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Facoltà di Ingegneria Corso di Cultura europea. Anno Accademico 2006 / 2007 6 a lezione. Il Parlamento europeo: info utili. Ruolo: organo legislativo dell’UE eletto a suffragio universale diretto Prossime elezioni: giugno 2009
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Facoltà di IngegneriaCorso di Cultura europea Anno Accademico 2006 / 2007 6a lezione
Il Parlamento europeo: info utili • Ruolo: organo legislativo dell’UE eletto a suffragio universale diretto • Prossime elezioni:giugno 2009 • Riunioni:sessioni plenarie mensili a Strasburgo; riunioni delle commissioni e sessioni straordinarie a Bruxelles • Indirizzo: Plateau du Kirchberg, BP 1601, L-2929 Lussemburgo • Telefono: (352) 4300 -1 • Internet: http://www.europarl.europa.eu Hans-Gert Pöttering Presidente del Parlamento europeo dal gennaio 2007
Il Parlamento europeo:la voce dei cittadini • Il Parlamento europeo è l'unica istituzione sovra-nazionale i cui membri, a partire dal 1979, sono eletti democraticamente a suffragio universale diretto: i suoi deputati cioè sono eletti direttamente dai cittadini che rappresentano. • Le elezioni parlamentari si svolgono ogni 5 anni e tutti i cittadini dell'UE che fanno parte delle liste degli elettori hanno il diritto di voto. Pertanto, il Parlamento esprime la volontà democratica degli oltre 490 milioni di cittadini dell’Unione e rappresenta i loro interessi che vengono discussi con le altre istituzioni dell'UE.
Il Parlamento europeo: composizione • L’attuale Parlamento europeo, eletto nel giugno 2004, è composto da 785deputati (di cui quasi 1/3 donne) provenienti dai 27 Stati membri dell'Unione europea. In linea di principio, il numero degli europarlamentari non deve essere superiore a 736 ma poiché Bulgaria e Romania hanno aderito nel corso dell’attuale legislatura 2004-2009, il massimale attuale dei seggi è temporaneamente superato. A partire dalla prossima legislatura 2009-2014 il numero degli europarlamentari non potrà più essere superiore a 736. • I membri del Parlamento europeo (eurodeputati) non sono organizzati in blocchi nazionali ma in 7 gruppi politici paneuropei che rappresentano tutti i principali partiti politici degli Stati membri, da quello fortemente a favore al federalismo a quello più apertamente “euroscettico”. N° di seggi per gruppo politico al 2 giugno 2005: Sigla N° di seggi (ultimo aggiornamento disponibile) • Partito popolare europeo (Democratici-cristiani) e Democratici europei PPE-DE 267 • Partito del Socialismo europeo PSE 201 • Alleanza dei liberali e dei democratici europei ALDE 89 • Gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea Verdi/ALE 42 • Sinistra unitaria europea - Sinistra verde nordica GUE/NGL 41 • Indipendenza/Democrazia IND/DEM 36 • Unione per l'Europa delle nazioni UEN 27 • Non iscritti NI 29 TOTALE 732
Belgio 24 Repubblica ceca 24 Danimarca 14 Germania 99 Estonia 6 Grecia 24 Spagna 54 Francia 78 Irlanda 13 Italia 78 Cipro 6 Lettonia 9 Lituania 13 Lussemburgo 6 Ungheria 24 Malta 5 Paesi Bassi 27 Austria 18 Polonia 54 Portogallo 24 Slovenia 7 Slovacchia 14 Finlandia 14 Svezia 19 Regno Unito 78 TOTALE 732 Il Parlamento europeo: ancora sulla composizione La ripartizione dei seggi rispetta la proporzione tra le dimensioni e la popolazione degli Stati membri. La parte da leone la fa la Germania ma va osservato che gli Stati più grandi sono sottorappresentati: mentre infatti bastano 66.000 voti per eleggere un europarlamentare del Lussemburgo, ne occorrono ben 830.000 per un parlamentare tedesco. Numero di seggi per paese al 2 giugno 2005 (in ordine alfabetico per iniziale del paese in lingua originale)
Il Parlamento europeo: ancora sulla composizione Numero di seggi per paese (legislatura 2009-2014) (in ordine alfabetico per iniziale del paese in lingua originale) • Lussemburgo 6 • Ungheria 22 • Malta 5 • Paesi Bassi 25 • Austria 17 • Polonia 50 • Portogallo 22 • Romania 33 • Slovenia 7 • Slovacchia 13 • Finlandia 13 • Svezia 18 • Regno Unito 72 TOTALE 736 • Belgio 22 • Bulgaria 17 • Repubblica ceca 22 • Danimarca 13 • Germania 99 • Estonia 6 • Grecia 22 • Spagna 50 • Francia 72 • Irlanda 12 • Italia 72 • Cipro 6 • Lettonia 8 • Lituania 12
99-04 04-09 09-14 Belgio 25 24 22 Bulgaria - 18 17 Cipro - 6 6 Rep. ceca - 24 22 Danimarca 16 14 13 Germania 99 99 99 Grecia 25 24 22 Spagna 64 54 50 Estonia - 6 6 Francia 87 78 72 Ungheria - 24 22 Irlanda 15 13 12 Italia 87 78 72 Lettonia- 8 8 99-04 04-09 09-14 Lituania - 13 12 Lussemburgo 6 6 6 Malta - 5 5 Paesi Bassi 31 27 25 Austria 21 18 17 Polonia - 54 50 Portogallo 25 24 22 Romania - 36 33 Slovacchia - 14 13 Slovenia - 7 7 Finlandia 16 14 13 Svezia 22 19 18 Regno Unito 87 78 72 TOTALE 626 785 736 Variazioni nel numero dei seggi(in ordine alfabetico per iniziale in lingua originale) N.B.: Tutti gli Stati hanno perso tranne la GERMANIA…! E Il Lussemburgo!
Dove ha sede il Parlamento? Le sedi di lavoro del Parlamento europeo sono tre: • Le sessioni plenarie mensili cui partecipano tutti i deputati si svolgono a Strasburgo (Francia), "sede" ufficiale del Parlamento europeo. • Le riunioni delle commissioni parlamentari e le eventuali sessioni plenarie straordinarie si svolgono a Bruxelles (Belgio). • Gli uffici amministrativi (il "Segretariato generale") si trovano a Lussemburgo.
Curiosità:la retribuzione degli europarlamentari Mentre gli stipendi dei membri della Commissione europea sono a carico del bilancio dell’Unione, la retribuzione dei parlamentari europei grava sulle finanze dei singoli paesi membri ed è in linea con quella dei parlamentari nazionali … … leggermente aumentata: €. 10.400 al mese … cui vanno aggiunti i soliti numerosi benefits, vantaggi correlati alla carica!
Il Parlamento europeo: funzioni Il Parlamento ha tre funzioni principali: • condivide con il Consiglio il potere legislativo. L’elezione diretta da parte dei cittadini contribuisce a garantire la legittimità democratica del diritto europeo; • esercita un controllo democratico su tutte le istituzioni dell'UE e in particolare sulla Commissione. Ha il potere di approvare o respingere la nomina dei commissari e ha il diritto di censurare collegialmente la Commissione; • condivide con il Consiglio il potere di bilancio dell'UE e può pertanto modificare le spese dell'UE. Alla fine della procedura, adotta o respinge il bilancio nel suo complesso.
1. Il potere legislativo • La procedura più comune per adottare la legislazione dell'UE è la "codecisione". Ciò pone il Parlamento europeo e il Consiglio su un piano di parità e le leggi adottate sulla base di questa procedura sono atti comuni del Consiglio e del Parlamento. La procedura di codecisione si applica alla legislazione in un gran numero di settori. • Il Parlamento deve essere consultato su molte altre proposte e si richiede la sua approvazione per talune importanti decisioni politiche o istituzionali. • Inoltre, il Parlamento dà impulso a una nuova legislazione esaminando il programma di lavoro annuale della Commissione, studiando quali nuove leggi possano essere necessarie e chiedendo alla Commissione di presentare proposte.
Principali procedure legislative • Procedura di codecisione • Procedura di cooperazione • Procedura di consultazione • Procedura del parere conforme
CODECISIONE • Introdotta dal TUE (Trattato di Maastricht 1993) ed applicata in numerosi settori: quasi tutti quelli che prima ricadevano sotto l’iter procedurale della cooperazione, tra cui libertà di circolazione dei lavoratori, protezione dei consumatori, istruzione, salute, cultura, ambiente, mercato interno, ecc. • Per la prima volta il Parlamento europeo ed il Consiglio sono posti su di un piano di parità. • Coinvolge il Parlamento attivamente nel processo legislativo, dandogli il potere di respingere una proposta della Commissione. • Il Parlamento è chiamato ad esprimere il suo parere su una proposta della Commissione. Se il Parlamento rifiuta completamente l’atto, viene convocato un Comitato di conciliazione,costituito da membri del PE e del Consiglio in numero uguale. Se, nonostante altre letture e modifiche da parte del PE, ogni sforzo di mediazione risulta vano, l’atto non viene approvato.
COOPERAZIONE • Introdotta dall’Atto unico europeo (1987) e confermata dal Trattato di Maastricht (1993). • Il Parlamento è chiamato ad esprimere il suo parere su una proposta della Commissione prima che pervenga al Consiglio. Due i casi: • se il Parlamento approva la proposta, magari con modifiche da sottoporre nuovamente alla Commissione, il Consiglio può votare l’atto a maggioranza qualificata; • se il Parlamento la respinge, il Consiglio può ancora approvare la proposta ma solo votando all’unanimità. In questo caso, il Parlamento può solo ritardare il processo decisionale, ma non bloccarlo. La procedura trova applicazione solo su proposte riguardanti questioni di politica monetaria.
CONSULTAZIONE • La consultazione parlamentare può essere sia obbligatoria che facoltativa, a seconda delle previsioni del Trattato. • La procedura comporta l’emanazione di unparere da parte del Parlamento che non è mai vincolante né per il Consiglio, che può disattenderlo, né per la Commissione. • Sebbene la Commissione abbia la facoltà di ignorare le osservazioni parlamentari, non può restare tuttavia del tutto indifferente alle opinioni di un’istituzione che esercita ampi poteri di controllo sulla stessa.
PARERE CONFORME • La procedura di parere conforme consente al Parlamento di esprimere il proprio accordo o disaccordo in merito all’approvazione di determinati atti proposti dal Consiglio. • In mancanza del parere favorevole, il Consiglio non può adottare l’atto. La procedura si configura, quindi, come un diritto di veto da parte del Parlamento nei confronti del Consiglio. • La procedura era prevista dall’Atto unico europeo solo per l’esame delle domande di adesione degli Stati europei e per la stipula di accordi di associazione. Il Trattato di Maastricht ha esteso l’ambito di applicazione, includendovi tra l’altro: le modifiche al diritto di soggiorno e di trasferimento dei cittadini, riforma dei Fondi strutturali, l’ammissione di nuovi Stati, le modifiche allo statuto del SEBC, ecc.
2. Il controllo democratico Il Parlamento esercita il controllo democratico su tutte le altre istituzioni dell'UE in diversi modi: • I potenziali membri e il presidente di una nuova Commissione (designati dagli Stati membri) devono essere esaminati, nel corso di un colloquio, dal Parlamento e non possono essere (collegialmente) nominati senza la sua approvazione. • La Commissione è responsabile politicamente dinanzi al Parlamento che può votare contro di essa una "mozione di censura" che comporta le sue dimissioni collettive. • Il controllo parlamentare si esercita anche attraverso l'esame regolare delle relazioni che la Commissione sottopone al Parlamento (relazione generale, relazione sull'esecuzione del bilancio, relazione sull'applicazione del diritto comunitario, ecc...). Inoltre, i deputati formulano regolarmente alla Commissione interrogazioni scritte ed orali. • I membri della Commissione assistono alle sessioni plenarie del Parlamento e alle riunioni delle commissioni parlamentari e ciò consente di mantenere un dialogo continuo tra le due istituzioni. • Il controllo parlamentare si esercita anche sul Consiglio: gli eurodeputati sottopongono regolarmente interrogazioni scritte o orali al Consiglio e il presidente del Consiglio assiste alle sessioni plenarie del PE e partecipa ai più importanti dibattiti. • Il Parlamento esercita il controllo democratico anche esaminando le petizioni presentate dai cittadini e costituendo una commissione temporanea di inchiesta. • Infine, il Parlamento apporta il suo contributo a tutti i vertici dell'UE (le riunioni del Consiglio europeo). All'apertura di ciascun vertice, il presidente del Parlamento è invitato a esprimere le idee e le preoccupazioni del Parlamento su temi chiave e problemi all'ordine del giorno del Consiglio europeo.
Cosa si intende per “deficit democratico”? Si intende lo stato di subalternità del Parlamento europeo nei confronti degli altri organi dell’Unione. • Nonostante l’analogia con altre camere legislative, al Parlamento europeo mancano i poteri caratteristici di quelli nazionali. In particolare il PE non ha un potere legislativo autonomo: • non può approvare né abrogare leggi • non può decidere forme di tassazione nei confronti dei cittadini europei. • Deboli pure i poteri di controllo sull’esecutivo: oltre che esprimere il suo gradimento verso il Presidente della Commissione incaricato e i suoi commissari, il PE può soltanto eventualmente esprimere una mozione di censura nei confronti della Commissione, costringendola alle dimissioni (formalizzata una sola volta, nel 1976, ma la mozione fu respinta a maggioranza; Santer e i suoi commissari si dimisero invece sotto la minaccia di una mozione di sfiducia che tuttavia non fu formalizzata). • Nei confronti del Consiglio, il PE non ha invece alcun potere di “sfiducia” (dal momento che il Consiglio è composto da ministri nazionali già sottoposti al controllo dei rispettivi Parlamenti).
3. L'autorità di bilancio(costituita da Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione) • Il bilancio annuale dell'UE è deciso congiuntamente dal Parlamento e dal Consiglio dell'Unione europea. Viene discusso dal Parlamento in due letture successive ed entra in vigore dopo la firma del presidente del Parlamento (v. infra). • Qualora le due istituzioni non siano d'accordo: • il Consiglio prende la decisione finale sulle “spese obbligatorie” (ad es.: le spese agricole e quelle derivanti da accordi internaz.) • il Parlamento ha l'ultima parola sulle "spese non obbligatorie" e l'approvazione finale del bilancio globale. • La commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento (COCOBU) verifica come vengono spese le risorse di bilancio ed ogni anno il Parlamento decide se approvare il modo in cui la Commissione ha gestito il bilancio nel precedente esercizio finanziario. Tale processo di approvazione è noto come "decisione di scarico".
In che modo è approvato il bilancio? • Le Istituzioni devono elaborare le loro previsioni di spese e di entrate e trasmetterle alla Commissione entro il 1° luglio di ogni anno. • Entro il 1° settembre di ogni anno, la Commissione redige un progetto preliminare di bilancio che sottopone all'esame del Consiglio dell'Unione europea. • Il Consiglio adotta un progetto di bilancio che trasmette al Parlamento per una prima lettura. • Il Parlamento europeo modifica il progetto di bilancio sulla base delle proprie priorità politiche, rinviandolo quindi al Consiglio, il quale può a sua volta modificarlo prima di inviarlo nuovamente al Parlamento. • Il Parlamento approva o respinge il bilancio in seconda lettura. • È il Presidente del Parlamento che approva definitivamente il bilancio. A partire da tale data, gli Stati membri diventano debitori delle somme risultanti in bilancio, che devono versare alle condizioni previste dal sistema delle risorse proprie (v. infra).
PRINCIPI DI BILANCIO • Principi dell'unità e della veridicità del bilancio Secondo questi principi tutte le entrate e le spese delle Comunità (CE e CEEA) e dell'Unione devono essere iscritte nel bilancio, comprese le spese operative connesse con l'attuazione delle disposizioni del trattato sull'Unione europea nel settore della politica estera e di sicurezza comune e in quello della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale, quando sono a carico del bilancio. • Principio dell'annualità Questo principio significa che le spese iscritte nel bilancio sono autorizzate per la durata di un solo esercizio finanziario di dodici mesi ossia dal 1° gennaio al 31 dicembre. Di massima gli stanziamenti non utilizzati entro la fine dell'esercizio per il quale sono stati iscritti sono annullati. Tuttavia, è possibile il riporto di questi stanziamento al bilancio dell'esercizio successivo. • Principio del pareggio Questo principio significa che ci deve essere in pareggio tra entrate e spese e che le Comunità non sono autorizzate a ricorrere al prestito per coprire le loro spese. Il saldo di ogni esercizio viene iscritto nel bilancio dell'esercizio successivo, a seconda che si tratti di un saldo positivo (eccedenza) o di un saldo negativo (disavanzo). • Principio dell'unità di conto Normalmente, l'euro è l'unità di conto applicabile alla formazione, all'esecuzione ed alla rendicontazione del bilancio comunitario. Tuttavia, alcune operazioni possono essere effettuate nelle monete nazionali alle condizioni precisate nel regolamento recante modalità d'esecuzione del regolamento finanziario. Segue…
Principio dell'universalità Il principio dell'universalità significa che l'insieme delle entrate copre l'insieme delle spese. Questo principio implica due norme importanti: la non destinazione e la non contrazione. La norma della non destinazione impedisce che un'entrata specifica finanzi una spesa specifica. Il regolamento finanziario prevede deroghe a questo principio. È il caso in particolare del contributo finanziario degli Stati membri ad alcuni programmi di ricerca, o le partecipazioni di paesi terzi ad attività della Comunità, ad esempio nel quadro dello Spazio economico europeo. La norma della non contrazione dispone che non vi può essere contrazione tra entrate e spese per garantire una presentazione esauriente e completa del bilancio. Così, le entrate e le spese sono iscritte per il loro importo integrale. Sono ammesse solo talune eccezioni autorizzate dal regolamento finanziario. • Principio della specializzazione Per evitare ogni confusione tra i vari stanziamenti, ogni stanziamento deve avere una destinazione determinata ed essere destinato ad una spesa specifica. Il bilancio è strutturato in sezioni, titoli, capitoli, articoli e voci. Tuttavia, poiché una certa flessibilità di gestione è indispensabile alle istituzioni, il regolamento finanziario prevede le norme degli storni di stanziamenti che possono derivare da un diritto autonomo dell'istituzione o essere sottoposti all'informazione preliminare o alla decisione dell'autorità di bilancio (Consiglio e PE). • Principio della sana gestione finanziaria Questo principio è definito in riferimento ai principi d'economia, d'efficienza e d'efficacia. L'attuazione di questo principio è disciplinata dalla definizione di obiettivi verificabili che sono seguiti mediante indicatori di efficienza misurabili, per passare da una gestione centrata sui mezzi ad una gestione orientata verso i risultati. Le istituzioni devono procedere a valutazioni ex ante ed ex post, in conformità degli orientamenti definiti dalla Commissione. • Principio della trasparenza Si tratta di garantire la trasparenza nella formazione, nell'esecuzione del bilancio e nella rendicontazione. Questa trasparenza si traduce, tra l'altro, con la pubblicazione del bilancio e dei bilanci rettificativi nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
Le risorse dell'Unione europea L'Unione europea non riscuote direttamente alcuna imposta. Il suo bilancio è pertanto finanziato mediante quattro "risorse proprie" messe a disposizione dagli Stati membri previa consultazione del Parlamento europeo. Le quattro "risorse proprie" sono le seguenti: • i dazi doganali percepiti sulle importazioni alle frontiere esterne dell’UE (derivanti dalla tariffa doganale comune applicata agli scambi commerciali con paesi terzi), che rappresentano circa il 10% delle entrate; • i diritti agricoli riscossi sulle importazioni di prodotti agricoli provenienti da paesi terzi (cui si aggiungono i contributi sulla produzione di zucchero, isoglucosio e sciroppo d’insulina versati dai produttori di zucchero all’interno dell’UE), che rappresentano circa l'1% delle entrate; • la "risorsa IVA" nella misura dello 0,50% della “base imponibile” (50% del PNL degli Stati membri), che rappresenta circa il 14% delle entrate; • la risorsa "reddito nazionale lordo (RNL)": contributo di ciascuno Stato membro calcolato in base alla sua quota del RNL comunitario a un tasso massimo dell'1,27% (attualmente: l’1,24%), che rappresenta circa il 60% delle risorse totali; Il bilancio dell’UE è finanziato anche da altre entrate: imposte e prelievi effettuati sui redditi del personale, interessi bancari, contributi da paesi terzi, rimborsi di fondi non utilizzati, interessi di mora, saldo esercizio precedente.