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Cioccolato e Amore. di Elena Zampetti. Baci Amore e … Cioccolato!!!. Qualche curiosità dal passato… Il cioccolato non si mangiava ma si beveva
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Cioccolato e Amore di Elena Zampetti
Baci Amore e … Cioccolato!!! Qualche curiosità dal passato… Il cioccolato non si mangiava ma si beveva Gli Atzechi e gli Olmechi d America usavano bere il cioccolato prima di ogni incontro amoroso con le rispettive concubine; il sultano Montezuma ne beveva fino a 50 tazze al giorno per altrettanti incontri amorosi. Dono del dio Quetzalcoatl agli uomini, il cioccolato veniva largamente utilizzato come afrodisiaco e considerato fonte di saggezza ed energia. Col passare del tempo il cioccolato assunse una forma solida ma le sue proprietà eccitanti rimasero famose. Il Marchese De Sade e il poeta Gabriele d'Annunzio ne mangiavano qualche quadratino prima degli incontri amorosi. Don Giovanni, mitico seduttore e amante, aveva bisogno di assumere una dose di cioccolato per ritemprarsi dopo le sue "fatiche" amorose
Cioccolato Afrodisiaco? Secondo una ricerca condotta nel 1982 chi soffre per amore tende a nutrirsi di cioccolato perché… …in esso si trova feniletilamina, la stessa sostanza chimica che il cervello produce quando ci innamoriamo. …prolunga lo stato di benessere che viviamo quando siamo innamorati. Secondo altri studiosi adoriamo il cioccolato perché si tratta di un carboidrato che stimola la produzione di insulina nel pancreas, che a sua volta è responsabile dell’aumento di serotonina, il neurotrasmettitore che presiede allo stato di calma.
La festa degli innamorati Nata come tentativo della Chiesa cattolica di porre termine ad un popolare rito pagano (per la fertilità). Fin dal quarto secolo A. C., infatti, i romani pagani rendevano omaggio, con un singolare rito annuale, al dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un'urna e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che per un intero anno avrebbero vissuto in intimità affinchè il rito della fertilità fosse concluso. Determinati a mettere un termine a questa ottocentesca vecchia pratica, i padri precursori della Chiesa hanno cercato un santo "degli innamorati' per sostituire il deleterio Lupercus. Così trovarono un candidato probabile in Valentino, un vescovo che era stato martirizzato circa duecento anni prima.
Regalare una scatola di cioccolatini vuol dire… Quando si regala una scatola di cioccolatini si usa un vero e proprio linguaggio, con una serie di significati precisi, legati al contenuto ed al contenitore: - il cioccolato è uno dei piaceri della vita e da tempo si sa che svolge un ruolo psicologico tutt’altro che marginale (una forma di autogratificazione, ha un effetto antidepressivo e rasserenante); - la scatola viene interpretata come un simbolo femminile-materno o anche come una raffigurazione dell’inconscio, destinata per sua natura a contenere un “segreto”.
Offrendo in regalo una scatola di cioccolatini è come se si dicesse a chi riceve il regalo, attraverso simboli e non parole: “Ti regalo un simbolo di dolcezza, di benevolenza, di protezione. Dentro questo simbolo ti ho messo qualcosa di raffinato e delicato, utilizzando il quale potrai consolarti se sei triste, aumentare la tua energia se sei stanco, tranquillizzarti se sei preoccupato…”
Alcune connotazioni in funzione dei parametri formali della scatola… • una scatola rettangolare per sottolineare l’importanza e l’autorevolezza di chi la riceve; • una scatola quadrata per sottolineare le doti di onestà, chiarezza, integrità e moralità sia di chi dona che di chi riceve; • una scatola rotonda per auspicare un rapporto di amicizia e affetto tra chi dona e chi riceve che duri in eterno; • una scatola a forma di ottagono per sottolineare una novità, un cambiamento, un’evoluzione nella situazione, nella relazione, in chi dona oppure in chi riceve; • una scatola a forma di cuore per sottintendere un chiaro messaggio d’amore; • un cubo di cioccolatini ad una persona che si ammira e di cui si riconosce l’autorità; • un tubo o cilindro per un regalo simpatico, che segnala attivismo e intraprendenza, senza però “sbilanciarsi troppo” sul significato sottostante.
Il mito dei baci perugina L'origine, il nome e la frase d'amore. Ecco una leggenda che dura da ottant'anni… Ma l’avreste mai immaginato? Il leggendario cioccolatino più romantico del mondo, alla nascita, a Perugia nel lontano 1922, fu battezzato con il nome di «cazzotto». Prima di chiamarsi con il più suggestivo nome «Bacio», ne passò di tempo... Era la sua particolare forma a richiamare il pugno. Il cioccolatino infatti aveva un aspetto irregolare e tozzo: un impasto di gianduia e granelli di nocciola, con un’intera nocciola sulla sommità e una glassatura esterna di cioccolato fondente. Fu Giovanni Buitoni, uno dei fondatori della casa produttrice Perugina, che ebbe la felice intuizione di rinominare il gustoso cioccolatino «Bacio» e di inserire il cartiglio con la frase d’amore, segnando la fortuna del prodotto. Che nell’origine era nato dall’intento di riutilizzare i pezzetti di nocciola rimanenti dalla produzione di altri cioccolatini.
Proprio ai Baci sono legate le origini di due ricorrenze ormai classiche nel calendario degli italiani: la festa della mamma e la festa degli innamorati, lanciate all’inizio dei gloriosi anni ’60 dalla Perugina, in abbinamento al suo prodotto di punta. E da allora non passa una di queste date senza che una quantità inimmaginabile di italiani (anche i più insospettabili lo ammettano) portino alla persona cara almeno un Bacio.
L’ uovo di pasqua L'uso di regalare uova è antichissimo. Sicuramente è legato al fatto che la Pasqua coincide con l'inizio della primavera, originariamente celebrata con riti per la fecondità ed il rinnovamento della natura. L'uovo simboleggia, infatti, la vita che si rinnova.
Perché proprio a Pasqua si mangia tanto cioccolato Fino al 1664 non si sapeva con certezza se considerare il cioccolato una bevanda o un cibo. Papi, cardinali e vescovi ne vietavano l'assunzione specialmente nei periodi di digiuno e quindi anche durante la quaresima. Infatti, bisognava attendere la fine del quel periodo, la Pasqua, per festeggiare lasciandosi tentare da qualsiasi tipo di cioccolato. Dal quel momento in poi il legame tra cioccolata e feste cristiane, come la Pasqua e il Natale, divenne sempre più importante e saldo.
Una leggenda dell'ottavo secolo d.c. vuole che, durante il periodo di Quaresima, tutte le campane del mondo partano per Roma e, al loro ritorno, portino con sé milioni di uova che verranno depositate nei giardini e nei campi. Da questo, verso il quindicesimo secolo, nascerà l'usanza che prevede, nel periodo di digiuno, la conservazione delle uova, che verranno abbellite e decorate prima di essere nascoste nei boschi e nei prati per poi essere ricercate dai bambini che, giocando alla caccia al tesoro nella mattina di Pasqua, le troveranno e le riporteranno a casa. Da non dimenticare che l'uovo, da sempre, ha simbolicamente significato vita per gli Egizi, fecondità della terra per i Greci e quintessenza dell'essere per i Fenici.
Ricetta • Ti sei appena svegliato, il tuo amore è accanto a te che dorme e sogna con aria serena, forse te.. • è il giorno di San Valentino, ma ciò non conta, lei ha per te un viso dolcissimo sempre e sempre merita quel bene profondo che vi unisce da un tempo, più o meno lungo, non ha importanza.. • come dimostrarle tutto questo? Preparale la colazione!! • Sciogli dell'ottimo cioccolato fondente (50 gr.) in un tegame a bagnomaria (ricorda, la cottura a bagnomaria prevede che un tegame piccolo si metta in uno più grande con acqua e si scaldi con il calore dell'acqua calda) • aggiungi al cioccolato fuso un bicchiere di latte e mescola il tutto fino ad ottenere un'ottima crema. • unisci lo zucchero a tuo piacimento e versa la cioccolata calda in due tazze con un po' di panna montata.. • allega alla gustosa sorpresa una bella frase scritta su di un bigliettino, mi raccomando, a penna e di tua mano, è poco romantica la scrittura elettronica.. • unisci al tutto un fiore colorato, non necessariamente una rosa.. in bocca al lupo!