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I miracoli eucaristici

I miracoli eucaristici. «il pane che io darò  è la mia carne  per la vita del mondo» (Gv 6,51). S. Tommaso d’Aquino “Doctor communis”. La presenza reale. Nell’ultima cena Gesù prende il pane lo spezza e lo dà ai suoi discepoli dicendo: «Prendete e mangiate: Questo è il mio corpo»

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I miracoli eucaristici

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Presentation Transcript


  1. I miracoli eucaristici «il pane che io darò  è la mia carne  per la vita del mondo» (Gv 6,51)

  2. S. Tommaso d’Aquino “Doctor communis”

  3. La presenza reale • Nell’ultima cena Gesù prende il pane lo spezza e lo dà ai suoi discepoli dicendo: «Prendete e mangiate: Questo è il mio corpo» • Poi prende il calice del vino e lo dà ai suoi discepoli dicendo: «Prendete e bevetene tutti: Questo è il mio sangue» (cf. Mt 14, 22-24).

  4. Queste parole hanno un senso reale o simbolico? • Gesù si riferisce alla promessa dell’Eucaristia (Gv cap. 6) dove parla in termini estremamente realistici • Gli Apostoli semplici e rudi pescatori prendevano alla lettera le parole di Gesù e Gesù non ha mai fatto capire che le sue parole riguardo all’Eucaristia hanno una valenza simbolica

  5. Perché allora continuiamo a vedere pane e vino? Percepiamo ancora le caratteristiche sensibili del pane e del vino - cioè il colore e il sapore - ma la realtà che sta sotto è radicalmente cambiata

  6. Ma il pane e il vino potrebbero essere presenti ancora insieme con il corpo e sangue di Gesù? • Gesù non ha detto: «Assieme a questo pane c’è il mio corpo» • ma «Questo» - cioè questa realtà che tengo nelle mie mani - «è il mio corpo». • Quindi il pane non c’è più.

  7. Dov’è finito il pane? È diventato il corpo di Gesù. Così anche il vino è diventato sangue di Gesù C’è stato un mutamento? C’è stato un mutamento che prende il nome di transustanziazione

  8. Cos’è la transustanziazione? Significa “passaggio” (trans) di “sostanza” (substantia) Il pallone della figura cambia colore ma rimane immutata la realtà del pallone. Nell’Eucaristia avviene il contrario: il colore e tutte le apparenze rimangono immutate ma cambia la sostanza

  9. Che cos’è la sostanza? • La sostanza è la realtà che esiste in se stessa e non ha bisogno di “appoggiarsi” a qualcosa d’altro per esistere (es. un uomo, un albero, un pezzo di pane, un gatto...) • La sostanza è però rivestita di certi caratteri che i nostri sensi possono cogliere: ha una certa grandezza, estensione, colore, peso … Nel caso del pane ha anche un certo sapore, ecc.

  10. Questi caratteri sensibili sono delle realtà che non esistono in sé, ma si appoggiano alla sostanza, ineriscono alla sostanza. In filosofia questi caratteri vengono detti “accidenti” perché capitano alla sostanza.

  11. Esempio: quando un bambino cresce e diventa adulto, cambia di dimensione, di peso e di aspetto … ma rimane sempre lui. La sua identità resta immutata cioè la sua sostanza è sempre la stessa.

  12. Un altro esempio. Se prendo un pezzo di ferro, vedo che è di colore grigio e freddo. Ma se lo metto nel fuoco il suo colore diventa rosso e la temperatura aumenta. La sostanza del ferro resta ma gli accidenti (= caratteristiche) cambiano.

  13. … e nell’Eucaristia? • nell’Eucaristia avviene il contrario: la sostanza del pane e del vino cambia mentre rimangono immutati gli accidenti o specie • le specie (caratteristiche) restano intatte: il peso, l’estensione, il colore, l’odore, il sapore, le capacità nutritive, del pane e del vino …

  14. Nell’Eucaristia Cristo è presente in modo sostanziale in tutta la sua realtà: corpo sangue anima divinità

  15. Quando avviene questo cambiamento di sostanza? Avviene quando il sacerdote pronuncia le parole della consacrazione: «Questo è il mio corpo» - «Questo è il mio sangue» Com’è possibile? È possibile per l’onnipotenza divina … Se Dio ha creato dal nulla tutte le cose, non potrà forse mutare una cosa in un’altra?

  16. Ma le specie o caratteristiche del pane e del vino come fanno ad esistere ancora se non possono più inerire alla loro sostanza? Vengono mantenute nell’esistenza dall’onnipotenza divina

  17. La fede nell’Eucaristia La transustanziazione non può, quindi, essere in alcun modo sperimentata dai sensi, ma solo la fede ci assicura questo mirabile mutamento

  18. “In cruce latébat sola Déitas, at hic látet simul et humánitas: Ambo támen crédens átque cónfitens…” (Adoro te devote) “Sulla croce era nascosta la Divinità del Cristo, ma qui (nell’Eucaristia) non si vede neppure l’umanità. Tuttavia, queste due realtà credo e professo …”

  19. “… prestet fides supplementum sensuum defectui” “… la fede venga in soccorso ai sensi che non sono capaci di cogliere il Mistero” (Tantum ergo)

  20. Gesù lascia il cielo per venire a trovarsi sotto le specie del pane e del vino? • No. Non lascia il cielo eppure viene a trovarsi nelle specie eucaristiche … • Attraverso la transustanziazione infatti il pane e il vino diventano Gesù in persona, vivo e vero, quel Gesù che ora siede alla destra del Padre

  21. Quindi nel tabernacolo è presente lo stesso Gesù che è in cielo? Si. Gesù è presente nel Santissimo Sacramento come è presente in cielo. Con la differenza che nel tabernacolo è presente sotto le specie del pane e quindi è … invisibile agli occhi !

  22. Fino a quando Gesù rimane presente sotto le specie eucaristiche? • Fino a quando perdurano le specie del pane e del vino. Se queste si alterano (es. si decompongono) cessa anche la presenza reale. • Anche in noi la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia rimane fino a quando il nostro organismo ha assimilato le specie eucaristiche (circa un quarto d’ora)

  23. Gesù è presente anche nel frammento? Si, perché anche il frammento conserva intatte le specie o caratteristiche del pane. Quando si spezza l’ostia si spezza anche il corpo di Gesù? No, perché si spezzano solo le specie del pane. Gesù è presente tutto intero in tutte le singole parti dell’Ostia consacrata. Perciò anche nella parte separata Gesù è presente interamente …

  24. La Comunione sulla mano … … per questo chi decide di prendere la Comunione sulla mano deve accertarsi che sul palmo non rimanga alcun frammento del Pane consacrato, altrimenti deve essere portato subito alla bocca

  25. Per le parole della consacrazione sotto le specie del pane è presente solo il corpo, e sotto le specie del vino solo il sangue? È così? Nella specie del pane è presente direttamente il corpo di Cristo ma per concomitanza anche il sangue, l’anima e la divinità. Così nella specie del vino è presente direttamente il sangue ma poi per concomitanza tutta la realtà di Cristo. Infatti nel Cristo risorto il corpo ed il sangue non si possono più separare …

  26. I miracoli eucaristici • Sono interventi prodigiosi di Dio che hanno lo scopo di confermare la fede nella presenza reale del corpo e sangue del Signore

  27. Miracoli eucaristici in Italia

  28. Il fine dei miracoli eucaristici è quello di dimostrare che non dobbiamo guardare all’apparenza esterna (pane e vino) ma alla sostanza, cioè alla realtà vera della cosa, che è carne e sangue

  29. Nei miracoli eucaristici anche le specie possono subire qualche mutamento Ad esempio, nel miracolo di Lanciano le specie del pane e del vino sono convertite nelle specie della carne e del sangue

  30. Miracolo eucaristico di Lanciano secolo VIII

  31. Lanciano – prov. Chieti (Abruzzo)

  32. Miracolo eucaristico di Lanciano • Verso il 750, un monaco basiliano dubitò che nell’Ostia consacrata ci fosse veramente il Corpo del Signore e nel calice il Sangue. Celebrò Messa e, dette le parole della consacrazione, vide divenire Carne l’ostia e Sangue il vino … • Il prodigio fu mostrato a tutti gli astanti e poi a tutto il popolo …

  33. La carne è ancora intera e il sangue diviso in cinque grumi diseguali • Le analisi di laboratorio, eseguite più volte e da diversi esperti, confermano che sono carne e sangue umani conservatesi incorrotti

  34. Nel novembre 1970 l’arcivescovo di Lanciano, mons. Perantoni e il Provinciale dei Francescani da cui dipende la Chiesa del miracolo, fecero sottoporre le «reliquie» ad un esame scientifico. • Il compito fu affidato al dott. Edoardo Linoli, dirigente dell’Ospedale d’Arezzo e professore di anatomia e istologia, di chimica e di microscopica clinica, coadiuvato dal prof. Ruggero Bertelli dell’Università di Siena.

  35. Il dott. Linoli effettuò dei prelievi sulle Sacre Reliquie, il 18 novembre 1970, poi eseguì le analisi in laboratorio. • Il 4 marzo 1971, il Professore presentò un resoconto dettagliato dei vari studi fatti. Ecco le conclusioni.

  36. La "carne miracolosa" è veramente carne costituita dal tessuto muscolare striato del miocardio. • 2. Il "sangue miracoloso" è vero sangue: l'analisi cromatografica lo dimostra con certezza assoluta e indiscutibile. • 3. Lo studio immunologico manifesta che la carne e il sangue sono certamente di natura umana e la prova immunoematologica permette di affermare con tutta oggettività e certezza che ambedue appartengono allo stesso gruppo sanguigno AB (come l’Uomo della Sindone). Questa identità del gruppo sanguigno può indicare l'appartenenza della carne e del sangue alla medesima persona, con la possibilità tuttavia dell'appartenenza a due individui differenti del medesimo gruppo sanguigno.

  37. 4. Le proteine contenute nel sangue sono normalmente ripartite, nella percentuale identica a quella dello schema siero-proteico del sangue fresco normale. 5. Nessuna sezione istologica ha rivelato traccia di infiltrazioni di sali o di sostanze conservatrici utilizzate nell'antichità allo scopo di mummificazione. Certo, la conservazione di proteine e dei minerali osservati nella carne e nel sangue di Lanciano non è né impossibile né eccezionale: le analisi ripetute hanno permesso di trovare proteine nelle mummie egiziane di 4 e di 5.000 anni. Ma è opportuno sottolineare che il caso di un corpo mummificato secondo i procedimenti conosciuti, è molto differente da quello di un frammento di miocardio, lasciato allo stato naturale per secoli, esposto agli agenti fisici atmosferici e biochimici. 

  38. L’interno del Santuario di Lanciano

  39. Il prof. Linoli scarta anche l'ipotesi di un falso compiuto nei secoli passati: "Infatti, dice, supponendo che si sia prelevato il cuore di un cadavere, io affermo che solamente una mano esperta in dissezione anatomica avrebbe potuto ottenere un "taglio" uniforme di un viscere incavato (come si può ancora intravedere sulla "carne") e tangenziale alla superficie di questo viscere, come fa pensare il corso prevalentemente longitudinale dei fasci delle fibre muscolari, visibile, in parecchi punti nelle preparazioni istologiche. Inoltre, se il sangue fosse stato prelevato da un cadavere, si sarebbe rapidamentealterato, per deliquescenza o putrefazione. 

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