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le news di energiambiente. Agenzia di informazione quotidiana su Energia e Ambiente di Enza Plotino. Numero del 28 gennaio 2010. P.Iva 06318681001, tel.3471541463 news.energiambiente@gmail.com eplotino@libero.it. IN QUESTO NUMERO:. Nucleare. Le Regioni anticipano parere negativo
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lenewsdienergiambiente Agenzia di informazione quotidiana su Energia e Ambiente di Enza Plotino. Numero del 28 gennaio 2010. P.Iva 06318681001, tel.3471541463news.energiambiente@gmail.com eplotino@libero.it IN QUESTO NUMERO: • Nucleare. Le Regioni anticipano parere negativo • Fotovoltaico. I nuovi incentivi. Le preoccupazioni degli operatori • Efficienza energetica. Nel Milleproroghe spunta un condono edilizio • Eolico. I paradisi offshore • Caccia. “Berlusconi fermi la strage”. Lettera degli ambientalisti al premier • Ambiente. Ue. Sulla biodiversità, la perdita costerà 1.100 miliardi al 2050 • Rifiuti. Reggio Emilia. Critica la Legacoop sul Sistri • Inquinamento. In calo a Porto Marghera. Rapporto dell’Arpav • Inquinamento. Milano. Le dieci proposte degli ambientalisti • Rinnovabili. Sardegna. Sul blocco delle autorizzazioni si mobilita Aper
Nucleare. Le Regioni anticipano parere negativo • 28 gennaio 2010 - Cancellata la Conferenza unificata prevista per la giornata di ieri, a causa dell'assenza di una data certa sull'esame da parte del Cipe dei Fas regionali (fondi per le aree sottoutilizzate), slitta dunque anche il confronto tra governo, regioni e enti locali che si erano impegnati a emettere parere sul decreto legislativo in materia di localizzazione di impianti nucleari. Nella mattinata di ieri le regioni hanno comunque dato una prima indicazione negativa sul provvedimento in materia di nucleare: nel corso della conferenza delle regioni infatti, solo Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno espresso parere positivo allo schema di decreto approntato dal governo, con il quale si stabiliscono le procedure per l'individuazione dei siti che dovranno ospitare le nuove centrali. A maggioranza però la conferenza dei governatori ha espresso parere negativo, con il presidente della Basilicata, Vito De Filippo a ribadire come esistano leggi regionali che impediscono la realizzazione di nuovi reattori, ricordando al contempo i ricorsi presentati alla Consulta contro il provvedimento del governo da undici regioni Lazio, Marche, Umbria, Basilicata, Puglia, Calabria, Toscana, Liguria, Emilia Romagna, Piemonte e Molise su cui la Consulta sui pronuncerà nella seduta del 22 giugno. Lo slittamento della Conferenza Unificata sulla questione dei fondi Fas fa dunque slittare anche il parere sul decreto in materia di nucleare, ma non porrebbe a rischio i termini della delega in materia di nucleare, dal momento che il governo l’ha già esercitata nei tempi giusti attraverso il decreto legislativo sull’individuazione dei siti varato dal Consiglio dei ministri del 22 dicembre scorso. Il governo, dunque, per scongiurare l’ipotesi di rinnovo della delega dovrà concentrare gli sforzi sul provvedimento che contiene lo statuto dell’Agenzia di controllo nucleare che va presentato, non oltre il 15 febbraio. Quanto al decreto legislativo in materia di localizzazione dei siti, in caso la Conferenza Unificata esprimesse un parere negativo si aprirebbe la strada per il governo del ricorso di fronte al Consiglio di Stato per verificare se la bocciatura dell’Unificata sia fondata. Procede comunque il lavoro delle commissioni parlamentari (Attività Produttive e Industria di Camera e Senato) che si sono impegnate a esprimere il parere richiesto sullo schema di decreto entro la fine del mese. “L’indicazione emersa dalla Conferenza delle Regioni che si è schierata a larghissima maggioranza, con il parere contrario solo di Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia, per un no netto al nucleare in Italia è un fatto importante e decisivo che il Governo dovrà rispettare se davvero non vuole dare prova di inaccettabile autoritarismo - ha affermato l’assessore all’Ambiente della Regione Lazio Filiberto Zaratti”. Anche la Sicilia dice no al nucleare con una netta presa di posizione dell’assessore regionale all’energia Pier Carmelo Russo. “La Sicilia non ha più margini di tollerabilità ambientale che consentano l’insediamento di impianti nucleari - ha spiegato Russo ricordando che un voto unanime dell’Ars ha già impegnato la Regione a dire no all’ipotesi di siti nucleari nel proprio territorio e che la presenza di impianti industriali ha già avuto conseguenze non solo ambientali ma anche cliniche.
Fotovoltaico. I nuovi incentivi. Le preoccupazioni degli operatori • 28 gennaio 2010 - Secondo quanto riferito da fonti ministeriali, sugli incentivi al fotovoltaico, il governo starebbe pensando ad un taglio medio annuo, dal 2012, del 6%, molto più del 4% speranza degli operatori, ma meno del 10% paventato dal governo. Il governo dunque, vicino ad un compromesso. Non ci sarà la sforbiciata dell'8-10% annuo fortemente temuta dagli operatori del settore, ma nemmeno la limatura del 4% chiesta da questi ultimi. Tutto è ancora in fase di discussione, ma la tendenza e quella della riduzione. In questo modo però, come denunciano gli operatori del settore, le tariffe incentivanti saranno meno appetibili, e potrebbero quindi, mettere un freno all’espansione ed allo sviluppo dell’energia pulita prodotta in Italia dagli impianti fotovoltaici poiché gli incentivi in Conto Energia potrebbero non essere più sufficienti a coprire il finanziamento sostenuto per la realizzazione e la messa in esercizio dell’impianto. Per Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, l'abbassamento delle tariffe incentivanti per il fotovoltaico del 20% nel 2011 e di un ulteriore 8% nel 2012 potrebbe inficiare lo sviluppo del mercato in gran parte d'Italia. Ronchi spiega che: "oggi, in condizioni di normalità, in siti senza particolari problemi orografici o di connessione, il costo per l'installazione di un megawatt di pannelli solari fotovoltaici si aggira mediamente intorno ai 3 milioni di euro. Con il previsto taglio del 20% della tariffa incentivante, dal 2011 non sarebbe più conveniente utilizzare siti con irraggiamenti solari inferiori alle 1250 ore all'anno, perché tale tariffa non renderebbe sostenibile il finanziamento necessario per impianti medio-grandi a terra". Situazione che per Edo Ronchi peggiorerebbe ulteriormente nel 2012: "Secondo questa bozza di decreto, la tariffa incentivante per questo tipo di impianti fotovoltaici dovrebbe subire un ulteriore taglio dell'8% . A questo punto potrebbero non diventare più remunerativi impianti medio-grandi a terra con un irraggiamento solare inferiore alle 1350 ore all'anno, quindi quegli impianti localizzati nella gran parte d'Italia. A meno che non si verifichi un rapido forte calo dei costi dei pannelli solari che, allo stato attuale, non è prevedibile".
Efficienza energetica. Nel Milleproroghe spunta un condono edilizio • 28 gennaio 2010 – Non si ferma un momento il partito di chi, senza vergogna, mira alla distruzione del territorio ed alla franchigia per tutti gli scempi del passato. Nel decreto Milleproroghe spunta un piano casa comprensivo di condono edilizio con annessa retroattività. Un emendamento al decreto, di Lucio Malan (Pdl), che è all'esame della commissione Affari Costituzionali del Senato, prevede, infatti, che le leggi regionali possano “prevedere, con disposizioni aventi validità temporale definita, interventi di trasformazione edilizia e territoriale, in particolare mediante il riconoscimento di forme di incentivazione volumetrica e di semplificazione, anche in deroga alle norme e agli strumenti di pianificazione vigenti in materia territoriale e urbanistica”. Fra gli emendamenti depositati, uno fra quelli presentati da esponenti del Pdl, chiede più esplicitamente un nuovo condono per alcuni abusi edilizi, compresi quelli commessi prima del 2003. L'emendamento a firma dei senatori del Pdl Carlo Sarro e Vincenzo Nespoli, cancella anche i paletti degli abusi commessi ai danni dei “beni ambientali e paesistici”. La norma, inoltre, è retroattiva: “la speciale sanatoria di cui al presente articolo si applica anche agli abusi edilizi realizzati entro il 31 marzo 2003”. Se l'emendamento sarà approvato, gli interessati potranno presentare domanda entro il 31 dicembre 2010. Non manca la sospensione dei procedimenti in atto: “sono sospesi - recita l'emendamento - tutti i procedimenti sanzionatori, di natura penale ed amministrativa, già avviati, anche in esecuzione di sentenze passate in giudicato, fino alla definizione delle predette istanze”. "Una nuova ondata di cemento selvaggio e di costruzioni 'fai da te' - come denunciano i senatori del PD Ferrante e della Seta - esporrebbe tutti a grandi pericoli di instabilità degli edifici, soprattutto in caso di terremoti, alluvioni e altre calamità. Un nuovo condono edilizio sarebbe un atto di grande irresponsabilità da parte della maggioranza e del governo".
Eolico. I paradisi offshore • 28 gennaio 2010 - L’eolico offshore si sta rapidamente trasformando da promessa in realtà. La Ewea, l’associazione europea dell’industria eolica, ha recentemente diffuso i dati a consuntivo del 2009 e le proiezioni per l’anno in corso, alimentando la fiducia nel futuro di questo settore dell’energia rinnovabile. L’anno scorso la crescita del mercato europeo dell’eolico offshore è stata infatti del 54%, a dispetto delle difficoltà incontrate in generale dall’industria nell’ottenere i crediti. 199 turbine in otto nuovi parchi eolici offshore sono state collegate alla rete di distribuzione aumentando la capacità di generazione di 577MW. Nel corso di quest’anno, secondo le valutazioni degli operatori del settore, verranno terminati dieci nuovi impianti in grado di fornire una potenza aggiuntiva di 1000 MW. La crescita del mercato sarebbe cosi di un 75% rispetto al volume registrato nel 2009. La Gran Bretagna, con il 44% della produzione totale europea, si attesta insieme alla Norvegia (30%) come paese leader. Dei 17 parchi attualmente in costruzione, che forniranno una potenza di 3500 MW, poco meno della meta sono infatti posizionati in acque britanniche. L’Ewea, in un comunicato ripreso dall’agenzia Ansa, ricorda come altri 52 progetti di parchi eolici offshore siano già stati approvati per una potenza totale di 16.000 MW, capacità che per oltre la metà verrà prodotta dagli impianti tedeschi. Ma le prospettive per l’eolico sono ancora più rosee. Sono già allo studio, a vari stadi di progettazione, impianti per più di 100 GW. Una potenza che potrebbe soddisfare, secondo l’ Ewea, il 10% della domanda europea di elettricità. L’Europa è leader mondiale nella produzione di energia eolica offshore con 828 turbine, una capacità cumulativa di 2056 MW prodotta in 38 parchi eolici di nove paesi europei.
Caccia. “Berlusconi fermi la strage”. Lettera degli ambientalisti al premier • 28 gennaio 2010 - In 150, tra ambientalisti (come Legambiente, Wwf e Greenpeace), animalisti (come Lipu, Lav, Enpa) e organizzazioni civiche, culturali, sociali, di cittadini, sparse in tutta Italia, si sono rivolti direttamente con una lettera al premier Berlusconi perché fermi la strage di animali, eliminando l'articolo 38 dalla legge Comunitaria che, tra le altre cose, prevede la cancellazione degli attuali limiti massimi della stagione venatoria. E’ guerra, infatti, in Parlamento, per l' articolo 38 alla legge comunitaria che, di fatto, come dicono le associazioni, è un nuovo assalto agli animali. Una situazione ''inaccettabile'' anche per il ministro dell' Ambiente, Stefania Prestigiacomo, in quanto si inserisce ''un criterio di discrezionalità” da parte delle amministrazioni locali nella fissazione dei calendari dell'attività venatoria.
Ambiente. Ue. Sulla biodiversità, la perdita costerà 1.100 miliardi al 2050 • 28 gennaio 2010 - A pochi giorni dall'inaugurazione dell'Anno della Biodiversità indetto dall'Onu, c’è stata la prima riunione a Madrid per i Paesi Ue aderenti alla Convenzione internazionale della Biodiversità che hanno aperto la discussione sui nuovi target della Convenzione che scade a fine 2010. La discussione di questi giorni è solo il primo appuntamento per mettere nero su bianco le nuove strategie a tutela della biodiversità, in vista dell'incontro di ottobre prossimo a Nagoya, in Giappone, dove gli oltre 167 Paesi aderenti alla Convenzione dovranno definire le nuove regole a tutela della natura. "Servono target e obiettivi più ambiziosi. La perdita di biodiversità, in termini economici, costerà all'Europa 1.100 miliardi di euro al 2050 se non si prenderanno provvedimenti drastici – come ha avvertito il WWF che sottolinea che "l'obiettivo di difesa della natura finora non è stato raggiunto. Il termine del 2010 che si era posto anche l'Ue a tutela della natura, in linea con il Countdown dell'Iucn – hanno affermato dal WWF - non è stato sufficiente ad arrestare la perdita di diversità biologica. Quindi, avvertono dal WWF "il primo obiettivo è quello di definire un nuovo target di riduzione della perdita di biodiversità ma che sia misurabile e concreto, a cui seguano impegni concreti e finanziati, altrimenti tra 10 anni ci ritroveremo in una situazione ancora peggiore. E, nonostante gli alti costi calcolati dal WWF a causa di perdita di biodiversità, per proteggere la natura, secondo il gruppo ambientalista, l'Europa mette sul tappeto finanziamenti troppo limitati. "La biodiversità – dicono al WWF - è trattata ancora come una 'Cenerentola'. Il budget a disposizione dell'Ue per la sua tutela è di 120 milioni l'anno, meno dello 0,1% di quello totale europeo".
Rifiuti. Reggio Emilia. Critica la Legacoop sul Sistri • 28 gennaio 2010 - Legacoop di Reggio Emilia critica il nuovo sistema di controllo elettronico della tracciabilità dei rifiuti, divenuto efficace il 14 gennaio scorso con un Decreto del Governo. “E’ un controllo elettronico – spiega Legacoop Reggio Emilia – di difficile applicazione per sua la complessità, per i tempi ristretti di adeguamento, per la assenza di indirizzi interpretativi chiari, per gli ulteriori e obbligatori costi.” Legacoop Reggio Emilia si è attivata perché il Governo decida con apposito provvedimento il rinvio dell’applicazione, in modo che le aziende obbligate ad applicare il sistema, abbiano la possibilità di effettuare tutti gli approfondimenti interpretativi e organizzativi necessari. “Solo nel momento in cui le imprese potranno in maniera compiuta, anche dal punto di vista organizzativo, applicare il sistema – aggiunge Marco Pecorari, responsabile dell’Ufficio ambiente e sicurezza di Legacoop Reggio Emilia – si potrà raggiungere il condivisibile obiettivo che ispira il decreto. Il controllo della legalità in materia di rifiuti non può non prescindere dalla costruttiva collaborazione di tutte le parti interessate.” In assenza di una proroga, e rimanendo l’aggravio di costi e la difficile applicazione del Sistri, per Legacoop il provvedimento rischia di diventare l’ennesimo balzello burocratico in materia ambientale.
Inquinamento. In calo a Porto Marghera. Rapporto dell’Arpav • 28 gennaio 2010 - ''Potremmo quasi dire che oggi la notizia è che non c'è notizia, nel senso che i dati del rapporto ambientale d'area di Porto Marghera evidenziano un trend decisamente in calo per quanto riguarda i fattori di inquinamento''. Lo ha sottolineato l'Assessore alla Legge Speciale per Venezia e riconversione di Porto Marghera della Regione del Veneto, Renzo Marangon, intervenuto presso la sede del Dipartimento Arpav di Venezia, alla presentazione del Bilancio Ambientale d'Area di Porto Marghera, redatto sulla base dell'Accordo della Chimica del 1998. Il rapporto, che ha coinvolto 32 aziende di vari settori industriali, dal petrolifero all'incenerimento dei rifiuti, dall'energetico al manifatturiero e che si riferisce al periodo 1998 - 2007, riporta un quadro complessivo fondamentalmente positivo, con un calo delle pressioni sull'ambiente dovuto, da un lato alla diminuzione delle attività produttive, dall'altro ad un continuo miglioramento dell'efficienza dei sistemi di abbattimento delle Centrali Termiche. ''I dati su Porto Marghera - ha precisato in proposito Marangon - sono tra i più bassi d'Europa e questo grazie agli interventi che si sono fatti in questi anni e al lavoro di controllo e monitoraggio continuo, che viene fatto dal Sistema Integrato per il Monitoraggio Ambientale e la Gestione delle Emergenze (SIMAGE) dell'Arpav''.
Inquinamento. Milano. Le dieci proposte degli ambientalisti • 28 gennaio 2010 - Italia Nostra e Legambiente, insieme ad alcuni consiglieri comunali di Milano e all’ex assessore all’ambiente Edoardo Croci, hanno presentato una lista di dieci proposte per diminuire da subito l’inquinamento a Milano dove da oltre 15 giorni, il Pm10 supera la soglia di allarme. “Estendere l’ecopass a tutti i mezzi che accedono ai Bastioni, previa informazione ai cittadini; applicare una low emission zone in tutta la provincia e oltre; al terzo giorno di superamento della soglia d’allarme: car pooling ai 67 varchi dalle 7,30 alle 9,30 con almeno due persone per mezzo, divieto di circolazione di giorni per i mezzi pesanti in tutta la città, blocco circolazione fine settimana dalle 10 alle 18, validità giornaliera del biglietto atm da un euro; ridurre la velocità a 80 km/ora sulle strade e 90 km/h sulle autostrade nei giorni di superamento dei limiti di qualità dell’aria; depennamento dall’agenda del tunnel Linate-Rho; potenziamento della ciclabilità, estensione del bike sharing e stazioni di bicilette in tutte le principali stazioni ferroviarie; intervento straordinario sule potenziamento dei mezzi pubblici; riscaldamento: riduzione da 14 a 12 ore giornaliere nei 1500 immobili comunali, fare rispettare il divieto regionale di riscaldamento negli spazi comuni dei condomini; rimuovere gli ostacoli burocratici e facilitare gli investimenti di risparmio energetico; 10) moratoria per tutti i parcheggi con posti a rotazione, a partire da quello di sant’Ambrogio”.
Rinnovabili. Sardegna. Sul blocco delle autorizzazioni si mobilita Aper • 28 gennaio 2010 - L’Aper, Associazione di produttori di energia da fonti rinnovabili, scende in campo per la sostenibilità nella Regione Sardegna. Il 25 gennaio è stata inviata una lettera al Presidente Ugo Cappellacci per segnalare il clima di incertezza che preoccupa gli operatori sul territorio e la situazione di stallo in cui versano i procedimenti di autorizzazione unica degli impianti. La situazione, secondo Aper, sarebbe giustificata dalla non chiara ripartizione di competenze autorizzative tra Regione e Province. Nella lettera inviata, l’Aper osserva inoltre che i lavori per l’adozione del Piano energetico non legittimano la sospensione dei procedimenti amministrativi di autorizzazione dal momento che non è conforme alla Costituzione far ricadere sul privato incolpevole gli effetti pregiudizievoli delle inadempienze e dei ritardi della pubblica amministrazione. Con specifico riferimento alla disciplina del procedimento di autorizzazione unica relativa agli impianti a fonti rinnovabili, Aper ricorda che il termine di conclusione del procedimento, fissato in 180 giorni dal Decreto Legislativo 387/2003, costituisce un principio fondamentale. Qualunque sospensione dei procedimenti in corso appare quindi illegittima non solo in base a questa considerazione, ma anche all’obiettivo dichiarato di sostenere la produzione di energie da fonti rinnovabili.