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Per vedere le altre pagine, è sufficiente cliccare in qualunque parte. TARIFFA TAXI ROMA. (1) Introduzione (2) Analisi dei costi di gestione vettura (3) Costi contributivi e fiscali artigiano (4) Costi contributivi e fiscali Co.Co.Pro (5) Costi contributivi e fiscali Subordinato
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Per vedere le altre pagine, è sufficiente cliccare in qualunque parte TARIFFA TAXI ROMA • (1) Introduzione • (2) Analisi dei costi di gestione vettura • (3) Costi contributivi e fiscali artigiano • (4) Costi contributivi e fiscali Co.Co.Pro • (5) Costi contributivi e fiscali Subordinato • (6) Tariffa a Km. • (7) Tariffa a tempo e supplementi • (8) Tabella calcoli inflazione 1995 – 2004 • (9) Chek- Up respiratorio A cura della Soc. Coop. COEUROPA 93 – V.le Giotto, 8 – 00153 – Roma – Tel. 065759998
Introduzione Situazione Generale – Analisi parametri vettura • 1/1 -SITUAZIONE GENERALE • Si consideri che Il numero degli abitanti a Roma, ha subito un decremento dal 1980 ad oggi, di circa 700.000 abitanti arrivando a circa 2.450.000, nel frattempo sono state rilasciate 1.600 nuove licenze taxi. Fiumicino è diventato Comune a se, togliendo un’altra fetta di lavoro ai taxi di Roma. La tariffa dei taxi di Roma è stata parzialmente aggiornata nell’ottobre 2001. Dal 1995 non sono stati fatti nuovi calcoli per la tariffa oraria, ne per i supplementi. Nel 2001, entrata in vigore della tariffa 2 per i servizi fuori del raccordo anulare, è stata percentualmente ridotta questa parte tariffaria. Difatti non viene calcolato automaticamente il costo chilometrico doppio per il ritorno nella zona di competenza comunale, ma solo in parte. Il costo Km. entro il raccordo anulare è di €. 0,78, mentre quello fuori, di €. 1,29. La differenza per difetto, è di €. 0,27. Quindi essendo prima del 2001, la tariffa fuori del raccordo di €. 1,34, vi è stato non solo un’incongruenza con il nuovo calcolo a Km. di €. 0,78, ma una reale diminuzione anche nei confronti del vecchio calcolo a Km. fatto nel 1995, di €. 0,67. • 2/1 - ANALISI PARAMETRI VETTURA • Considerando che i giorni lavorati in un anno sono circa 300 e valutando che solo virtualmente sono di otto ore al giorno, in quanto si può arrivare ad un prolungamento dell’orario per i rinforzi sia quelli normali giornalieri, che per quelli periodici, si considera in modo forfettario 313 giorni di lavoro (nel calcolo sono compensate anche i giorni di fermo per ferie). La velocità commerciale (km. percorsi in un ora nella città), determinati da calcoli dell’ATAC, è di Km. 12. Per i taxi la velocità si alza massimo del 50%, per la più elastica capacità del mezzo, notevolmente più maneggevole nel traffico, arrivando a circa 18 Km./ora. Pag. 2
Introduzione Situazione Generale – Analisi parametri vettura I 18 Km. orari, per 8 ore, per i 313 giorni di lavoro, danno un totale annuo di Km. 45.072. Si deve notare, che il taxi staziona spesso nei parcheggi per un certo tempo, come può avere una velocità commerciale in determinati percorsi, più elevata, comunque mediamente, i Km. totali percorsi in un anno sono i 45.000 sopra dichiarati. Quindi, per quanto sopra analizzato i giorni lavorati di un taxi sono mediamente 313 e i Km. percorsi in un anno, sono circa 45.000. Di questi Km., il 70% è con cliente a bordo ed il restante 30%, senza (i dati nascono da un’indagine effettuata tempo fa, fra gli associati della Soc. Coop. COEUROPA 93) Si deve considerare, che il taxi effettua la quasi totalità del suo servizio, nel traffico cittadino. La condizione di forte stress che il motore e tutte le altre parti della vettura, vengono sottoposte, aumenta notevolmente l’usura complessiva della vettura. 10 Km. percorsi in condizioni di traffico cittadino, producono molta più usura di quelli percorsi su di un’autostrada. In sostanza i 45.000 Km. percorsi in un anno da un taxi, corrispondono in termini d’usura, agli 80.000 fatti da una vettura privata che effettivamente e mediamente, ha una percorrenza mista fra autostrada e città. Il Taxi percepisce un credito d’imposta, che per il Gasolio è di €. 1.240,00 circa l’anno. Nei calcoli, si è presa in considerazione una vettura media, con motore a gasolio. Detto importo viene decurtato dai costi di gestione. Nei calcoli, non sono stati considerati i costi inerenti l’adesione ed il canone, delle centrali radiotaxi. Ciò a compensazione, degli interventi che l’ente pubblico fa sull’acquisto della vettura e su quello degli apparati radio. Va tenuto altresì conto: che tutti i calcoli sono fatti per difetto e che per la delicatezza del servizio svolto, la vettura deve essere sempre in piena sicurezza ed efficienza. Pag. 3
IntroduzioneAnalisi Parametri Autista • 3/1 - ANALISI PARAMETRI AUTISTA • Gli autisti dei taxi, in base alle attuali leggi, possono configurarsi per il loro assetto contributivo – fiscale, come artigiani o come soci di cooperativa di produzione e lavoro “intendendo come tali, quelle a proprietà collettiva”. Nella cooperativa vi possono essere sostanzialmente due figure di socio, che attuano due diverse forme contributive: il Collaboratore Coordinato a Progetto, il lavoratore Subordinato. Tenendo presente queste possibilità che producono diversi costi contributivi – fiscali, sono stati fatti tre calcoli diversi per il costo km. del taxi: la prima con il costo di un’autista Collaboratore Coordinato a Progetto socio di una cooperativa di produzione e lavoro, che sostanzialmente non ha una pensione, la seconda con quello di un autista artigiano che avrà diritto ad una pensione minima, la terza ed ultima analisi, è fatta per un lavoratore Subordinato socio di una cooperativa di produzione e lavoro. Quest’ultima posizione, dà diritto ad una pensione di circa €. 600 (il calcolo è puramente indicativo, non cambia molto se la pensione arriva a 700 o 800 euro mese). L’esposizione delle tre tariffe, è stata fatta, per permettere alla pubblica amministrazione di decidere essa, in base alla tariffa scelta, se il tassista deve avere una pensione “accettabile”, una minima, o nessuna pensione. Potrà anche fare la scelta di contenere i costi, attraverso un suo contributo finanziario. Le tariffe taxi, sono prezzi amministrati dall’ente pubblico, proprio per questo motivo, non essendo a libero mercato, le responsabilità di salvare i diritti minimi del lavoratore tassista, spettano ai Comuni. La riduzione delle tariffe, sotto i reali costi, non deve essere fatta pagare all’operatore che svolge il servizio. Il contenimento del prezzo del biglietto dell’autobus, non viene fatto pagare alla busta paga dell’autista degli autobus, ma alla pubblica collettività. • Oltre le considerazioni fatte, un dato reale deve essere responsabilmente valutato. Il lavoro svolto dal tassista, lo espone ad inquinamenti e stress di vario tipo. Nel 1997, abbiamo fatto fare un CHECK-UP respiratorio dove risulta che i non tassisti “presentano in netta maggioranza, una presenza di carbossiemoglobina nel sangue sensibilmente inferiore rispetto ai tassisti, come meglio specificato nella tabella. Trattandosi di campioni esigui tuttavia, non è possibile dare una significatività statistica certa, ma la tendenza sembra evidente”. I dati li pubblichiamo a pag. 16 Pag. 4
IntroduzioneAnalisi Reddito Autista – Primo Scatto - Supplementi • 4/1 - ANALISI REDDITO AUTISTA • Il reddito netto dell’autista taxi, che và calcolato nei costi, lo abbiamo stabilito in circa €. 1.500,00 per 12 mensilità. Considerando le ferie, possibili malattie, e impossibilità lavorative di vario tipo (guasti tecnici, ed altro). Questo importo, sarebbe percepito da tutti i tassisti, sia quelli con un anno di servizio che quelli con 35 anni di servizio. Nel settore non vi è la possibilità di fare scatti retributivi di anzianità, anzi più s’invecchia, meno si riesce a produrre. Il reddito complessivo netto l’anno sarà quindi di €. 18.000,00. Questo ci pare un reddito giusto considerando il tipo di lavoro e le sue difficoltà, correlato inoltre con il contratto di lavoro del noleggio che prevede 14 mensilità. • 5/1 - PRIMO SCATTO TASSAMETRICO • Và considerato che nella tariffa esiste, l'importo del cosi detto primo scatto, che è fermo dal 1995. Oggi calcolando l'inflazione avvenuta, (i calcoli sono nella tabella a pag.14) deve essere di euro 3,06. Il primo scatto và a compensare una parte dei costi inerenti i percorsi fatti senza cliente a bordo. Valutando che il tassista effettua mediamente 10 servizi al giorno, per i 313 giorni annuali di lavoro, farà un totale di 3.130 corse l'anno (i dati nascono da un’indagine effettuata tempo fa, fra gli associati della Soc. Coop. COEUROPA 93). Il totale dell'importo complessivo del primo scatto, sarà di euro 9.577,80. Questo importo andrà tolto dalla somma complessiva dei costi che determinerà la tariffa. • 6/1 - SUPPLEMENTI E COSTO ORARIO • Il costo orario ed i supplementi, sono fermi al 1995. Da quel tempo, non hanno subito nessun aggiornamento. Per questo ci siamo semplicemente rapportati all’avvenuta inflazione ufficiale diffusa dall’ISTAT. La tabella con i calcoli è a pag. 14. Nei supplementi vi è una voce nuova. Il supplemento per ogni passeggero trasportato, oltre il quarto. Dal settore sono offerte autovetture con più di 4 posti per i passeggeri. I costi di queste vetture sono inevitabilmente più alti. I benefici che la clientela ne trae, sono evidenti. Per remunerare l’offerta di monovolume aventi una gestione più onerosa, come per i taxi a Parigi, si propone un supplemento di €. 2,5 a passeggero oltre il quarto. Pag. 5
COSTO CO.CO.PRO (1/4)Collaboratore Coordinato a Progetto Pag. 8
CALCOLO TARIFFA A KM.(1/6)CON AUTISTA CO.CO.PRO (SENZA PENSIONE) Pag. 10
CALCOLO TARIFFA A KM. (2/6)CON AUTISTA ARTIGIANO CON UN MINIMO DI PENSIONE Pag. 11
CALCOLO TARIFFA A KM. (3/6)CON AUTISTA SUBORDINATO CON PENSIONE ACCETTABILE Pag. 12
SUPPLEMENTI E COSTO ORARIO (1/7) Pag. 13
ANALISI TARIFFA TAXI IN BASE (1/8)ALL’INFLAZIONE DAL 1995 AL 2004 Dati ISTAT Pag. 14
CHEK – UP RESPIRATORIO 1997 (1/9) RISULTATI DEL CHECK-UP RESPIRATORI O SVOLTO SU RICHIESTA DELLA COOPERATIVA COEUROPA '93 E' stato sottoposto a check-up respiratorio, (comprendente: spirometria, emogas analisi e Rx torace , un campione di 96 tassisti distinto in tre gruppi: 42 fumatori (44% del campione età media 45,46) 28 ex fumatori (29% del campione età media 50,78) 26 non fumatori (27% del campione età media 45,77). Tutti i soggetti sono stati esaminati al termine del proprio turno di lavoro, presso il Servizio di Fisiopatologia Cardiorespiratoria e il Servizio di Radiologia Centrale dell'Ospedale Forlanini. La presenza nel sangue arterioso di carbossiemoglobina, cioè di emoglobina legata al monossido di carbonio anziché all'ossigeno e quindi inefficace ai fini del trasporto dell'ossigeno stesso in tutto l'organismo, è stata riscontrata, per valori< 1%, in 1 fumatore (2,3% del gruppo), in 8 ex fumatori (28,6% del gruppo), in 8 non fumatori (31% del gruppo), per valori > 1%, in 41 fumatori (97% del gruppo, valore medio 4,48) in 20 ex fumatori (71,4% del gruppo, valore medio 1,51), in 18 non fumatori (69% del gruppo, valore medio 1,66), come meglio evidenziato in tabella. Da quanto sopra la presenza di carbossiemoglobina è decisamente inferiore nei gruppi ex fumatori e non fumatori, fra i quali peraltro non esistono differenze significative, rispetto alla percentuale di CO hb evidenziata nel gruppo di fumatori, in cui è evidentemente riferibile in gran parte in tabagismo. Tuttavia ponendo a confronto i due gruppi ex fumatori e non fumatori tassisti, con analoghi gruppi di altro campione da noi esaminato, costituito da soggetti non tassisti, esposti al comune inquinamento aereo, appare chiaro che i non tassisti , per entrambi i livelli di carbossiemoglobina (< 1% e > 1%), presentano in netta maggioranza una presenza di carbossiemoglobina nel sangue sensibilmente inferiore rispetto ai tassisti, come meglio specificato nella tabella. Trattandosi di campioni esigui tuttavia, non è possibile dare una significatività statistica certa, ma la tendenza sembra evidente. Per quanto riguarda la patologia bronchiale riscontrata e una condizione di carente p02, cioè di diminuita pressione parziale di ossigeno nel sangue arterioso, dai dati riscontrati non possono trarsi deduzioni significative, sempre per l'eccessiva esiguità del campione. Si sottolinea infine che in nessuno dei soggetti sottoposti a check-up è stata messa in evidenza una patologia neoplastica, rilevabile radiologicamente. Si può concludere che l'indagine merita di essere proseguita allargando sensibilmente il campione, al fine di raggiungere una significatività statistica dei dati rilevati. Pag. 15