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Riservata Personale Dott. Bondi. BOZZA. Operational Planning Roma, 15 marzo 2002. Agenda. Executive Summary Introduzione Piattaforme interattive nel contesto della convergenza media Panorama odierno dei player digitali nel broadcasting televisivo TV interattiva: opportunità di business
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Riservata Personale Dott. Bondi BOZZA Operational Planning Roma, 15 marzo 2002
Agenda • Executive Summary • Introduzione • Piattaforme interattive nel contesto della convergenza media • Panorama odierno dei player digitali nel broadcasting televisivo • TV interattiva: opportunità di business • Servizi interattivi ed economics associati • Sintesi • Ulteriori considerazioni • Regolamentazione DTT • Allegati
Executive Summary • Ad una prima analisi economica, aggiungere interattività a piattaforme di broadcasting digitale è una mossa economicamente conveniente in termini differenziali rispetto all’opzione di semplice broadcasting • In paesi come l’Italia, dove la migrazione verso piattaforme di broadcasting digitale viene forzata* a livello di regolamentazione dell’industria, la televisione si posiziona dunque come una piattaforma in grado di insidiare il PC come piattaforma leader per l’accesso a servizi interattivi da casa • Data però l’incapacità delle tecnologie di broadcasting di disporre di un canale proprio di ritorno a meno di ingenti investimenti, si prevede che l’interattività nel broadcasting verrà implementata attraverso una soluzione mista: broadcasting + broadband, trasformando una minaccia in una potenziale opportunità per l’operatore telco • Nell’ipotesi di soluzione mista, la collaborazione fra maggiori player di piattaforme contigue, posizionati nella catena del valore in relazione ai propri asset distintivi, consentirebbe il mantenimento di margini dell’industria interattiva nel suo complessivo. Eviterebbe infatti: • una competizione sul prezzo su servizi alternativi (es UMTS) • l’investimento in infrastrutture ridondanti (es canale ritorno, billing, customer care) • la non esplorazione di economie di scala e di scopo (es contenuti, billing, customer care) • Fattori che influenzeranno la possibilità di realizzazione di tale scenario saranno: • la soddisfazione delle parti per accordieconomici raggiunti (revenue sharing) • la minaccia percepita sul core business da parte degli operatori, ed il grado di fiducia reciproco • l’effettiva potenzialità tecnologica e l’ammontare degli investimenti richiesti per l’upgrade delle attuali tecnologie • il quadro regolatorio di riferimento (es. canale di ritorno always-on come Servizio Universale) * Per altro l’Italia è l’unico Paese ad avere una data definita per lo switch-off delle trasmissioni in analogico (2006)
1. Introduzione:cos’è la Televisione Digitale? • La TV digitale è un sistema di broadcasting (lo stesso segnale da una sorgente a molti fruitori) codificato in digitale. • Si differenzia principalmente dalla TV analogica per due caratteristiche: • Il segnale digitale sfrutta meglio il mezzo di trasmissione (ed esempio via etere moltiplica la capacità per un fattore 3-5x a parità di spettro di frequenze) • Per la sua fruizione necessita dell’installazione a casa dell’utente di un decoder che ritrasformi il segnale digitale in analogico (un Set Top Box – STB) • Il segnale digitale può essere trasmesso attraverso tre architetture distributive: • Cavo • Satellite • Digitale terrestre
1. Introduzione:cos’è la Televisione Interattiva? • La TV interattiva è un piattaforma tecnologica che consente all’utente finale di interagire tramite lo schermo Televisivo a diversi livelli. L’utente può infatti • Ricevere ulteriori informazioni sulle trasmissioni TV e fornire input (arricchimento delle trasmissioni) • Richiedere ulteriori informazioni sui prodotti pubblicizzati ed ordinarli istantaneamente da casa (pubblicità interattiva) • Ricevere email e chattare (comunicazione) • Fruire di servizi quali quelli bancari (T-banking) ed acquistare prodotti (T-commerce) • Per poter accedere a servizi interattivi, l’utente finale deve disporre di • un canale di ritorno • intelligenza nel Set-Top-Box, con almeno un modulo incrementale rispetto all’apparato per sola ricezione di segnale digitale, costituito dal modem
1. Introduzione: Panorama Attuale Broadcaster Copertura Servizi distintivi ad end user Modello di business Architettura Player Italiani VoD Intera zione Altri Servizi Free TV – Televisione generalista Pay TV – Canali tematici/ Televisione interattiva • Terrestre analogico • Satellite • Satellite • Cavo • IP (Fibra, xDSL) • RAI, Mediaset • Satellite • Tele+, Stream • Stream • eBiscom • 100% • Richiede parabola • Richiede parabola • Solo dove cablato • Solo dove cablato • Fonia ed Internet * * * * • Piattaforme digitali. Necessitano di installazione di Set-Top-Box a casa dell’utente • * Attraverso piattaforma ibrida, con canale di ritorno telco
Internet TV Digitale Set-Top-Box con modem broadband (e.g., ADSL) Broadcaster Transmissione/Broadcast(e.g., DTT) Canale di ritorno per TVdigitale basata su tecnologia broadband(e.g., ADSL) PC con accesso broadband attraverso Set-Top-Box Introduzione: Scenario Base Interattività Televisione interattiva su tecnologia mista: broadcasting + broadband
Le reti televisive (modello broadcast) utilizzano tutto lo spettro disponibile per trasmettere il medesimo segnale. Le reti cellulari (modello a condivisione di accesso) devono utilizzare delle metodologie di partizionamento dello spettro assegnato tra i vari utenti ad essi collegati. L’efficienza di una rete broadcast è sempre superiore, in termini di trasporto, rispetto ad una rete a condivisione di accesso Introduzione: Broadcasting terrestre verso Mobile
Totale Mercato Anno 2000= € 39.2 Bn La telefonia fissa e mobile rappresenta quasi la metà delle revenues del settore Di queste il 94% derivano dal pagamento diretto del servizio da parte del consumatore finale (63% del totale spesa diretta per contenuti e servizi) Nell’obiettivo di mantenere/aumentare tale quota, nell’ipotesi che la voce diventi progressivamente una commodity, l’operatore telco deve abilitare le proprie piattaforme alla fruizione di altri contenuti/servizi media (convergenza) Quotidiani 14% Televisori 14% Handset 1% Piattaforme HW per la fruizione di contenuti e servizi DVD player 17% Radio/ CD player 34% 8% Canone 18% Periodici 20% PC 59% Mobile 47% Abb. Pay 10% Conenuti e servizi pagati direttamente dal cliente finale Biglietti e HV 76% 70% CD 31% Libri 31% Concerti 7% 59% Fisso 47% 34% SW e accesso 37% 27% Advertising (pagamento indiretto di contenuti e servizi) 22% 4% 7% 5% Musica e Radio 5% Editoria 21% TV 19% Internet 3% Telefonia 48% Cinema 4% 100% Introduzione: Fatturato Consumer Settore Media, Italia
Introduzione:Penetrazione piattaforme TV digitali in Europa occidentale ed Italia • Ovum prevede che le connessioni TV in tecnica digitale in Europa crescano dagli stimati 23.3 Mio di fine 2001 (16% del totale famiglie) ad 82 Mio a fine 2005 (55%), con un tasso medio di crescita del 37% annuo. • Il massimo sviluppo verrà dal digitale terrestre che dai 2.1 Mio di connessioni attestati su tale architettura a fine 2001 crescerà a 19.1 Mio a fine 2005, con un tasso di crescita medio annuo superiore al 70%. • A tale risultato dovrebbe contribuire in particolare modo l’Italia, dove si prevede la più alta penetrazione al livello europeo del digitale terrestre (53% delle case al 2010-anche se i più recenti report prevedono una penetrazione minimale anche al 2006). • Ad influenzare tale previsione a livello italiano concorrono la bassa penetrazione di altre tecnologiedigitali (12% a fine 2001), l’alta penetrazione (98%) della TV terrestre analogica (rispetto alla quale l’upgrade a tecnica digitale se confrontato con altre architetture ha costi notevolmente più bassi per gli operatori), nonché, e forse in maniera preponderante, il quadro normativo nazionale del settore. • Il grado di interattività di cui dispone un fruitore di TV digitale è in larga parte una funzione dell’investimento effettuato in Set-Top-Box • dai 200-400$ per un Set-Top-Box con funzionalità base, • ai 550-1000 $ per in Set-Top-Box con funzionalità da full “residential gateway” • dove livello e gap di prezzo dovrebbero notevolmente abbassarsi all’aumentare della scala e della convergenza su un unico standard applicativo.
2. Piattaforme interattive nel contesto della convergenza media (1) • Le attuali piattaforme di fruizione interattiva di contenuti e servizi sono: • Telefono Cellulare • Personal Computer • Televisione con il Set Top Box • Ciascuna piattaforma presenta caratteristiche proprie in termini di • occasione nella quale viene utilizzata e • tipo di interattività richiesta/fornita • Oggi le tre piattaforme supportano inoltre un insieme di contenuti e servizi per lo più diversi. • A tendere la situazione muterà solo in parte, con questo possibile scenario: • servizi comuni a tutte le piattaforme (per es. l’accesso a informazioni di tipo testuale, le e-mail o servizi di e-commerce), • servizi verosimilmente specifici di una piattaforma (per es. la voce resterà sul mobile, il broadcasting rimarrà sulla televisione, il PC rimarrà l’unico strumento dotato di una capacità di processare testi e dati di una certa complessità).
PC World TV World “Web TV” Usando la TV come schermo(Internet Aperto) TV Interattiva con“Walled Garden”(Internet Chiuso) Electronic Programming Guide (EPG), Televideo (Evoluzione del Televideo) Internet Tradizionale(Piattaforma PC) Area di potenziale conflitto fra TV e PC 2. Piattaforme interattive nel contesto della convergenza media (2) New Media: convergenza Broadcasting e Internet
2. Piattaforme interattive nel contesto della convergenza media (3) • La televisione, rispetto al PC, costituisce un mezzo ideale su cui offrire servizi interattivi ad un numero maggiore di persone, data: • la sua diffusione capillare sia geografica che per fascia sociale e di età • la sua facilità d’uso • la sua “presenza” nella vita quotidiana. • A tal riguardo, alcuni analisti (Forrester, Jupiter, Ovum) ipotizzano che al 2005, in Europa, la televisione avrà soppiantato il PC come piattaforma leader per l’accesso a servizi interattivi (comunque funzione della penetrazione di tecnologie digitali di broadcasting) • Ad oggi i servizi interattivi televisivi possono essere associati al broadcasting digitale il cui segnale viene diffuso tramite tre principali architetture tecnologiche: • satellite (es. BSkyB, Tele+, Stream, etc.), • cavo (es. NTL, Telewest, etc.) • TV Digitale Terrestre (o DTT - esempio Quiero TV, On Digital, etc.).
2. Piattaforme interattive nel contesto della convergenza media (4) • Da un punto di vista tecnologico, le tre architetture di broadcasting digitale si caratterizzano come segue: • le infrastrutture cavo esistono in molti Paesi ma richiedono upgrade onerosi per creare la bidirezionalità richiesta dall’interattività • il satellite richiede l’installazione della parabola e non ha un canale di ritorno per l’interattività • la TV digitale terrestre è molto facile da installare, ma non è ancora diffusa e non ha il canale di ritorno • l canale di ritorno è un problema comune e rimane ad oggi una dotazione “esterna” alle tecnologie di broadcasting digitale via etere.
2. Piattaforme interattive nel contesto della convergenza media (5) • Tecnologie telefoniche alternative quali l’ADSL, che invece garantiscono per loro natura i massimi livelli di interattività, non sono in grado di soppiantare nel breve termine la diffusione di contenuti in modalità broadcasting, principalmente per l’incapacità di offrire un servizio paragonabile a quello del broadcaster, dati: • I limiti di banda ad oggi allocabili al cliente finale (4 Mbits, quando ad esempio i canali sportivi richiedono 6 Mbits) • I tempi di cambio canale (dell’ordine di 1 secondo, dato che il cambio canale avviene nel centro servizi cui l’utente è collegato tramite ADSL) • Per quanto riguarda invece le tecnologie a larga banda basate su fibra o sistemi VDSL, esse forniscono larghezze di banda elevate ma a costi ancora alti e sono quindi destinate ad avere un ruolo di nicchia (quantomeno geografica). • E’ quindi verosimilmente una combinazione delle due tecnologie, broadcasting e telefonica, che continuerà ad offrire TV ad alta qualità e basso costo con l’interattività fornita da un canale di ritorno/connessione Internet a larga banda efficace ed efficiente. • E’ invece troppo presto per riuscire a prevedere il ruolo che tecnologie quali l’UMTS potrebbero giocare all’interno del mercato della TV digitale interattiva (iDTV), e che tipo di concorrenza le due piattaforme (iDTV ed UMTS) si faranno
3. Panorama odierno dei player digitali nel broadcasting televisivo Struttura dell’industria Peculiarità tecnologiche Broadcaster digitali (pay-TV) Mercato Europeo • 2-3 player per mercato/nazione • Pochi attori a livello europeo • Restanti attori prevalentemente posseduti da broadcaster analogici • Penetrazione cavo circoscritta ai Paesi che hanno costruito l’infrastruttura (G, UK) • Digitale terrestre (DTT) in sperimentazione in UK (ONDigital) e S (Quiero TV) Produttori di Set-Top-Box • Prevalentemente grandi produttori mondiali di elettronica al consumo • Nokia • Philips • Sony • Qualche player specializzato • Pace • Capacità interattive fortemente dipendenti dal costo • versione base (funzionalià pay-per-view) a $200-300 • Versione con “residential Gateway” a $500-1.000 Produttori di Middleware • 3 principali player a livello mondiale, di cui 2 sono i principali fornitori sul mercato europeo • OpenTV (US) • MediaHiway/Seca (F) • I nuovi entranti sono colossi dell’industria mondiale di SW consumer • Microsoft TV • Producono le funzionalità base del Set-Top-Box, soggette ad una progressiva standardizzazione (piattaforma abilitante) • I sistemi di accesso ed i servizi interattivi sono invece proprietari del broadcaster (anche attraverso customizzazione di prodotti off-the shelf)
3. Panorama odierno dei player digitaliConsiderazioni Nuovi competitor dei broadcaster Esiste un insieme di nuovi player, costituito principalmente da operatori fibra (e-Biscom), che nel loro pacchetto di offerta includono contenuti e servizi in sovrapposizione con quelli della pay-Tv. Malgrado l’attrattività potenziale della loro offerta (che include connettività veloce ad internet, telefonia e “pay-TV”), il loro ruolo rimarrà circoscritto visto che la cablatura risulta conveniente solo in selezionati ambiti urbani. Struttura e competitività dei fornitori di Set-Top-Box e middleware A modificare struttura e competitività di tali sub-settori intervengono introduzioni di standard quali l’MHP (Multimedia Home Platform Decoder Unico) che, sulle basi di un sistema di middleware compatibile ed un set standard di API’s (interfacce applicative), consentirà al singolo operatore di offrire l’accesso a diversi servizi (TV ed Internet principalmente) da una stessa piattaforma, ed all’utente di accedere a diversi operatori con lo stesso Set-Top-Box ed interfaccia applicativa
4. TV interattiva: opportunità di business • L’interattività consente di aggiungere al mercato tradizionale televisivo (pubblicità, canoni, televisori e Set-Top-Box) le seguenti fonti di ricavi addizionali: • Fee da licenze di HW s SW a supporto dell’interattività • Fee telefoniche per l’utilizzo dei servizi generati con il canale di ritorno • Incremento del mercato complessivo della pubblicità, generato sia dalla possibilità di inserire banner nella schermata di selezione dei programmi (EPG-Electronic Programming Guide) sia dall’aumento del costo per contatto nel caso di pubblicitàinterattiva • Revenues da T-commerce e T-banking
4. TV interattiva: opportunità di business A seconda dell’industria di appartenenza, i player nel mercato dell’ITV si posizionano in diversi segmenti della catena del valore cogliendo opportunità in relazione ai propri asset distintivi, come rappresentato nello schema successivo Contenuto Servizi Aggregazione Distribuzione Accesso ServiceEnablers HW e SW per aggregazione HW e SW per distribuzione STB,Applicazioni HW/SW Vendors Canale di ritorno Customer Management Telcos T-Care Fornitori Accesso Customer Management Utility T-Care Servizi Interattivi Trasmissioni interattive Distribuzione del segnale STB in HHs(Free TV) Programma zione Broadcasters Operatori TV Programma zione Servizi interattivi Trasmissioni interattive Distribuzione del segnale STB in HHs(Pay TV) Pay TV Informazioni finanziarie End user information Banche ed Assicurazioni T-Banking Operatori B2C Beni di largo consumo Informazioni sui prodotti T-Commerce User data, Product delivery • Opportunità per gli operatori telco • Revenue incrementali generate dal traffico telefonico del canale di ritorno e dal co-sharing di fee telefoniche per la partecipazione degli spettatori a show e trasmissioni • Possibilità di fidelizzare/incrementare la base di clientela attraverso il bundling di servizi telefonici con servizi ITV • Possibilità di fare leva su sistemi di billing, gestione della clientela e Customer care
Applicazioni su TV interattiva EPG*/ Infoservices(Portale TV) Enhanced /Interactive1Broadcasting Walled Garden(T-Commerce, T-Banking) Comunicazione (Email, Chat) PVR **(Time Shifting) • EPG (Electronic Programme Guide) è il punto di accesso alla navigazione televisiva • “TV-portal” con possibilità di presonalizzazione e servizi informativi • Pubblicità da portale • Interazione con programmie spot pubblicitari • Fa leva sull’interesse dello spettatore al programma • Assolve i bisogno di ulteriore informazione “on the spot” • Fornisce l’accesso allo spettatore solo ad un numero limitato di partner • Servizi includono shopping e banking (T-commerce) • Applicazioni “TV-tailored” con un alto livello di security • Servizi di comunicazione base ed avanzati (e.g., email, chat) • Semplice da usare, non richiede booting • Servizi possono essere integrati con I programmi (es. live chat) • Digital Video Recorder (no cassette required) • Necessita di un Set-Top Box (STB) con hard disk • Potenziale minaccia al modello attuale di advertising (si può “skippare”) 5. Servizi interattivi ed economics associati: applicazioni * EPG = Electronic Programme Guide ** PVR= Personal Video Recorder; si prevede sarà una dotazione standard all’interno del STB a partire dal 2003
5. Servizi interattivi ed economics associati: servizi • L’ordine in cui sono state descritte le piattaforme applicative nella pagina precedente è significativo rispetto all’utilizzo da parte degli utenti dei servizi ad esse associati. • I dati 2000 sull’utilizzo da parte dei sottoscrittori della piattaforma ITV (UK) indicano infatti che: • Il 73% consulta l’Electronic Programme Guide (EPG) • Il 44% gioca tramite le applicazioni di enhanced broadcasting • Il 18% effettua on-line shopping • Il 13% usa il servizio e-mail (che però è una funzione della sofisticazione del target penetrato: molti early adopter avranno infatti un email account su normale PC) • Lo sfruttamento delle potenzialità della TV digitale come piattaforma interattiva sono solo in una fase embrionale ed è plausibile pensare che esistano ancora larghi margini di esplorazione di questo servizio
I fonti incrementali di revenue per un’operatore digitale con servizi interattivi derivano da due componenti Aumento del canone di sottoscrizione per accedere alla piattaforma interattiva Revenues derivanti da servizi interattivi Un risultato che ha consentito a operatori come BSkyB (UK) di aumentare l’ARPU cliente del 25-30% rispetto a quanto ricavato offrendo una piattaforma digitale con funzionalità Pay-per-View, e di un 50% rispetto all’offerta su piattaforma analogica. Il totale ricavi solo da servizi interattivi riportato a bilancio 2001 da BSkyB ammonta a £ 93 Mio- circa $140 Mio, scomponibili nel seguente modo: 17% hosting di partners nel walled garden 21% fee da T-commerce 35% fee telefoniche per servizi base (canale di ritorno) 15% fee telefoniche da servizi premium 17% pubblicità 5. Servizi interattivi ed economics associati: Economics Ricavi Incrementali Costi Incrementali • I costi incrementali per “costruire” una piattaforma interattiva possono essere suddivisi nelle seguenti componenti: • Investimenti di Start-up (design e sviluppo piattaforma interattiva) • Costo di Head-end (che consentano l’immagazzinaggio ed il broadcasting dei servizi) • Costi di Back-end (modem e server che consentono l’interazione) • Composizione dei costi per piattaforma interattiva • Investimento iniziale 1.3 e 2.1 Mio $ • Costi operativi annui (head-end e front-end) nell’ordine di 0.5-1.2 Mio $ • Da notare comunque che i costi dipendono pesantemente dalle caratteristiche e dunque dalla complessità dei servizi • In questi calcoli non è incluso il costo del canale di ritorno, la remunerazione dei format interattivi, componenti aggiuntive di finanziamento ai Set-top-Box Fonte: Deutsche Bank, Analisi BA&H
6. Sintesi: Televisione interattiva per Broadcaster Digitale Per un Broadcaster Digitale la progressiva evoluzione delle piattaforme televisive verso l’interattività sembra essere economicamente molto conveniente: aggiunge capacità di allargare il mercato a fronte di un incremento di costi marginale (al netto della componente connettività per il canale di ritorno) rispetto a quanto già comunque a conto economico di un operatore di TV digitale (e cioè sulle componenti contenuti, Set-Top-Box’s, marketing e staff operativo). E’ dunque prevedibile che l’aspetto interattività venga progressivamente enfatizzato all’interno dell’offerta dei broadcaster digitali, anche per distinguere il loro servizio dall’offerta in analogico. Allo stesso tempo, però, le tecnologie di broadcasting digitalenon dispongono ad oggi e nel prossimo futuro (e comunque solo a fronte di eventuali ingenti investimenti) del canale di ritorno, che dovrebbe continuare ad essere fornito da una piattaforma telco.
Fonte incrementale di reddito Leva su infrastrutture esistenti Ulteriore lock-in cliente telefonico Potenziali sinergie con la rete UMTS 6. Sintesi: Televisione Interattiva SWOT analysis per Telco Per un Operatore Telco, ipotesi di fornitura canale di ritorno e servizi associati + - • Costo della rete • Ritorni incerti, a seconda se orientamento al costo o negoziazione commerciale • Upside comunque limitato Opportunità Minacce • Partecipazione a probabile futuro standard di trasmissione contenuti video (almeno per le famiglie italiane) • Centralità dell’ operatore Telco integrato nella riduzione del digital divide • Regolamentazione asimmetrica (es. servizio universale per ADSL: 100% copertura + orientamento ai costi) • Grado di copertura necessario • Tecnologie alternative (es banda larga su rete elettrica)
6. Sintesi: Scenario collaborativo • Uno scenario collaborativo, in cui i diversi attori si posizionano in diversi segmenti della catena del valore cogliendo opportunità in relazione ai propri assets distintivi, consentirebbe di massimizzare della redditività dell’iniziativa a livello di industria nel suo complesso. Esso permetterebbe infatti: • di evitare che il broadcaster investa in infrastrutture di accesso e gestione del cliente finale • di aumentare la penetrazione dei servizi di accesso dell’operatore telco e dunque la scala su cui ripartire gli investimenti da quest’ultimo effettuati in piattaforme di comunicazione (es CDN, email) e di gestione del cliente (billing e customer care) • Fattori che influenzeranno la possibilità di realizzazione di tale scenario saranno: • l’accordoeconomico raggiunto fra le parti (es. remunerazione del canale di ritorno e servizi associati con logica cost-based vs. revenue sharing) • la minaccia percepita al core business da parte di entrambi gli operatori (es. VDSL fornito da telco per broadcaster, broadcaster come fornitore di servizi multimediali interattivi in mobilità per UMTS provider) • l’effettiva disponibilità di tecnologie abilitanti e l’ammontare degli investimenti richiesti per l’upgrade delle attuali tecnologie • Quadro regolatorio
7. Ulteriori considerazioni: Introduzione in Italia della DTT • Un sostanziale punto di discontinuità si avrà in Italia con l’introduzione del digitale terrestre come standard obbligatorio per le trasmissioni Free-to-air. E’ da notare che tale migrazione è spinta dalla necessità di fare un utilizzo più efficiente dello spettro di frequenze, più che da considerazioni di business. Come controindicazioni si riscontrano infatti: • per i broadcaster incumbent (Mediaset e Rai): uno sbottigliamento dalla capacità trasmissiva con conseguente potenziale frazionamento del mercato pubblicitario, finanziato con le risorse del boadcaster stesso ed un’incerta capacità di aggredire altri servizi/business in maniera economicamente sostenibile (assumendo una non espansione del mercato pubblicitario) • per i broadcaster new entrant (La Sette): se operatori di una propria infrastruttura di rete, ingenti investimenti a fronte di un business model alternativo non ancora messo a punto (pay? intractive? massa critica necessaria?) • per i consumatori: maggiori costi (il Set-top-box anche per la fruizione del canale generalista, il canale di ritorno per avere l’interattività) per la fruizione di un servizio le cui caratteristiche discriminanti rispetto all’odierna offerta free sono quantomeno poco percepite • per l’investitore pubblicitario: un potenziale frazionamento dell’audience (soprattutto se l’offerta rimane poco targettizzata) che riduce l’efficacia dell’investimento (aumento del costo per contatto)
7. Ulteriori considerazioni: Introduzione in Italia della DTT • Ad agevolare l’introduzione del digitale terrestre dovrebbe invece concorrere: • la riduzione del costo dei decoder (per fattori di scala e naturale evoluzione tecnologica) ed eventuali sussidi da parte del governo per l’acquisto del Set-Top-Box • la risolutezza da parte del governo nel prevedere una data di switch-off delle trasmissioni in analogico, così da far attrezzare il consumatore per un cambiamento inevitabile • lo sviluppo di canali tematici targettizzati che sfruttino uno specifico interesse del pubblico e di piattaforme tecnologiche (es. pubblicità interattiva), in grado entrambi di aumentare l’efficacia dell’investimento pubblicitario • la liberazione di risorse che stimolino l’arricchimento dell’offerta contenutistica (ad esempio limitando la raccolta delle reti pubbliche al solo canone, e lasciando ad altri player circa 1 bn €/anno di raccolta pubblicitaria), con conseguenti benefici in termini di range di scelta e qualità disponibili al consumatore finale.
7. Ulteriori considerazioni: DTT -implicazioni per il Gruppo TI • come operatore telco/ISP (DW, Tin.it, Virgilio) • deve massimizzare l’opportunità offerta dalla necessità di un canale di ritorno per la fornitura di servizi interattivi, ovvero deve • Prevenire l’interesse dei broadcaster ad investire in infrastrutture di Accesso e Gestione cliente • Tutelarsi dall’eventualità di vedersi costretto ad offrire i propri servizi in un’ottica di Servizio Universale e come attore con Significant Market Power (100% copertura + orienrtamento al costo) • Mantenere l’ownership del cliente finale sui servizi di comunicazione/interattività (presidiando la piattaforma di collegamento fra il mondo del broadcasting ed il mondo Internet, e mantenendo uno spazio privilegiato come fornitore di servizi al consumatore (es email)) • come broadcaster (La Sette) • la più difficile posizione del Gruppo TI come broadcaster integrato suggerisce invece una valutazione separata delle opzioni offerte dalla DTT • come operatore di rete • come fornitore di servizi (include l’EPG e fornitura chiavi per accesso condizionato) • come fornitore di contenuti • alla luce delle considerazioni sopra delineate, puntando non incentivare comportamenti che stimolino la competizione sul core business dell’accesso/mobilità
8. Regolamentazione DTT • La Delibera n. 435/01/CONS, “Approvazione del regolamento relativo alla radiodiffusione terrestre in tecnica digitale”, pone le basi per il futuro della Televisione Digitale Terrestre (DTT), ma rimanda ad un futuro provvedimento, che l’Autorità dovrà adottare entro il 31 Marzo 2004, l’emanazione di norme a tutela del pluralismo e della concorrenza • Con la Delibera 435 vengono istituite tre categorie di operatori: • Operatori di Rete Televisivi • Fornitori di Servizi • Fornitori di Contenuti Televisivi
8. Regolamentazione DTT Operatori di rete Fornitori di servizi Fornitori di contenuti televisivi Regime delle operazioni Licenza Autorizzazione Autorizzazione Descrizione • Fornitore di servizi al pubblico di accesso condizionato mediante distribuzione di chiavi numeriche per l’abilitazione a: • La visione dei programmi • La fatturazione dei servizi • La fornitura di apparati • Fornitore di guida elettronica ai programmi • Titolare didiritto di installazione, esercizio e fornitura di rete e degli impianti di diffusione • Titolare di risorse frequenziali • Responsabile editoriale nella predisposizione dei programmi da diffondere Sottocategorie Nazionale / Locale Nazionale / Locale
8. Regolamentazione DTTLe Combinazioni Regolamentate COMBINAZIONI REGOLAMENTAZIONE VINCOLI Non Ammessa Fornitori di contenuti televisivi Locali Fornitori di contenuti televisivi Nazionali + Fornitori di contenuti televisivi Locali Fornitori di contenuti televisivi Locali + Ammessa Contabilità Separata Fornitori di contenuti televisivi Nazionali Fornitori di servizi + Ammessa Contabilità Separata Non Ammessa Salvo assenza richiedenti in ambito locale Operatori di rete Locali Operatori di rete Nazionali + Operatori di rete Locali Fornitori di contenuti televisivi Nazionali/Locali + Ammessa Contabilità Separata Operatori di rete Nazionali Fornitori di contenuti televisivi Nazionali/Locali + Ammessa Separazione Societaria
8. Regolamentazione DTTTempistiche di attuazione Fase di Avvio dei Mercati Scadenza finale massima delle abilitazioni alla sperimentazione Periodo in cui è possibile richiedere l’abilitazione alla sperimentazione 21/11/2001 31/12/2002 31/03/2004 25/07/2005 31/12/2006 Cessazione delle Concessioni in Tecnica Analogica* Inizio rilascio autorizzazioni per Fornitori di contenuti Adozione Piano di Assegnazione delle Frequenze per la Radiodiffusione Televisiva Prevista adozione provvedimenti per la tutela del pluralismo e della concorrenza Entrata in vigore nuovo limite sul controllo dei programmi televisivi numerici (MAX 20% in ambito nazionale) Potenziale inizio rilascio licenze per Operatori di rete (subordinata alla data effettiva di adozione dei provvedimenti) Rilascio autorizzazioni generali per Fornitori di servizi già regolamentato dalla D.467/00/Cons del 8/8/2000 *La conversione della concessione in licenza può essere richiesta sino a 6 mesi prima della scadenza della concessione stessa
Stime costo per un servizio interattivo base (in $ 000’s) Servizi Interattivi Caratteristiche Costi di Design + Sviluppo(1) (1° anno) Costi oprativi (per anno)(2) Head end Back end EPG • Preview di 7 giorni ~ 300-500 ~ 50-100 ~ 50 Enhanced TV • Trasmissioni Interattive • Pubblicità Interattiva ~ 200-400 ~ 10-30 ~ 50-100 Informazione • Info Meteo • News base ~ 200-400 ~ 10-20 ~ 0 Comunicazione • Email ~ 300-400 ~ 10-50 ~ 200-500 Transazione • T-Shopping (Walled Garden con 10 Partner) ~ 300-500 ~ 20-50 ~ 100 TOTALE(3) ~ 1.300-2.000 ~ 100-250 ~ 350-1.000 • Definizione, design e sviluppo del servizio • Include hardware (servers etc.), software (middleware, sistema operativo) e licenze; esclude staff operativo • Non include costi per il contenuto e per diritti Servizi interattivi ed economics associati: costi marginali Fonte: Analisi BA&H
Regolamentazione DTTLicenza per Operatore di Rete Televisiva in Tecnica Digitale (1) • Tipologie: Licenza Locale o Nazionale regolata dalla delibera n. 435/01/CONS • Concessa da: Ministero della Comunicazione, a partire dal 31 Marzo 2004* • Contenuto della domanda: • Dati relativi al richiedente • Bacino di utenza* • Eventuale uso sistemi di codificazione • Dichiarazione conformità degli impianti • Progetto di rete • Piano di massima economico-finanziario per i primi 5 anni di attività • Eventuale richiesta di collegamenti di telecominicazione • Impegni per promozione e diffusione dei sistemi di ricezione numerica e servizi avanzati ad essi connessi • Tipologia servizi di telecomunicazione che si intende offrire • Impegno ad aderire alla “carta dei servizi” per i programmi ad accesso condizionato diffusi • Caratteristiche autorizzazione: durata 12 anni, rinnovabile, cedibile previo assenso Ministero della Comunicazione • Assegnazione Frequenze: Specificate nel futuro provvedimento sulla tutela della pluralità e della competizione • Costo*: DBD • Contributi e canoni: da determinarsi (con provvedimento futuro dell’Autorità) *E comunque dopo l’adozione del provvedimento relativo alla tutela della pluralità e della concorrenza da parte dell’Autorità
Regolamentazione DTTLicenza per Operatore di Rete Televisiva in Tecnica Digitale (2) • Obblighi: • Rispetto norme tecniche di emissione vigenti • Rispetto normative di tutela della salute pubblica, dell’ambiente e di sicurezza etc. • Assicurare sicurezza e funzionamento della rete • Non modificare od alterare il contenuto dei programmi forniti da soggetti terzi • Di “trasparenza”: • Garantire parità di trattamento ai fornitori di contenuti non riconducibili a società collegate e controllate • Non effettuare discriminazioni in materia di qualità trasmissiva e condizioni di accesso • Confidenzialità delle informazioni ottenute da fornitori di contenuti non riconducibili a società collegate e controllate • Requisiti: • Struttura societaria specifica (società di capitali o cooperative), • Requisiti finanziari e degli amministratori • Ulteriori requisiti per titolari di concessione di radiodiffusione televisiva (essere in regola col versamento dei canoni dovuti, non essere incorsi in sanzioni di revoca della concessione) • Condivisione di Infrastrutture ed Impianti: • Gli operatori possono usare infrastrutture di terzi o condividere le infrastrutture usate con altri operatori • Può essere imposto agli operatori la condivisione dei propri impianti, infrastrutture* • Vincoli • Utilizzo prevalente delle frequenze assegnate per la diffusione dei programmi televisivi • Utilizzo effettivo delle frequenze • Rispetto dei criteri di tutela della pluralità e della concorrenza e delle direttive in materia di diffusione di messaggi gratuiti in casi di pubblica necessità
Regolamentazione DTTAutorizzazione per Fornitori di Servizi • Tipologie: Autorizzazione Generale regolata dalla delibera n. 467/00/CONS • Concessa da: Ministero delle Comunicazioni, ottenuta su semplice denunzia di inizio attività • Contenuto della domanda: • Dichiarazione contenente tutte le informazioni necessarie a verificare la conformità alle condizioni previste (in materia di caratteristiche delle infrastrutture, tutela dell’ambiente, etc.) per la tipologia alla quale appartiene il richiedente • Certificato di iscrizione alla Camera di Commercio, industria artigianato e agricoltura* • Altra certificazione relativa agli amministratori • Altra documentazione specifica per tipologia di soggetto • Caratteristiche autorizzazione: durata non superiore a 9 anni, rinnovabile, cedibile previo assenso A.G.C.O. • Costo*: N/A - Previsto per i soli servizi il cui avvio è subordinato al principio del silenzio assenso • Obblighi:Iscrizione al pubblico registro tenuto dal Ministero delle Comunicazioni • Ulteriori obblighi per fornitori di servizi ad accesso condizionato: • Rispetto degli standard tecnici • Conformità alla normativa vigente dei decoder dati in comodato • Predisposizione di una “carta dei servizi” entro 60 giorni dall’autorizzazione • Obbligo di far sottoscrivere la carta dei servizi ai soggetti controllati o che forniscono per suo conto servizi agli utenti finali. La carta dei servizi è vincolante anche per il fornitore di contenuti che fornisce i programmi e per l’operatore di rete che li diffonde *Comprensivo del nullaosta antimafia
Regolamentazione DTTAutorizzazione per Fornitori di Contenuti Televisivi • Tipologie: Autorizzazione Locale o Nazionale regolata dalla delibera n. 435/01/CONS • Concessa da: Ministero della Comunicazione entro 60 giorni dalla presentazione della domanda • Contenuto della domanda: • Dati relativi al richiedente • Ambito (Nazionale/Locale) e bacini di riferimento • Tipologia/durata programmazione e composizione palinsesto • Eventuale criptazione dell’accesso e previsione corrispettivo per accesso ai programmi • Intenzione di effettuare trasmissione dati come attività esclusiva o integrativa • Indicazione tecniche ed editoriali per tutela minori ed agevolazione persone con handicap • Caratteristiche autorizzazione: durata 12 anni, rinnovabile, cedibile previo assenso Ministero della Comunicazione • Costo*: minimo € 258 (aut. a carattere comunitario), massimo € 5,165 (nazionale) • Obblighi: • Compilazione mensile del registro dei programmi • Conservazione dei programmi per tre mesi • Rispetto norme in materia di quote di emissione e produzione** • Promozione e pubblicità opere europee (min. 20 minuti settimanali)** • Vincoli: • Struttura societaria specifica (società di capitali o cooperative), • Requisiti finanziari, • Numero minimo dipendenti *A titolo di rimborso spese di istruttoria ** Per autorizzazioni a livello nazionale
Regolamentazione DTTNorme a Tutela del Pluralismo e della Concorrenza • Limiti alle autorizzazioni alla fornitura dei contenuti in tema di capacità: • Un terzo della capacità trasmissiva è riservata ai soggetti titolari di autorizzazione alla fornitura di contenuti destinati alla diffusione in ambito locale • Ad uno stesso soggetto (+ soggetti controllati o collegati) non possono essere rilasciate autorizzazioni in chiaro o criptate che consentano di trasmettere più del 20% dei programmi TV numerici in ambito nazionale • Ad uno stesso soggetto (+ soggetti controllati o collegati) non possono essere rilasciate autorizzazioni che consentano di irradiare nello stesso bacino più di un blocco di programmi televisivi in ambito locale • Altri principali limiti alle autorizzazioni alla fornitura dei contenuti: • I marchi, le denominazioni e gli identificativi utilizzati per la fornitura di programmi in ambito locale devono essere distinti da quelli utilizzati in ambito nazionale • I fornitori di contenuti in ambito locale operanti in bacini di utenza diversi possono essere autorizzati a trasmettere in contemporanea • I fornitori di contenuti in ambito nazionale (o soggetti in rapporto di controllo o collegamento) devono diffondere il medesimo programma televisivo ed i medesimi programmi dati, nonché gli identificativi ad essi associati su territorio nazionale* *Non si applica alla RAI