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Gruppo di lavoro

“Lingua, Letteratura e cultura nella dimensione europea” Corso PON Scuola presidio Liceo Statale “G.Mazzini” Napoli 2011/2012 Tutor prof.ssa M.Rosaria Visone. Gruppo di lavoro. Prof. /ssa Di Gregorio Blandina Prof. /.ssa Galeota Marina Prof. /.ssa Ovaleo Pandolfo Maria.

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Presentation Transcript


  1. “Lingua, Letteratura e cultura nella dimensione europea”Corso PON Scuola presidio Liceo Statale “G.Mazzini”Napoli2011/2012Tutor prof.ssa M.Rosaria Visone

  2. Gruppo di lavoro • Prof. /ssa Di Gregorio Blandina • Prof. /.ssa Galeota Marina • Prof. /.ssa Ovaleo Pandolfo Maria

  3. Dal pensiero alla parola . • Il percorso sarà rivolto ad una classe . seconda composta da n° 28 allievi eterogenei per livelli di competenza ed abilità. In particolare si pianificheranno attività per gli alunni inseriti nelle fasce di Potenziamento e consolidamento. • Il percorso si articolerà in n° 10 ore suddivise in cinque lezioni. • Si prevedono tre fasi di lavoro : • Presentazione teorica dell’argomento • Fase operativa • Verifica

  4. Frase ed enunciato Area tematica: La grammatica della lingua italiana • Il percorso che viene proposto ha come scopo la distinzione tra grammatica e testo partendo dalla differenza tra Frase ed Enunciato. • Tali termini vengono spesso usati come sinonimi, ma non è esattamente così, questa distinzione rappresenta invece un primo passo verso la comprensione del meccanismo generale della lingua e verso la ricerca di un modello grammaticale chiaro ed economico come quello proposto dalla “grammatica valenziale “. • Tali riflessioni metalinguistiche contribuiscono, inoltre, a sviluppare le modalità generali del pensiero e a rendere più incisiva la comunicazione orale e scritta.

  5. Presupposti teorici Frase o Enunciato?: LA FRASE è un’ espressione linguistica costruita secondo le regole generali della lingua tale da avere un senso compiuto anche al di fuori di un testo e di una situazione comunicativa. L’ENUNCIATO è un’espressione linguistica di qualsiasi dimensione compresa tra due segni di interpunzione forte all’interno di un testo. Esso è costruito nel modo adatto per occupare quel posto e collegarsi ad altri enunciati, associato ai quali acquisisce un significato ben preciso.

  6. Presupposti teorici Possibile collegamento con l’area tematica: “ Storia della lingua italiana” Scopo del percorso è quello di promuovere nei ragazzi l'interesse per la lingua come "oggetto culturale", per motivarli a interrogarsi sul suo sviluppo nel tempo, sulla sua diffusione nello spazio geografico, sulle persone che l'hanno utilizzata e la utilizzano attualmente e quindi sulla sua funzione sociale e culturale. Entrare in contatto con queste dimensioni della lingua stimola a fare ipotesi, a immaginare, a utilizzare conoscenze, a fare previsioni.

  7. Motivazione • Rendere consapevole l’alunno di contenuti e regole che acquisisce naturalmente dall’ambiente(parlato). • Guidare l’allievo ad un’organizzazione autonoma delle regole e dei contenuti. • Sollecitare una ricostruzione competente per la comunicazione scritta.

  8. Destinatari e discipline • Classi seconde eterogenee per dinamica di gruppo ed omogenee per contesto socio-culturale. • Il punto di criticità più evidente e , comune ai vari gruppi classe interessati ,è l’utilizzo di un lessico ristretto e poco adattabile a nuovi contesti. • Discipline coinvolte: Italiano-Storia-Geografia-Latino

  9. Finalità generali. • L’apprendimento e l’uso funzionale della lingua in contesti diversi : Le strutture grammaticali presenti nella nostra mente devono essere esplicitate quando dal parlato spontaneo si passa al discorso organizzato, sia orale che scritto.

  10. Obiettivi • Distinguere la frase dall’enunciato, comprendere quindi le relazioni fra il sistema della lingua e il “testo”; • Inferire ed esplicitare le informazioni implicite, trasformando un enunciato in frase; • Ricostruire un testo coeso e coerente riordinando un elenco dato di enunciati.

  11. Competenze attese • Passare dallo studio della grammatica come momento astratto alla realizzazione concreta di un testo • Pomuovere lo sviluppo di competenze linguistiche, come l’individuazione di differenze compositive all’interno di un testo e, più in generale, la scoperta di relazioni fra “oggetti” oltre il loro significato comune. • Rielaborare e comunicare le informazioni attraverso le tecnologie come la consultazione in rete e l’uso della condivisione attraverso la LIM; • • Collaborare con i compagni per il raggiungimento di un obiettivo.

  12. I FASE • L’insegnante affida agli alunni (divisi in piccoli gruppi) come “compito a casa” quello di leggere e annotare su un blocco per appunti tutte le espressioni linguistiche che leggono durante il percorso casa -scuola: insegne di negozi, slogan pubblicitari, indicazioni stradali, titoli di prima pagina dei quotidiani esposti in edicola, ecc. • In classe gli alunni rileggono ciò che hanno raccolto e individuano le espressioni linguistiche cercando di completarle come strutture che, a parere loro, acquistano un significato completo sul piano grammaticale.

  13. Sulla LIM, l’insegnante trascriverà alcune delle espressioni linguistiche individuate dagli alunni nel tragitto casa-scuola e con la penna ottica aggiungerà gli elementi necessari per trasformarle in frasi grammaticali. • In questa fase l’insegnante può già dichiarare che le espressioni complete di tutti gli elementi grammaticali verranno chiamate FRASI; le espressioni che sottintendono alcuni elementi vengono denominati ENUNCIATI.

  14. II Fase • Gli alunni, in coppia, con il computer eseguono degli esercizi in cui frasi ed enunciati sono mescolati. • L’insegnante dà indicazioni riguardo allo svolgimento dell’esercizio: i ragazzi devono chiedersi, per ogni espressione che leggono, se questa suscita delle domande, necessita di ampliamenti, oppure esprime un concetto basilare. • L’esercizio è proposto come documento word; una volta compilata, la scheda viene stampata. • Sulla LIM l’insegnante scrive alcune espressioni linguistiche tipiche che sono necessariamente legate ad una situazione comunicativa, ma delle quali il tempo e l’uso ne hanno “cristallizzato” il significato anche se non sono “frasi”. Espressioni come le seguenti: A domani! Non per me Non a me sono frasi o enunciati? •  Attraverso gli esempi e gli esercizi proposti in questa fase gli alunni rifletteranno sul fatto che nella terminologia comune il termine “frase” è impreciso.

  15. Riflettiamo A domani! È un modo di salutarsi con cui ci si ripromette di incontrarsi il giorno seguente, è come dire: “Noi ci vediamo domani, come al solito!” oppure “Come stabilito, ci vediamo domani” Non per me Non per me,Luigi desidera raggiungere quell’obiettivo (scopo o vantaggio: non per farmi un favore). Carlo e Luisa si sono sentiti esclusi? Non perme (causa: non per colpa mia). Luisa ha fatto bene a lasciare l’università, non per me (limitazione: a mio giudizio, secondo la mia opinione, non ha fatto bene).

  16. Metodologia e strumenti • L’attività alterna momenti di “gioco” e la riflessione sistematica sulla lingua, attività di gruppo in situazione reale e momenti di esercitazione individuale. • Si parte dall’esperienza e, attraverso il libero gioco di idee (brainstorming), gli alunni vengono guidati dall’insegnante a “comporre la definizione della regola” mediante l’utilizzo della LIM per facilitare i processi di concettualizzazione e di generalizzazione. • Successivamente ogni alunno/a consoliderà le conoscenze attraverso esercitazioni guidate mirate a consolidare l’apprendimento di concetti presentati in precedenza (Drille & Practice). • Il percorso, inoltre, mette a disposizione materiali esemplificativi sui quali l’insegnante può creare nuove piste di lavoro.

  17. Tipologia di verifica • Verifiche sommative individuali mediante l’utilizzo di schede appositamente predisposte • Autovalutativi (trasversali e comuni a ciascun percorso) • le mie parole chiave: lo studente/studenti devono indicare fra 5 e 10 parole chiave significative del percorso realizzato; • che cosa imparo: lo studente/studenti devono produrre un breve testo in x righe/parole in cui esprimano cosa hanno imparato, durante il percorso, facendo esempi.

  18. Criteri di valutazione L’ l’individuazione dei criteri di valutazione deve corrispondere quanto più possibile all’esigenza di porre punti di riferimento condivisi,volti a rendere omogenei gli standard utilizzati dai singoli Consigli di Classe. Inoltre l’esplicitazione dei criteri deve facilitare l’attivazione del processo di autovalutazione degli studenti. • Saranno valutati risultati raggiunti in termini di apprendimento ed anche di altre componenti che attengono alla personalità dell’alunno: impegno, serietà nello studio, progressione nell’apprendimento; La valutazione deve essere il più possibile formativa, in modo che ognuno possa superare le proprie difficoltà.

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