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L’indicatore di attività economica regionale per la stima degli effetti economici dei terremoti

L’indicatore di attività economica regionale per la stima degli effetti economici dei terremoti. Cristina Brasili Dipartimento di Statistica “P. Fortunati” Università di Bologna 3 marzo 2014. Il nostro contributo.

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L’indicatore di attività economica regionale per la stima degli effetti economici dei terremoti

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Presentation Transcript


  1. L’indicatore di attività economica regionale per la stima degli effetti economici dei terremoti Cristina Brasili Dipartimento di Statistica “P. Fortunati” Università di Bologna 3 marzo 2014

  2. Il nostro contributo Per stimare l’effetto di breve termine sul tasso di crescita dell’economia dell’Emilia-Romagna nel 2012: • L’indicatore di attività economica regionale (RegiosS) è coincidente, ha frequenza mensile. • Approssima il tasso di variazione percentuale tendenziale del PIL delle regioni italiane (Benni F. e Brasili A., 2006). Risponde quindi alle caratteristiche per la stima degli effetti del terremoto: • Disporre di una misura di crescita del PIL con frequenza infrannuale, regionale e prontamente disponibile • Confrontare questa misura in Emilia-Romagna prima e dopo il sisma rispetto a un gruppo di controllo

  3. L’indicatore di attività economica regionale Perché stimare un indicatore di attività economica coincidente? Il prodotto interno lordo è la variabile comunemente utilizzata come indicatore della crescita economica di un Paese o di una regionema l’Istat pubblica le statistiche dei Conti economici territoriali con notevole ritardo e a cadenza annuale. A livello regionale, invece, è disponibile un ampio set di variabili a frequenza elevata. Una precisazione…. Ultimo aggiornamento dei Conti economici territoriali - Mercoledì 27 novembre 2013 Nota metodologica - L’Istituto nazionale di statistica presenta i dati definitivi dei conti regionali relativi al 2010, le stime provvisorie per l’anno 2011 e quelle preliminari relative al 2012.

  4. L’indicatore di attività economica regionale Perché stimare un indicatore di attività economica coincidente? …e un passo indietro: un solo esempio delle pesanti revisioni a cui sono sottoposti i dati di Contabilità regionale. In Campania la revisione propone un tasso di crescita dello 0,6% a/a (stima del 2008) per il 2006 ad un tasso dell’1,2% a/a (stima del 2009) sempre per lo stesso anno.

  5. L’indicatore di attività economica regionale Com’è costruito l’indicatore? A partire da 38 variabili disponibili a livello territoriale e con frequenza elevata. • Le variabili colgono diversi aspetti del ciclo economico e includono indicatori sulla fiducia dei consumatori e delle imprese, sull’interscambio con l’estero, sulla nati-mortalità delle imprese, sulle condizioni del mercato del lavoro e sui consumi. • Il dettaglio territoriale: 13 variabili sono disponibili a livello regionale; 21 a livello di macroarea; 4 variabili di carattere nazionale • La frequenza di rilevazione, 29 variabili hanno cadenza mensile e 9 trimestrale.

  6. L’indicatore di attività economica regionale Variabili incluse nella stima degli indicatori regionali di attività economica e loro fonti-1

  7. L’indicatore di attività economica regionale Variabili incluse nella stima degli indicatori regionali di attività economica e loro fonti-2

  8. L’indicatore di attività economica regionale Com’è costruito l’indicatore? Il metodo Le variabili vengono preliminarmente destagionalizzate, rese stazionare e standardizzate. • Variabili dell’indagine sulla fiducia delle imprese e dei consumatori: standardizzazione. • Prezzi al consumo e dati contesto internazionale 1) Differenze prime, 2) Standardizzazione. • Immatricolazioni di automobili 1) Variazione anno/anno, 2) Standardizzazione. • Dati commercio estero: 1) Destagionalizzare i dati, 2) Variazione anno/anno, 3) Standardizzazione delle serie. • Dati mercato del lavoro 1) Destagionalizzare i dati, 2) Serie degli occupati variazione anno/anno, 3) Standardizzazione delle sei serie. • Dati movimprese 1) Destagionalizzare i dati, 2) Variazione anno/anno, 3) Standardizzazione.

  9. L’indicatore di attività economica regionale Com’è costruito l’indicatore? Il metodo Modelli dinamici fattoriali (Diffusion Indexes, Stock e Watson, 1998) • Utilizzando la metodologia dei DynamicFactorModels vengono quindi estratti per ciascuna regione i fattori che sintetizzano le caratteristiche comuni delle variabili originarie. • L’ipotesi alla base del procedimento adottato è che la dinamica di più variabili macroeconomiche possa essere rappresentata come la somma di due componenti non osservate: una comune e una idiosincratica, calcolata in maniera residuale.

  10. L’indicatore di attività economica regionale • Siano: - ytla serie storica della variabile oggetto di studio - Xtuna serie storica N-dimensionale che contiene informazioni utili per prevedere yt+1 • Xt viene definita dalla struttura fattoriale: Se l’obiettivo è individuare , allora: dove

  11. L’indicatore di attività economica regionale Com’è costruito l’indicatore? Il metodo Criteri informativi (Panel Information Criteria; Bai e Ng, 2002) Il criterio informativo utilizzato per individuare il numero corretto di fattori da estrarre prevede che la scelta sia un compromesso tra la bontà di adattamento del modello e il principio di parsimonia. Il numero di fattori estratto varia da 1 a 4, a seconda della regione: • 4 fattori: Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Abruzzo; • 3 fattori: Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata; • 2 fattori: Lombardia, Calabria, Puglia, Sardegna, Valle d’Aosta; • 1 fattore: Liguria, Molise, Campania, Sicilia.

  12. L’indicatore di attività economica regionale Com’è costruito l’indicatore? Il metodo Algoritmo EM (Expectation Maximization, Stock e Watson 2002) Estratti i fattori comuni, la costruzione dell’indicatore di attività economica si articola in due fasi. • Applicando l’algoritmo EM (nella versione proposta da Stock e Watson, 2002) per interpolare la serie del prodotto interno lordo, si mensilizza la dinamica del PIL sulla base dei fattori ottenuti precedentemente e del dato annuale (utilizzando la serie dei Conti regionali dal 1993 al 2010, ultimo dato definitivo). Si ottiene quindi il tasso di crescita sui dodici mesi del PIL a frequenza mensile per il periodo 2003-2010. • Si stima nuovamente il modello utilizzando l’algoritmo EM e si proietta il tasso di crescita del PIL fino a dicembre 2012.

  13. Nel terzo trimestre del 2013 l’indicatore di attività economica dell’Emilia-Romagna ha mantenuto un trend crescente ed è tornato su valori prossimi allo zero, attestandosi a -0,2% nel mese di settembre.

  14. Il sito RegiosS - Cycle & Trends contiene le stime degli indicatori di attività economica aggiornati trimestralmente e per macroarea

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