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I TERREMOTI. Realizzati da : Francesco Filippo Mattioli Andrea Deibianchi Nicolò Piervittorio Massaccesi. CHE COSA è UN TERREMOTO. Ipocentro la propagazione della vibrazione nel sottosuolo. Un terremoto o sisma è una vibrazione che si verifica sulla crosta terrestre . E si chiama.
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I TERREMOTI Realizzati da : • Francesco Filippo Mattioli • Andrea Deibianchi • Nicolò Piervittorio Massaccesi
CHE COSA è UN TERREMOTO Ipocentrola propagazione della vibrazione nel sottosuolo Un terremoto o sisma è una vibrazione che si verifica sulla crosta terrestre . E si chiama Quando le vibrazioni si propagano sottoforma di onde sono chiamate Onde sismiche Epicentrola propagazione del terremoto lungo la crosta terrestre Le aree più a rischio di terremoti sono chiamate Aree sismiche mentre invece quelle meno a rischio Aree asismiche
GLI INVOLUCRI TERRESTRI CROSTA: è l’involucro più superficiale,ed superato da quello sottostante dalla superficie di Mohorovich ed è nella crosta che avviene la propagazione finale del terremo MANTELLO: E’ L’involucro che si estende al disotto della crosta la sua superficie è solida e qui le onde sismiche rallentano NUCLEO : Il nucleo è la parte centrale della terra……… gli studiosi hanno scoperto l’esistenza di una zona che non viene raggiunta dalle onde sismiche e viene chiamata zona d’ombra
LE ONDE SISMICHE Onde P ovvero onde di compressione che al loro passaggio fanno oscillare le rocce nella direzione dell’onda perché le onde P sono le più veloci Le onde sismiche si dividono in : Onde S ovvero onde trasversali o di taglio al loro passaggio provocano un cambiamento della forma della roccia facendola oscillare perpendicolarmente in base alla direzione dell’onda Onde superficiali queste hanno forme diverse a seconda di come sono giunte in superficie le prime 2 onde e si propagano a partire dall’epicentro Compressione Onda trasversale Lo strumento con il quale si registrano le onde sismiche è detto Sismografo
LA FORZA DI UN TERREMOTO La forza di un sisma può essere espressa in due modi La sua Magnitudo che viene registrata dai sismogrammi cioè in base alle vibrazioni del suolo La magnitudo è misurata nella scala Richter La sua Intensità che è valutata in base agli effetti provocati in una certa zona Fu l’inventore della scala Richter infatti egli stesso costatò che Un terremoto più forte di un altro fa registrare sui sismografi oscillazioni più grandi
I GRANDI TERREMOTI Magnitudo 8.6, questo terremoto provocò migliaia di morti sia per il grande terremoto sia per lo tsunami che ne susseguì Magnitudo 7.6 650000 morti, è stato il terremoto con più vittime nella storia La magnitudo più grande degli ultimi 50 anni 9.0, 300000 morti circa 500000 feriti a causa anche dello tzunami con onde di circa 20 metri
TERREMOTO GIAPPONE 2011 Il terremoto in Giappone del 2011 ha magnitudo 8.9 e ci sono state circa 20000 vittime un paio per il terremoto e il resto per il grande tzunami Il maremoto è un moto ondosodel mare, originato da un terremoto sottomarino o da altri eventi che comportino uno spostamento improvviso di una grande massa d'acqua quali, per esempio, una frana, un'eruzione vulcanica sottomarina o un impatto meteoritico. Negli ultimi anni è invalso, in Italia e nel resto del mondo, l'uso del termine giapponese tsunami ( 津波, "onda contro il porto") come sinonimo di maremoto. Tale espressione è diffusamente utilizzata dai mezzi di comunicazione e dalla comunità scientifica.
CONSEGUENZE DEI TERREMOTI • Gli effetti di qualsiasi terremoto dipendono da tutta una serie di fattori estremamente variabili. Questi fattori sono di tipo: • Intrinsecoal terremoto, vale a dire la sua magnitudo, il tipo di fagliazione, la profondita'; • geologico, cioe' legati alle condizioni geologiche ove l'evento viene risentito - distanza dall'evento, percorso dei raggi sismici, tipologia e contenuto in fluidi del suolo; • sociali, cioe' dipendenti dalla qualita' delle costruzioni,preparazione della popolazione a fronteggiare un evento sismico, ora del giorno (ad es. ore di punta, evento di notte).
I TERREMOTI IN ITALIA L’Italia è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo, per la frequenza dei terremoti che hanno storicamente interessato il suo territorio e per l’intensità che alcuni di essi hanno raggiunto, determinando un impatto sociale ed economico rilevante. La sismicità della Penisola italiana è legata alla sua particolare posizione geografica, perché è situata nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica ed è sottoposta a forti spinte compressive, che causano l’accavallamento dei blocchi di roccia. Dall’andamento della linea nell’immagine si capisce perché, di fatto, solo la Sardegna non risenta particolarmente di eventi sismici.
IN DIFESA DEI TERREMOTI Se arriva un terremoto le cose da fare per difendersi sono cercare riparo all’interno di una stanza precisamente agli angoli per evitare i vetri al centro della stanza. Un’altra regola è non precipitarsi fuori per le scale che sono la parte più fragile di un eventuale edificio poi bisognerebbe chiudere gli interruttori perché alla fine del terremoto c’è rischio di un incendio. Poi bisogna uscire alla fine della scossa indossando le scarpe e mettersi in uno spazio libero senza edifici e infine non bloccare le strade che servono per i mezzi di soccorso
Fonti: • Wikipedia • Immagini da internet