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Etiopia. BANDIERA. Adottata il 6 Febbraio 1996, l’attuale bandiera riproduce la versione del 1897 I cui colori sono diventati la base dei colori panafricani presenti nelle bandiere di molti altri stati africani. IL TERRITORIO. L’Etiopia confina a est con la Somalia e il Gibuti
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BANDIERA • Adottata il 6 Febbraio 1996, l’attuale bandiera riproduce la versione del 1897 • I cui colori sono diventati la base dei colori panafricani presenti nelle bandiere di molti altri stati africani
IL TERRITORIO • L’Etiopia confina a est con la Somalia • e il Gibuti • A nord con l’Eritrea • A ovest con il Sudan • A sud con il Kenya • Un vasto altopiano formato da depositi lavici occupa oltre metà dell’Etiopia, ed è composto principalmente da materiale eruttato da centinaia di vulcani • La montagna più alta del paese, il Ras Dascian (4533 m) • Nel Nord-Ovest si trova il lago Tana, da cui nasce il Nilo Azzurro • Nel Nord-Est l’altopiano si abbassa nella regione di Dancalia • L’alta quota mitiga il clima equatoriale e offre buone precipitazioni, soprattutto nel Nord
LA POPOLAZIONE • L’Etiopia è fra i 17 Paesi al mondo con più di 80 milioni di abitanti • L’Etiopia presenta la crescita demografica più marcata, pari al 31,21% annuo • Oltre metà degli etiopi ha meno di 16 anni • La città più popolosa, Addis Abeba, ospita appena il 3,6% della popolazione complessiva • Nel Paese prevalgono due etnie principali: • L’etnia semiticia (amariti e tigrini, circa il 42%) • L’etnia cuscitica (oromo, somali e altri, 55%) • Circa il 60% della popolazione è di religione cristiana e un altro 30% è di religione islamica e le lingue più parlate sono l’oromo e l’amarico
L’ECONOMIA • L’Etiopia è fra i Paesi più poveri del mondo • Il paese produce soprattutto caffè, legname e qat destinati all’esportazione • Inoltre teff, orzo e grano per il consumo interno • L’Etiopia dispone di un ingente patrimonio zootecnico, soprattutto bovino e ovino • Il settore industriale è poco sviluppato, infatti i settori agroindustriali e tessile producono solo per soddisfare il fabbisogno interno • Il sottosuolo è ricco di risorse minerarie ma ancora poco sfruttato
AGRICOLTURA • Settore primario. Il sistema agricolo è arretrato. La terra appartiene allo stato che la cede in affitto. Nelle regioni meno elevate, a clima caldo e umido (quollá), si coltivano mais, cotone e tabacco. Negli altopiani fra i 1800 e i 2400 m (voinádegá), che sono le zone più salubri e popolate, si coltivano cereali (orzo, sorgo e una varietà di miglio, il taf) per uso alimentare interno e caffè per l’esportazione, diffuso soprattutto nelle zone di Harar, Caffa, Sidamo, Gimma, Uolleggà. Più in alto, nella degá, prevalgono i pascoli. Il patrimonio zootecnico è rilevante. Vasti possedimenti sono stati presi in affitto da società agricole straniere.