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“Ripartire dal capitale sociale per ricostruire il capitale economico” Fabrizio Pezzani

Oltre la logica dei tagli: una politica per la crescita Viareggio 17 e 18 ottobre 2011 Centro Congressi Principe di Piemonte Viale Marconi, 130. “Ripartire dal capitale sociale per ricostruire il capitale economico” Fabrizio Pezzani

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“Ripartire dal capitale sociale per ricostruire il capitale economico” Fabrizio Pezzani

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  1. Oltre la logica dei tagli: una politica per la crescitaViareggio17 e 18 ottobre 2011Centro Congressi Principe di PiemonteViale Marconi, 130 “Ripartire dal capitale sociale per ricostruire il capitale economico” Fabrizio Pezzani Professore di programmazione e controllo nella PA, Università Bocconi - Milano

  2. Contesto Culturale L’implosione economica del socialismo reale (1989 la caduta del muro di Berlino) ha dato l’idea che quel modello di economia liberista fortemente orientata al mercato fosse la soluzione di tutti i problemi non solo economici ma anche sociali. Da sapere tecnico l’economia diventa sapere morale, cioè da mezzo a fine in quanto il suo perseguimento è bene in sé, così è l’economia ad indicare i bisogni e non più l’uomo a definirli così diventa mezzo. Le evoluzioni della società e della politica devono essere espresse in dimensioni economico-finanziarie. Paradossalmente l’uomo ha costruito e continua a tenere un mezzo/fine che è diventato indipendente ed autonomo da lui. 2

  3. Conseguenze • Ricerca dell’ottimo economico e finanziario a prescindere a costo di normalizzare comportamenti illeciti. • Crescente dominio politico e sociale della finanza che non dispone ad un ordine morale (chi decide prescinde dalle conseguenze sociali). • Forte orientamento al mercato a cui si attribuisce una sua intrinseca razionalità. • Crescente spazio all’avidità genetica dell’uomo e si definiscono gerarchie di consumi che sostituiscono quelle di valori. • Quindi • Assumono rilevanza forme eccessive di individualismo e una crescente asimmetria nella distribuzione del reddito fino a quando il sistema collassa. Cioè • La crisi ha un risvolto economico ma cause lontane legate ad una società individualista e antiegalitaria. 3

  4. Non vi può essere sviluppo economico senza sviluppo sociale, quindi è necessario ripensare a forme di collaborazione atte a rigenerare il sistema dei valori e delle relazioni sociali. L’economia e la tecnica devono mantenersi dotate di senso, cioè devono avere un criterio di misura che si esprime in una gerarchia di valori, qualè l’economia del vivere, vi deve essere un ordine perché le possibilità dell’uomo sono sconfinate. Come prendere la libertà dalla propria libertà? Dopo avere dominato la natura inanimata l’uomo deve potere dominare la sua natura. 4

  5. Forte interdipendenza a livello locale tra diversi attori • Ridimensionamento della funzione della PA pressata dai vincoli sulla spesa • Crescente ruolo di integrazione tra famiglie, PA, imprese, banche, non profit. • Definire patti di sviluppo condivisi orientati al riequilibrio economico e sociale 5

  6. Promuovere condizioni di scambio idonea a garantire una somma maggiore di zero per le posizioni complessive delle parti. 6

  7. Conto economico sociale Conto economico patrimoniale 7

  8. Quale sviluppo Economico e Tecnico o anche Sociale È una buona economia che favorisce una buona società? o • È una buona società che favorisce una buona economia? Quindi • In che misura sono interdipendenti? • Lo sviluppo economico è un dogma assoluto e sovraordinato? • La sofisticazione del modello dei consumi è rappresentativa di una civiltà evoluta? • Il modo in cui possiamo rispondere a queste domande ci può indirizzare nel trovare risposte ai nostri interrogativi • Come e quanto crescere • Come ridurre il debito ed arrivare al 2014 all’equilibrio di bilancio 8

  9. Distribuzione del reddito Figura 3: Percentuale del reddito percepitadalla fascia più ricca dellapopolazione dal 1913 al 2004. Fonte: Pezzani 2011

  10. Associazionismo Tasso di associazionismo medio calcolato su 32 organizzazioni nazionali articolate in sezioni locali dal 1900 al 1997. Fonte: Pezzani 2011

  11. Posizionamento delle regioni per PIL pro capite (2009) e Quars (2010)

  12. Indice di Gini Posizionamento delle regioni italiane per indice di Gini e reddito pro capite. Fonte: Direzione Sistema Statistico Regionale (ISTAT)

  13. Capitale sociale Donatori di sangue ogni 1000 abitanti. Fonte: Michele Bacco (2011), Misurare il Veneto oltre il PIL: alcuni risultati Mortalità infantile ogni 1000 nativi. Fonte: Michele Bacco (2011), Misurare il Veneto oltre il PIL: alcuni risultati

  14. Capitale sociale Quota spesa per cultura in % spesa totale per consumi finali - 2007 Diseguaglianza dei redditi per regione (Indice di concentrazione di Gini sui redditi familiari) 2007

  15. Capitale economico Individui che vivono in famiglie povere (per 100 individui residenti) dati 2008 PIL pro capite (Italia = 100)dati 2008

  16. Evoluzione della dotazione stradale

  17. Evoluzione della accessibilità ferroviaria

  18. Evoluzione delle dotazioni delle infrastrutture sociali

  19. Conclusione “Meno ci sforziamo di capire, meno liberamente e di buon grado potremo scegliere la sola via di salvezza aperta e più dura sarà la coercizione (…)” “Speriamo ci sia accordata la grazia di comprendere e poter scegliere la strada giusta, prima che sia troppo tardi; la via che non porta alla morte ma all’ulteriore compimento, da parte dell’uomo, della sua missione, creativa ed unica, su questo pianeta!” Pitirim A. Sokorin

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