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FATTORI DI RISCHIO DELL'ENCEFALOPATIA NEONATALE. . Badawi BMJ, 1998.
E N D
1. Management dei casi con probabile asfissia intrapartum
Anna Locatelli
Clinica Ostetrico-Ginecologica
Ospedale San Gerardo Monza
2. FATTORI DI RISCHIO DELL’ENCEFALOPATIA NEONATALE
3. “CEREBRAL PALSY” POTENZIALMENTE PREVENIBILE
4. Origine e “timing” delle lesioni cerebrali in neonati a termine MRI o autopsia suggestive di insulto acuto nell’80% dei bambini con encefalopatia ed asfissia perinatale
MRI o autopsia suggestive di insulto acuto nel 69% dei bambini con convulsioni
“Although our results cannot exclude the possibility that antenatal or genetic factors might predispose some infants to perinatal brain injury, our data suggest that events in the immediate perinatal period are most important in neonatal brain injury”
7. Bambini che possono rischiare per condizioni intrapartum? Perché? Quanti?
9. LE EMERGENZE IN TRAVAGLIO DI PARTO DISTACCO DI PLACENTA
ROTTURA D’UTERO
PROLASSO DI FUNICOLO
EMBOLIA DA LIQUIDO AMNIOTICO
ALTERAZIONI GRAVI DEL CTG
DISTOCIA DI SPALLA
10. CON CHE FREQUENZA SI MANIFESTANO?
11. EMERGENZE OSTETRICHELA FREQUENZA IN LETTERATURA Distacco di placenta: 0,4%
Rottura d’utero: 0,05%
Prolasso di funicolo: 0,3%
Embolia da liquido amniotico: 0,005%
Alterazioni gravi del CTG: 0,3 - 1,5%
Distocia di spalla: 0,3%
12. LE EMERGENZE OSTETRICHE SI MANIFESTANO SEMPRE IN TRAVAGLIO DI PARTO?
13. EMERGENZE OSTETRICHE QUANTO SI MANIFESTANO IN TRAVAGLIO Distacco di placenta: nel 20%
Rottura d’utero: nel 50%
Prolasso di funicolo: nell’80%
Embolia da liquido amniotico: nell’80%
Alterazioni gravi del CTG: nel 70%
Distocia di spalla: nel 100%
17.
manovra di Kristeller rottura d’utero
eccesso di ossitocina alterazioni gravi del CTG
induzione impropria con PG distacco di placenta
amnioressi intempestiva prolasso di funicolo
dilatazione manuale rottura d’utero
18. DISTACCO DI PLACENTAFattori di rischio
ipertensione, preeclampsia
PROM pretermine
sovradistensione uterina (gravidanza gemellare, poliidramnios)
brevitŕ assoluta di funicolo
pluriparitŕ
travaglio indotto con PG
fumo, cocaina
19. ROTTURA D’UTEROFattori di rischio taglio cesareo pregresso
miomectomia, isterotomia, metroplastica
uso improprio dell’ossitocina nelle pluripare
estrazione podalica
manovra di Kristeller
dilatazione manuale della cervice
20. PROLASSO DI FUNICOLOFattori di rischio malpresentazioni (situazione trasversa, obliqua, presentazione podalica varietŕ piedi, di faccia, fronte)
amnioressi con parte presentata alta
prematuritŕ
gravidanza gemellare (secondo gemello)
poliidramnios
inserzione placentare bassa
21. ALTERAZIONI GRAVI DEL CTGFattori di rischio Iposviluppo fetale
Liquido amniotico fortemente tinto
Oligo-anidramnios
Presentazione anomala
Corioamniosite
Ipertensione- preeclampsia
Diabete pre-gestazionale
Sanguinamento anomalo ante-intrapartum
Improprio uso di ossitocina, prostaglandine
Analgesia peridurale
22. PREVALENZA CTG PATOLOGICO Monza 1992-2002
23. DISTACCO DI PLACENTAClassificazione Grado lieve: distacco < 1/6 della placenta
Grado moderato: distacco > 1/6 < 2/3 della placenta
Grado grave: distacco > 2/3 della placenta
24. DISTACCO DI PLACENTAClassificazione Lieve
Perdita ematica < 200 mL
Non dolorabilitŕ/reattivitŕ uterina
Normale CTG
Moderato
Perdita ematica > 200 mL O
Dolorabilitŕ e/o contrattura uterina O
Anomalie CTG
Grave
Morte fetale - DIC nel 30% dei casi
25. DISTACCO DI PLACENTA MEDIO - GRAVELa diagnosi La diagnosi č clinica
L’ecografia solo in alcuni casi conferma la diagnosi di distacco
Una reattivitŕ/dolorabilitŕ uterina anomala e/o ipertono/ipercinesia sono sempre presenti
Una perdita ematica dai genitali non č sempre presente (80%)
Alterazioni ? gravi del CTG sono sempre presenti
Attenzione alla risalita del fondo uterino
26. DISTACCO DI PLACENTA MEDIO - GRAVETrattamento
Effettuare il parto rapidamente perché la mortalitŕ/morbilitŕ perinatale dipendono dall’intervallo tra distacco di placenta e parto
27. TEMPO ED ESITI DIPNI 33 casi con distacco severo e bradicardia
11 esito sfavorevole (8 MP e 3 esiti neuro)
22 esito favorevole
Nessuna correlazione con EG, peso, paritŕ
Correlazione tempo-prognosi (p=0.02)
Espletare il parto entro 20’ comporta un
OR di 0.44 (95% CI 0.22-0.86) per esiti sfavorevoli rispetto ad espletarlo entro 30’
28. DISTACCO DI PLACENTA MEDIO - GRAVETrattamento
Prestare particolare attenzione all’ idratazione per mantenere volume circolante (effetti materni e fetali), perché lo shock ostetrico č piů grave dell’emorragia apparente (rapporto 3:1 liquidi infusi/perdita ematica - utilizzare monitoraggio invasivo PVC)
29. DISTACCO DI PLACENTA MEDIO - GRAVETrattamento Il controllo dell’emostasi non č definitivo fino a secondamento avvenuto: effettuare tempestivo controllo dei fattori della coagulazione per correggere DIC
Un infarcimento emorragico dell’utero puň comportare isterectomia per atonia uterina/DIC
30. DISTACCO DI PLACENTA MEDIO - GRAVEErrori Si esclude la diagnosi di distacco di placenta in quanto l’ecografia non la conferma
La donna non viene idratata a sufficienza
Tempi troppo lunghi tra diagnosi e parto
31. DISTACCO DI PLACENTA MEDIO - GRAVEErrori Non viene effettuato tempestivamente il controllo della coagulazione a diagnosi sospetta o confermata
Non viene infuso plasma in attesa dell’arrivo delle emazie
32. ROTTURA D’UTEROLa diagnosi E’ subdola
La perdita ematica non č sempre presente
Il dolore nella zona della cicatrice non č patognomonico
L’attivitŕ contrattile uterina č dapprima discinetica e poi scompare
La parte presentata tende a risalire di livello
La comparsa di alterazioni gravi del CTG č in funzione del grado di rottura
33. TRAVAGLIO DI PROVA E ROTTURA D’UTERO Durante il travaglio l’utero cicatriziale non deve essere considerato come un utero integro
Attenzione ai segni della rottura d’utero
MATERNI FETALI
- Dolore - Risalita parte presentata
- Sanguinamento vaginale - Alterazioni del BCF*
- Sanguinamento occulto - Cessazione ACU
- Ematuria
- Alterazione del sensorio * 1° segno nel 90%
- Shock
BREVE TEMPO DI RICONOSCIMENTO ESITI NEONATALI
34. Caratteristiche casi con rottura d’utero durante il travaglio 78 neonati
Tutti i neonati con parti fetali in addome avevano decelerazioni prolungate (bradicardia)
Tutti i CTG erano reattivi entro un’ora dall’inizio delle decelerazioni
Leung AJOG 1993
35. Caratteristiche casi con rottura d’utero durante il tavaglio
In assenza di decelerazioni gravi variabili o tardive del BCF non asfissia entro17 minuti dall’inizio delle decelarzioni prolungate
In presenza di decelerazioni gravi variabili o tardive del BCF asfissia anche entro 10 minuti dall’inizio delle decelerazioni prolungate
Leung AJOG 1993
36. Intubazione dei 3 bianchi solo per 24 oreIntubazione dei 3 bianchi solo per 24 ore
37. Predittori di morbilitŕ e mortalitŕ per rottura d’utero
Leung 1993 AJOG: tempo e anomalie del BCF
Bujold 2002 AJOG: feto e/o placenta al di fuori dell’utero (anomalie del BCF nel 100%) Tempo?
Smith 2004 BMJ: parto in strutture con meno di 3000 parti, travaglio indotto (ICD, studio di popolazione)
38. ROTTURA D’UTEROIl trattamento Laparotomia d’urgenza
Chiamare operatore chirurgo esperto
Riparare la breccia in funzione della sede e dell’estensione della rottura, dell’etŕ e della storia ostetrica della paziente
Riservare l’isterectomia ai casi selezionati per storia ostetrica o per difficoltŕ chirurgica o di emostasi
39. ROTTURA D’UTEROErrori Viene effettuata la manovra di Kristeller nella donna con taglio cesareo pregresso
La donna non viene idratata a sufficienza in attesa dell’arrivo del sangue
Viene effettuata immediatamente l’isterectomia
40. PROLASSO DI FUNICOLOLa diagnosi Si osserva il funicolo a livello dell’introito vulvare o si palpa all’esplorazione vaginale
Si manifesta un’alterazione grave inspiegabile nel CTG
Si rompono le membrane con parte presentata extrapelvica e compaiono alterazioni del CTG
Eventualmente ecografica in presenza di fattori di rischio prima delle procedure
41. PROLASSO DI FUNICOLOIl trattamento Tentare riposizionamento funicolo fuori contrazione
Se fallisce, per via vaginale respingere e mantenere alta la parte presentata anche durante il percorso alla sala operatoria
Donna in posizione di Trendelemburg o Sim
Riempire la vescica con 500-1000 cc di soluzione fisiologica per inibire contrazioni e mantenere alta la parte presentata
Somministrare Ritodrina e.v. durante la preparazione dell’intervento
42. CASISTICA MONZA 1992-2002 22/25.580 (0,09%)
46. EMBOLIA DA LA Segni e sintomi
Ipotensione 100%
Distress fetale 100%
Edema polm o ARDS 93%
Arresto CP 87%
Cianosi 83%
Coagulopatia 83%
Dispnea 49%
Convulsioni 48%
47. EMBOLIA DA LA
48. ALTERAZIONI GRAVI DEL CTG IN PERIODO DILATANTE Boylan 1987
variabilitŕ assente ( > 30 minuti)
tachicardia grave con variabilitŕ ridotta
bradicardia grave e prolungata ( > 10 minuti)
decelerazioni tardive
decelerazioni variabili gravi
Parer 1998
decelerazioni variabili medio-gravi ripetitive variabilitŕ
decelerazioni tardive severe + ridotta /
bradicardia grave persistente assente
RCOG 2001
tachicardia / bradicardia grave con variabilitŕ ridotta / assente
decelerazioni variabili atipiche con variabilitŕ ridotta / assente
decelerazioni tardive con variabilitŕ ridotta / assente
49. ALTERAZIONI GRAVI DEL CTG IN PERIODO ESPULSIVO Piquard 1988
Bradicardia progressiva con riduzione variabilitŕ (tipo 2a)
Drastica caduta della linea di base + accelerazioni durante la contrazione con riduzione variabilitŕ (tipo 2b, 3)
50. CLASSIFICAZIONE CTG IN PERIODO ESPULSIVO
51. CORRELAZIONE TRA CTG ED EQULIBRIO ACIDO-BASE ALLA NASCITA
52. MISURE CONSERVATIVE IN PRESENZADI CTG PATOLOGICO Cambiare la posizione materna
Ridurre o sospendere infusione ossitocica
Somministrare ossigeno alla madre
Infondere liquidi
Amnioinfusione
Stimolazione dello scalpo fetale/esecuzione pH scalp
53. ATTIVITA’ CONTRATTILE E BENESSERE FETALE In presenza di bradicardia persistente < 80 bpm in attesa di effettuare taglio cesareo somministrare Terbutalina 0,25 mg s.c.
Rialzo della frequenza cardiaca fetale nel 90% dei casi
54. VARIABILI PROGNOSTICHE SUI TEMPI DEL PARTO IN PRESENZA DI CTG PATOLOGICO Caratteristiche del CTG precedente
Colore del liquido amniotico
Dimensione del feto
Posizione del feto
Stazione della parte presentata
Caratteristiche del bacino
Caratteristiche delle contrazioni
57. ALTERAZIONI GRAVI DEL CTGIl trattamento Alterazione grave CTG
Valutazione parametri materni/ Palpazione addominale/Esplorazione vaginale
Paziente in decubito laterale/carponi / Idratazione rapida
Stop ossitocina/ valutare tocolitico
Persistenza pattern patologico dopo 10’ P.O.V. vs S.O.
Persitenza pattern patologico dopo 12-15’ Taglio cesareo
58. ALTERAZIONI GRAVI DEL CTGErrori Anche nei casi a rischio il monitoraggio continuo viene interrotto saltuariamente senza un criterio esplicito
In presenza di alterazioni del BCF accelerazione sistematica dei tempi (ossitocina, Kristeller)
Non viene riconosciuta l’iperstimolazione uterina, soprattutto da ossitocina
Non vengono prese decisioni per CTG sospetto o anomalo
59. ALTERAZIONI GRAVI DEL CTGErrori Non viene valutato nel tempo il colore del liquido amniotico
Viene sospeso il monitoraggio elettronico in periodo espulsivo anche nei casi a rischio
Non viene effettuata alla nascita la valutazione del pH sul cordone ombelicale
60. “The combination of cardiotocography and fetal blood analysis provides, now as before, the safest supervision of the fetus during labour to prevent serious hypoxia. In this way it is possible to achieve a minimum number of operative deliveries with optimal safety for the fetus.” Erich Saling 1994
61. a) tracciato cardiotocografico di 2° o 3° grado sec. Boylan in periodo dilatante o anomalo nella prima parte del periodo espulsivob) casi in cui l’operatore ha dei dubbi sul benessere fetale Linee guida H. Monza
62. Interpretazione dei risultati Scalp blood pH of greater than 7.25 is considered normal and labor may be allowed to continue
Values between 7.20 and 7.25 are considered borderline and warrant further sampling, usually within 30 minutes
Values below 7.20 are considered nonreassuring, and, if confirmed, expedient delivery is recommended
63. “It is important to interpret results in the light of the complete clinical picture, with such factors as stage of labor, color and volume of amniotic fluid, estimated fetal weight, gestational age, and parity taken into account”
64. Microprelievo dallo scalpo fetaleCASISTICA MONZA1992-2000 (127/25237=0.005%)
66. The properly trained clinician may pursue an approach for the detection of fetal distress that does not include scalp blood sampling without either compromising his ability to detect fetal distress or significantly increasing the cesarean section rate Steven Clark and Richard Paul 1985
69. Stimolazione dello scalp vs pH scalpin 108 casi con CTG anomalo La stimolazione dello scalp (accelerazione 15 b/min) puň ridurre il ricorso al pH scalp del 47%
La rivalutazione della reattivitŕ (accelerazione > 10 b/min) puň ridurre il ricorso al pH scalp del 54%
La valutazione della variabilitŕ del BCF prima della stimolazione puň ridurre il ricorso al pH scalp del 73%
70. LA TINTO DI MECONIO Cosa fare?
71. Modificazione del LA in travaglio ed esiti perinatali
72. AMNIOINFUSIONE
73. Amnioinfusione e LA tinto
Meta-analisi di 13 trial clinici prospettici
2000 pazienti con LA tinto
Riduzione MAS (8.5 vs 2.5 %)
Riduzione meconio sotto le corde vocali (23 vs 5 %)
Cochrane - meta-analisi
Riduzione del 75 % della MAS
Ampie differenze tra i trial (CTG, oligoidramnios)
Differente trattamento neonati
Molti casi in paesi con minor livello assistenziale
Pierce, Ob Gy 2000; Hofmeyr, Cochrane 2002
74. Amnioinfusione E’ tempo di ripensarci ?
56 centri in 13 paesi, 2000 pazienti con LA tinto, stratificate per presenza decelerazioni variabili al CTG
75. LA TINTO DI MECONIO Considerare i 3 fattori che possono causare emissione di meconio, danno polmonare e sua rimozione inefficace dalle vie aeree
Asfissia cronica
Infezione
Asfissia acuta
76. CASISITICA DI MONZA: ANNI 1993-2001 Nati con pH < 7 e/o BD < -12 271 (1.1%)
Nati con pH < 7 80 (0.34 ‰)
Nati con BD < -12 239 (1%)
Nati con BD < -16 57 (2.4 ‰)
77. CASISTICA DI MONZA: ANNI 1993-2001 Nati affetti da sindrome post-asfittica: 44 (0,18 %)
8 neonati con MN o esiti neurologici (18 %)
7/8 neonati con esiti neurologici dopo
sindrome post-asfittica avevano:
pH <7 e/o BE < -12
78. TEMPI DI REAZIONEVADEMECUM Troppo brevi
Occorre un ragionevole intervallo di tempo per verificare che ciň che accade non sia transitorio
Troppo lunghi
E’ vero che occorre un ragionevole intervallo di tempo per verificare che ciň che accade non sia transitorio, tuttavia..
79. Comunicazione e tempo The 7th Confidential Enquiry into Stillbirths and Deaths in Infancy report found that for many emergency situations on labour ward, the problem lay with an inability of the hospital’s communication system; with regard to normally formed babies weighing more than 1.5 kg who died intrapartum, ‘the largest contributing factor to the deaths of babies was delay in assembling the delivery team”
Fenn, BMJ 2000
80. CLASSIFICAZIONE DELL’URGENZA La classificazione NCEPOD* č stata validata e si č dimostrata predittiva sugli esiti neonatali. Individua 4 gradi di urgenza:
GRADO 1 rischio di morte immediato per la donna o per il feto
Es: bradicardia fetale severa, prolasso di funicolo, rottura d’utero, distacco di placenta, embolia da LA.
GRADO 2 rischio non immediato di morte per la donna e per il feto
Es: emorragia materna antepartum, arresto della dilatazione con alterazioni del CTG.
GRADO 3 assenza di rischio immediato per la vita della madre o del feto ma necessitŕ di favorire il parto in tempi brevi
Es: donna in travaglio giŕ in nota per un TC programmato.
GRADO 4 TC programmato effettuato secondo i tempi stabiliti dallo staff.
* NCEPOD: National Confidential Enquiry into Perioperative Deaths. Report of the National Confidential Enquiry into Perioperative Deaths1992/3. London; 1995.
81. INTERVALLO DECISIONE –PARTO PER TC D’URGENZA Standard internazionale: 30’ (effettuato nel 46% casi urgenza grado 1 !)
Evidenza scarsamente supportata, non č una soglia “assoluta”
Intervallo breve: misura della qualitŕ dell’assistenza
Intervallo > 75’: esiti neonatali peggiori (RR 1.7 Apgar 5’ <7) e materni
Intervalli molto brevi associati con rischi materni
82. EMOZIONIVADEMECUM Panico manifesto
Disordine collettivo
Tutti fanno di tutto, chi fa che cosa?
Chi coordina?