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CRITERIA - BASED CONTENT ANALYSIS (C.B.C.A.). L’Analisi del contenuto basata sui criteri. Rimini 15 e 16 Luglio dott. Alessandro Fanuli dott.ssa Chiara Brillanti. Il C.B.C.A. cuore della S.V.A.
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CRITERIA - BASED CONTENT ANALYSIS (C.B.C.A.) L’Analisi del contenuto basata sui criteri Rimini 15 e 16 Luglio dott. Alessandro Fanuli dott.ssa Chiara Brillanti
Il C.B.C.A. cuore della S.V.A. Una volta ottenuto un racconto dei fatti da parte della potenziale vittima dell’abuso sessuale, la Statement Validity Analysis prevede di sottoporre questo materiale ad un’attenta analisi del suo contenuto. Questa viene compiuta attraverso un metodo che si chiama Criteria-Based Content Analysis (C.B.C.A.). Questo strumento di analisi si rifà all’ipotesi di Undeutsch (1989) secondo la quale le deposizioni basate su esperienze dirette differiscono qualitativamente dalle deposizioni basate su eventi non reali, frutto di un’invenzione o di una coercizione.
5 CATEGORIE e 19 CRITERI Il sistema è stato organizzato e sistematizzato da Steller e Koehnken (1989) in specifici criteri; l’analisi del contenuto delle dichiarazioni infatti, è effettuata in base a 19 criteri, suddivisi in 5 categorie che, essendo ritenuti indicatori di realtà, dovrebbero differenziare le testimonianze vere da quelle false.
Tanto più emergono i criteri del C.B.C.A. e tanto maggiore sarà la probabilità che la testimonianza (e non il bambino in quanto persona) sia credibile.
5 CATEGORIE Le 5 categorie vanno dagli aspetti più generali a quelli più Specifici della deposizione. Ad ogni categoria corrispondono determinati criteri. CARATTERISTICHE GENERALI • Crit. 1. Struttura logica • Crit. 2. Produzione non strutturata • Crit. 3. Quantità dei dettagli CONTENUTO SPECIFICO • Crit. 4. Inserimento in un contesto • Crit. 5. Descrizioni di interazioni • Crit. 6. Riproduzione di conversazioni • Crit. 7. Complicazioni inaspettate
PARTICOLARITA’ DI CONTENUTO • Crit. 8. Dettagli insoliti • Crit. 9. Dettagli superflui • Crit. 10. Dettagli fraintesi ma riportati correttamente • Crit. 11. Associazioni esterne collegate • Crit. 12. Descrizione dello stato mentale soggettivo • Crit. 13. Attribuzione di uno stato mentale all’accusato CONTENUTO RELATIVO ALLA MOTIVAZIONE AD ACCUSARE • Crit. 14. Correzioni spontanee • Crit. 15. Ammissione di mancanza di memoria • Crit. 16. Emergere di dubbi sulla propria testimonianza • Crit. 17. Auto-deprecazione • Crit. 18. Perdono dell’accusato ELEMENTI SPECIFICI DELL’OFFESA • Crit. 19. Caratteristiche in dettaglio della molestia
CARATTERISTICHE GENERALI La prima categoria include le caratteristiche generali della deposizione, perciò si richiede che essa, durante l’analisi, sia considerata nella sua globalità (Ghetti e Agnoli, 1998). IL CRITERIO 1 Il criterio è soddisfatto se l’affermazione ha essenzialmente senso. si riferisce alla coerenza ed alla consistenza delle dichiarazioni, IL CRITERIO 2 Il criterio è soddisfatto se l’affermazione non è costantemente strutturata e le varie informazioni sono sparse qua e là. Un’eccessiva strutturazione può essere segno di narrazione precostituita. è presente se la deposizione non è strutturata in modo continuo, ma l’informazione è presentata in modo sparso nel corso di essa, IL CRITERIO 3 E’ presente quando sono riferiti particolari sul tempo, luogo, le persone e i soggetti legati all’abuso. è soddisfatto quando la deposizione contiene precisi elementi descrittivi inerenti al luogo, al tempo, agli oggetti, alle persone e alle azioni relativi all’abuso.
LA SECONDA CATEGORIA concerne elementi più specifici della deposizione. Le diverse parti della deposizione sono valutate nei termini di presenza e forza di determinati tipi di descrizioni. IL CRITERIO 4Il criterio viene soddisfatto se il presunto evento viene posto nel tempo e nello spazio relativamente alle esperienze routinarie di vita del bambino. Poiché le esperienze non avvengono nel vuoto, tanto più queste sono contestualizzate tanto più è probabile che siano effettivamente accadute. si riferisce alla necessità che l’evento critico si trovi in stretta connessione spazio-temporale con elementi della routine quotidiana del bambino. CRITERIO 5 Il criterio è soddisfatto se nel racconto ci sono riferimenti ad azioni e reazioni poste in atto dall’adulto e dal bambino. Perché il criterio 5 sia soddisfatto non è sufficiente che sia presente una lista di accadimenti verificatisi tra il bambino e l’adulto, ma occorre una loro stretta concatenazione del tipo: azione-reazione-azione sia in forma verbale che di comportamento.
IL CRITERIO 6Il criterio è soddisfatto se nel racconto sono presenti brani di conversazione dell’adulto e/o del bambino. É soddisfatto se la conversazione o parte di essa è riferita nella sua forma originale. Il criterio acquista una forza maggiore nel caso in cui venga riportato un discorso del presunto colpevole, utilizzando il vocabolario di quest’ultimo, atipico per l’età de testimone. IL CRITERIO 7Il criterio è soddisfatto se nel racconto sono compresi eventi inaspettati che hanno compromesso lo svolgimento dell’evento. Le complicazioni inaspettate sono tutti gli avvenimenti che possono compromettere lo svolgersi dell’evento.
LA TERZA CATEGORIAinclude gli elementi della deposizione che ne aumentano la concretezza e vividezza. IL CRITERIO 8Il criterio è soddisfatto se sono presenti particolari unici, strani, casuali, strettamente legati alla vita del bambino. riguarda la presenza di dettagli insoliti. La presenza di dettagli insoliti, specifici, e realistici, è significativa per rendere concreta una testimonianza. Ci si riferisce ad eventi, anche strani, caratterizzati dalla casualità e occasionalità. IL CRITERIO 9Il criterio è soddisfatto quando compaiono nella narrazione particolari non strettamente inerente al racconto e di interesse minimo. riguarda dettagli superflui: si tratta di elementi che, se pur legati al contesto, non contribuiscono alla descrizione dell’atto centrale e non sono necessari per la formulazione delle accuse. IL CRITERIO 10Il criterio è soddisfatto se alcuni particolari dell’evento, che vanno al di là delle conoscenze del bambino possono essere riferiti direttamente ma interpretati in modo erroneo (es. lo ferma frainteso per urina). è soddisfatto quando il bambino riferisce azioni e dettagli che egli non comprende correttamente, ma il cui significato risulta, invece, chiaro all’intervistatore.
IL CRITERIO 11Il criterio è soddisfatto se, il bambino descrive una conversazione o relazione a connotazione sessuale che non fa parte dell’abuso. (per esempio una ragazza molestata dal padre riferisce che questo le faceva spesso domande riferite a rapporti con il suo ragazzo). si applica alla presenza di racconti di eventi o conversazioni di natura sessuale, legati in qualche modo all’abuso sessuale, ma non verificatisi in quella circostanza. I rimanenti due criteri (12 e 13) fanno riferimento a commenti sullo stato mentale degli individui protagonisti dell’avvenimento descritto. IL CRITERIO 12Il criterio è soddisfatto se sono riferiti contenuti mentali della vittima. è soddisfatto dalla descrizione di sentimenti, emozioni, e pensieri personali. Il loro valore aumenta se tali pensieri sono descritti assieme alle circostanze che li hanno indotti. PER IL CRITERIO 13Il criterio è soddisfatto se sono riferiti contenuti mentali che vengono attribuiti all’abusatore. vengono ricercati i medesimi elementi del criterio precedente, riferiti questa volta all’imputato. Rientrano in questa categoria anche le descrizioni di variazioni degli stati fisiologici.
LA QUARTA CATEGORIA include elementi alla motivazione del bambino a deporre. In essa sono compresi cinque criteri. IL CRITERIO 14Il criterio è soddisfatto se nella narrazione il bambino correggere spontaneamente elementi del suo racconto. riguarda la presenza di correzioni spontanee nel corso dell’intervista, in quanto il fornire nuove dichiarazioni chiarificatrici favorisce la credibilità della deposizione del bambino e aiuta ad escludere che questi sia stato indotto a dichiarare il falso. IL CRITERIO 15Il criterio è soddisfatto se il bambino spontaneamente ammette di non ricordarsi elementi del suo racconto. si riferisce alla presenza di commenti relativi alla mancanza di memoria: se un testimone ammette di non riuscire a ricordare o di non conoscere alcuni aspetti dell’evento, significa probabilmente che non ha interesse a fornire una versione dei fatti perfetta e inequivocabile. IL CRITERIO 16Il criterio è soddisfatto se il bambino accusa dubbi circa quello che racconta. fa riferimento a dubbi e commenti sul proprio ricordo.
IL CRITERIO 17Il criterio è soddisfatto se il bambino presenta sentimenti di inadeguatezza, colpa e/o assunzione di responsabilità rispetto all’abuso. è soddisfatto se sono presenti considerazioni che il bambino fa circa l’inadeguatezza o l’inappropriatezza del suo comportamento, che avrebbe facilitato l’abuso sessuale. Il bambino sembra assumersi una parte di responsabilità di ciò che è avvenuto. IL CRITERIO18Il criterio è soddisfatto se le dichiarazioni contengono elementi di giustificazione e riferimenti espliciti al perdono nei confronti dell’abusante. si considera soddisfatto se la deposizione tende a favorire l’imputato o a spiegarne o giustificarne il comportamento.
LA QUINTA CATEGORIA si riferisce alla descrizione dell’abuso nei particolari, ed è raramente presente nelle testimonianze credibili (Ghetti e Agnoli, 1998) e comprende UN SOLO CRITERIO, IL 19,Il criterio è soddisfatto se il bambino descrive gli eventi dell’abuso in modo che i professionisti sanno essere tipico di fatti inerenti l’abuso. e’ soddisfatto quando il bambino descrive atti sessuali che coincidono con le conoscenze scientifiche della criminologia.
VALUTAZIONE DEL CBCA La definizione dei criteri è indispensabile per poter ottenere un accordo tra i giudici, quando utilizzano il sistema sulla valutazione. Quest’ultima si compie su una scala a 3 punti attribuendo a ciascun criterio il punteggio di 0 se il criterio è assente, 1 se è presente, 2 se è fortemente presente.
VALUTAZIONE COMPLESSIVA DELLA QUALITA’ DELLA DEPOSIZIONE DI SAMANTA SECONDO IL METODO STELLER (1989). Valutazione complessiva della qualità (non della credibilità) della deposizione di Nome: Criteri fortemente soddisfatti: xxxxx (tot. Pnt. x) Criteri parzialmente soddisfatti: xxxxx (tot. Pnt. x) Criteri assenti: xxxxxx (tot. Pnt. x) Criteri soddisfatti x su 19, per un totale di x punti su 38 (si consideri il punteggio 2-1-0). I casi confermati si distribuiscono tra 16 e 34 punti, mentre quelli dubbiosi tra 0 e 10 punti; il punteggio medio ottenuto nei casi confermati è 24,8 punti, mentre quello dei casi altamente dubbiosi è 3,6 punti. SEGUENDO QUESTO PARAMETRO LA DEPOSIZIONE DI nome e cognome RISULTEREBBE DI specificare la qualita’.
CATEGORIZZAZIONE DELL’ATTENDIBILITA’ DEI CRITERI SECONDO IL COEFFICIENTE DI MAXWELL (GHETTI E AGNOLI 1998) Qualità adeguata in presenza dei criteri 1 3 6 7 10 13 16 17 18 (X/9, criteri Parzialmente/fortemente soddisfatto). Qualità marginale in presenza dei criteri 4 8 9 11 14 (X/5, criteri parzialmente/fortemente soddisfatti). Qualità inadeguata in presenza di criteri 2 5 12 15 19 (X/5, sono criteri parzialmente/fortemente soddisfatti). SEGUENDO QUESTO PARAMETRO LA DEPOSIZIONE DI NICOLE RISULTERBBE ESSERE DI SPECIFICARE LA QUALITA’.
LA CECKLIST DI VALIDITÀ Per organizzare un giudizio complessivo sulla deposizione è stata elaborata una Validity Checklist che consente di ottenere informazioni da aggiungere alla valutazione della qualità della dichiarazione effettuata con il C.B.C.A.. • L’esame della validità consiste in un procedimento guidato da intenti di falsificazione, piuttosto che di conferma di un’ipotesi, che serve da contrappeso rispetto ai risultati del C.B.C.A. • Rappresenta una sorta di garanzia di correttezza del giudizio, dal momento che impedisce di giungere a conclusioni definitive prima di aver considerato bene tutti gli elementi. In particolare, questo strumento investigativo da affiancare ad C.B.C.A. comprende fattori relativi alle dichiarazioni testimoniali e fattori investigativi. I FATTORI RELATIVI ALLE DICHIARAZIONI TESTIMONIALI comprendono: Caratteristiche Psicologiche, Caratteristiche Dell’intervista Motivazione. I FATTORI RELATIVI ALLE QUESTIONI INVESTIGATIVE comprendono: La Coerenza Con Le Leggi Della Natura, Coerenza Con Altre Affermazioni, Coerenza Con Altre Prove (sono elementi provenienti da altri professionisti che hanno visitato il bambino stilando referti medici “perizia ginecologica” compatibili con quanto il testimone ha dichiarato nell’intervista e con le leggi della natura).
Il valore della S.V.A. e del C.B.C.A., che rappresenta il suo nucleo centrale, è rappresentato dal fatto che permette di sistematizzare l’intervista e la procedura di valutazione. E’ meno probabile quindi, che i pregiudizi personali interferiscano con l’obiettivo investigativo dell’intervista.