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Patologia del rachide lombare di origine professionale

Patologia del rachide lombare di origine professionale. Dott. Corrado Negro UCO Medicina del Lavoro Università degli Studi di Trieste. Il disturbo lombare aspecifico (Low Back Pain) dolore sordo o senso di fastidio lombare che interferisce con le normali attività quotidiane .

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Patologia del rachide lombare di origine professionale

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Presentation Transcript


  1. Patologia del rachide lombare di origine professionale Dott. Corrado Negro UCO Medicina del Lavoro Università degli Studi di Trieste

  2. Il disturbo lombare aspecifico (Low Back Pain) dolore sordo o senso di fastidio lombare che interferisce con le normali attività quotidiane nella popolazione generale: secondo svariati studi epidemiologici la prevalenza di lombalgia riferita all’intera vita (lifetime) si attesta intorno al 70% nei paesi industrializzati.

  3. lombalgia acuta dolore lombare o lombo-sacrale tale da costringere all’immobilità e all’assenza dal lavoro per almeno due giorni Prevalenza nella popolazione generale 10-15% (Heliovaaraet al., 1991).

  4. la sciatica dolore che si irradia agli arti inferiori e ai piedi e/o perdita di forza o impossibilità nel movimento degli arti inferiori Prevalenza nella popolazione generale 5-8% (Heliovaaraet al., 1991)

  5. Impiegati 34% Fattorini 44% Gruisti 50-60% Lavoratori edili 59% Personale di assistenza ai pazienti 50-60% Addetti ai carrelli elevatori 65% Addetti alla manutenzione 27% I disturbi lombari sono assai diffusi tra lavoratrici e lavoratori di molti settori produttivi

  6. IMPATTO SOCIOECONOMICO DELL’INCIDENZA DEL LBPABITANTI GIORNATE COPERTURA PERSE/ANNO ASSICURATIVAmilioni milioni giorni %USA 240 20 9 0 - 80 ·CANADA 23 10 20 40 - 90·GRAN BRETAGNA 55 33 30 0 - 80GERMANIA 61 16 4 60 - 100·OLANDA 14 4 4 80SVEZIA 8 28 8 100Con tali valori si stima una spesa annuale di 10 miliardi di dollari in Svezia e dai 20 ai 50 miliardi di dollari in USA

  7. Molti studi etiologici dimostrano che il dolore lombare ha una origine multifattoriale, e viene oggi riconosciuto come una patologia correlata con il lavoro (work related disease). Come è noto, in questo tipo di patologie ad andamento cronico degenerativo, l’insorgenza dei disturbi è associata alla concomitante presenza di diversi fattori di rischio. La sola esposizione lavorativa non sempre è un fattore predittivo del tipo e dell’entità delle manifestazioni cliniche (Snook, 1999)

  8. FATTORI FISICI E BIOMECCANICI Hoogendoorn, 1999 NIOSH, 1997 Movimentazione manuale carichi Forte Forte Lavori pesanti Moderata Forte Prolungato cammino e/oStazione eretta No Lavoro seduto No Posture fisse Insufficiente Vibrazioni tutto il corpo Forte Forte

  9. FATTORI PSICOSOCIALI Hoogendoorn, 1999 NIOSH, 1997 Benessere sul lavoro Insufficiente Richiesta di alta prestazione Insufficiente Evidenza Basso contenuto del lavoro Insufficiente Controverso Scarsa autonomia lavorativa Insufficiente Limitato Basso supporto sociale Forte Debole Bassa soddisfazione nel lavoro Forte Evidenza

  10. Lombalgie acute da sforzo (back injuries)

  11. L’ERGONOMIA studiale interazioni tra l’uomo e gli altri elementi di un sistema

  12. L’ERGONOMIA applicai principi (dati e metodi) per ottimizzare il benessere dell’uomo e la performance di un sistema

  13. L’ERGONOMIA disegnavaluta prodotti procedure attività

  14. Ergonomia fisicacaratteristiche (anatomiche, fisiologiche biomeccaniche) dell’uomo in relazione all’attività (postura, uso di stumenti, postazione di lavoro)

  15. L’Ergonomia con modelli sperimentali

  16. Ci fornisce l’entità del carico lombare nelle attività quotidiane

  17. E i suggerimenti per muoversi in modo corretto

  18. come comportarsi per sollevare un peso

  19. E quali posizioni evitare per sollevare o spostare oggetti pesanti

  20. Il capo V della legge 626/94 definisce • le attività di movimentazione dei carichi come “le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori comprese le azioni di sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche sfavorevoli, comportano tra l’altro rischi di lesioni dorso lombari”. • le lesioni dorso-lombari come: "lesioni a carico delle strutture osteomiotendineee e neurovascolari a livello dorso-lombare”.

  21. valutazione del rischio • misure organizzative e procedurali volte al suo contenimento • in caso di persistenza del rischio, obbliga il datore di lavoro: • alla dotazione di attrezzature idonee • all'informazione e formazione • alla sorveglianza sanitaria

  22. Il rischio esiste da quando esiste l’uomo; vi sono rischi a) collettivi di origine naturale o sociale (terremoti, frane, incendi, guerre, epidemie); b) tecnologici (crolli di ponti, dighe, incidenti industriali) c) individuali (incidenti stradali, domestici, sportivi; da abitudini di vita: fumo alcool);

  23. Per conoscere la reale portata di un rischio si deve rispondere ad almeno tre domande a) cosa puo’ succedere(incidenti stradali, morti per fumo di sigaretta, infortuni sul lavoro) b) con quale probabilita’(numero di casi verificati) c) con quali conseguenze(numero di ammalati, feriti e gravita’ della malattia). E’ inoltre noto che la maggiore conoscenza e informazione e’ il fattore determinante nel contenimento del rischio stesso, cioe’ informare e’ gia’ prevenire.

  24. tipo di carico altezza distanza spostamento angolare frequenza

  25. Indice di esposizione MAPO (Movimentazione e Assistenza Pazienti Ospedalizzati ), valuta in modo integrato il contributo dei principali fattori di rischio da movimentazione MAPO = (NC/Op  FS + PC/Op  FA )  FC  Famb  FF NC pazienti Non Collaboranti Op Operatori presenti PC pz Parzialmente Collaboranti FS è il fattore sollevatori FA il fattore ausili minori, FC il fattore carrozzine Famb il fattore ambiente FF il fattore formazione. Valori compresi tra 0 e 1.5 indicano un'esposizione trascurabile tra 1.5 e 5 rappresentano un'esposizione che, seppure non rilevante, può comportare un aumento delle patologie a carico del rachide lombosacrale valori superiori a 5 indicano un'esposizione che richiede interventi di contenimento EPM ("Ergonomia della Postura e del Movimento") di Milano

  26. Finalita’ della sorveglianza sanitaria verificare, prima dell'avvio al lavoro e nel tempo, l'adeguatezza del rapporto tra specifica condizione di salute e specifica condizione di lavoro, dei lavoratori considerati singolarmente e collettivamente.

  27. MULTIFATTORIALITA’ ED ALTA PREVALENZA DELLA PATOLOGIA • NON EVIDENZA SCIENTIFICA CHE • L’OSSERVAZIONE CLINICA PREVENTIVA • SIMULAZIONI DI ATTIVITA’ LAVORATIVE • ALTRI TEST DI SCREENING • SIANO VALIDI FATTORI PREDITTIVI DI DISORDINI MUSCOLOSCHELETRICI • MULTIDIMENSIONALITA’ DELL’APPROCCIO

  28. I° Livello Anamnesi standardizzazione dei metodi per confronto di gruppo e nel tempo Obiettività clinica valutazione dello stato generale e del residuo funzionale Individuazione delle condizioni per l’idoneità o per il II° livello

  29. Giudizio di idoneita’ alla mansione specifica IDONEITA’ INIDONEITA’ PARZIALE INIDONEITA’ TEMPORANEA INIDONEITA’ TOTALE Avverso il giudizio e’ ammesso ricorso entro trenta giorni dalla data di comunicazione all’organo di vigilanza territorialmente competente, che dispone la conferma, modifica o revoca del giudizio

  30. Il primo interesse del paziente è l'attenuazione del dolore e a questo scopo molti sono i farmaci efficaci. La maggior parte delle linee guida concorda sul fatto che tutti i dolori alla schiena richiedono un tentativo di terapia conservativa per almeno un mese.

  31. Nel low back pain il riposo a letto, tradizionalmente considerato uno dei cardini della terapia del dolore alla schiena, sembra invece di scarsa utilità in base agli studi più recenti.

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