibilità elettrica, durezza totale, pH, nitriti e ammoniaca) e microbiologiche (stafilococchi e coliformi)
Una tipica fiumara calabrese “La furia delle acque del versante più spoglio, lo Ionio, allarga i letti dei torrenti di anno in anno, divorando ettari di colture ricche, e questi fenomeni si registrano fino a quando le alluvioni grandiose non compiono l’opera creando un cataclisma e mutano addirittura la configurazione del terreno, spianano monti, coprono valli, preparano il crollo dei paesi sulle pendici dei monti” Corrado Alvaro
Il Progetto Il principale obiettivo è stato quello di stimolare le nuove generazioni ai problemi ecologici e di sviluppare la sensibilità per la conservazione dell’ambiente. Il Progetto ha monitorato i torrenti del circondario di Siderno, per rilevare eventuale inquinamento, per ricavare informazioni sulle caratteristiche fisiche, sulla tipologia del terreno, sulla idrologia dei torrenti, inoltre, sono stati effettuati dei campionamenti per un controllo di tipo chimico-fisico e microbiologico Lungomare di Siderno Monumento ai pescatori
Siderno è una cittadina con circa ventimila abitanti, situata sulla costa jonica, equidistante circa 100 Km sia da Reggio Calabria che da Catanzaro, è delimitata da due importanti fiumare: il Torbido a nord ed il Novitoa sud. Il centro abitato è percorso da tre torrenti: Arena, Garino e Lordo, che sono stati oggetto di studio, ovvero sono state fatte delle schede di rilevazione e prelievo di campioni per analizzarli. Lungomare di Siderno Monumento a San Francesco
TORRENTE ARENAScheda di rilevazionedata 24 ottobre 2002 Si tratta di fiume [ ] torrente [ X ] ruscello [ ] canale [ ] Stazione di rilevamento: foce Il fondo è sabbioso [ X ] ghiaioso [ ] fangoso [ ] Il corso dell’acqua è stagnante [ X ] lento [ ] rapido [ ] Emanazione di particolari odori: forte odore di fogna L’acqua si presenta limpida [ ] poco torbida [ ] torbida [X ] con schiuma [ ] Intorno al corso d’acqua ci sono edifici [X] ponte [X] specificare………… Eventuale vegetazione vicino al corso d’acqua: alghe Ci sono uccelli intorno al corso d’acqua? SI [ ] NO [X] Nel tratto esaminato ci sono scarichi? SI [ ] NO [X] Vi sono rifiuti? SI [X] NO [ ] Note: presenza di larve di insetti ed abbondanti vermi
TORRENTE ARENAANALISI CHIMICO-FISICHE E MICROBIOLOGICHEdata prelievo 24 ottobre 2002 Conducibilità elettrica 596 mS Durezza totale 19,7 °F pH 7,9 Saggio dell’ammoniaca +++ Saggio dei nitriti + Saggio stafilococchi + Saggio coliformi ++
TORRENTE ARENAOsservazioni I ragazzi hanno osservato il percorso del torrente Arena sulla cartina topografica ed hanno constatato personalmente che, nell’ultimo chilometro, il suo letto è scomparso ed al suo posto è stata costruita una strada che giunge sino alla via marina. Durante l’alluvione del 2000, le acque del torrente cancellato dalla cementificazione hanno ripreso a scorrere sul vecchio percorso ormai completamente asfaltato.
TORRENTE GARINOScheda di rilevazionedata 14 novembre 2002 Si tratta di fiume [ ] torrente [ X ] ruscello [ ] canale [ ] Stazione di rilevamento: foce Il fondo è sabbioso [ X ] ghiaioso [ ] fangoso [ ] Il corso dell’acqua è stagnante [ X ] lento [ ] rapido [ ] Emanazione di particolari odori: == L’acqua si presenta limpida [ ] poco torbida [ ] torbida [X ] con schiuma [ ] Intorno al corso d’acqua ci sono edifici [X] ponte [X] specificare………… Eventuale vegetazione vicino al corso d’acqua: == Ci sono uccelli intorno al corso d’acqua? SI [X ] NO [ ] Nel tratto esaminato ci sono scarichi? SI [ ] NO [X] Vi sono rifiuti? SI [X] NO [ ]
TORRENTE GARINOOsservazioni E’ stata effettuata solo una visita guidata presso la foce del Torrente Garino che risulta completamente secco, in quanto i giorni precedenti non sono stati piovosi e pertanto è stata compilata solamente la scheda di rilevazione. Da notare che il torrente è in parte coperto da una strada ed in parte canalizzato.
TORRENTE LORDOScheda di rilevazionedata 14 novembre 2002 Si tratta di fiume [ ] torrente [ X ] ruscello [ ] canale [ ] Stazione di rilevamento: foce Il fondo è sabbioso [ X ] ghiaioso [ ] fangoso [ ] Il corso dell’acqua è stagnante [ ] lento [ ] rapido [ X ] Emanazione di particolari odori: salmastro Presenta cascate [ ] meandri [X] sorgenti [ ] L’acqua si presenta limpida [ ] poco torbida [ ] torbida [X ] (poco limpida) Intorno al corso d’acqua ci sono edifici [X] ponte [X] specificare………… Eventuale vegetazione vicino al corso d’acqua: SI Ci sono uccelli intorno al corso d’acqua? SI [X ] NO [ ] Nel tratto esaminato ci sono scarichi? SI [ ] NO [X] Vi sono rifiuti? SI [X] NO [ ]
TORRENTE LORDOANALISI CHIMICO-FISICHE E MICROBIOLOGICHEdata prelievo 07 novembre 2002 Conducibilità elettrica 955 mS Durezza totale 32,1 °F pH 8,9 Saggio dell’ammoniaca + Saggio dei nitriti + Saggio stafilococchi + Saggio coliformi +
TORRENTE LORDOANALISI CHIMICO-FISICHE E MICROBIOLOGICHEdata prelievo 12 novembre 2002 Conducibilità elettrica 815 mS Durezza totale 29,0 °F pH 8,2 Saggio dell’ammoniaca + Saggio dei nitriti + Saggio stafilococchi + Saggio coliformi ++
TORRENTE LORDOANALISI CHIMICO-FISICHE E MICROBIOLOGICHEdata prelievo 14 novembre 2002 Conducibilità elettrica 804 mS Durezza totale 26,9 °F pH 7,8 Saggio dell’ammoniaca + Saggio dei nitriti + Saggio stafilococchi + Saggio coliformi ++
TORRENTE LORDOANALISI CHIMICO-FISICHE E MICROBIOLOGICHEdata prelievo 25 novembre 2002 Conducibilità elettrica 796 mS Durezza totale 27,0 °F pH 8,3 Saggio dell’ammoniaca +++ Saggio dei nitriti + Saggio stafilococchi + Saggio coliformi ++
TORRENTE LORDOOsservazioni Sono state effettuate quattro uscite, durante le quali oltre a redigere la scheda di rilevazione, sono stati presi dei campioni da analizzare e di alcuni parametri sono state realizzati dei grafici. I ragazzi hanno osservato il percorso del torrente sia sulla carta topografica, sia mediante ortofoto computerizzata, sia seguendo il percorso dalla diga sino alla foce. Dalle osservazioni si denota che il letto del torrente è occupato da varia e fitta vegetazione in prevalenza canneti e l’ultimo tratto è stato canalizzato ma non coperto. Questo torrente a differenza delle fiumare Novitoe Torbido si forma più in basso, a meno di 100 m s.l.m. ed oltre ad avere una portata molto inferiore, ha un alveo molto più ristretto.
FIUMARA NOVITOScheda di rilevazionedata 02 dicembre 2002 Si tratta di fiume [ X ] torrente [ ] ruscello [ ] canale [ ] Stazione di rilevamento: foce Il fondo è sabbioso [ X ] ghiaioso [ ] fangoso [ X ] Il corso dell’acqua è stagnante [ ] lento [ ] rapido [ X ] Emanazione di particolari odori: nessun odore particolare Presenta cascate [ ] meandri [X] sorgenti [ ] L’acqua si presenta limpida [ ] poco torbida [ ] torbida [X ] Intorno al corso d’acqua ci sono edifici [X] ponte [X] specificare………… Eventuale vegetazione vicino al corso d’acqua: canneti Ci sono uccelli intorno al corso d’acqua? SI [ ] NO [X ] Nel tratto esaminato ci sono scarichi? SI [ ] NO [X] Vi sono rifiuti? SI [X] NO [ ]
FIUMARA NOVITOOsservazioni La Fiumara Novitonella sua parte più a monte scorre in gole abbastanza incise nelle rocce metamorfiche. Nel suo corso verso valle, il letto della fiumara diventa via via ampio sino a sfociare in mare poco a sud dell’abitato di Siderno. Anche il Torrente Torbido compie un percorso molto simile e sfocia a sud dell’abitato di Marina di Gioiosa Jonica.
Geologia dell’area Jonica-calabrese Il massiccio dell’Aspromonte e la costa jonica calabrese appartengono dal punto di vista geologico all’unità denominata Arco calabro-peloritano; esso costituisce l’anello di giunzione tra il sistema appenninico a Nord e la catena siciliano-maghrebide a Sud. L’Arco è separato dalla catena appenninico-maghrebide rispettivamente dalla linea di Sangineto a Nord e dalla linea di Taormina a Sud. Le rocce che affiorano nella Calabria sud-orientale formano una successione caratterizzata da un basamento metamorfico e calcareo e da una potente sequenza sedimentaria di età compresa tra l’Oligocene e il Quaternario. Le rocce più antiche sono quelle che costituiscono il basamento di età paleozoica; si tratta per lo più di rocce metamorfiche (filladi, scisti, gneiss) contenenti delle intrusioni di granodioriti. Affioramenti di questo tipo si osservano, per esempio, nella strada tra Canolo Nuovo ed Agnana. Le rocce metamorfiche sono coperte dai calcari mesozoici che formano i rilievi rocciosi di Monte Mutolo e Monte Nafruso nei pressi del vecchio abitato di Canolo. Sopra questo basamento si sviluppa la successione sedimentaria della Formazione di Stilo-Capo d’Orlando; essa affiora estesamente, quasi senza interruzioni lungo tutto l’Arco calabro-peloritano, dalle Serre fino alla linea di Taormina.
La base di questa successione sedimentaria, affiorante soprattutto nell’entroterra di Siderno e Locri, è costituita da depositi continentali (fluviali e palustri), di spiaggia e di mare poco profondo (piattaforma continentale). Nei depositi continentali si rinvengono spesso livelli di carbone (lignite) che nel passato sono stati intensamente sfruttati. Direttamente sui sedimenti di piattaforma continentale, s’appoggiano sedimenti pelitici di mare profondo (scarpata). Al tetto della formazione di Stilo-Capo d’Orlando si rinvengono le Argille Varicolori, così dette per le differenti colorazioni, dal rosso al verde-grigio assunto da questi sedimenti. All’interno di queste si trovano inglobati blocchi di quarzareniti e calcari marnosi di dimensione compresa tra la decine e le centinaia di metri. La formazione delle Argille Varicolori è ricoperta da una sequenza sedimentaria costituita da conglomerati, arenarie e peliti di età serravalliana-tortoriana (14-17 milioni di anni). Sono rocce di composizione silicatica e di origine marina, i cui migliori affioramenti si osservano nell’area ad est di Platì. Al di sopra di questa sequenza affiorano le evaporati messiniane. Esse si formarono quando, in seguito alla chiusura dello stretto di Gibilterra, il Mar Mediterraneo si trovò privo di apporti di acqua dall’Oceano Atlantico. L’intensa evaporazione causò la sovrasaturazione in molti Sali che alla fine precipitarono dall’acqua formando rocce come i calcari e i gessi che oggi si possono osservare soprattutto lungo il bacino del Torrente Torbido. I depositi successivi testimoniano la riapertura dello stretto di Gibilterra e la ripresa della sedimentazione marina.
Si tratta, infatti, di depositi marnosi, ossia costituiti in percentuali variabili da sedimenti silicei e carbonatici, contenenti moltissimi microfossili di ambiente marino. Questa successione prende il nome di Trubi ed è riconoscibile per il colore chiaro e l’aspetto bandato. I Trubi sono molto diffusi in tutta l’area jonica; affioramenti notevoli si osservano nei pressi del centro abitato di Mirto. La formazione dei Trubi è ricoperta da una sequenza di areanarie e peliti che mostrano spesso una stratificazione incrociata ben evidente. I depositi più recenti, di età quaternaria, sono rappresentati da sabbie e ghiaie di ambiente continentale o transizione. I centri abitati della fascia jonica sono edificati su conglomerati e sabbie fluviali.
Queste immagini dovrebbero farci riflettere sull’importanza del territorio al fine di evitare che in futuro si ripetano simili tragedie Soverato: conseguenze dell’ alluvione 2000 Le foto sono state tratte da alcune testate nazionali del settembre 2000
GLOSSARIO AMMONIACA: proviene dalla decomposizione di sostanze organiche azotate e denota un inquinamento recentissimo o addirittura in atto. La CMA (Concentrazione Massima Ammissibile) è 0,5 mg/l. COLIFORMI: sono i germi indici di contaminazione nelle acque e negli alimenti. Hanno forma bastoncellare e sono GRAM negativi. I componenti di questo gruppo sono riconducibili alla famiglia delle Enterobacteriaceae. CONDUCIBILITA’ ELETTRICA: è data dai sali disciolti nell’acqua. L’unità di misura è il microsiemens (mS). DUREZZA TOTALE: è data dal complesso dei sali di calcio e di magnesio disciolti nell’acqua. Si esprime in °F (gradi francesi). 0,1 °F equivale a 1 mg/l di CaCO3. FIUMARA: corso d’acqua caratteristico dell’Italia meridionale, con letto ampio e ciottoloso, quasi sempre asciutto, ma in primavera soggetto a piene impetuose. NITRITI: costituiscono un serio indizio di inquinamento, in quanto provengono generalmente dall’ossidazione dell’ammoniaca oppure dalla riduzione per effetto di processi biologici. La CMA (Concentrazione Massima Ammissibile) è 0,1 mg/l.
pH: rappresenta il logaritmo negativo della concentrazione degli ioni H3O+ in soluzione. STAFILOCOCCHI: appartengono alla famiglia delle Micrococcaceae; sono sferici con tendenza ad unirsi in masse irregolari; inoltre, sono GRAM positivi. Sono diffusi un po’ ovunque: aria, suolo, acqua, cute e mucose. TORRENTE: corso d’acqua montano con forte pendenza e velocità, soggetto a magre e a piene molto accentuate.
Il presente supporto multimediale è stato realizzato dai Proff. Elisabetta Agostino, Adriana Giannini, Stefania Reitano, Maria Luisa Tarantino e Sergio TRIMBOLI