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Obiettivo Convergenza Aree interessate

COESIONE ECONOMICA E SOCIALE. Obiettivo Convergenza Aree interessate Regioni con PIL inferiore al 75% rispetto al PIL europeo (in Italia: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia). COESIONE ECONOMICA E SOCIALE. Obiettivo Convergenza

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Obiettivo Convergenza Aree interessate

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Presentation Transcript


  1. COESIONE ECONOMICA E SOCIALE Obiettivo Convergenza Aree interessate Regioni con PIL inferiore al 75% rispetto al PIL europeo (in Italia: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia).

  2. COESIONE ECONOMICA E SOCIALE Obiettivo Convergenza Mira ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni meno sviluppate dell’UE attraverso il miglioramento delle condizioni di crescita e di occupazione.

  3. COESIONE ECONOMICA E SOCIALE La coesione economica, sociale e territoriale dà espressione alla solidarietà tra gli Stati membri e le regioni dell’Unione europea e favorisce lo sviluppo equilibrato del territorio comunitario, la riduzione dei divari strutturali tra le regioni comunitarie, nonché la promozione di pari opportunità reali tra cittadini.

  4. OBIETTIVI GENERALI DEL PO 2007-2013 1. Crescita dell’occupazione secondo una strategia di sviluppo sostenibile ed equo 2. Miglioramento della qualità della vita 3. Sviluppo del territorio armonico ed equilibrato ottenuto accrescendo la competitività regionale nello scenario nazionale ed internazionale

  5. ORIENTAMENTI PER LA POLITICA DI COESIONE 2007 - 2013 La politica di coesione sta e deve continuare a contribuire alla realizzazione degli obiettivi di Lisbona ponendo l’accento sulle tre priorità seguenti: Rendere più attraenti gli Stati membri, le regioni e le città migliorando l’accessibilità, garantendo una qualità ed un livello adeguati di servizi e tutelando l’ambiente; Promuovere l’innovazione, l’imprenditoria e lo sviluppo dell’economia della conoscenza; Creare nuovi e migliori posti di lavoro attirando un maggior numero di persone verso il mercato del lavoro o l’attività imprenditoriale, migliorando l’adattabilità dei lavoratori.

  6. ESISTENZA DELLE INFRASTRUTTURE NECESSARIE ALLE IMPRESE SETTORE TRASPORTI SETTORE AMBIENTE ED ENERGIA Le reti di trasporto moltiplicano le opportunità di commercio Sostenibilità a lungo termine della crescita economica RAFFORZARE LE SINERGIE TRA TUTELA DELL’AMBIENTE E CRESCITA

  7. TENER CONTO DELLA DIMENSIONE TERRITORIALE DELLA POLITICA DI COESIONE EVITARE CHE LE DISPARITA’ DI SVILUPPO REGIONALE RIDUCANO IL POTENZIALE DI CRESCITA

  8. L’ andamento della produttivitàè rimasto INSODDISFACENTEper l’intero periodo di programmazione perché non si sono sfruttate a pieno né l’economia della conoscenzané le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)

  9. PRINCIPI PORTANTI DELLA PROGRAMMAZIONE 2007-2013 Integrazione : maggiore integrazione degli obiettivi, dei soggetti coinvolti e dei finanziamenti Concentrazione: forte concentrazione degli interventi ottenuta collocando una massa critica di risorse sulla creazione di discontinuità nell’economia, in un ambito territoriale ristretto

  10. L’applicazione del principio di integrazione stimolato solo come modalità di spesa ha declinato la concertazione locale solo secondo criteri distributivi, parcellizzando in moltissimi casi la spesa su investimenti piccoli e poco impattanti la struttura sociale ed economica della Regione LEZIONI APPRESE

  11. Si evidenzia con estrema chiarezza la mancanza di politiche intersettoriali, cioè l’assenza della forma più alta d’integrazione, quella capace di portare a sintesi, in un territorio e su un orizzonte temporale fissato, una pluralità di strategie proprie di settori e di livelli decisionali diversi. LEZIONI APPRESE

  12. Sapere integrare politiche per la sicurezza, politiche per l’ambiente, politiche per i trasporti, politiche per la formazione e la ricerca è, infatti, una condizione imprescindibile per dare redditività agli investimenti ed è l’unico modo capace di aggredire insieme i fattori negativi di contesto, fattori che ancora oggi sono tali da rendere per molti versi insoddisfacente la qualità della vita e del tutto insufficienti le economie esterne di cui possono giovarsi le imprese. LEZIONI APPRESE

  13. Le grandi questioni irrisolte della regione che continuano ad avere un carattereemergenziale, quali i Rifiuti, l’Ambiente (l’inquinamento dei fiumi Sarno e Volturno, l’erosione delle coste, km di mare inquinato permangono quali problemi strutturali), l’Energia (la Campania sconta il deficit energetico più elevato tra le regioni italiane), non hanno assunto un carattere prioritario. LEZIONI APPRESE

  14. Non sono state “aggredite” le problematiche del settore produttivo. L’uso di meccanismi di aiuto alle imprese generalisti ha prodotto una dispersione degli investimenti senza affrontare le problematiche relative alla mancanza di propensione all’innovazione e all’associazionismo. LEZIONI APPRESE

  15. Dopo una prima fase di potenziamento dell’offerta per creare le condizioni adatte al trasferimento tecnologico, la strategia regionale di settore non persegue ancora in maniera incisiva l’obiettivo di rafforzare e migliorare i collegamenti tra impresa e ricerca LEZIONI APPRESE

  16. valorizzare i punti di forza rimuovere i punti di debolezza STRATEGIA eludere i rischi cogliere le opportunità

  17. 6 Assi prioritari 2000-2006 Asse Prioritario 1 Valorizzazione delle risorse naturali e ambientali 1.856 Meuro Asse Prioritario 6 Rafforzamento delle reti 1.335 Meuro Asse Prioritario 5 Miglioramento della qualità delle città, delle istituzioni locali e della vita associata 451 Meuro Asse Prioritario 2 Valorizzazione delle risorse culturali e storico-artistiche 581 Meuro Asse Prioritario 4 Potenziamento e valorizzazione dei sistemi locali di sviluppo 2.162 Meuro Asse Prioritario 3 Valorizzazione delle risorse umane 1.294 Meuro Paolo Cefarelli

  18. 6 Assi prioritari 2007-2013 Asse Prioritario 1 Sostenibilità ambientale ed attrattività culturale e turistica 2.025 MEuro Asse Prioritario 6 Sviluppo Urbano e Qualità dela vita 1.505 Meuro Asse Prioritario 5 Società dell’informazione 395 Meuro Asse Prioritario 2 Competitività del sistema produttivo regionale 1.215 Meuro Asse Prioritario 4 Accessibilità e trasporti 1200 Meuro Asse Prioritario 3 Energia 300 Meuro Paolo Cefarelli

  19. La nuova programmazione dovrebbe essere più incisiva della precedente perché parte dalle lezioni apprese e perché sperimenta modelli di governance innovativi per una migliore applicazione dei principi portanti (DUP, criteri di selezione …)

  20. Uscire dall’OBIETTIVO CONVERGENZA PIL procapite > 75% media europea

  21. Gli obiettivi di servizio

  22. OBIETTIVI DI SERVIZIO IL QSN 2007-2013 prevede un meccanismo competitivo legato al conseguimento di risultati verificabili in termini di servizi collettivi in ambiti essenziali per la qualità della vita e l’uguaglianza delle opportunità dei cittadini e per la convenienza a investire delle imprese • A tal fine sono stati individuati quattro obiettivi legati a quattro tipologie di servizi essenziali • Gestione dei rifiuti urbani • Servizi idrici integrati • Istruzione • Servizi di cura per l’infanzia e gli anziani

  23. Risorse premiali per indicatore e per Amministrazione (milioni di Euro)

  24. OBIETTIVO DI SERVIZIO – Gestione dei rifiuti urbani 24

  25. Target Ridurre il totale dei kg di rifiuti urbani smaltiti in discarica per abitante all’anno dagli attuali 395 Kg del Mezzogiorno a 230 KG Regione Campania 304,8 Kg - 2005; Aumentare la percentuale della raccolta differenziata dei rifiuti urbani dall’attuale 8,7% del Mezzogiorno al 40% Regione Campania 10,6% - 2005; Aumentare la percentuale della Quantità di frazione umida trattata in impianti di compostaggio per la produzione di compost di qualità dall’attuale 2,6% del Mezzogiorno al 20% Regione Campania 2,3% - 2005. 25 OBIETTIVO DI SERVIZIO – Gestione dei rifiuti urbani Tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al sistema di gestione dei rifiuti urbani

  26. Obiettivi di servizio: Gestione rifiuti urbani 26

  27. 27

  28. PO FESR CAMPANIA 2007/2013: ASSE 1 SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE ED ATTRATTIVITA’ CULTURALE E TURISTICA Obiettivo specifico 1.a RISANAMENTO AMBIENTALE Favorire il risanamento ambientale potenziando l’azione di bonifica dei siti inquinati, migliorando la qualità dell’aria e delle acque, promuovendo la gestione integrata del ciclo dei rifiuti

  29. OBIETTIVO DI SERVIZIO – Servizi idrici integrati 29

  30. Target Aumentare la percentuale di acqua erogata sul totale dell’acqua immessa nelle reti di distribuzione comunale dall’attuale 62,6% del Mezzogiorno al 75% Regione Campania 63,2%; Aumentare la percentuale della Quota di popolazione equivalente servita da depurazione delle acque reflue, con trattamento secondario o terziario dall’attuale 56,6% del Mezzogiorno al 70% Regione Campania 75,8% 30 OBIETTIVO DI SERVIZIO – Servizi Idrici Integrati Tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al servizio idrico integrato

  31. Indicatore S10 Percentuale di acqua erogata sul totale dell’acqua immessa nelle reti di distribuzione comunale. Fonte Istat – SIA (Sistema di Indagini sulle acque anno 2005) Rappresenta una misura dell’efficienza del sistema di distribuzione dell’acqua La differenza tra numeratore e denominatore può essere dovuta a perdite fisiche (rotture di tubazioni, sfiori di serbatoio …) o cause amministrative (errori di misurazioni , presenza di consumi non contabilizzati) 31 OBIETTIVO DI SERVIZIO – Servizi Idrici Integrati Tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al servizio idrico integrato

  32. Indicatore S11 Abitanti equivalenti effettivi serviti da impianti di depurazione delle acque reflue, con trattamento secondario e terziario, in rapporto agli abitanti equivalenti totali urbani Fonte Istat – SIA (Sistema di Indagini sulle acque anno 2005) Questo indicatore si propone di misurare i miglioramenti del servizio fognario - depurativo in termini di popolazione servita Essendo la misura del numeratore effettuata all’ingresso dei depuratori (1 abitante equivalente ogni 60 grammi/giorno di BOD5) la misura coglie solo l’aspetto quantitativo del processo di depurazione senza nulla dire in merito all’efficienza della depurazione 32 OBIETTIVO DI SERVIZIO – Servizi Idrici Integrati Tutelare e migliorare la qualità dell’ambiente, in relazione al servizio idrico integrato

  33. 33 OBIETTIVO DI SERVIZIO – Servizi Idrici Integrati

  34. PO FESR CAMPANIA 2007/2013: ASSE 1 SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE ED ATTRATTIVITA’ CULTURALE E TURISTICA

  35. PO FESR CAMPANIA 2007/2013: ASSE 1 SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE ED ATTRATTIVITA’ CULTURALE E TURISTICA

  36. PO FESR CAMPANIA 2007/2013: ASSE 1 SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE ED ATTRATTIVITA’ CULTURALE E TURISTICA

  37. OBIETTIVO DI SERVIZIO - Istruzione 37

  38. Target Ridurre la percentuale dei giovani che abbandonano prematuramente gli studi dall'attuale 26% del Mezzogiorno al 10% Regione Campania 27,1%; Ridurre la percentuale degli studenti di 15 anni con scarse competenze in lettura dall'attuale 35% del Mezzogiorno al 20% Regione Campania ND; Ridurre la percentuale degli studenti di 15 anni con scarse competenze in matematica dall'attuale 48% del Mezzogiorno al 21% . Regione Campania ND; 38 OBIETTIVO DI SERVIZIO - Istruzione Elevare le competenze degli studenti e la capacità di apprendimento della popolazione

  39. Obiettivi di servizio: Istruzione 39

  40. OBIETTIVO DI SERVIZIO – Servizi di cura per l’infanzia e gli anziani 40

  41. Target Aumentare la percentuale di Comuni con servizi per l'infanzia dall'attuale 21% del Mezzogiorno al 35% Regione Campania 30,5%; Elevare la percentuale di bambini che usufruiscono di servizi di cura per l'infanzia dall'attuale 4% al 12% Regione Campania 1,5%; Incrementare la percentuale di anziani beneficiari di assistenza domiciliare integrata (ADI) dall'attuale 1,6% al 3,5% Regione Campania 1,4%. 41 OBIETTIVO DI SERVIZIO – Servizi di cura per l’infanzia e gli anziani Aumentare i servizi per l’infanzia e di cura per gli anziani, alleggerendo i carichi familiari per innalzare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro

  42. Obiettivi di servizio: Servizi di cura 42

  43. Situazione iniziale delle regioni e target

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