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Ambiente e Sviluppo Marina Baldi. Istituto di Biometeorologia Ibimet – CNR, Roma. Che cosa è l’ambiente?.
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Ambiente e SviluppoMarina Baldi Istituto di Biometeorologia Ibimet – CNR, Roma
Che cosa è l’ambiente? È un sistema complesso in cui i rapporti sono concatenati ed intrecciati in modo dinamico. Per comprenderne il funzionamento occorre considerare le connessioni, i rapporti, gli insiemi. Ogni insieme costituisce un sottosistema di un insieme più vasto. L'ambiente non è costituito da fenomeni naturali soltanto fisici o chimici o biologici: quando è implicato l'uomo è necessario analizzare e valutare anche, ad es., gli aspetti psicologici, filosofici e sociali, politici ...... Tutti gli organismi influenzano il proprio ambiente attraverso l’uso delle risorse in esso disponibili.
L’atteggiamento dell’uomo nei confronti dell’ambiente e’ cambiato molte volte nel corso della storia. Agli albori della storia, l’uomo percepiva l’ambiente come “ostile” e la sopravvivenza prevedeva una vita nomade, e il sostentamento veniva dalla caccia e dalla raccolta di piante commestibili. Poi iniziò l’agricoltura, e l’uomo inizio’ a capire che poteva “controllare” l’ambiente tramite l’addomesticamento di piante e animali. Si ebbe quindi una crescita sensibile della popolazione che divenne stanziale. Nei secoli18 e 19, la Rivoluzione Francese e la Rivoluzione Industriale e’ cambiato totalmente l’atteggiamento dell’uomo nei confronti dell’ambiente: e’ cresciuta la produzione di prodotti di consumo e, grazie ad un sistema più democratico, i beni hanno iniziato ad essere suddivisi fra un numero maggiore di persone. In questi ultimi due secoli l’ambiente e’ stato visto sempre più come una sorgente di risorse che favoriva una economia del consumismo.
Nel 1994 G.F. White ha mostrato come l’atteggiamento verso il Pianeta Terra e il suo ambiente sia cambiato diverse volte nel corso del 20° secolo. Egli distingue 4 diversi modi di vedere: Terra sotto Osservazione (negli anni ‘20) Il Pianeta viene esaminato con in mente lo sviluppo umano. Le risorse sono considerate illimitate e esaminate per l’uso potenziale che l’uomo puo’ farne. Terra Sviluppata L’osservazione della Terra suggerisce che una enorme quantità di risorse e’ disponibile ed aspetta di essere utilizzata per le necessità dell’uomo. Vengono sviluppati schemi, anche molto complessi, di gestione sia per la protezione che per lo sviluppo delle risorse ambientali disponibili. Terra a Rischio L’entusiasmo verso lo sviluppo viene frenato dalla previsione di una crisi ambientale. Gli individui si rendono conto che lo sviluppo ha degli effetti negativi sul sistema naturale e sociale. Alcuni studiosi azzardano l’ipotesi di effetti a lungo termine. Terra come Casa Spirituale Gli studiosi e i politici riconoscono la grandezza dei problemi globale associati allo sviluppo. All’uomo viene chiesto di considerare il Pianeta come una casa di dimensioni finite. Questa nuova visione riconosce la necessita di lavorare in armonia con i sistemi naturali e di adottare una visione sostenibile dello sviluppo.
Esaminiamo alcuni indicatori dello stato attuale del nostro pianeta, ovvero dell’ambiente terrestre: popolazione, atmosfera, agricoltura, pesca, produzione di cibo, acqua, biodiversita’ e uso del territorio
Popolazione Il numero degli esseri umani sulla terra ha raggiunto: Il primo miliardo nel 1804 Il secondo miliardo nel 1927 (dopo 123 anni) Il terzo miliardo nel 1960 (dopo 33 anni); Il quarto miliardo nel 1974 (dopo 14 anni) Il quinto miliardo nel 1987 (dopo 13 anni) Il sesto miliardo nel 1999 (dopo 12 anni) E potrebbe raggiungere: Il settimo miliardo nel 2012 (dopo 13 anni) Il ottavo miliardo nel 2026 (dopo 14 anni) Il nono miliardo nel 2043 (dopo 17 anni) (Nazioni Unite 2001) • Studi demografici ci dicono che i metodi per controllare la crescita della popolazione sono: • Sviluppo Economico • Pianificazione familiare • Cambiamenti socioeconomici
Popolazione • La popolazione del Pianeta ammonta a 6,080,000,000 (stima del 2000). • Proiezioni future indicano che arrivera’ a 9.3 miliardi nel 2050. • Dal 2050 inizia la stabilizzazione della popolazione • Le condizioni di vita sono molto diverse nei Paesi Industrializzati e in quelli Sotoosviluppati • Solo 1.3 miliardi di persone vivono in Paesi sviluppati • 4.6 miliardi vivono in aree sottosviluppate • Circa 1.3 miliardi di persone sono povere con un salario inferiore a 1$ al giorno • La popolazione delle aree urbane cresce 4 volte di piu’ che nelle aree rurali • A partire dal 2025, 5 miliardi di persone vivranno nelle citta’ • Le citta’ che avranno un aumento del 50% della popolazione fra il 1995 e il 2015 sono Bombay, India; Lagos, Nigeria; Deli, India; Karachi, Pakistan; Manila, Filippine; Giacarta, Indonesia. • 30.6 milioni di persone sono affette dall’ AIDS. Il 90 % di esse vive in Paesi sottosviluppati. La malattia si e’ propagata soprattutto nell’Africa sub-Sahariana. • La frequenza della malattia si presume aumenti con l’aumentare della poverta’, con I cambiamenti climatici, con lo sviluppo di ad antibiotici ed insetticidi. • La vita media nei Paesi piu’ ricchi e’ di circa 75 anni, mentre in quelli poveri di 50.
Popolazione Densita’ della Popolazione alla fine degli anni 90 si prevede che nel 2050 verranno utilizzate risorse corrispondenti alla capacità di 2,3 pianeti
Agricoltura, Pesca e Produzione di Cibo • A causa della crescita della popolazione, la terra disponibile pro capite diminuisce del 21% entro il 2010. • Dal 1985 al 1992 la popolazione e’ cresciuta del 12.8 %, mentre i cereali pro capite sono diminuiti dell’ 8.5 %. • Circa 800 milioni di persone sono cronicamente sottonutriti. • Ogni anno 40 milioni muoiono per malnutrizione e fame. • La sovrapproduzione sta portando degrado delle acque e della terra in molte Nazioni. • Una adeguata produzione di cibo per il 2050 significa triplicare la produzione attuale. • Nel 1995, circa il 20 % della produzione mondiale di pesce e frutti di mare veniva dall’acquacoltura. • Il collasso della pesca di merluzzo in Nord Atlantico ha lasciato senza lavoro circa 300.000 lavoratori in Canada..
Le pratiche agricole oggi esistenti sono di due tipi: • Agricoltura Industriale – Produce grandi quantita’ di singole specie. E’ meccanizzata ed usa combustibili fossili e fertilizzanti • Agricoltura di sussistenza – Produce solo per coprire i bisogni della immediata sopravvivenza. Essa prevede tre tipi di pratiche: • Rotazione delle colture – Consiste nel pulire e bruciare una zona di foresta in modo da ottenere del terreno fertile (il fertilizzante e’ nella biomassa stessa). Questa terra puo’ essere coltivata fino al completo esaurimento delle scorte di nutrienti, esaurimento che avviene nell’arco di circa due anni. Occorrono poi da 10 a 30 anni per riforestare e perche’ il terreno si arricchisca di nuovo di nutrienti.Viene praticata nelle foreste tropicali. • Coltivazione intensiva – si tratta di coltivazioni su terreno fertile che usano poche attrezzature meccaniche, fertilizzanti inorganici e pesticidi. Sono comuni in Giappone, India, Cina, America centrale, Asia sudorientale, parti dell’Africa. • Nomadismo – agricoltura assciata ad allevamento di bestiame in zone tropicali o temperate. Viene praticato in Africa, Medio Oriente, Cina settentrionale, Afghanistan, Mongolia. • In media, il 63% della popolazione lavora nel settore agricolo nei paesi sottosviluppati e solo il 10% in quelli sviluppati.
Il mondo oggi produce cibo sufficiente per sfamare l’intera popolazione. Tuttavia in molte parti del mondo intere popolazioni soffrono di malnutrizione e sottonutrizione. Negli anni 80 un periodo di severa siccita’ ha visto ben 22 Paesi Africani soffrire di mancanza di cibo e circa 150 milioni hanno provato la fame. Per risolvere questi problemi le nazioni occidentali hanno inviato aiuti alimentari. La mancanza di cibo e la fame sono il risultato di molti e complessi fattori spesso correlati fra loro. La fame in Africa negli anni ’80 e’ stato il risultato di un evento siccitoso anomalo. Altri fattori hanno comunque contribuito a questa situazione: la crescita della popolazione, inefficienza nelle pratiche agricole, sistemi di trasporto insufficienti, crescita della popolazione degli animali da allevamento, scarsi metodi di stoccaggio delle riserve, avvenimenti politici.
SAHEL GUINEA COAST Siccitá negli anni 70-80
Ancora alcune parole sulla produzione di cibo La produzione di cibo puo’ essere incrementata o espandendo gli areali di coltivazione o producendo maggiori quantita’. Nel recente passato molte nazioni hanno iniziato a considerare come sorgente di cibo gli Oceani. Utilizzando diverse tecniche ora siamo in grado di catturare 40 specie diverse di organismi marini per sfamare sia l’uomo sia gli animali.
L’acquacoltura Un’altra tecnica adottata e’ l’acquacoltura. Essa consiste nell’allevare specie acquatiche in ambiente controllato che consiste in una vasca fluttuante, un lago, una laguna, un’area circoscritta nel mare o nei laghi. Nel 1990, l’acquacoltura ha fornito al Mondo il 15 % del pescato di cui i tre quarti vengono da Paesi sottosviluppati. Questi allevamenti in acqua creano seri problemi ambientali ed ecologici. Ad esempio l’allevamento di gamberi nell’Asia sudorientale ha distrutto milioni di ettari di mangrovie nelle lagune che costituiscono l’ambiente naturale nel quale crescono diverse migliaia di specie di piante, uccelli, rettili, anfibi, insetti, mammiferi.
Biodiversità • Spesso ignoriamo l’importanza che hanno le diverse specie di piante ed animali nella società. L’uomo ha usato queste risorse per diversi scopi: cibo, vestiti, trasporto, lavoro, prodotti chimici per l’industria e la medicina. • Tutti i biomi della Terra formano assieme la Biodiversità. • La perdita di una intera specie viene detta estinzione. • Nel corso della storia della Terra vi sono state diverse estinzioni di massa. • Nonostante l’importanza vitale della biodiversità, gli scienziati credono che l’attività umana sia fra le cause di una futura estinzione di massa, la piu’ grande della storia del Pianeta. • Attualmente si pensa che si estingua almeno una specie al giorno. • I motivi per queste estinzioni sono fra gli altri: • Perdita dell’Habitat naturale • Introduzione di nuove specie • Inquinamento e cambiamenti climatici • Raccolto, Caccia, Caccia/Pesca di frodo • Traffico di animali e piante esotici
Molti luoghi sulla Terra hanno condizioni climatiche simili, nonostante si trovino in aree geograficamente diverse. Come risultato della selezione naturale, in queste aree seppur lontane fra loro si sono sviluppati ecosistemi simili. Gli ecosistemi principali vengono chiamati biomi. La distribuzione geografica e la produttivita’ di questi biomi e’ controllata soprattutto da fattori climatici, in primis Temperatura e Precipitazioni
Biodiversita’ ed Uso del suolo • Le attivita’ umane influenzano il 40% della produttivta’ della Terra • L’uomo usa il 3.2% della produttivita’ netta primaria • Le foreste oggi sono il 24% in meno rispetto al 1700 • La maggioranze delle foreste si e’ perduta a causa della conversione delle foreste in terreno agricolo. • Nel 1992 sono stati distrutti 150000 km2 di foresta tropicale • Questa perdita si riflette in una perdita di legno, habitat, specie, stabilita’ dei bacini acquiferi, stabilita’ del clima. • Il 14% delle 242000 specie vegetali esaminate dal World Conservation Union nel 1997 sono oggi a rischio di estinzione. • La maggior parte delle praterie sono sovra-sfruttate per pascolo • Il pascolo ha degradato circa 680 milioni di ettari di terra a partire dal 1950
Uso ed Abuso del Suolo • La crescita della popolazione ha messo a dura prova il suolo della Terra. Piu’ di 6 miliardi di persone usano poco piu’ del 10 % delle terre emerse per allevamento ed agricoltura. Se usato per tale scopo, il suolo soffre per degrado di vario genere e diminuisce la sua capacita’ di produrre. • L’Erosione e’ la causa primaria del degrado del suolo alivello globale. • L’agricoltura aumenta il rischio erosione in quanto altera la vegetazione naturale tramite la conversione dell’uso del suolo, l’aratura e il pascolo eccessivo. • Vi sono poi alterazioni chimiche a seguito di pratiche agricole. • La degradazione del suolo puo’ portare a: • Salinizzazione • Desertificazione
Desertificazione • La Desertificazione consiste nel ridurre il potenziale di produttivita’ di un terreno a seguito di attivita’ umane. • E’ un problema molto serio e diffuso in Africa sub-Sahariana, Medio Oriente, Asia occidentale, Messico settentrionale, sud-est del Sud America, US occidentali, praterie del Canada, Australia orientale. • Gli scienziati stimano che ogni anno si creano circa 60,000 km2 di terra arida/desertica • La desertificazione si ha quando la vegetazione naturale si riduce e il suolo rimane esposto ad erosione. L’erosione provoca una serie di problemi, quali: • Aumento del runoff superficiale e della portata dei corsi d’acqua • Riduzione della infiltrazione di acqua e della ricarica delle acque sotterranee • Sviluppo di dune di sabbia • Cambiamento del microclima con aumento dell’aridita’ • Prosciugamento di pozzi e sorgenti • Riduzione della capacita’ di germinare della vegetazione autoctona
Il processo di Desertificazione puo’ essere invertito…… Gli effetti che portano alla desertificazione possono essere invertiti in molti casi. Occorre innanzitutto bloccare tutte le attivita’ che portano all’inaridimento. In molte parti della Terra il pascolo e la deforestazione sono fra le cause primarie della degradazione del suolo. Occorre ridurre queste pratiche. Altri due rimedi sono la ri-vegetazione e la costruzione di barriere frangi vento. Stabilizzazione di una duna con diversi tipi di arbusti (Cina) In Mongolia il deserto avanza
Uso dell’Energia Il mondo ha un bisogno sempre maggiore di energia. L’energia e’ usata per trasporti, industria, riscaldamento, cucina, agricoltura e divertimento. Dal 1950 la crescita economica si e’ basata sull’uso di combustibili fossili (olio, carbone, gas naturale). I maggiori consumatori di questo tipo di energia sono I Paesi piu’ sviluppati. Risorse NON Rinnovabili: Olio, Gas Naturale, Carbone, Fissione nucleare Risorse Rinnovabili: Energia Solare, Idroeletrica, Eolico, Energia dalle Biomasse, Energia Geotermica Molte delle sorgenti di energia influenzano la salute umana e l’ambiente.
Uso Sostenibile dell’Energia • La tendenza futura per un uso sostenibile della energia occorre che sia: • Uso ridotto di carburanti fossili per I problemi suddetti e per l’aumento dei costi. • Uso di nuove tecnologie che rendano la produzione di energia da carburati fossili piu’ efficiente. • Sviluppo di systemi piu’ efficienti in quanto ad uso di energia. • Aumento dell’uso di energie rinnovabili (Solare, Idroelettrica, Eolica, Geotermica, da Biomasse) • Sviluppo di nuove tecnologie per la produzione di energia nucleare
L’Acqua "L’acqua è probabilmente l’unica risorsa naturale che interessa tutti gli aspetti della civiltà umana – dallo sviluppo agricolo e industriale, ai valori culturali e religiosi radicati nella società. Non si esagera nell’affermare che, se l’acqua è in crisi, anche lo sviluppo è in crisi“ Koichiro Matsuura, Direttore Generale dell’UNESCO. (Traduzione non ufficiale)
Acqua disponibile L’uomo vive in un Pianeta dominato dall’acqua. Oltre il 70 % della superficie della Terra e’ coperto dall’acqua. Gli scienziati stimano che l’idrosfera contiene circa 1.36 miliardi di km3 di acqua, per lo piu’ in forma liquida, che occupa tutte le aree topograficamente basse della Terra. L’acqua dolce e’ la risorsa primaria di tutta la vita sul Pianeta. L’acqua e’ importante sia nei processi ambientali biotici che abiotici. L’uomo usa l’acqua per sopravvivere, ma anche per l’industria, l’agricoltura, I trasporti, la produzione di energia elettrica. Al crescere della popolazione e delle attivita’ industriali cresce la domanda di acqua. Le sorgenti di acqua necessarie per queste attivita’ e per la vita vanno man mano inquinandosi. Le precipitazioni sono la sorgente primaria di acqua dolce per ricaricare fiumi, laghi, falde sotterranee, ghiacciai.
L’Acqua • Il consumo globale di acqua e’ cresciuto del 600 % nel periodo 1900 – 1995. • La domanda seguita a crescere con la popolazione e con l’espansione industriale. • Le riserve sono limitate • L’agricoltura e’ l’attivita’ che maggiormente richiede acqua. • Nei Paesi industrializzati si spreca molta acqua • Nei Paesi sottosviluppati, invece, molte persone vivono in aree a rischio siccita’ • Oltre 1.5 miliardi di persone non hanno acqua potabile • Gli acquiferi sono sempre piu’ inquinati da pesticidi, fertilizzanti, agenti chimici. • L’uso della irrigazione in agricoltura crea seri problemi ambientali il Lago Aral ha perso il 60% del suo volume negli ultimi 30 anni.
Quanti litri di acqua sono necessari per produrre 1 kg di riso o di pollo o di manzo? Il riso richiede circa 1900 litri. E’ una delle coltivazioni a piu’ alta richiesta di acqua. Gli animali di per se non consumano molta acqua, ma il cibo di cui si alimentano richiede acqua per esser prodotto: 1kg di pollo richiede 3500 litri, 1 kg di manzo 100 000 litri. Quanti litri di acqua sono necessari per produrre 1l di birra, 1kg di legno, 1kg di carta? Per un litro di birra sono necessari 25 litri di acqua, per il legno 150 litri, per la carta 300 litri..
Quanta acqua viene usata per una doccia, un bagno e lo sciacquone? Una doccia in media richiede tra 50 e 100 litri di acqua. Un bagno circa 200 litri. L’acqua per lo sciacquine da 5 a 15, dipende dal tipo di bagno. Se un rubinetto perde una goccia dopo l’altra, quanta acqua si spreca in un giorno? Una perdita di questo tipo puo’ arrivare a 100 litri al giorno, che equivale a circa 35000 litri in un anno. La quantita’ di acqua dolce disponibile sulla Terra e’ LIMITATA e per molti Paesi e’ scarsa
Il ciclo idrologico Il ciclo idrologico e’ un modello concettuale che descrive lo stoccaggio ed il trasferimento di acqua fra biosfera, atmosfera, litosfera, idrosfera. L’acqua sul Pianeta Terra viene immagazzinata nelle seguenti riserve: atmosfera, oceani, laghi, fiumi, suolo, ghiacciai, nevai, falde sotterranee.
Cambiamenti Climatici Negli ultimi 10000 anni la Terra si trova in un periodo interglaciale, con temperatura relativamente elevata. Oggi la temperatura media GLOBALE E’ DI 15ºC Durante questo periodo la temperatura alla superficie terrestre e’ variata, secondo cicli di 500 anni, di + o - 1ºC Queste fluttuazioni, relativamente modeste e lente, non hanno cambiato notevolmente l’ambiente terrestre.
IL SISTEMA CLIMATICO GLOBALE SCAMBI ENERGETICI - INTERAZIONI
Cambiamenti Climatici • Il clima della Terra puo’ cambiare a causa di diversi fattori NATURALI: • Variazioni nella energia ricevuta dal Sole a causa della attivita’ solare (macchie solari). • Emissioni di sostanze gassose e di particolato in atmosfera a seguito di eruzioni vulcaniche, che riducono la quantita’ di radiazione solare ricevuta dal Pianeta. • Variazioni dei parametri astronomici (inclinazione dell’asse terrestre, forma dell’orbita,della distanza della Terra dal Sole). • Drifiting delle masse continentali. • ……….. ma anche a causa della attivita’ dell’ UOMO: • Variazioni a grande scala dell’uso del terreno a seguito ad esempio di opere massicce di urbanizzazione e/o deforestazione. • Variazioni nella costituzione chimica della atmosfera.
Cambiamenti climatici e disponibilita’ di zooplancton -0.3 r = 0.71 2 Log abundance -0.2 Summer Zooplankton Lake Windermere (inverted) arbitrary units 1 -0.1 Zooplankton 0 0.0 0.1 -1 Gulf Stream 0.2 -2 1990 1965 1970 1975 1980 1985 Lo zooplancton costituisce nutrimento per la fauna ittica. Lo zooplancton, come il fitoplancton, sono degli eccellenti indicatori dello stato di salute del mare in quanto altamente sensibile alle variazioni della qualita’ dell’acqua in cui vive.
Distruzione dello strato di Ozono • Nella fascia di atmosfera fra 10 e 50 km di altezza si trova la massima concentrazione di Ozono (O3). Le misure della concentrazione di O3 hanno mostrato un assottigliamento dello strato in direzione del Polo Sud e questo fenomeno e’ stato chiamato “buco dell’ozono” • Lo strato di O3 agisce da scudo naturale fermando i raggi ultravioletti (UV) prodotti dal sole che in tal modo non possono raggiungere la Terra. • Questo e’ molto importante, perche’ la UV e’ una radiazione cancerogena per l’uomo e gli esseri viventi, infatti provoca: • Aumento della percentuale di cancro della pelle. • Aumento del rischio di cataratta e scottature • Alterazione del sistema immunitario negli organismi viventi • Provoca effetti nocivi sulle colture e gli animali • Riduzione della produzione di fitoplancton negli oceani • Cambiamenti climatici
Inquinamento atmosferico L’inquinamento atmosferico si verifica laddove la concentrazione di determinate sostanze diviene elevata tanto che l’ambiente diventa tossico. Sorgenti Naturali: pollini, eruzioni vulcaniche, incendi, sabbia Sorgenti di origine antropica: emissioni industriali, agricoltura, trasporti, produzione di energia, riscaldamento Per ridurre l’inquinamento atmosferico sono state adottate diverse strategie Ciascuna Nazione dovrebbe adottare una serie di raccomandazioni
L’impatto sugli ecosistemi Le temperature nelle zone antartiche sono cresciute 5 volte più velocemente che nel resto del globo, seguite anche dalle zone artiche. Gli esperti affermano che grandi tempeste e inondazioni saranno sempre più frequenti nei prossimi decenni.
Zone come il Bangladesh sono a rischio inondazioni. Se il livello del mare crescerà di 1 metro, il Bangladesh perderà il 17.5% della sua superficie.
L’innalzamento della temperatura, oltre a sciogliere i ghiacci favorisce il diffondersi di incendi, come quelli verificatisi nel Sud dell’Europa, dove per esempio, sono bruciate 150 foreste solo in Grecia.
Fenomeni come quelli di EL NINO, che in Indonesia ha causato la più grande siccità degli ultimi 50 anni, possono diventare sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici
Le Nazioni Unite, nel 1987, tramite il rapporto Our Common Future hanno introdotto il concetto sviluppo sostenibileripreso successivamente al Summit delle Nazioni Unite tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992. La Commissione ha definito sviluppo sostenibile: ‘Lo sviluppo che risponde ai bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere ai loro propri bisogni’
Lo sviluppo sostenibile costituisce un obiettivo trasversale e allo stesso tempo uno dei settori di intervento della politica ambientale dell’Unione europea, secondo il principio per cui l’integrazione della dimensione ambientale nelle politiche dell’UE permette appunto che la crescita odierna non metta in pericolo le possibilità di crescita delle generazioni future. Lo sviluppo sostenibile offre al mondo un piano per salvare la Terra.
In Asia, severe flooding causes loss of life, destroys property and crops and triggers a cholera epidemic. Rising sea-level inundates resorts on a small Pacific island, leaving its economy in tatters. Another hectare of African dryland—drought-ridden and overgrazed— blows away on the wind. In the blink of an eye, a cyclone destroys hundreds of flimsy houses in an East Asian city and another forces thousands of people in the Caribbean to evacuate. Tornadoes, heatwaves and floods ravage parts of Europe, South and North America. These examples point to a single global reality: the profound impact that weather, climate and water have on the livelihoods and health of people, national economies, and the environment. Any country can find itself in a costly battle with the forces of nature, but the weakest suffer most: a single storm, if severe enough, can leave them struggling for years. Preparedness is essential—and, in this context, sustainable development is the best way of fostering it. Documento della Organizzazione Meteorologica Mondiale OMM, 2004
http://www.fao.org/index_en.htm Mappa della fame nel mondo
Politica Ambientale Europea La politica ambientale dell’Unione Europea concerne la salvaguardia, la tutela e il miglioramento della qualità dell'ambiente, nonché la protezione della salute umana, l'utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali, la promozione, di misure destinate a risolvere i problemi dell'ambiente a livello regionale e mondiale. In sede di elaborazione, la politica ambientale è soggetta a diverse procedure decisionali a seconda dei settori in cui si applicano le disposizioni da adottare. La politica ambientale è fondata sui principi di precauzione, di azione preventiva, di correzione alla fonte e sul principio “chi inquina paga” http://europa.eu.int/comm/environment/index_en.htm
Obiettivi Strategici e Documento di Lavoro 2005-2009 La Commissione ha adottato gli obiettivi strategici 2005-2009 il 26 Gennaio 2005. Tra gli obiettivi di Prosperità, Solidarietà e Sicurezza, l’Ambiente è stato incluso tra le Priorità di Solidarietà con l’obiettivo di sostenere e rinforzare e proteggere l’ambiente. Il documento di Lavoro e il programma Legislativo include una serie di iniziative concrete per trasformare gli obiettivi strategici in azione.
Le 10 iniziative ambientali della DG Ambiente • adottate nel corso del 2005-2006: • Strategia tematica sull’inquinamento atmosferico • Strategia tematia sulla prevenzione e riciclo dei rifiuti • Strategia tematica sulla conservazione e protezione dell’ambiente marino • Strategia tematica sull’uso sostenibile dei pesticidi • Strategia tematica sull’uso sostenibile e gestione delle risorse • Strategia tematica sull’ambiente urbano • Ed inoltre: • Comunicazione della Commissione sul Cambiamento climatico • Comunicazione sulla biodiversità http://europa.eu.int/comm/environment/newprg/strategies_en.htm
Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile - JOHANNESBURG 2002 Il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile di Johannesburg 2002 ha riunito capi di Stato e di Governo, delegati nazionali e i leader di organizzazioni non governative (NGOs), del mondo degli affari ed altri principali gruppi al fine di focalizzare l’attenzione del mondo sulle azioni necessarie per raggiungere lo sviluppo sostenibile. Lo sviluppo sostenibile richiede un miglioramento della qualità della vita per tutti i popoli del mondo senza dover aumentare l’uso delle nostre risorse naturali oltre la capacità di sopportazione del pianeta. Se vogliamo raggiungere uno sviluppo sostenibile, dovremo dimostrare una maggiore responsabilità nei confronti degli ecosistemi dai quali dipende ogni forma di vita, considerandoci parte di una sola comunità umana, e nei confronti delle generazioni che seguiranno la nostra.