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IL BILANCIO PARTECIPATIVO & DEMOCRAZIA DIRETTA. OGGI: IL BILANCIO Rappresentativo. Associazioni. CITTADINANZA. Consulte. Quartieri. Municipio. Municipio. Gruppi spontanei. Proposte veicolate dai PARTITI. BILANCIO RAPPRESENTATIVO. REVISIONE PROPOSTE. NO.
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OGGI: IL BILANCIO Rappresentativo Associazioni CITTADINANZA Consulte Quartieri Municipio Municipio Gruppi spontanei Proposte veicolate dai PARTITI
BILANCIO RAPPRESENTATIVO REVISIONE PROPOSTE NO PRESENTAZIONE PROPOSTE DI DELIBERA PROPOSTE CITTADINI PARTITI SI ATTUAZIONE
IL BILANCIO PARTECIPATIVO • FINALITA’: • Coinvolgere i cittadini nel processo della gestione pubblica attraverso forme di democrazia diretta • Indirizzare la gestione del Comune attraverso la richiesta di nuovi servizi • Conoscere e valutare le attività realizzate e i servizi erogati dal comune
BILANCIO PARTECIPATO: MODELLI • I soggetticoinvoltisono: • Cittadini • Consulte/Quartieri • Le attivitàsono: • Proposizionedeiprogetti • Definizionedellepriorità • Dall’incrociodellevariabili di cui soprasidefinisconoi4 • modellipossibili di bilanciopartecipativo: • Modello “PartecipazioneIntegrata” • I cittadinipropongonoiprogetti e definiscono le prioritàdeglistessi. • Modello “Guidailluminata” • Le consultepropongonoiprogetti e definiscono le prioritàdeglistessi. • Modello “Innovazione dal basso” • I cittadinipropongonoiprogetti e le consultedefiniscono le prioritàdegistessi. • Modello “Partecipazioneguidata” • Le consultepropongonoiprogetti e icittadinidefiniscono le prioritàdeglistessi.
IL BILANCIO PARTECIPATIVO In altri termini i soggetti e le fasi sono descritti nella tabella seguente
BILANCIO PARTECIPATO: successi Il successo è determinato dalla effettiva partecipazione e dalla durata nel tempo dell’iniziativa. Vediamo che quello che accomuna questi casi è il significativo budget a disposizione dell’iniziativa, mentre in generale il modello può variare.
IL BILANCIO PARTECIPATIVO • Sono possibili 16 combinazioni, 13 selezionate come possibili e escludendo le soluzioni 11 e 12 e 13, in quanto verticistiche, ne rimangono 10. • Il tavolo di lavoro individua come preferibili i modelli guidato 4, integrato 1 e integrato 3, in quanto hanno avuto più successo, in termini temporali e di partecipazione.
IL BILANCIO PARTECIPATIVO • Riteniamo come preferibile il modello di Partecipazione «integrata 3», in cui un gruppo di cittadini, guidati dai comitati di quartiere, proporranno un numero limitato di progetti e i cittadini potranno (attraverso differenti modalità) definirne le priorità, anche in considerazione delle risorse dedicate al progetto “Bilancio Partecipativo”. Il modello di Bilancio Partecipativo proposto prevede la partecipazione della collettività intesa come delega del potere decisionale sulle scelte dei progetti da mettere in bilancio. L’amministrazione, nell’ambito delle alternative selezionate dalle consulte, si assume l’impegno di accogliere in bilancio (considerato il budget definito a priori) le scelte e le priorità definite dai cittadini .
IL BILANCIO PARTECIPATIVO • Il 10% del bilancio viene vincolato a budget come «partecipato». Di questo la metà è destinato a progetti “di quartiere”, con fondi proporzionali alla popolazione di ciascun quartiere e metà a interventi “comunali”. • Marzo: I cittadini (estratti) col supporto dei comitati di quartiere propongono gli interventi (5 di quartiere/quartiere e 5 comunali). Gli interventi devono comprendere il progetto preliminare, il costo preventivo e la tempistica prevista. Ogni intervento non deve superare il 50% del budget totale a disposizione. • Giugno: Tutti gli interventi vengono proposti alla cittadinanza attraverso l’istituto del referendum consultivo. • I cittadini potranno votare 4 interventi (2 “di quartiere” e 2 “comunali”). Gli interventi più votati avranno la priorità, in ordine di preferenze. Potrà essere anche espresso 1 voto di contrarietà: questi voti si andranno a sottrarre a quelli positivi. • La consultazione potrà avvenire direttamente (Comune o gazebo) oppure via internet, previa registrazione con asm card e token (da chiarire con asm la modalità).
IL BILANCIO PARTECIPATIVO REVISIONE PROPOSTE NO ELABORAZIONE PROPOSTE QUARTIERI O ASSOCIAZIONI PRESENTAZIONE E RACCOLTA PROPOSTE PROPOSTE CITTADINI SI PREPARAZIONE REFERENDUM CONSULTIVO REFERENDUM ATTUAZIONE
DEMOCRAZIA DIRETTA modifiche statuti1. modifica statuto comunale con presenza referendum consultivo, abrogativo, propositivo, delibera di iniziativa popolare, delibera di iniziativa popolare di modifica dello Statuto comunale. La delibera di iniziativa popolare se non è discussa entro 6-12 mesi diventa referendum propositivo2. uniformità del numero delle firme da raccogliersi in termini di percentuale su elettori totali o su elettori votanti alle ultime elezioni comunali (in genere il 70% degli elettori). una stima tra l'1% e il 2% è l'optimum. ovvio che più è piccolo il Comune più è giusto alzare un po' la percentuale ma senza esagerare. In un comune con 180 abitanti, e mettiamo 150 elettori, e 100 votanti, l'1% dei votanti, significa una firma, quindi un assurdo. quindi si potrebbe ipotizzare 1% sopra i 100 mila abitanti, 1,5% sopra 50 mila, 2% sopra 15 mila, 3% sopra 5 mila, 5% sopra 1000, 10% sotto i 1000. Il doppio circa per un referendum propositivo. nb deve essere uno strumento deterrente per far operare bene la maggioranza. 3. eliminazione quorum modifiche regolamento4. periodo raccolta firme (uniformità 90 giorni)5. periodo voto (uniformità, tra 15 aprile e 15 giugno e accorpamento in 1 data dei referendum proposti)6. durata voto (due giorni, sabato e domenica o domenica e lunedì), possibile voto online7. possibilità raccolta firme online8. obbligatorietà di assunzione del risultato del referendum (alcuni comuni hanno anche il vaglio del consiglio comunale)
Un futuro possibileLa Partecipazione «LIQUIDA» • LIQUID FEEDBACK REVISIONE PROPOSTE NO PRESENTAZIONE PROPOSTE DI DELIBERA PROPOSTE CITTADINI RETE SI ATTUAZIONE