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Il primo dopoguerra in Italia e l’avvento del Fascismo 1919-1922 (libro da pag. 154 – U 8). Il dopoguerra. La crisi del dopoguerra fu dura in tutta Europa e anche in Italia Motivi economici Motivi sociali Motivi politici interni Motivi di politica estera (vittoria mutilata).
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Il primo dopoguerra in Italia e l’avvento del Fascismo1919-1922(libro da pag. 154 – U 8)
Il dopoguerra • La crisi del dopoguerra fu dura in tutta Europa e anche in Italia • Motivi economici • Motivi sociali • Motivi politici interni • Motivi di politica estera (vittoria mutilata)
Motivi economici La situazione economica italiana nel 1918 è molto critica • Troppe spese per la guerra: aumento debito pubblico • Inflazione (aumento prezzi beni prima necessità) • Difficoltà nella riconversione industriale • Forte divario economico: • ► rottura degli equilibri sociali grande ricchezza di pochi – povertà delle masse popolari
I problemi sociali • A questi problemi economici si legano anche molti problemi sociali • La difficoltà nella riconversione industriale porta disoccupazione e • difficile reinserimento dei reduci di guerra nel sistema produttivo • delusione per le promesse tradite (divisione delle terre)
I sindacati • La difficile situazione sociale provoca una grande crescita sindacale • Aumentano gli iscritti (v.grafico) • Aumentano soprattutto le giornate di sciopero
La situazione politica: partiti vecchi e nuovi • Il 1919 è un anno cruciale per la politica • Nasce il Partito Polare di Don Sturzo • I cattolici entrano così ufficialmente sulla scena politica con un loro partito • Programma: riforma agraria (appoggio ai ceti rurali contro avanzata del socialismo), voto alle donne,
La crisi del Partito Socialista • Esso è ancora diviso al suo interno tra 1921: nasce il partito comunista di Gramsci e Bordiga
Fasci di combattimento (poi fascismo) • Marzo 1919 palazzo in Piazza S. Sepolcro a Milano • Programma: • Repubblica • Suffragio femminile • Riduzione giornata lavorativa (8 ore) • Nazionalismo • Ricorso alla violenza (incendio alla sede dell’Avanti)
Il biennio rosso: 1919 - 1920 • Anni di forti tensioni sociali: • Moti contro il carovita, poi … • Scioperi e occupazione delle fabbriche in risposta alla serrata degli industriali nel triangolo Torino – Milano – Genova ( PSI - sindacati FIOM) • Scioperi e occupazione delle terre (braccianti del centro nord e anche sud), sostenuti dal PPI (Leghe bianche) • Richieste: riduzione giornata lavorativa, aumenti salariali, divisione del latifondo
I successi degli scioperi • 1920: ritorno di Giolitti • Aumenti salariali (anche se non tali da coprire l’inflazione) • Giornata lavorativa di 8 ore • Solo il ceto medio non trae vantaggi
Il ceto medio • Militari, impiegati, studenti, commercianti furono i + danneggiati dall’inflazione • I troppi scioperi facevano temere una svolta bolscevica • Da qui il risentimento verso i socialisti accusati di disfattismo • Delusione per la “Vittoria mutilata”
La “Vittoria mutilata” • Fu il cavallo di battaglia del Nazionalismo • Orlando venne accusato di debolezza per non aver preso la Dalmazia • Nel 19 D’Annunzio occupa Fiume • L’anno dopo Giolitti firma il Trattato di Rapallo che consegna all’Italia solo Zara • Fiume diviene Stato libero e D’Annunzio è scacciato con la forza
Gli interventi in campo economico • Per uscire dalla crisi Giolitti propone
Conseguenze • Qs. interventi non vennero accettati tranquillamente • Le classi colpite fecero ricadere la colpa sui movimenti operai • Approfitta del malcontento Mussolini che comincia a proporre una svolta autoritaria
Il movimento fascista • Autunno 1920: nascono le squadre d’azione fasciste (le “squadracce”) • Operano nelle campagne del Nord Italia • Sono finanziate dai proprietari terrieri per piegare i sindacati che avevano ottenuto grossi successi • Hanno come obbiettivo le sedi e le personalità del PSI e dei sindacati
Le reazioni del governo* • L’appoggio ai fascisti fu dapprima solo degli agrari e della piccola borghesia • Col tempo le azioni si fecero + numerose e anche clamorose (occupaz.di Bologna) • Il governo non intervenne mai con la forza • Anche Giolitti in fondo sperava di piegare così il movimento socialista • Questo fu l’errore storico del liberalismo
Le elezioni del ‘21 • Blocchi nazionali: liberali e fascisti • Il piano di Giolitti di far scontrare gli opposti estremismi per trarne vantaggio fu bocciato dagli elettori • Popolari e socialisti mantengono i seggi • Compaiono per la1°volta 35 deputati fascisti, eletti nelle liste liberali • I liberali hanno un forte calo
Il nuovo quadro politico • In 1 anno si susseguono 3 governi di coalizione debolissimi: Bonomi e Facta (1-2) • Giolitti tenta di allargare la maggioranza ai fascisti • Turati cerca invece un patto storico che unisse Popolari e socialisti che insieme avevano la maggioranza in Parlamento Bonomi Turati Facta
Il Partito Fascista • Vista la crisi politica Mussolini decide di trasformare il movimento in partito • Il programma era di chiara matrice conservatrice:
La Marcia su Roma • Con un programma così conservatore Mussolini potè trattare il suo ingresso al Governo • Mentre trattava con Giolitti pensava al golpe • Nel congresso di Napoli del 22 si forma il quadriunvirato (Balbo, De Bono, De Vecchi e Bianchi) con compiti insurrezionali • Il 28 ottobre del 22, le Camicie Nere armate marciano su Roma
Il governo fascista* • Il 1° ministro Facta propone al re lo stato d’assedio • Vittorio Emanuele III temendo spargimenti di sangue lo nega • Anzi dà l’incarico a Mussolini di formare il governo • Nasce il 1°governo Mussolini frutto di una coalizione di nazionalisti, fascisti, liberali e popolari
Mussolini e i suoi “alleati” • Chi sostiene per i primi anni il governo di Mussolini?
Chi ha sbagliato? • Secondo lo storico Chabod in diversi • Giolitti che pensava di riportare nella legalità i picchiatori di Mussolini • Il re che non pose lo stato d’assedio • I popolari che sostennero il 1° governo Mussolini • I massimalisti del PSI che impedirono l’unica alleanza che avrebbe potuto fermare il Fascismo, quella coi popolari