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26° incontro 10 maggio 2012
La parola "rosario" deriva da un'usanza medioevale che consisteva nel mettere una corona di rose sulle statue della Vergine; queste rose erano simbolo delle preghiere "belle" e "profumate" rivolte a Maria. Così nacque l'idea di utilizzare una collana di grani (la corona) per guidare la meditazione.
Nel 13° secolo, i monaci cistercensi elaborarono, a partire da questa collana, una nuova preghiera che chiamarono rosario, dato che la comparavano ad una corona di rose mistiche offerte alla Vergine.
Questa devozione fu resa popolare da San Domenico, il quale, secondo la tradizione, ricevette nel 1214 il primo rosario dalla Vergine Maria, nella prima di una serie di apparizioni, come un mezzo per la conversione dei non credenti e dei peccatori.
Nel 1571, anno della Battaglia di Lepanto, Papa Pio V chiese alla cristianità di pregare con il rosario per chiedere la liberazione dalla minaccia turco-ottomana. La vittoria della flotta cristiana, avvenuta il 7 ottobre, venne attribuita all'intercessione della Vergine Maria, invocata con il rosario. In seguito a ciò il papa introdusse nel Calendario liturgico la festa della Madonna del Rosario per quello stesso giorno.
Una etimologia della parola Rosario, meno poetica e suggestiva di quella presentata sopra, ma sicuramente più documentata e verificabile, è da rintracciare nella parola sanscrita japa-mālā (जपमाला), letteralmente ghirlanda -mālā, per preghiere, japa-. La parola japa-mālā è in uso da millenni per indicare la corona per le preghiere presso le popolazioni dell'India. Come scoperto dallo studioso di lingue indiane A.F. Weber (1825-1901), cambiando la "a" breve di japa (जप) con la "ā" lunga, si ottiene japā (जपा), che non significa più "preghiera", ma "rosa". Quindi japā-mālā viene a significare ghirlanda o corona di rose, da cui il latino Rosarium.
La corona, a volte chiamata anch'essa rosario, si adopera per tenere il conto delle preghiere che si recitano. Oggetti simili al rosario sono rintracciabili in varie religioni: nell'induismo, nel buddhismo, nell'islam e nell'oriente cristiano .Per i grani venivano tradizionalmente usati i semi dell'albero del mogano, o perle, ma ora si usano altri materiali più economici e artificiali ma in passato erano comuni anche rosari fatti con noccioli di olive. A volte i rosari incorporano sacre reliquie.
Il Rosario è composto di venti "misteri" (eventi, momenti significativi) della vita di Gesù e di Maria, divisi dopo la Lettera Apostolica di Papa Giovanni Paolo II Rosarium Virginis Mariae, in quattro Corone. La prima Corona comprende i misteri gaudiosi(lunedì e sabato), la seconda i luminosi (giovedì), la terza i dolorosi (martedì e venerdì) e la quarta i gloriosi(mercoledì e domenica).
Ora con il rosario che avete costruito reciteremo una “decina”
Ed essendo giovedì inizieremo proprio dai Misteri della luce , istituiti dal Papa Giovanni Paolo II