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MAPO M ovimentazione A ssistita P azienti O spedalizzati

MAPO M ovimentazione A ssistita P azienti O spedalizzati. Movimentazione di carichi pesanti. La movimentazione di pazienti. L’assistenza a pazienti non collaboranti comporta sovente la movimentazione manuale degli stessi da parte del personale sanitario.

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MAPO M ovimentazione A ssistita P azienti O spedalizzati

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Presentation Transcript


  1. MAPOMovimentazione Assistita Pazienti Ospedalizzati Movimentazione di carichi pesanti

  2. La movimentazione di pazienti L’assistenza a pazienti non collaboranti comporta sovente la movimentazione manuale degli stessi da parte del personale sanitario. Ad esempio in caso di assistenza a “pazienti acuti” non è sempre possibile utilizzare gli ausili. In letteratura è ampiamente dimostrato che le manovre di movimentazione manuale dei pazienti non autosufficienti sono correlate alla comparsa di lombalgia.

  3. Pressioni sui dischi intervertebrali

  4. Conseguenze del Carico sui dischi vertebrali Carico lombare fino a 250 kgfavorisce l’eliminazione delle scorie dal disco; Sollevare peso di 10 kg a schiena dritta e ginocchia flesse; Carico lombare fino a 250 kg

  5. Conseguenze del Carico sui dischi vertebrali Carico lombare intenso (>250-650 kg)possibili danni alle cartilagini vertebrale, degenerazione del disco; Carico di rottura del nucleo discale varia tra 450-800 Kg! Sollevare peso di 10 kg con tronco flesso in avanti a 90 gradi; Carico lombare di circa 340 kg!

  6. Conseguenze del Carico sui dischi vertebrali Carico lombare Estremo sopra 650 kgpossibili microfratture delle cartilagini; Sollevare peso di 50 kg a schiena flessa e gambe dritte; Carico lombare sopra i 650 kg

  7. Movimentazione carichi inanimati e valutazione del rischio

  8. Metodo NIOSH: calcolo indice di rischio Fattore altezza Peso Sollevato X X Fattore distanza X Fattore orizzontale Peso Sollevato -----------= Ind. Rischio Peso limite raccomandato X Fattore dislocazione X Fattore presa X Peso limite Raccomandato Fattore frequenza

  9. Peso limite raccomandato X Fattore altezza = altezza delle mani da terra all’inizio del sollevamento X Fattore distanza = distanza verticale di spostamento tra inizio e fine soll. X Fattore orizzontale = distanza del peso dal corpo X Fattore dislocazione = dislocazione angolare (gradi) del peso X Fattore presa = giudizio sulla presa del carico X Fattore frequenza = n° atti al minuto in relazione alla durata

  10. Altezza delle mani da terra Altezza delle mani da terra all’inizio del sollevamento. inizio 75 cm = fat. Cor. 1

  11. Distanza verticale di spostamento del peso Distanza verticale di spostamento del peso tra inizio e fine del sollevamento. inizio 25 cm = fat. cor. 1 fine

  12. Distanza del peso dal corpo Distanza del peso dal corpo (distanza massima raggiunta durante il sollevamento) 25 cm = fat. cor. 1

  13. Dislocazione angolare Dislocazione angolare del peso (in gradi) rispetto al piano sagittale = torsione del tronco 0° = fat. cor. 1

  14. Giudizio sulla presa del carico MANIGLIA

  15. Frequenza di sollevamento

  16. La movimentazione manuale dei carichi eseguita ripetutamente in modo corretto, con la schiena dritta, risparmia la schiena e non causa dolore.

  17. La movimentazione manuale dei carichi eseguita ripetutamente in modo sbagliato, con la schiena incurvata, danneggia la colonna vertebrale e causa dolore (lombalgia, artrosi, ernia del disco)

  18. La realtà Ospedaliera e la valutazione del rischio da movimentazione di carichi La movimentazione di pazienti non collaboranti

  19. MAPOMovimentazione Assistita Pazienti Ospedalizzati* La metodologia di valutazione MAPO è stata proposta nel 1996 dal gruppo di ricerca EPM(Ergonomia, Postura e Movimento della Clinica del Lavoro L. Devoto Milano). * Vedi Monografia: La medicina del Lavoro maggio 1999; 90, 2: 152-172

  20. MAPO: dove è applicabile? • Può essere applicato - ai reparti di degenza • Non può essere applicato - ai servizi di Pronto Soccorso; - ai servizi di Radiologia; - ai reparti di day hospital; - alle Sale Operatorie

  21. MAPO Cosa valuta? • Valuta il rischio complessivo cui è esposto il personale di assistenza (Infermieri, OSS, OTA, Ausiliari) senza distinguere la qualifica; • Il rischio complessivo derivante da azioni di traino e spintaviene considerato trascurabile. • La valutazione deve essere ripetuta per ogni singolo reparto in cui l’operatore ha lavorato.

  22. MAPO: Contenuti dei dati raccolti per la valutazione del rischio • Carico assistenziale(presenza di pazienti non autosufficienti); • Tipo e grado di disabilità; • Attrezzature in dotazione; • Caratteristiche strutturali degli ambienti; • Formazione specifica degli operatori.

  23. MAPO Cosa non valuta? • Non prevede una valutazione “personalizzata” per il singolo operatore; • Non tiene conto del sesso del lavoratore; • Non viene considerata l’anzianità lavorativa del singolo operatore; • Non prevede un’analisi (quali-quantitativa) delle eventuali posture incongrue assunte dall’operatore durante la movimentazione dei pazienti. • Non valuta quanto vengono utilizzati gli ausili per la movimentazione dei pazienti.

  24. Fattori di rischio considerati dal MAPO Pazienti non autosufficienti (NC e PC) ------------------------------ Operatori presenti nelle 24 ore Rapporto Adeguatezza numerica ed ergonomica di carrozzine, ausili, barelle. Fattore Attrezzature Adeguatezza ergonomica di spazi, arredi, ecc. Fattore Ambiente Adeguatezza della formazione sul rischio specifico. Fattore Formazione

  25. Indice di esposizione MAPO MAPO Medio PC x FA OP NC x FS OP FC x Famb x FF + X = Rischio trascurabile indice MAPO < 1,5 Rischio medio indice MAPO 1,5 – 5 Rischio elevato indice MAPO > 5

  26. Carico Assistenziale • Il rapporto NC/OP viene ponderato con il Fattore Sollevatori • Il rapporto PC/OP viene ponderato con il Fattore Ausili Minori

  27. Definizioni dei pazienti • Paziente totalmente non Collaboranti (NC): paziente non in grado di utilizzare né gli arti superiori né quelli inferiori (pz. Post-interventochirurgico in anestesia generale, pz. di rianimazione). • Paziente parzialmente collaborante (PC): paziente con residue capacità motorie (es. paziente con emiparesi). La scelta di dividere i pazienti in NC e PCderiva dall’evidenza di un diverso sovraccarico biomeccanico sul rachide lombare in relazione alle diverse tipologie di manovre effettuate.

  28. Fattore Sollevatori e Ausili minori

  29. Fattore Carrozzine La presenza di carrozzine inadeguate o insufficienti raddoppia la frequenza delle operazioni di spostamento del paziente

  30. Fattore Carrozzine

  31. Fattore ambiente • Prende in considerazione le caratteristiche strutturali di: • Camere di degenza • Bagni per l’igiene del paziente • Bagni perWC

  32. Fattore ambiente: camere di degenza • La stanza di degenza Spazi minimi che consentono il corretto ed agevole trasferimento del paziente

  33. Punteggio medio camera degenza

  34. Bagno assisti per l’igiene dei pazienti

  35. Bagni per WC

  36. Fattore Ambiente

  37. Fattore Formazione

  38. Indice di esposizione MAPO

  39. Miglioramento degli indici MAPO • E’ possibile migliorare l’indice MAPO attraverso la sostituzione dei normali letti di degenza con letti ergonomici, regolabili in altezza, implementando il numero di carrozzine e con l’introduzione di un sollevatore e implementando la formazione. Sollevatore Letto regolabile in altezza

  40. Conclusioni Introducendo una serie di iniziative, quali ausili per la movimentazione, procedure corrette di lavoro, adeguamento strutturale, informazione e formazione e la sorveglianza sanitaria, possoridurre il rischio da MMC nelle Aziende Sanitarie,ma non posso ottenere l’eliminazione completa dello stesso.

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