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Fonti e indicatori sull’uso del tempo

Corso di Laurea magistrale in Sociologia. Fonti e indicatori sull’uso del tempo. Clara Melzi 12 novembre 2009. Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Università degli Studi di Milano-Bicocca. Le fonti nazionali e internazionali sull’uso del tempo.

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Fonti e indicatori sull’uso del tempo

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Presentation Transcript


  1. Corso di Laurea magistrale in Sociologia Fonti e indicatori sull’uso del tempo Clara Melzi 12 novembre 2009 Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Università degli Studi di Milano-Bicocca

  2. Le fonti nazionali e internazionali sull’uso del tempo A partire dagli anni Ottanta sono cinque le iniziative di più rilevante interesse in tema di standardizzazione e comparabilità internazionale dei dati rilevati tramite bilancio-temporale: • Archivio multinazionale di dati sull’uso del tempo - Inghilterra • Time Use Research Center - Canada • Working Group of Time Use Surveys – contesto europeo • Multinational Time Use Study (MTUS) – Inghilterra, Australia, Canada • Research Network on Time Use – Germania • Eurobarometro 60.3 • Candidate Countries Eurobarometer 2003.5

  3. Le fonti nazionali e internazionali sull’uso del tempo Italia • Indagine multiscopo ISTAT “Uso del tempo” • Indagine multiscopo ISTAT “Aspetti della vita quotidiana” • Indagine multiscopo ISTAT “I cittadini e il tempo libero” • Indagini IARD per la condizione giovanile (tempo libero)

  4. Le fonti nazionali e internazionali sull’uso del tempo • Archivio multinazionale di dati sull’uso del tempo – Inghilterra Istituito nel 1980 presso la Facoltà di Scienze sociali e umane dell’Università di Bath in Inghilterra diretto da Jonathan Gershuny Obiettivo: archivio e assemblaggio a fini comparativi dei dati provenienti da un numero crescente di studi sull’uso del tempo • Time Use Research Center – Canada Evoluzione del Centro di documentazione internazionale sulla ricerca condotta con bilanci-tempo fondato presso la Libera Università di Bruxelles nella metà degli anni Settanta, diretto da Andrew Harvey Aggiornamento bibliografico in materia di raccolta e applicazione di dati sull’uso del tempo e consistente inventario e documentazione di studi condotti con bilanci-tempo

  5. Le fonti nazionali e internazionali sull’uso del tempo • Working Group of Time Use Surveys – contesto europeo Nato nel 1995, si tratta di un gruppo di esperti impegnato nel Progetto di armonizzazione delle ricerche europee sull’uso del tempo Formato da rappresentati di quasi tutti i membri dell’Unione Europea, da osservatori canadesi, turchi e dell’Est Europa Nel 1996 studio pilota comparato sui bilanci-tempo realizzato in 12 paesi europei e curato dall’EUROSTAT Obiettivo: acquisire conoscenze necessarie per consentire una riformulazione delle indagini nazionali idonea a dare loro maggiore comparabilità

  6. Le fonti nazionali e internazionali sull’uso del tempo • MTUS: Multinational Time Use Study Composto dall’Università di Melbourne in Australia, Essex in Inghilterra e Calgary e St Mary’s in Canada Gruppo di lavoro finalizzato a consolidare ed estendere la collaborazione nella ricerca internazionale sull’uso del tempo http://www.timeuse.org/mtus/

  7. Le fonti nazionali e internazionali sull’uso del tempo • Archivio MTUS • 50.307 casi • Hanno partecipato 23 paesi in tutto il mondo (anche l’Italia) • Periodo rilevazione 1960-2004 • Giorni di rilevazione: tutti i giorni della settimana; media dell’intera settimana; media dei giorni lavorativi

  8. Le fonti nazionali e internazionali sull’uso del tempo In Italia: • Scelta relativamente recente in Italia (la prima è l’indagine sulle forze lavoro Istat del 1952). Diffidenza verso la statistica campionaria e la rilevazione di variabili soggettive o relative a opinioni o descrizioni di comportamenti • Nel 1982 prima Indagine sulle strutture ed i comportamenti famigliari, nel 1986 prima Indagine sulle condizioni di salute della popolazione e nel 1986-1991 primo ciclo delle Indagini multiscopo sulle famiglie • Nel 1988-1989 prima Indagine sull’uso del tempo degli italiani poi ripetuta dall’Istat nel 2002-2003, nell’ambito delle ricerche del MTUS

  9. Le fonti nazionali e internazionali sull’uso del tempo Indagine sull’uso del tempo degli italiani del 1988-1989 Campione nazionale di 13.729 famiglie e 38.110 persone di età superiore ai due anni Indagine sull’uso del tempo degli italiani del 2002-03 • Cadenza quinquennale • Dal 1° aprile 2002 al 31 marzo 2003 • Campione di 21.075 famiglie e 55.773 individui

  10. Le fonti nazionali e internazionali sull’uso del tempo Indagine sull’uso del tempo degli italiani del 2002-03 • Le informazioni sulle caratteristiche delle famiglie e degli individui sono rilevate tramite un questionario • Le informazioni sull’uso del tempo quotidiano sono raccolte tramite un diario giornaliero compilato in un giorno prefissato da tutti i componenti di tre anni e più delle famiglie • Il campione è stato suddiviso in modo tale da poter fornire stime distinte per tre diversi tipi di giorno (feriale, sabato e domenica) e per il giorno medio settimanale • 51.206 diari giornalieri (18.085 in un giorno feriale, 16.828 il sabato, 16.293 la domenica)

  11. Le fonti nazionali e internazionali sull’uso del tempo • Diario settimanale per i componenti di 15 anni e più nel quale riportare esclusivamente gli intervalli di ore di lavoro retribuito svolto in ciascun giorno della settimana designata, ad iniziare dal giorno prefissato per la compilazione del diario giornaliero • Compilazione del diario: con parole proprie; attività ogni 10 minuti • Le attività sono classificate e definite secondo le indicazioni fornite da un organismo internazionale denominato Mtus (Multinational Time Use Study) • La classificazione si articola in 41 codici di attività, alcune delle quali dedicate specificatamente agli spostamenti verso/da il luogo di lavoro/studio, agli spostamenti per svolgere attività domestiche (e di cura della famiglia in generale) e a quelli per il tempo libero • Informazioni per principali variabili socio-demografiche, ripartizione territoriale (NO, NE, C, S, I) e tipo di comune (comune centro di area metropolitana, periferia area metropolitana, fino a 2.000, da 2001 a 10.000, da 10.001 a 50.000, oltre 50.000)

  12. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche • Il metodo della survey • Strumenti per la conoscenza delle proprietà temporali • Tecniche interrogative contestualizzanti: i bilanci spazio-temporali • Aree tematiche e indicatori temporali • Alcuni esempi di rappresentazione grafica dei dati sull’uso del tempo

  13. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Il metodo della survey La ricerca primaria rileva direttamente i dati e le informazioni necessari per analizzare l’uso del tempo quotidiano e il sistema di mobilità territoriale, sia dal punto di vista della domanda (gli attori sociali con i loro stili di mobilità) sia da quello dell’offerta (le infrastrutture e la loro distribuzione sul territorio) Sono molto differenti i metodi utilizzati nel processo di costruzione della conoscenza empirica. Dedicheremo attenzione solo al metodo dell’inchiesta sociale (noto nel contesto anglosassone con il termine survey) Vantaggi: - rileva informazioni su quote significative di popolazione - descrive comportamenti e opinioni di unità di analisi individuali - utilizza tecniche interrogative standardizzate e comparabili

  14. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Ascrivibile alla categoria più generale della survey research, la tecnica della time budget analysis utilizza “la dimensione temporale quale misura e mezzo per registrare i comportamenti e per dare ad essi una dimensione oggettiva che permetta un confronto rigorosamente quantificabile tra scelte e stili di vita diversi” Le tecnica condivide le premesse di fondo della survey research, ovvero “interroga gli stessi individui oggetto della ricerca appartenenti a un campione rappresentativo mediante una procedura standardizzata di interrogazione allo scopo di studiare le relazioni esistenti tra le variabili” (Corbetta 1999) Con i bilanci-tempo si vuole descrivere tipologia, collocazione e durata temporale quotidiana delle attività di una popolazione al fine di evidenziarne il grado di diffusione e di concentrazione nella giornata

  15. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Ciò che caratterizza i bilanci temporali rispetto alle altre tecniche interrogative della ricerca condotta tramite inchiesta è rappresentato dalla rilevazione continua, estesa all’intero intervallo temporale della giornata, e analitica, attenta alla durata e alla collocazione temporale, del modo di utilizzare il tempo da parte degli attori L’accezione temporale che sottende questa tecnica è quella oraria, il significato storicamente e socialmente determinato del tempo, che avendo a che fare con l’ordine in cui gli avvenimenti si succedono appare più adeguato a descrivere i ritmi temporali delle attività quotidiane Sono almeno tre le dimensioni contestuali di importanza rilevante nello studio dei comportamenti temporali della mobilità: quella spaziale (struttura e funzione) innanzitutto, ma anche la dimensione oraria (sequenze e durate micro e macro sociali) e relazionale (sistema di mobilità)

  16. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Strumenti per la conoscenza delle proprietà temporali

  17. Tecniche interrogative contestualizzanti: i bilanci spazio-temporali Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche

  18. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche

  19. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche

  20. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Metodo: gli strumenti di rilevazione specifici

  21. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Classificazioni

  22. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche 1- Periodo temporale dei diari 4- Pre-codifica o libera descrizione 2- Intervallo temporale minimo 6- Tipo di luogo 3- Intervista o autocompilazione 5- Attività secondarie

  23. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Diverse questioni hanno interessato il dibattito metodologico internazionale, in particolare: • la popolazione di riferimento (individuo o famiglia) • il periodo temporale dei diari (singola giornata o settimana) • l’intervallo temporale minimo di rilevazione (aperto, 10 minuti, a intervalli variabili) • la rilevazione delle informazioni tramite intervista o autocompilazione • la precodifica delle categorie di attività, mezzi e luoghi o la loro libera descrizione • la classificazione delle attività secondarie

  24. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Il periodo temporale dei diari • La questione è di importanza non irrilevante perché le attività assumono in genere un diverso significato a seconda che si svolgano nella stagione estiva piuttosto che in quella invernale, nel primo periodo o nel secondo dell’anno • La procedura di campionamento normalmente adottata consiste nello sdoppiamento del campione in due quote. La prima viene coinvolta con riferimento ai primi sei mesi dell’anno, mentre la seconda compila il diario con attenzione al secondo periodo • La compilazione dei diari viene in genere effettuata con riferimento ad una giornata campione della settimana. • Prima soluzione: suddivisione del campione in tre strati, il primo con riferimento al lunedì, il secondo ad una giornata compresa tra martedì e venerdì e un terzo relativamente al sabato e alla domenica. La compilazione del diario viene comunque effettuata da ogni rispondente in relazione a una sola giornata della settimana • Seconda soluzione: compilazione dei diari relativamente ad alcuni giorni della settimana campione o all’intera settimana

  25. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Il periodo temporale dei diari • Prima soluzione • Seconda soluzione • vantaggi/svantaggi • Contenimento delle mancate risposte-maggior completezza delle compilazioni-possibilità di comparazione internazionale/possibilità di osservare la collocazione di una attività con riferimento all’insieme degli eventi settimanali di ogni individuo (rischio di sovrastimare le differenze interpersonali dei comportamenti) • Analisi longitudinale della successione degli eventi quotidiani con attenzione a specifici soggetti

  26. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Intervallo temporale minimo • Prima soluzione: intervallo di rilevazione minimo standard (5, 15 o 30 minuti) • Seconda soluzione: i rispondenti sono liberi di specificare l’orario di inizio e fine di ogni attività • La pratica migliore è quella di utilizzare intervalli aperti o di 5-10 minuti. • L’arco orario della rilevazione è compreso tra le 4:00 del mattino e lo stesso orario del giorno successivo (così da rendere possibile la rilevazione delle attività notturne)

  27. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Intervista o autocompilazione? La compilazione dei diari viene normalmente effettuata ricorrendo a due procedure di rilevazione, l’autocompilazione e l’intervista. La prima è la più diffusa. Può essere realizzata il giorno successivo a quello della rilevazione oppure durante il giorno stesso. La prima procedura viene utilizzata esclusivamente nelle inchieste riferite ad un solo giorno della settimana per rispondente, normalmente quello precedente per facilitare il ricordo e la compilazione. La seconda, invece, può essere applicata a più giorni, di solito della settimana in corso e di quella successiva la consegna del diario. La prima tecnica è più standardizzata, consente di tenere separati svolgimento delle azioni e loro rilevazione, ma è condizionata dall’effetto memoria.

  28. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Intervista o autocompilazione? 1- I diari compilati il giorno stesso non hanno problemi legati alla memoria ma condizionano il normale svolgimento delle attività quotidiane. Per risolvere questo problema spesso sono adottate tabelle con categorie di attività precostituite. 2- L’intervista è lo strumento migliore per conoscere l’uso del tempo delle persone meno istruite, per supportare il rispondente nella ricostruzione della successione temporale delle attività. Inoltre crea meno problemi di interpretazione in caso di codifica.

  29. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Categorie predefinite o libera descrizione degli eventi quotidiani? • Sono due scelte contrapposte • La prima procedura ha generalmente impiego nelle surveys nazionali. In questo caso i rispondenti si limitano ad opporre un contrassegno in corrispondenza del tipo di attività prioritaria, secondaria, luogo e soggetti presenti durante l’azione. • Lati negativi: scelta delle categorie per approssimazione; assenza della compilazione in caso di categorie non previste. Molte surveys utilizzano l’elenco dei codici delle attività utilizzato da Szalai in survey internazionali, con particolari adattamenti a seconda delle peculiarità del paese.

  30. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Categorie predefinite o libera descrizione degli eventi quotidiani? • La libera descrizione degli eventi quotidiani è la scelta migliore per la descrizione dell’uso quotidiano del tempo. La time budget analysis si differenzia dagli altri strumenti di survey perché ha maggior capacità di rilevare informazioni sull’allocazione temporale delle attività piuttosto che sulla loro semplice presenza e durata. • Importante è la natura delle attività esercitate, la loro collocazione spazio-temporale reciproca, il grado di sincronia rispetto ai ritmi quotidiani e settimanali dei soggetti con i quali esiste una interazione. • Per questa ragione nelle indagini condotte tramite bilanci temporali è consuetudine richiedere ai rispondenti di descrivere liberamente le attività svolte durante la giornata, lasciando poi al ricercatore il compito della loro classificazione. • Il problema che non è facile ricordare eventi anche recenti (dato che il tempo, come lo spazio, sono elementi costitutivi delle azioni).

  31. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Categorie predefinite o libera descrizione degli eventi quotidiani? • La narrazione sembra, quindi, essere meno esposta a rischi di errore. Quasi tutti sono in grado di ricostruire, con sufficiente precisione, la successione delle attività realizzate il giorno precedente. • I diari sembrano strumenti più adeguati rispetto ai questionari a rilevare più correttamente le successioni temporali delle attività. • Raccontare le attività di una giornata è una competenza ordinaria che accomuna tutte le persone; saperle ascoltare e collocare correttamente nel tempo e nello spazio è invece un compito che spetta il ricercatore.

  32. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Attività secondarie • La maggioranza dei diari permettono di registrare due attività svolte nello stesso intervallo temporale. Le attività secondarie solitamente sono codificate nello stesso modo delle attività principali, ma in alcuni casi, per la loro descrizione è a disposizione un numero limitato di codici. • In ogni caso è molto importante registrare le attività secondarie per lo studio della sovrapposizione delle attività quotidiane e della scarsità di tempo.

  33. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Aree tematiche e indicatori temporali • Allocazione oraria delle attività (analisi dei micro e macro aggregati di uso del tempo) • Indicatore: Durata oraria delle attività • Collocazione oraria delle attività (analisi delle sequenze spazio-temporali) • Indicatore: Sincronizzazione oraria delle attività • Indicatore: Compressione oraria delle attività (sovrapposizione e frammentazione oraria)

  34. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche • La letteratura sociologica dedica normalmente attenzione alla conoscenza degli aggregati e delle sequenze temporali quotidiane delle attività. • A- Gli aggregati identificano il tempo complessivo giornaliero dedicato alle attività a livello microsociale da un singolo attore e a livello macrosociale da categorie sociali più estese. Sebbene difficilmente quantificabile il tempo dedicato ogni giorno allo svolgimento delle singole attività non è casuale e dipende da differenti fattori sociali ed economici. • 1) Durata totale dell’attività x del caso y. Indica il tempo quotidiano complessivo impiegato da un soggetto (y) per svolgere l’attività (x). Essa viene espressa in minuti ed assume valori compresi tra 0 e 1.440 (ovvero tra 0 e 24 ore). • 2) Durata media generica (o specifica) delle attività, totale e per tipo di luogo. Indica la media aritmetica dell’insieme delle durate individuali dell’intera popolazione N di casi (durata generica) o dei soli casi anche hanno svolto l’attività (durata specifica). La scelta se ricorrere all’indicatore generico o specifico è dettata dalla consistenza della differenza N-n: se l’attività viene esercitata dalla quasi totalità dei soggetti la differenza tra i valori è contenuta e la scelta può essere orientata verso uno dei due indicatori; quanto più è grande la differenza tanto più è opportuno calcolare il valore specifico dell’indicatore.

  35. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche • 3-4) Percentuale del tempo dedicato all’attività x del caso y, totale e per tipo di luogo – Percentuale media del tempo dedicato all’attività x, totale e per tipo di luogo. • 5-6-7-8) Numero totale di eventi dell’attività x del caso y – Numero medio di eventi dell’attività x – Durata media di ogni evento dell’attività x del caso y – Durata media di ogni evento dell’attività x. Gli indicatori di durata sono utili per rilevare il peso temporale quotidiano di una attività, ma nulla dicono in merito alla frammentazione o segmentazione temporale stessa. Il termine segmentazione temporale è stato utilizzato da Hochschild (1997) per definire quella particolare organizzazione del tempo caratterizzata dalla riduzione dei tempi di esecuzione delle singole attività e dalla loro frequente ripetizione.

  36. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche • 9-10-11) Durata totale dell’attività z del caso y - Durata media generica (o specifica) dell’attività z, totale e per tipo di luogo - Frequenza percentuale dei soggetti che svolgono attività secondarie z. Oltre che frammentato il tempo quotidiano di quote crescenti di popolazione risulta essere sempre più denso, ovvero contraddistinto dalla presenza di attività sovrapposte svolte dai soggetti contemporaneamente.

  37. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche • B- Lo studio dei ritmi temporali permette di conoscere gli orari di svolgimento delle attività e la loro contestualizzazione rispetto alle altre attività giornaliere, permettendo la costruzione dei profili delle sequenze temporali delle azioni. Sono utili per conoscere il livello di de-sincronizzazione e de-contestualizzazione delle pratiche di organizzazione e gestione temporale delle attività quotidiane. • 12) Frequenza percentuale di soggetti che, in ogni unità di rilevazione, risultano impegnati nella specifica attività, sul totale dei soggetti. Ognuno dei 144 punti di cui è composto un profilo temporale quotidiano fornisce informazioni sulla frequenza dei soggetti che, all’interno della categoria di riferimento, dichiarano di svolgere in quel momento l’attività. • 13) Frequenze percentuali, per ogni punto orario, dei soggetti che svolgono ciascuna delle K categorie di attività che compongono il bilancio temporale quotidiano e, successivamente, di confrontare le quote dei soggetti impegnati in una categoria di attività con quelle delle restanti categorie.

  38. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche

  39. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche

  40. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Sonno

  41. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Pasti

  42. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Cura di sè

  43. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Lavoro retribuito

  44. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Lavoro non retribuito

  45. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Cure familiari

  46. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Tempo libero

  47. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Indicatori rapporto Istat “Uso del tempo”: • durata media generica riferita ad un’attività svolta, ad un luogo frequentato, al tempo trascorso da soli o in presenza di altre persone. Nel calcolo delle medie generiche, le durate sono riferite al totale della popolazione e la somma per tutte le attività svolte nel corso della giornata è esattamente uguale a 24 ore. Per esempio, la durata media generica di un’attività indica il tempo mediamente dedicato a tale attività da tutta la popolazione, compresi quanti non l’hanno svolta • durata media specifica riferita a un’attività svolta o a un luogo frequentato. Tale indicatore è calcolato solo sull’insieme della popolazione che effettivamente ha svolto un’attività o frequentato un luogo • percentuale della durata di ogni attività sulle 24 ore: riferita ad un’attività. Indica la quota di tempo dedicata ad una specifica attività, in percentuale sulla durata dell’intera giornata

  48. Indicatori del tempo e degli orari: considerazioni metodologiche e tecniche Indicatori rapporto Istat “Uso del tempo”: • frequenza di partecipazione per ogni attività. Indica la percentuale di persone che svolgono una certa attività, o che hanno trascorso parte della propria giornata in un determinato luogo. Tale indicatore è calcolato sia sull’intera giornata, sia all’interno delle diverse fasce orarie • la percentuale del tempo in cui l'attività è svolta come contemporanea è calcolata rapportando la quota di tempo dedicato ad una determinata attività, quando è svolta contemporaneamente ad altre, al totale del tempo dedicato all’attività stessa • Ogni tavola è presente in quattro versioni (giorno feriale, sabato, domenica e giorno medio settimanale) • http://www.istat.it/dati/catalogo/20070301_00/

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