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BELGIO. Dati essenziali. Da che cosa deriva il nome del Belgio?. Dal nome di una tribù celtica, i Belgi. Il nome Belgio potrebbe derivare dal celtico “belo”, che significa “luminoso”. Potrebbe derivare anche dal lituano baltas, ossia “bianco”o “risplendente. Posizione geografica.
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Da che cosa deriva il nome del Belgio? Dal nome di una tribù celtica, i Belgi. Il nome Belgio potrebbe derivare dal celtico “belo”, che significa “luminoso”. Potrebbe derivare anche dal lituano baltas, ossia “bianco”o “risplendente.
Posizione geografica Il Belgio è uno stato membro dell’Unione Europea situato nell’Europa occidentale. Confina a nord con i Paesi Bassi, a est con la Germania e con il Lussemburgo, a sud e sud- ovest con la Francia e a nord-ovest si affaccia sul Mar del Nord.
Gli ambienti Il Belgio è prevalentemente pianeggiante e la fascia costiera è bassa e sabbiosa caratterizza localmente da dune di sabbia e polder. Il fiume più importante è la Mosa. Il clima è atlantico caratterizzato sulla costa da una forte umidità e da scarse reazioni di temperatura.
Flora e fauna Giacinto Le aree forestali delle regioni pianeggianti e collinari sono composte prevalentemente da latifogli quali: querce, olmi e alle quote più elevate: faggi. Verga d'oro Pervinca Digitale
La popolazione, la fede e gli stranieri Il Belgio è molto abitato e la popolazione si concentra a Bruxelles, Anversa e Brugge. La maggior parte della popolazione è cattolica. Ci sono molti extracomunitari per il benessere.
L’idrografia Le continue precipitazioni e la diffusa impermeabilità dei fanno sì che i fiumi belgi siano, in genere, molto ricchi di acque, ma quasi nessuno di essi svolge interamente il suo corso nel territorio del Paese. Il medio e basso Belgio manda le sue acque alla Schelda, un tipico fiume di pianura, dalla scarsa pendenza e dal regime assai regolare. Benché abbia le sue origini in Francia e la foce nei Paesi Bassi, la Schelda è veramente il fiume belga per eccellenza, in quanto drena coi suoi affluenti quasi metà del territorio. A sud, la Mosa incide dapprima l'altopiano delle Ardenne, dando origine a valli incassate, ed entra quindi nel grande solco longitudinale percorso nel primo tratto dalla Sambre, l'unico importante tra i suoi affluenti di sinistra; da destra, invece, riceve diversi affluenti che scendono, con percorsi piuttosto brevi, dalle Ardenne. I fiumi belgi sono quasi tutti navigabili e costituiscono di conseguenza importanti vie comunicazione; essi sono collegati tra loro da un articolato sistema di canali che si estende per una lunghezza complessiva di circa 1.600 km navigabili.
Sviluppo demografico e lingue • Si sa per certo, grazie alle testimonianze di Giulio Cesare, che delle popolazioni celtiche si erano già in età storica sovrapposte in ondate successive agli indigeni. Successivamente le immigrazioni dovute alla conquista romana latinizzarono completamente la regione; in seguito, quando popolazioni germaniche vennero a insediarsi nelle pianure settentrionali, l'elemento celto-romano si rifugiò sugli altipiani meridionali, dove poté conservare a lungo la sua parlata. Da quest'antica distribuzione sul territorio belga di due popolazioni di diversa stirpe deriva la duplicità linguistica che ancora oggi caratterizza gli abitanti del Belgio: nelle Fiandre, regione settentrionale del Paese, si parla il fiammingo, una variante dell'olandese, mentre in Vallonia, nel Belgio meridionale, viene parlato il francese In Vallonia è presente, inoltre, una minoranza di lingua. • tedesca che conta 70.000 rappresentanti, concentrati in nove comuni attorno ai centri di Eupen e Sainth-Vith, nella parte orientale della provincia di Liegi. La regione di Bruxelles è invece ufficialmente bilingue, anche se la componente francofona è di gran lunga la principale. • Nel 1830, quando il Belgio si costituiva in Stato indipendente, la popolazione assommava a 3.785.000 abitanti; nel 1914, alla vigilia della guerra, si contavano 7,5 milioni di abitanti: la consistenza demografica del Paese era raddoppiata in meno di un secolo. In seguito, sia per la conseguenze dell'evento bellico, sia soprattutto perché l'indice di natalità è andato progressivamente calando, l'incremento è stato assai meno rapido: nel 1947 erano raggiunti gli 8,5 milioni di abitanti e nel 1961 si sfioravano i 9.
Urbanizzazione e deurbanizzazione • La rete urbana del Belgio si presenta a maglie particolarmente fitte: otto città superano la soglia dei 100 000 residenti e sedici hanno una popolazione compresa tra i 50.000 e i 100.000 abitanti, mentre sono particolarmente numerosi i piccoli centri con popolazione inferiore ai 5000 abitanti. Dopo la capitale Bruxelles (1.031.000 abitanti), le principali città del Paese sono: Anversa (466.000 residenti), Gand (235.000) e Bruges (117.000) nella regione fiamminga; Charleroi (201.000) , Liegi (189.000) e Namur (107.000) in quella vallona. • Il grado di urbanizzazione - inteso come percentuale di popolazione residente in località urbane - si presenta in Belgio con una intensità che non ha pari in nessun altro Paese europeo, ed è tale da posizionare il Regno ai primi posti nella classifica mondiale: il suo peso percentuale è salito sino a raggiungere, alla metà degli anni novanta, il 97%, ai livelli di Singapore e Hong Kong. Fra le tendenze recenti in materia di urbanizzazione vi è innanzitutto un certo calo demografico nelle agglomerazioni urbane con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti, interessate da un processo di deurbanizzazione in atto già dalla fine degli anni settanta, a vantaggio di soluzioni residenziali di tipo periurbano, ai limiti dello spazio rurale. • Conseguentemente, a partire dagli anni ottanta cresce il peso relativo ai centri di taglia media, con popolazione compresa tra i 10.000 e i 50.000 abitanti, ma sono soprattutto i piccoli centri, in particolar modo quelli della regione fiamminga, a mostrare una notevole vivacità demografica. Inoltre si è osservata a partire dagli anni novanta una ripresa demografica - anche se modesta in valore assoluto - dell'insediamento di tipo rurale, grazie anche all'efficiente rete di trasporti che ha consentito a molti lavoratori dell'industria e del terziario occupati nelle città di conservare o adottare residenze rurali. Nello specifico, si rileva una predominanza di abitati rurali in alcuni distretti delle Fiandre occidentali, del Limburgo, del Brabante, del Hainaut e di Liegi.
Architettura • Nell'architettura è molto noto il nome di Victor Horta, uno degli ideatori dell'architettura Art Nouvea, uno stile che ebbe una grande influenza sugli stili architettonici del XX secolo. • Il Belgio possiede una grande varietà di musei e mostre. Tra i principali musei troviamo il "Museo Reale di Belle Arti" di Anversa, che ha un'ammirevole collezione di lavori di Peter Paul Rubens; e il "Museo Reale di Belle Arti del Belgio" di Bruxelles, che ha un cinema, una sala concerti, e opere di diversi periodi.