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Alla scoperta del genere epico. Canta, o dea l’ira di Achille figlio di Peleo rovinosa, che mali infiniti provocò agli Achei e molte anime forti di eroi sprofondò nell’Ade, e i loro corpi fece preda dei cani e di tutti gli uccelli; si compiva il volere di Zeus,
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Canta, o dea l’ira di Achille figlio di Peleo rovinosa, che mali infiniti provocò agli Achei e molte anime forti di eroi sprofondò nell’Ade, e i loro corpi fece preda dei cani e di tutti gli uccelli; si compiva il volere di Zeus, dal primo istante in cui una lite divise l’Atride, signori di popoli, ed Achille divino.
Narrami, o Musa, dell’eroe multiforme, che tanto • vagò, dopo che distrusse la rocca sacra di Troia: • di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri, • molti dolori patì sul mare nell’animo suo, • per acquistare a sé la vita e il ritorno ai compagni. • Ma i compagni neanche così li salvò, pur volendo: • con la loro empietà si perdettero, • stolti, che mangiarono i buoi del Sole • Iperione: ad essi gli tolse il dì del ritorno. • Racconta qualcosa anche a noi, o dea figlia di Zeus.
Da te sia l’inizio, Febo, che io ricordi le gesta degli eroi antichi che attraverso le bocche del Ponto e le rupi Cianee, eseguendo i comandi di Pelia, guidarono al vello d’oro Argo, la solida nave.
Canto le armi, canto l’uomo che primo da Troia • Venne in Italia, profugo per volere del Fato • Sui lidi di Lavinio. A lungo travagliato • e per terra e per mare dalla potenza divina • a causa dell’ira tenace della crudele Giunone, • molto soffrì anche in guerra: finché fondò una città • e stabilì nel Lazio i Penati di Troia, • origine gloriosa della razza latina • e albana e delle mura della superba Roma. • Musa, ricordami tu le ragioni di tanto • doloroso penare: ricordami l’offesa • e il rancore per cui la regina del cielo • costrinse un uomo famoso per la propria pietà • a soffrire così, ad affrontare tali fatiche.
Le roi Charles, notre empereur, le Grand, sept ans tout pleins est resté dans l’Espagne : jusqu’à la mer il a conquis la terre hautaine. Plus un château qui devant lui résiste, plus une muraille à forcer, plus une cité, hormis Saragosse, qui est dans une montagne. Le roi Marsile la tient, qui n’aime pas Dieu. C’est Mahomet qu’il sert, Apollin qu’il prie. Il ne peut pas s’en garder : le malheur l’atteindra.
Signori e cavallier che ve adunati • per odir cose dilettose e nove, • stati attenti e quieti, ed ascoltati • la bella istoria che il mio canto muove; • e vedereti i gesti smisurati, • L’alta fatica e le mirabil prove • che fece il franco Orlando per amore • nel tempo di re Carlo imperatore. […]
Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori, • le cortesie, l'audaci imprese io canto, • che furo al tempo che passaro i Mori • d'Africa il mare, e in Francia nocquer tanto, • seguendo l'ire e i giovenil furori • d'Agramante lor re, che si diè vanto • di vendicar la morte di Troiano • sopra re Carlo imperator romano. • 2 • Dirò d'Orlando in un medesmo tratto • cosa non detta in prosa mai, né in rima: • che per amor venne in furore e matto, • d'uom che sì saggio era stimato prima […]
Canto l'arme pietose e 'l capitano • che 'l gran sepolcro liberò di Cristo. • Molto egli oprò co 'l senno e con la mano, • molto soffrí nel glorioso acquisto; • e in van l'Inferno vi s'oppose, e in vano • s'armò d'Asia e di Libia il popol misto. • Il Ciel gli diè favore, e sotto a i santi • segni ridusse i suoi compagni erranti. • Musa, […], • tu rischiara il mio canto, e tu perdona • s'intesso fregi al ver, s'adorno in parte • d'altri diletti, che de' tuoi, le carte.