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Integrazione ieri e oggi

Integrazione ieri e oggi. Cos’è l’integrazione?. 776 a.C.-323 a.C. Antica Grecia . 476-1492 Medioevo. TEMPO. DEL. LINEA. 753 a.C.-476 d.C. Impero Romano. 1492-oggi Giorno d’oggi. INDICE. Cos’è l’integrazione?.

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Presentation Transcript


  1. Integrazione ieri e oggi

  2. Cos’è l’integrazione? 776 a.C.-323 a.C. Antica Grecia 476-1492 Medioevo TEMPO DEL LINEA 753 a.C.-476 d.C. Impero Romano 1492-oggi Giorno d’oggi

  3. INDICE Cos’è l’integrazione? L’integrazione è il processo attraverso il quale gli individui diventano parte integrante di un sistema sociale, aderendo ai valori che ne definiscono l'ordine normativo

  4. L’integrazione nella civiltà greca Il cittadino greco nell’età classica aveva un forte senso della sua identità. Nella Grecia classica gli abitanti delle varie poleis andavano fieri della loro cultura e della loro condizione di uomini liberi. I Greci distinguevano gli stranieri in due categorie: gli xenoi e i barbaroi. Gli xenoi appartenevano alla stessa comunità greca ed erano considerati stranieri solo perchè appartenevano a un’altra città. I barbaroi invece non erano greci e quindi venivano considerati inferiori per lingua usi e costumi. Il loro stesso nome significa infatti “balbettanti” e cioè coloro che parlano una lingua incomprensibile. I barbaroi erano inoltre percepiti come individui assoggettati dal proprio sovrano e quindi inferiori perché privi della libertà caratteristica dei Greci. Tale concetto di schiavi fu poi accentuato durante le guerre persiane. Essendosi divisi in città-stato i greci mantennero una forte rivalità nei confronti delle altre pòleis, ciò condusse a numerosi scontri (soprattutto tra Atene e Sparta) e a un decisivo indebolimento economico e militare. INDICE

  5. L’oligarchia di Sparta INDICE La società spartana era divisa in tre categorie. I discendenti dei Dori erano denominati spartiati ed erano gli unici cittadini con i pieni diritti. Essi rappresentavano una stretta minoranza ed erano gli unici detentori del potere. Sparta dunque può considerarsi una vera e propria oligarchia. Si trattava di soldati che difendevano la pòlis e di latifondisti che vivevano di rendita grazie alle terre che lo stato concedeva loro. La seconda classe sociale spartana era quella dei perieci; vivevano nei villaggi che circondavano Sparta ed erano uomini liberi, godevano di tutti i diritti tranne quello politico. La terza ed ultima classe sociale a Sparta era quella degli iloti: schiavi probabilmente discendenti dalle popolazioni che vivevano in Laconia prima dell’avvento dei Dori. Erano costretti al lavoro dei campi in possesso di spartiati e perieci . Nonostante la condizione sociale, gli Spartiati temevano molto gli Iloti: si trattava infatti di una popolazione molto numerosa e che si sarebbe potuta ribellare in ogni momento causando non pochi problemi. La suddivisione sociale spartana fa comprendere come fossero considerati individui non appartenenti alla dinastia predominante dei Dori e come fosse impossibile un’integrazione tra popoli.

  6. Atene, una democrazia incompiuta INDICE Atene fu il primo stato in assoluto ad adottare un nuovo sistema di governo: la democrazia. Nella potente pòlis greca vigeva il principio dell’isonomia associato all’isogoria. Si trattava insomma di una politica di uguaglianza e rispetto delle idee altrui. L’unico difetto di questo innovativo metodo di governo fu che ad Atene solo una minoranza poteva partecipare alla vita politica cittadina. Gli stranieri, detti meteci, ne erano completamente esclusi. La loro posizione sociale era decisamente ambigua. Da un lato dovevano obbedire alle leggi della pòlis e pagare una speciale tassa detta meteikon. Però, non avendo la cittadinanza, non potevano possedere terre e dovevano avere un garante per tutti gli affari e le controversie che li riguardavano. Decisamente peggiore era la condizione degli schiavi, privi di ogni diritto e considerati dgli strumenti animati. Per finire, le donne non godevano dei diritti politici perché chiamate semplicemente al compito di garantire la continuità della pòlis. Questo fu il motivo per cui Atene crollò nel 404 a.C. :nel suo momento di massimo splendore non è in grado di estendere la cittadinanza e i diritti politici a schiavi, meteci e donne.

  7. L’Integrazione nell’Impero Romano INDICE Uno degli elementi più caratteristici dell’Impero Romano fu quello dell’integrazione. L’Urbe, grazie a un elaborato sistema di alleanze, riuscì a ottenere il controllo sui nuovi territori. Questa politica dei Roma si può riconoscere fin dagli albori della città quando Romolo, per aumentare il numero della popolazione, accolse coloro che erano rimasti senza patria come esiliati e fuggitivi. Un altro esempio di integrazione alle origini di Roma fu il celeberrimo episodio del ratto delle sabine in cui, dopo lunghi scontri venne raggiunto un patto di alleanza tra romani e sabini. La grande differenza dell’Impero dai greci fu proprio l’estensione della cittadinanza a tutti gli abitanti liberi.

  8. Approfondimento:Gli schiavi nell’Antica Roma Quella romana era una società dinamica. Per un certo numero di individui era realmente possibile migliorare la propria condizione di vita .A dimostrazione di ciò gli schiavi potevano essere affrancati in qualsiasi momento dal loro padrone. Una volta divenuti liberi, erano chiamati liberti e ricevevano nome e prenome dal loro padrone. Come segno esteriore dovevano portare un copricapo detto pilleum Dal punto di vista civile i liberti avevano diritto di voto ma erano esclusi dal Senato, dalle magistrature e dall’ordine dei cavalieri. I figli dei liberti erano detti ingenui (liberi) ma non avevano diritti nobiliari e i loro discendenti erano comunque scherniti per le loro origini servili; solo a partire dalla terza generazione venivano considerati uomini totalmente liberi Liberto che indossa il pilleum INDICE

  9. L’integrazione nel medioevo:L’Islam e il fondamentalismo INDICE Con fondamentalismo islamico si intende la politica che sostiene i valori dell’Islam delle origini. Durante il periodo di dominazione Araba ci fu una grande regressione dal punto di vista dell’integrazione. Secondo la mentalità fondamentalista l’unico modo di pensare corretto era quello del Corano. Tutte le altre dottrine al di fuori da quella islamica erano considerate scorrette e ciò impedì l’integrazione e lo scambio di culture e tradizioni. Gli unici ad essere rispettati dall’Islam erano cristiani ed ebrei poiché erano anche loro monoteisti e si pensava che costituissero una forma imperfetta del messaggio completo arrivato poi a Maometto. Dunque i loro culti potevano continuare

  10. Integrazione al giorno d’oggi INDICE

  11. Gran Bretagna   Germania U.S.A.  Italia  INDICE

  12. USA INDICE MAPPA La storia degli Stati Uniti racconta di un Paese che fu fin dalle origini un incontro di culture e popolazioni. Negli USA, durante la seconda metà del 1900, ci furono grandi scontri politici per combattere le discriminazioni razziali contro gli afro-americani. Il razzismo in America è ancora diffuso specialmente nelle regioni meridionali ma si sono raggiunti grandi progressi verso l’integrazione di tutte le etnie. Uno degli elementi a favore dell’integrazione negli USA è la legge sulla cittadinanza statunitense che prevede lo ius soli e cioè la possibilità di essere cittadini per il semplice fatto di essere nati sul territorio della repubblica.

  13. Gran Bretagna INDICE MAPPA Cameron: il multiculturalismo è fallito Nell’articolo di giornale pubblicato dal quotidiano “IL TEMPO” troviamo un estratto del discorso tenuto dal premier britannico David Cameron in merito all’estremismo islamico. Per risolvere il problema Cameron predica un liberalismo più attivo, con libertà di pensiero, parola e culto. VAI AL SITO DELL’ARTICOLO

  14. Italia INDICE MAPPA Corrado Giustiniani: Lo Ius Soli, un utopia ancora da scrivere Che un bambino nato in Italia da genitori stranieri sia dichiarato immediatamente nostro concittadino appare giorno dopo giorno un utopia politica In merito alla questione, la ministra dell’Integrazione CecileKyenge ha intenzione nelle prossime settimane di presentare un disegno di legge. Al di là dello ius soli integrale come negli USA sembra concretamente possibile migliorare la legge n° 91 del 1992 sulla cittadinanza che impone a un ragazzino nato in Italia di trascorrere 18 anni ininterrotti prima di poter accedere alla cittadinanza. E che allo scoccare dei 18 anni non ti concede automaticamente la cittadinanza ma ti dà un anno di tempo per presentare domanda. Spunta una proposta del senatore Carlo Giovanardi per concedere all’inizio della prima elementare la cittadinanza ai bambini nati in Italia quando almeno un genitore straniero fosse da almeno un anno in Italia. Questo, per evitare ad esempio che donne in gravidanza giungano a partorire nel nostro paese. Giovanardi ha annunciato l’immediata presentazione di un disegno di legge. L’ex ministro dell’Integrazione Andrea Riccardi compie il percorso opposto: dallo ius soli in cui credeva prima, allo iusculturae: cittadinanza solo dopo la conclusione di un ciclo scolastico. VAI ALL’ARTICOLO COMPLETO

  15. Germania INDICE MAPPA “Merkel: partecipazione e rispetto invece che integrazione” In occasione dell’apertura del sesto vertice sull’integrazione il 28 maggio a Berlino, Angela Merkel ha dichiarato che il termine integrazione “è ormai superato”, ed è necessario “rispettare e far partecipare” gli immigrati alla vita civica. La cancelliera ha criticato la persistenza di alcuni pregiudizi e la “discriminazione strutturale” che colpisce in particolar modo gli immigrati imprenditori, che spesso hanno difficoltà nell’ottenere un credito,riporta DieWelt. Merkel ha proposto di rafforzare la mobilità sul mercato del lavoro ed equiparare i titoli di studio stranieri. DieWelt ricorda che il 52 per cento dei disoccupati in Germania è di origine straniera. VAI AL SITO DELL’ARTICOLO

  16. Bibliografia e sitografia Storia Antica Paolo Di sacco Storia Medievale Paolo Di Sacco Costituzione Italiana http://www.el-ghibli.provincia.bologna.it http://www.instoria.it http://rstampa.pubblica.istruzione.it http://www.presseurop.eu FINE Grazie per la visione

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