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Una proposta di modifica parziale-alternativa del “test INVALSI”. Adalberto Codetta Raiteri OPPI - équipe informatica Strumenti. Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione SNV (DL 286, 19.11.04): una realtà con cui misurarsi.
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Una proposta di modifica parziale-alternativa del “test INVALSI” Adalberto Codetta Raiteri OPPI - équipe informatica Strumenti
Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione SNV (DL 286, 19.11.04): una realtà con cui misurarsi • La valutazione dei processi di formazione (interna ed esterna) è una delle competenze professionali degli insegnanti in cui L’OPPI ha maturato esperienze teoriche e operative di alto livello: siamo ora chiamati a misurarci e a formulare proposte su un sistema che pare mettere in discussione uno dei paradigmi su cui abbiamo costruito la nostra identità professionale: la natura relazionale dell’atto valutativo
Scopo e obiettivo della proposta • Questa proposta di modifica parziale alternativa delle procedure di valutazione delle prove di apprendimento intende contribuire a un miglioramento del SNV intervenendo in uno dei punti di criticità: il coinvolgimento degli insegnanti nell’autovalutazione dei risultati • Con questa proposta proposta si intende rilanciare un presenza pubblica dell’OPPI nel dibattito sulla riforma, caratterizzandoci, come nostra tradizione, per lo spirito costruttivo e incisivo
Il test nazionale di valutazione degli apprendimenti • Attraverso tre edizioni di un progetto pilota, e quest’anno con forza normativa, per la prima volta nella lunga storia del nostro sistema educativo tutti gli studenti di alcune classi della scuola hanno compilato un test che si propone di valutare e comparare i loro apprendimenti
Nel prossimo anno scolastico saranno coinvolte tutte classi II e IV delle scuole primarie, I nelle secondarie di I grado. Mentre in quelle di II grado solo le classi I e III delle scuole che aderiranno spontaneamente
In tutte queste classi, nel mese di novembre saranno somministrati test relativi agli apprendimenti di italiano, matematica, scienze. Complessivamente 15 test destinati a circa 2.000.000 di studenti
Al termine del ciclo (presubibilmente nel mese di aprile) le scuole disporranno della restituzione dei risultati per le operazioni di autovalutazione. Mentre nel prossimo settembre le scuole riceveranno i risultati del test dello somministrato lo scorso aprile.
In questi quattro anni…….. • Si è costruito un gruppo di lavoro nazionale attrezzato a compiere indagini sugli apprendimenti in sintonia con esperienze analoghe di altre nazioni • Si sono diffuse, conosciute, praticate le procedure per la somministrazione di prove comparabili • E’ iniziata una discussione tra tutti gli operatori della scuola sul significato dare ai risultati ottenuti dalle singoli classi
Le indicazioni di sintesi emerse dai questionari sugli apprendimento non appaiono molto significative……per chi vive nella scuola • differenza fra femmine e maschi (più alti i risultati delle femmine • nelle scienze i migliori risultati si riscontrano sul metodo sperimentale rispetto alle domande disciplinari; • In matematica sono più scarse le conoscenze in geometria • Le prestazioni in italiano sono comunque risultate più basse nelle conoscenze morfo-sintattiche rispetto alla comprensione degli aspetti pragmatici e semantici di un testo.
le indicazioni di sintesi emerse dai questionari di sistema dovrebbero interessare chi si occupa di formazione…… “Relativamente alle proposte di formazione rivolte al personale, si rileva che: • •negli ultimi tre anni si sono attivati corsi con un indirizzo prevalentemente informatico e multimediale (84,7%); • •gran parte delle scuola dell’infanzia (73,4%) ha rivolto la sua attenzione alla legislazione scolastica e alle normative sulla sicurezza prima di ogni altro aspetto; • •più della metà degli Istituti ha realizzato formazione sulla struttura didattica organizzativa (55,4%) e sull’informatizzazione dei servizi amministrativi (51,5%); • •alte percentuali sono state indicate per la valutazione dell'apprendimento e della qualità dell'istruzione (46,2%), per l’integrazione scolastica di alunni con diversa abilità (45%), e per il POF, alla Carta dei Servizi (41%)”
I limiti più evidenti si manifestano nelle attività di autovalutazione che la restituzione dei risultati dei questionari di apprendimento avrebbe dovuto promuovere nelle scuole avrebbe dovuto promuovere nelle scuole Un sistema progettato come strumento di valutazione esterna non viene vissuto dagli insegnanti come una opportunità di autovalutazione utile a fornire indicazioni correttive La proposta nasce dall’ipotesi che cambiando i processi di valutazione dei questionari sia effettivamente possibile coinvolgere gli insegnanti in operazioni di auutovalutazione.
trasmissione elaborazioni Scuole campione trasmissione dei risultati Una alternativa
I vantaggi della proposta • Assegna alle scuole la responsabilità di gestire la valutazione dei test utilizzando lo stesso software messo loro a disposizione • Consente una restituzione nominativa dei risultati agli studenti • Affianca i risultati dei test alle altre prove di valutazione • Promuove nelle scuole operazioni di autovalutazione • Consente all’amministrazione di porre l’attenzione sulle sole scuole campione assicurando una somministrazione controllata • Consente di destinare parte delle risorse risparmiate (1 Euro a studente?) alla scuole
Le prospettive della proposta alternativa Sviluppare nelle scuole le competenze sui processi di valutazione interna ed esterna Sviluppare un sistema ispettivo in grado di sostenere e promuovere sistematicamente operazioni autovalutazione nelle scuole
(Dal rapporto finale dell’ing. G.Elias presidente del GdL SNV) Nonostante queste garanzie istituzionali e scientifiche, emerge con forza la tentazione di un confronto tra classi e scuole, sfruttato spesso in forma semplicistica e maldestra anche dai mezzi di comunicazione sociale, con possibili risultati sulle iscrizioni alle singole scuole e sul comportamento di queste. Questo va evitato e perché ciò avvenga appare evidente la portata del cambiamento di mentalità che deve avvenire. Una corretta visione delle prove d’apprendimento deve essere rispettosa e sensibile nei confronti di un’indagine ermeneutica della persona, ovvero della singolarità delle persona stessa, e propensa a considerare, più che i prodotti/apprendimenti, i processi individuali, gli atti cognitivi, l’apertura e la duttilità nei confronti di una pluralità di culture e di stili d’apprendimento. In una relazione regionale si legge: “i risultati delle prove di apprendimento non sono una valutazione della persona, come non sono la valutazione professionale dei docenti”, ma, aggiungiamo noi, devono essere lo stimolo per il miglioramento continuo di un servizio pubblico alla persona quale è l’istruzione.