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PRIMO COMANDAMENTO “Io Sono il Signore tuo Dio. Non avrai altro Dio al di fuori di me!”.
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PRIMO COMANDAMENTO“Io Sono il Signore tuo Dio.Non avrai altro Dio al di fuori di me!”
Iddio, prima di elencare i 10 Comandamenti, dice: “Io sono il Signore Dio tuo”. Questa frase è l’intestazione, il titolo. Cioè ci dice chi è Colui che comanda.Primo Comandamento: “Non avrai altro Dio fuori che me”. Con la frase del Primo Comandamento: “Non avrai altro Dio fuori che me, “Iddio ci ordina di riconoscere, di adorare, di amare e di servire Lui solo, come nostro supremo Signore.Questa spiegazione presa dal Catechismo di S. Pio x è la parte positiva, affermatrice, sebbene l’espressione sia negativa.Noi parleremo prima della parte affermativa e dopo della parte negativa o proibente.Tutto il Primo Comandamento lo divideremo in diversi capitoli e precisamente quattro per la parte precipiente e affermativa e sette per la parte proibente.
Parte Precipiente: I - La Virtù di Religione II - Il culto III - Il culto della Madonna IV- Il culto dei Santi, delle immagini e delle Reliquie
Parte Proibente: I - L’empietà II - La superstizione III - L’irreligiosità IV - L’apostasia V L’eresia VI - Il dubbio volontario VII - L’ignoranza colpevole
PARTE PRECIPIENTE (CHE INDICA NORME) I - LA VIRTU’ DELLA RELIGIONE • La parola “religione” può essere usata nel senso che indica la materia o la scienza che studia Dio e i rapporti che vi sono tra Dio e le creature, oppure può essere usata nel senso che indica il comportamento dell’uomo verso Dio, cioè una virtù morale. In questo caso la usiamo noi e la definiamo: la Religione è quella virtù morale che inclina l’uomo a dare a Dio il culto dovuto e cioè amare Dio, credere, adorare e servirlo. • L’adorazione è un atto di culto con cui riconosciamo che Dio è nostro supremo ed assoluto padrone anche della vita, e quindi è padrone di fare di noi ciò che vuole.
II – CULTOIl Culto è un segno ( un atto, un gesto, una parola) di onore e di sottomissione che si rende a Dio per la sua eccellenza.Varie divisioni del culto: Culto di: • Latria (adorazione) • è il culto che si rende a Dio solo. • Dulia (venerazione) • è il culto verso gli angeli e i Santi. • Iperdulia (maggiore venerazione) • il culto reso alla Madonna.
Culto assoluto e relativo • Culto assoluto o diretto è quello reso alla persona che si vuole adorare o venerare, • Relativo o indiretto è quello rivolto ad un oggetto (statua, immagine, reliquia) che rappresenta o appartiene alla persona che si adora o venera.
Culto pubblico, privato, sociale: • Pubblico, detto anche liturgico, quello reso a Dio, o la Madonna o ai Santi a nome di tutta la Chiesa da persone legittimamente deputate e con preghiere determinate dalla Chiesa stessa. • Privato è qualsiasi altra forma che non abbia le condizioni del culto pubblico. Il culto privato è individuale se compiuto da una sola persona, collettivo se da un gruppo di persone. I fedeli compiono culto pubblico quando si uniscono ad un ministro che compie atti liturgici. Sociale quello reso a Dio dalla società in quanto tale.
Culto interno ed esterno • Interno è quello reso a Dio o alla Madonna o ai Santi con le sole facoltà dell’anima. • Esterno è quello che unisce alla facoltà dell’anima anche gli atti del corpo.
III - IL CULTO DELLA MADONNA Alla Madonna noi diamo un culto speciale di venerazione detto iperdulia. I motivi sono: • Per la sua grande dignità di Madre di Dio: • Per la sua eccelsa santità: “la Piena di Grazia”. • Per i suoi grandi poteri d’intercessione: Corredentrice, Mediatrice universale di Grazia, Regina del cielo e della terra, Madre della Chiesa. • I modi con cui possiamo rendere culto alla Madonna sono moltissimi, ma i principali: con l’onorarla, imitarla.
IV - IL CULTO DEI SANTI, DELLE IMMAGINI, DELLE RELIQUIE • Il culto che noi diamo ai Santi è di venerazione perché sono amici di Dio. Se si onorano i grandi personaggi della terra, perché non si devono onorare i grandi personaggi del cielo? Se Dio per mezzo loro fa miracoli vuol dire che gli sono cari. • Le immagini sono un mezzo per alimentare la nostra pietà. Noi, essendo composti anche di corpo, abbiamo bisogno di cose sensibili per poter arrivare alle cose ultrasensibili. Inoltre come conserviamo care fotografie dei nostri morti e le loro immagini ci ricordano il loro affetto e i loro esempi, così le immagini ci ricordano Gesù, la Madonna, i Santi. • Reliquia (resto) s’intende il corpo di un Santo, o una parte di esso, tutto quello che gli è appartenuto ed è stato a contatto con il suo corpo, oppure è servito per il suo martirio. Se noi conserviamo con tanta cura qualche cosa che è appartenuta ai nostri morti, perché non possiamo fare lo stesso per ciò che è appartenuto ai Santi? • Alle Reliquie si dà sempre un culto relativo, se del Signore di latria (adorazione), se di altri di dulia o venerazione.
I - L’EMPIETA’ • È negare l’esistenza di Dio o rifiutare a Dio il culto dovuto. • Quindi è empio colui che disprezza ogni forma di religione e compie azioni riprovevoli contro Dio e le cose sacre. • Chi nega l’esistenza di Dio è materialista, perché ammette solo l’esistenza della materia e non dello spirito. Si hanno due forme di materialismo: teorico e pratico. Il materialismo teorico è di coloro che in teoria non ammettono l’esistenza di Dio e vivono come se Dio non esistesse. • Il materialismo pratico è di coloro che, pur ammettendo l’esistenza di Dio vivono come se Dio non esistesse; tutti dediti ai beni materiali. • Le vie che conducono all’empietà sono l’ignoranza più o meno colpevole e incolpevole e l’indifferentismo religioso. • L’indifferentismo religioso è quell’eresia che nega la necessità di qualsiasi religione per l’uomo ed è uguale al materialismo, oppure mette tutte le religioni sullo stesso piano. • Un’altra forma di indifferentismo religioso è il laicismo ed è quell’eresia che sostiene l’aconfessionalità dell’attività umana, cioè uno personalmente nella propria coscienza può essere religioso, ma non nel campo filosofico, scolastico, giuridico, scientifico
II – SUPERSTIZIONE • La superstizione è l’esercizio di culto proibito e più comunemente è l’attribuire a oggetti, riti, gesti poteri soprannaturali che non hanno. Il catechismo di S. Pio x dice: “La superstizione è il culto di latria reso a chi non è Dio, o a Dio ma in modo non conveniente”. Quindi la superstizione possiamo dividerla in due gruppi: • Il culto reso al vero Dio in modo non conveniente. • Il culto di latria reso a chi non è Dio. • Il culto reso a Dio, ma in un modo non conveniente o indebito è una mancanza della virtù di religione, perché si vuole onorare Dio in una maniera non buona. • Lo si commette o col dare a Dio un culto ormai condannato (es. culto ebraico); o con un culto falso inventando e propagando miracoli, profezie, visioni, ecc; o col dare a Dio un culto ridicolo e superfluo in baci, genuflessioni, croci, ecc.
Culto di latria reso a chi non è Dio. Vi sono diverse forme: • Idolatria • Divinazione • Vana osservanza. • Idolatriaè il culto di adorazione reso a chi non è Dio, cioè a idoli: esseri immaginari (Giove, Venere Marte, creature, sole, luna, fuoco,lampi) amuleti cioè oggetti che si portano addosso ritenendoli capaci di evitare un male e ricettacoli di divinità. È chiamato anche feticismo ed è la forma più volgare di idolatria. Idoli in senso metaforico: il piacere, il denaro, il potere, il ventre. • Divinazione consiste nel pretendere di conoscere cose future o occulte in modo indebito, ossia con mezzi non approvati da Dio e non adatti allo scopo. Noi abbiamo la ragione e i sensi per conoscere le verità naturali e la rivelazione per conoscere le verità soprannaturali.
Chiromanzia Auspicio o augurio Astrologia Oroscopo Cartomanzia Oniromanzia Rabdomanzia Magia bianca e la nera La principale forme di magia nera è il maleficio. Spiritismo Ipnotismo
Vana osservanza Viene detta anche superstizione popolare e consiste nel volere sapere ed ottenere alcuni effetti sproporzionati ai mezzi usati, per es. con segni e parole strane pretendono ottenere guarigioni o causare del male=fatture.
SEDUTE SPIRITICHE • TAVOLINO ROTONDO • MESSAGGI E COLPI • LA DOTTRINA
III - IRRELIGIOSITA’ L’irreligiosità è disprezzo e irriverenza a Dio, oppure alle persone o a cose sacre. Oltraggio diretto o indiretto a Dio. Mentre la superstizione pecca contro la virtù di religione per eccesso, l’irreligiosità pecca contro la stessa virtù, ma per difetto. È uguale a empietà. Sono forme d’irreligiosità la tentazione di Dio, il sacrilegio e la simonia.
TENTAZIONE DI DIO • IMPLICITA • ESPLICITA
SACRILEGIO SACRILEGIO REALE PROFANAZIONE DI COSE SACRE • AMMINISTRARE • TRATTARE I SACRAMENTI • SACRAMENTALI • OGGETTI BENEDETTI • IRRIVERENZA VERSO LA BIBBIA • RUBARE COSE SACRE
SACRILEGIO PERSONALE • ARRECARE INGIURIE A PERSONE SACRE • ATTI IMPURI CON PERSONE SACRE
SACRILEGIO LOCALE • OMICIDIO – SUICIDIO • VERSAMENTO DI SANGUE • OSCENITA’
SIMONIA Simonia è la compra o vendita con prezzo temporale, di beni spirituali o di beni temporali cui sono annessi beni spirituali. Quindi è una forma di sacrilegio reale.
APOSTASIA Apostasia è l’abbandono totale della fede cristiana ricevuta nel Battesimo. L’apostata è tale sia quando aderisce a un’altra religione non cristiana, sia quando resta senza alcuna religione. Si distingue dall’infedele perché questi non ha mai ricevuto la fede; dall’eretico il quale rifiuta di credere uno o alcuni dogmi di fede; dallo scismatico che rifiuta l’obbedienza alla legittima autorità della Chiesa.
ERESIA Eresia è la negazione di una o di più verità rivelate. È eretico anche colui che, senza negare esplicitamente alcun dogma, è nato nell’eresia. La sua è unicamente materiale e non formale, almeno fino a quando resta nella sua buona fede.
DUBBIO VOLONTARIO • Il dubbio volontario è il sospendere il consenso su una verità di fede o l’oscillare della mente tra una verità di fede e il concetto contrario. • Il dubbio volontario è peccato grave perché è negazione della Sapienza e della Bontà infinita di Dio. • Non bisogna confondere il dubbio volontario con una tentazione contro la fede; questa viene dal Demonio e non è peccato fino a quando non vi sia l’adesione della volontà.
IGNORANZA COLPEVOLE L’ignoranza colpevole della verità di fede è trascurare di istruirsi nelle verità stesse pur conoscendo l’obbligo e avendone la possibilità.
ISTRUZIONE RELIGIOSA L’obbligo dell’istruzione religiosa è imposta da Gesù stesso, che ha mandato i suoi Apostoli a istruire tutte le genti “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni” (Mt 28,19).