1 / 22

Master of Arts in International Studies

Master of Arts in International Studies. Corso di. Teoria delle Decisioni. Il Dilemma del Prigioniero,. Il Conflitto Arabo - Israeliano, ed Il Dilemma dello Studente. Attori principali del dilemma: ISRAELE, appoggiato da GRAN BRETAGNA e FRANCIA; La LEGA ARABA.

sibyl
Download Presentation

Master of Arts in International Studies

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Master of Arts in International Studies Corso di Teoria delle Decisioni

  2. Il Dilemma del Prigioniero, Il Conflitto Arabo - Israeliano, ed Il Dilemma dello Studente

  3. Attori principali del dilemma: ISRAELE, appoggiato da GRAN BRETAGNA e FRANCIA; La LEGA ARABA Il caso è realmente avvenuto (1956) e, quando si arriverà a trattare il dilemma “spiralizzato” (e quindi ripetuto), lo stesso è tutt’ora in corso

  4. Negli anni 50’ l’Egitto vietò a israeliani e a navi battenti bandiera israeliana di attraversare il Canale di Suez, la penisola del Sinai fu gradualmente trasformata in un’enorme base militare egiziana. A seguito di un patto d’alleanza stretto tra Egitto, Siria e Giordania la minaccia all’esistenza dello Stato di Israele divenne consistente. Il presidente Nasser, contemporaneamente, dichiarò la nazionalizzazione del Canale di Suez, preoccupando Francia e Gran Bretagna che videro messi in pericolo i loro approvvigionamenti di petrolio. Anche se un vero e proprio precedente non si era mai verificato, la tensione era notevole e lo Stato di Israele, sia per i motivi storici che avevano condotto alla sua costituzione, sia per la notevole sproporzione numerica che lo vedeva in netta minoranza nei confronti dei suoi avversari, vedeva la minaccia nei propri riguardi estremamente elevata e realmente pericolosa per la sua stessa esistenza. L’appoggio di Francia e Gran Bretagna risultò decisivo ai fini della scelta della politica da perseguire.

  5. pertanto: • - lo Stato di Israele (sostenuto militarmente anche da truppe francesi e inglesi), costituisce l’attore “A” ; • - La Lega Araba costituita da Egitto, Siria e Giordania costituiscono l’attore “B”; • - la prima azione è stata effettuata da “B” (la nazionalizzazione del Canale di Suez); • “A” si trova di fronte a due opposte possibilità: condurre un azione militare “preventiva” prima di essere strangolato dallo accerchiamento delle forze arabe che si stavano organizzando ai suoi confini, o tentare di ricomporre il conflitto attraverso mediazioni di tipo politico. • - L’obiettivo prefissato israeliano era quindi il ritiro del blocco navale e la dimostrazione della propria forza militare e della propria determinazione a conservare l’indipendenza, nonostante la sproporzione numerica;

  6. - L’obiettivo della Lega Araba, era la distruzione dello Stato di Israele, per la cui attuazione era necessario il preventivo indebolimento delle potenzialità di reazione israeliane tramite logoramento sia con attacchi mirati da parte dei guerriglieri, sia a livello psicologico attraverso la grande concentrazione di truppe ai confini; - Per la Lega Araba, indurre Israele ad uno scontro militare, significava avere facile vittoria data l’esiguità delle sue forze. Cosicchè gli arabi iniziarono rapidamente le operazioni nei pressi dei confini israeliani; Israele era all’oscuro delle reali intenzioni dell’avversario, anche se le fonti dell’intelligence reputavano imminente l’attacco. Lo scontro militare diretto, condotto con metodologie tradizionali ed in un ambiente notevolmente ostile sarebbe risultato disastroso per gli israeliani in quanto gli avversari erano in netta superiorità numerica, il rinviare lo scontro tentando la via politica avrebbe significato dare il tempo agli arabi di consolidare la propria rete logistica e trovarsi nelle migliori condizioni per poter agevolmente invadere Israele.

  7. Per cui, considerando il gioco come competitivo e la comunicazione presente, schematizzando in una matrice il punto di vista israeliano si ha:

  8. Sebbene teoricamente la soluzione della mediazione dovrebbe essere per “A”, in termini politici, vantaggiosa quanto l’azione militare, essa è però subordinata all’utilità di “B”, maggiore nel campo dell’azione militare, il campo IV è quindi sconveniente per “B” che opterebbe per il campo III; l’azione militare, nella particolare fattispecie, risulta per “A” più vantaggiosa del ricorso alla mediazione, dato il clima ostile che circonda la vita dello Stato di Israele; una dimostrazione di forza militare veniva considerata il miglior deterrente per scongiurare ulteriori minacce. Le modalità dell’intervento,però, non potevano essere quelle dello scontro convenzionale, pena la disfatta. La tempestività dell’intervento israeliano divenne di fondamentale importanza,in considerazione delle problematiche organizzative degli avversari; una serie di azioni “lampo” contro punti vitali del nemico, avrebbe condotto facilmente alla vittoria Israele, cogliendo impreparata la Lega Araba.

  9. Ordinano i nuovi elementi in una matrice si delinea la seguente situazione: :

  10. Così la campagna militare che seguì, detta “Campagna del Sinai”, in soli otto giorni vide l’esercito israeliano conquistare la striscia di Gaza e l’intera penisola del Sinai, fermandosi a 16 chilometri ad est del Canale di Suez. Tuttavia l’azione diplomatica americana e la minaccia dell’intervento dell’Unione Sovietica fecero fallire l’impresa (inglesi e francesi accettarono il cessate il fuoco subito dopo aver lanciato i propri paracadutisti su Port Said) e le forze israeliane barattarono i territori conquistati con la libera navigazione nel golfo di Aqaba

  11. Altro esempio che la vicenda medio orientale fornisce, ai fini della presente ricerca, è costituito dalla situazione in atto nei territori dello Stato di Israele. Presentando tutti gli elementi caratterizzanti la così detta “spiralizzazione” del conflitto, essa potrebbe rappresentare l’esempio del dilemma del prigioniero che si ripete all’infinito.

  12. Il circolo vizioso che si è costituito, comporta attentati palestinesi da un lato e rappresaglie israeliane dall’altro, immemori dell’evento scatenante, con una sorta di automatismo, i due avversari si confrontano ormai da anni Le cause delle ostilità sono pressoché immutate sin dalla fondazione dello Stato di Israele: da un lato la necessità di spazi e sicurezza israeliana, di contro le rivendicazioni di sovranità palestinesi. I due contendenti, Israele (l’attore “A”) e le organizzazioni nazionaliste palestinesi (l’attore “B”), reputano verosimilmente in modo analogo l’utilità maggiore dello scontro violento piuttosto che la fiducia nella mediazione politica.

  13. Volendo impostare in una matrice le rispettive attribuzioni di utilità si ha che:

  14. Le campagne propagandistiche condotte da ambo le fazioni hanno mirato ad una vera e propria demonizzazione dell’avversario ed all’instaurazione di un clima di sospetto e paura generalizzati, sebbene per i contendenti la soluzione più vantaggiosa dovrebbe essere costituita dalla ricerca bilaterale di mediazione politica, l’assenza di comunicazione fra le parti e la “spiralizzazione” del conflitto, rendono più vantaggioso in termini “politici”, per le rispettive dirigenze, il ricorso alla violenza (in reazione o finanche in funzione preventiva) piuttosto che alla mediazione.

  15. Il secondo caso: Il Dilemma dello Studente

  16. Attori principali del dilemma: Il Professor Curlys; Gli Studenti Smith e White. Ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale e non voluto dagli autori, pertanto la storia è solo il frutto dell’immaginazione degli ideatori .

  17. Un Docente di Università, il Professor Curlys, al termine del Corso diede ai due studenti Smith e White un lavoro di ricerca individuale e di approfondimento su di un argomento, tale ricerca sarebbe valsa come parte del voto finale. I due studenti si misero d’accordo per reperire quanto più materiale possibile e sviluppare individualmente la ricerca/tesina. Di conseguenza comprarono dei testi riguardanti l’argomento ed iniziarono congiuntamente a fare delle ricerche su internet. Durante la “navigazione” gli studenti trovarono esattamente la ricerca/tesina voluta dal Professore con commenti di noti studiosi del campo che sottolineavano con toni estremamente positivi la buona qualità del lavoro.

  18. assunto che: - La ricerca/tesina non può essere copiata da tutti e due gli studenti in quanto il Professore se ne accorgerebbe; - La ricerca/tesina non può essere presentata da entrambi gli studenti anche se modificata, di conseguenza se uno dei due presenterà il lavoro trovato su internet l'altro dovrà rinunciare e dovrà svolgere ex-novo la ricerca; - La ricerca/tesina, visto il sito "sicuro" se presentata al Professore non sarà individuata come copiata da internet; - Uno studente non saprà, se non alla pubblicazione dei voti finali, se l'altro ha copiato o meno, ed ovviamente a quel punto non potrà fare nulla per cambiare la situazione.

  19. A questo punto appare chiaro il dilemma: Il dilemma si sviluppa fra i due studenti sul fatto che se uno copierà e l’altro no il “copiante” massimizzerà 30 ed il non copiante, facendo più fatica, fra 25 e 29 (ovviamente, essendo molto bravi gli studenti probabilmente prenderebbero 30 comunque, ma questo risultato non sarebbe esplicativo per l’esempio), se tutt’e due non copieranno otterranno entrambi fra 25 e 29 mentre se copieranno tutt’e due otterranno 0 in quanto saranno bocciati. Pur mettendosi d’accordo sull’eventuale fatto di non copiare, gli studenti non avranno mai (fino alla pubblicazione dei voti e quindi troppo tardi per tornare indietro) la sicurezza che l’altro studente non “tradirà” copiando il lavoro.

  20. Per cui :

  21. Pertanto gli studenti, seppur di malavoglia in quanto avrebbero dovuto spendere molta fatica, si misero d’accordo di non copiare (vedasi campo 4), anche se avranno la certezza che nessuno dei due abbia “tradito” solo quando vedranno i voti, e quindi fino ad allora resteranno con il dubbio…..

  22. ConclusioniLe applicazioni della teoria dei giochi ed in particolare del “dilemma del prigioniero” alle vicende umane nel corso della storia sono infinite, costituendo, infatti, una schematizzazione logica di processi razionali di interazione fra una molteplicità di attori dinanzi ad una serie di variabili; essa rappresenta comunque una valida astrazione ma, come tutti i “sistemi”, non può prendere in considerazione la totalità delle variabili, fornendo comunque una sorta di linea guida su cui impostare l’analisi dei dati a disposizione.

More Related