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Ministero della Pubblica Istruzione Ufficio scolastico Regionale della Liguria. Progetto di formazione referenti ISA per la dislessia L’ ambiente educativo e i Disturbi Specifici di Apprendimento M.C.Valente mcvalente@libero.it Gabriella Mosto gabriellamosto@libero.it GENOVA 14.11.06.
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Ministero della Pubblica IstruzioneUfficio scolastico Regionale della Liguria Progetto di formazione referenti ISA per la dislessia L’ ambiente educativo e i Disturbi Specifici di Apprendimento M.C.Valentemcvalente@libero.it Gabriella Mosto gabriellamosto@libero.it GENOVA 14.11.06
DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO • Il 10/15% dei bambini presenta difficoltà di apprendimento alla fine del I^ ciclo della scuola elementare • Cosa possiamo fare ?
“Un bimbo di sei anni, che si accinge ad entrare nella scuola elementare, possiede della propria lingua solo una conoscenza fonologica, più o meno competente, che lo ha portato a strutturare una propria iniziale teoria linguistica”Giacomo Stella
Il bambino a 4 anni Inizia ad essere consapevole che le frasi si possono dividere in parole Dimostra interesse per i suoni della lingua Inizia a riconoscere i fonemi del proprio nome segnali premonitori Disturbo di linguaggio persistente Difficoltà nell’imparare rime e filastrocche Disinteresse verso i giochi di parole SVILUPPO COMPETENZA FONOLOGICA
Il bambino a 5 – 5,5 anni Riesce a dividere le parole in sillabe Riconosce un maggior numero di fonemi Identifica alcune lettere scritte (nome, vocali) Sente le rime e riesce a trovare una rima semplice SEGNALI PREMONITORI Difficoltà a : Dividere le parole in sillabe Ricordare ed imparare i suoni e i nomi delle lettere Riconoscere le lettere del proprio nome Identificare il numero di parole in una breve frase SVILUPPO COMPETENZA FONOLOGICA
SVILUPPO COMPETENZA FONOLOGICA Il bambino dai 5 ai 6 anni • Trova, tra più parole orali o figure, quelle che iniziano con la stessa sillaba e/o suono • Identifica e pronuncia la sillaba o il suono iniziale di una parola • Conta il n° di sillabe e/o fonemi in una parola semplice • Opera la fusione di due fonemi per formare una sillaba (ffff - aa = fa)
“DISCREPANZE” Dimostra: • Curiosità • Fantasia e creatività • Capacità di comprensione, intuizione, logica, ecc • Partecipazione
Attivazione di aree specifiche nelle zone temporali e temporo occipitali dell’em.sx “COSA SUCCEDE QUANDO LEGGO?”Sally Shaywitz – Università Yale, USA “Non ho problemi a leggere”
Difficoltà immediate: analizzare le parole trasformare lettere in suoni Difficoltà permanenti Lentezza e scarsa fluidità di lettura IPO Attivazione dei centri neurologici deputati all’elaborazione fonologica del linguaggio “LEGGERE È FATICOSO!”
Preferire la lettura silenziosa Ritmo alterato Confusione tra sonore/sorde Difficoltà fonologiche e lessicali COINCIDE CON LO STILE DI LETTURA DEL DISLESSICO
Lavoro fonologico a Scuola In età prescolare e nei primi mesi della prima elementare è necessario un lavoro fonologico per tutti ma soprattutto per quei bimbi che possono manifestare difficoltà specifiche
Su cosa lavorare • Abilità linguistiche, fonetiche, fonologiche e metafonologiche • Abilità grafiche • Sviluppo di abilità matematiche
COME INIZIARE? SUONI ONOMATOPEICI FILASTROCCHE RIME
La prima sillaba: Suoni onomatopeici MIAO! MUUUU! PIO!
INIZIAMO DAI NOMI MARCO ANDREA MARGHERITA ANAS MIRCO SIMON SIMONA
Confrontiamo i nomi MARCO ANDREA MARGHERITA ANAS MIRCO SIMON SIMONA
NOMI LUNGHI E CORTI CA SA MA TI TA TE LE FO NO PON TE
Dimmi una parola che inizia per.... Trova la figura che inizia come... …. E una parola che finisce come... Gioco delle coppie di parole in rima Raggruppiamo le figure che cominciano/ finiscono allo stesso modo Trasformare i nomi da piccoli a grandi e da grandi a piccoli (pallina-palla casa-casina...) FRASE GIOCARE CON LA FRASE BLOCCATA (Si dice un pezzo di frase fissa e si cercano tanti modi per continuarla) IL GIOCO DEL CLOZE, ovvero "Indovina cosa manca" GIOCHI FONOLOGICI
IL RITMO • Cogliere i tratti ritmici del suono e del linguaggio • Giochi con blocchi logici, gettoni, cerchi… • Giochi per arrivare a comprendere che anche i suoni della lingua possono essere lunghi o brevi, continui o impulsivi, tra cui si inseriscono momenti di silenzio (pause)
GRAFISMO FONETICO • Giochi di ritmo grafico e fonetico • Creare un sistema di rappresentazione grafica dei suoni identificati • Non utilizzare le lettere dell’alfabeto
teoria linguistica Cosa pensa il bambino della lingua scritta? Quali sono le strategie che usa? Attraverso l’analisi delle produzioni scritte è possibile scoprire la teoria linguistica di del bambino Verifica di apprendimento in condizioni di massima autonomia Punto di partenza per affrontare i problemi di apprendimento della lingua scritta
Il percorso di acquisizione della scrittura • Livello preconvenzionale • Livello sillabico • Livello sillabico-alfabetico • Livello alfabetico
PRECONVENZIONALE Il bambino usa le lettere in modo casuale Non c’è corrispondenza suono-segno OBIETTIVO: acquisire la capacità di analisi sillabica
SILLABICO Un grafemaper sillaba Avvio corrispondenza suono-segno OBIETTIVO Acquisire la capacità di analisi fonemica
ALFABETICO Si evidenziano Errori fonologici e Riduzioni digruppo
3000 docenti intervistati Segnalazione di: • 5 bambini per classe con difficoltà di calcolo • 5/7 bambini per classe con difficoltà di soluzione dei problemi + del 20% della popolazione scolastica
JARLD(International Academy for Research in Learning Disabilities)(Miami , marzo 2005) • 2,5% della popolazione scolastica presenta difficoltà in matematica in comorbilità con altri disturbi • Discalculia:2 bambini su 1000 19,9% = FALSI POSITIVI
Competenzanumerica innata ? Come giungono i bambini a riconoscere la quantità, a rappresentarla, a manipolarla attraverso un sistemasimbolico come quello deinumeri ? Cos’è l’intelligenza numerica ?
INTELLIGERE: “ pensare attraverso” La quantità Funzioni strutturali specifiche e innate Interazione con l’ambiente Età aurea anni 4,6 INTELLIGENZA NUMERICA
Il sistema dei numeri è indipendente da altri sistemi cognitivi. • Il sistema di elaborazione del numero è indipendente dal linguaggio. • Il sistema di calcolo è indipendente dal sistema di elaborazione dei numeri. • Il calcolo mentale è indipendente dal calcolo scritto.
Mc Closkey et al. (1985; 1987): Il sistema di elaborazione del numero ed il sistema del calcolo sono moduli indipendenti. Sistema del calcolo Sistema di comprensione dei numeri Sistema di produzione dei numeri input output - Il sistema di comprensione trasforma la struttura superficiale dei numeri (diversa a seconda del codice, verbale o arabo) in una rappresentazione astratta di quantità; - Il sistema del calcolo assume questa rappresentazione come input, per poi “manipolarla” attraverso il funzionamento di tre componenti: i segni delle operazioni, i “fatti aritmetici” o operazioni base, e le procedure del calcolo; - Il sistema di produzione rappresenta l’output del sistema del calcolo, fornisce cioè le risposte numeriche. I tre sistemi adoperano: - codice uditivo (fonologico) - codice visivo (arabico e grafemico)
La matematica Principali meccanismi innati • SUBITIZING: Span numerico 1 -3 1-4 • N + 1 a partire da 1 (counting on) • N - 1 EVOLUZIONE (teoria dei “Principi di conteggio” lman e Gallistel) • Corrispondenza biunivoca (2 anni) • Ordine stabile • Cardinalità (3,5/4 aa)
COMPONENTI COGNITIVE • PROCESSI LESSICALI nome dei numeri • PROCESSI SEMANTICI significato dei numeri attraverso una rappresentazione di tipo quantitativo • PROCESSI SINTATTICI valore posizionale delle cifre • IL COUNTING capacità di conteggio
ANALISI DEGLI ERRORI • Errori a base sintattica (103/1003) • Errori per difficoltà visuospaziali (9/6) • Errori per memorizzazione dei simboli • Errori nell’applicazione di procedure • Difficoltà di automatizzazione del calcolo
insegnamento - apprendimento • L’insegnante lavora nel campo dell’intelligenza numerica usando elaborazioni linguistiche • Il bambino sbaglia perché viene esercitato ad applicare ai compiti numerici strategie verbali
“Leggere non è decifrare ma capire, cogliere dei significati, dialogare direttamente con dei segni. Per arrivare a questo occorrono delle premesse che si ritrovano nelle attività ludiche infantili che stimolano funzioni ed abilità alla base di apprendimenti successivi. ” (Castelli Mancinelli, Ramella )