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Distribuzioni. Distribuzioni di probabilità di interesse. Distribuzione binomiale Distribuzione normale Distribuzione del t di Student Distribuzione di F di Fisher Distribuzione del 2 Distribuzione di Poisson Distribuzione del Q Distribuzione binomiale negativa
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Distribuzioni di probabilità di interesse Distribuzione binomiale Distribuzione normale Distribuzione del t di Student Distribuzione di F di Fisher Distribuzione del 2 Distribuzione di Poisson Distribuzione del Q Distribuzione binomiale negativa Distrib Gamma, beta, Cauchy, Gumbel, Weibull, Log-normale ecc…
Distribuzione binomiale Il caso più semplice di distribuzione di variabili discrete è la binomiale. Viene detta binomiale perché sono contemplate solo due possibilità, due possibili realizzazioni. Convenzionalmente ad una delle due realizzazioni possibili viene assegnata l’etichetta di “successo” e viene indicata con 1. L’altra (“insuccesso”) viene indicata con 0. Si indicano: P(1) = p P(0) = q = (1 - p)
Supponiamo di fare un esperimento con appena 2 risultati possibili. • Gli esempi comuni sono: • passare/fallire un esame • vincere/perdere al gioco • Osservare testa/croce lanciando una moneta • includere una persona in una lista [fumatori | non fumatori] • vivere/morire a causa di un ricovero in ospedale • Si consideri una variabile casuale dicotomica. • La variabile deve assumere uno di due possibili valori; questi risultati mutuamente esclusivi possono essere, ad esempio: [maschio o femmina], [salute o malattia]. Una variabile di questo tipo è nota come variabile casuale di Bernoulli.
Le prove di Bernoulli e la distribuzione binomiale • Un esperimento che consiste di singolo lancio di una moneta, o una singola classificazione è denominato una prova di Bernoulli. • Se l'esperimento (o prova) è ripetuto piò volte e le ripetizioni sono indipendenti tra loro, allora la distribuzione di probabilità della variabile casuale • X= # dei successi in n prove indipendenti di Bernoulli è denominata “distribuzione binomiale”.
Una distribuzione è binomiale quando: • Il risultato di ogni prova è uno di 2 risultati, riferito spesso come un successo|fallimento. • La probabilità p di successo è la stessa in ogni prova. • Le prove sono indipendenti: il risultato di una prova non ha influenza sul risultato di un'altra prova.
La variabile casuale Y (numero di successi in un campione di numerosità n) è una variabile discreta che ha possibili realizzazioni: 0, 1, 2, …, n Si tratta in sostanza di associare una probabilità a ciascuna di queste realizzazioni. Indicando con y una delle possibili realizzazioni di Y, la formula è la seguente:
Coefficiente binomiale n n i Teorema binomiale (a+b)n = ai bn-i i=0 Triangolo di Pascal Abbiamo bisogno di nuovi mezzi di calcolo! Un foglio più grande potrebbe bastare! 100 15
Studiamo la distribuzione binomiale • La distribuzione binomiale è semplicemente una distribuzione discreta di probabilità. • Possiamo studiare la distribuzione scrivendo i risultati possibili nello spazio dei campioni e determinando la loro probabilità. Cominciamo con un esempio semplice nel quale una moneta è gettata due volte. • Poi studiamo la possibilità di gettare la moneta n=3 volte. Ciò induce a provare a generalizzare la probabilità di quale risultato avremmo se la moneta fosse lanciata n=4 volte, o persino di più volte.
Caratteristiche della distribuzione binomiale Dove y è una delle possibili realizzazioni di Y È descritta da un solo parametro: p Se i dati sono espressi come frequenze: Valore medio (valore atteso): =np Varianza: 2= np(1-p)
Caratteristiche della distribuzione binomiale Nel calcolo della probabilità con la distribuzione binomiale e con la funzione di ripartizione binomale sono utili le seguenti relazioni
Caratteristiche della distribuzione binomiale Relazione di ricorrenza
La forma della distribuzione dipende dal valore della probabilità di successo p p=1/2 (p=1-p)
La forma della distribuzione dipende dal valore della probabilità di successo p p<1/2
Distribuzione normale Tra le varie distribuzioni di probabilità, una ha ruolo fondamentale in statistica: la distribuzione normale o Gaussiana
Distribuzione normale Tra le proprietà della Gaussiana ricordiamo: La variabile x (variabile casuale) può avere valore da - a + E’ completamente definita da 2 parametri (media e varianza – ovvero dev. St.) e viene sinteticamente indicata con N(; ) E’ simmetrica intorno alla media ed è a forma di campana Ha il massimo in x= e 2 flessi in
Esistono infinite curve normali (per ogni possibile media & dev. st.)
La funzione di distribuzione o funzione di ripartizione normale è data da:
La curva più importante della famiglia è la distribuzione normale standardizzata. Per ricavare questa distribuzione, data la variabile aleatoria X si passa alla nuova variabile aleatoria Z, detta variabile standardizzata, ponendo:
Poiché la distribuzione di probabilità f(x) di una variabile aleatoria X distribuita normalmente non può essere integrata in forma chiusa tra gli estremi a e b di un intervallo, per il calcolo di f(x) e F(x) si usano delle tavole. Visto che è sempre possibile trasformare una distribuzione normale nella corrispondente normale standardizzata (per mezzo del cambiamento di variabile), le tavole riportano solitamente i valori della normale standardizzata.
La distribuzione binomiale permette di calcolare, per numeri n piccoli, le probabilità di avere un certo numero k di successi nelle n prove. • Se abbiamo molte prove, n diventa molto grande, e trovare le probabilità dei successi k diventa difficile. • Per alti n il problema non è di trovare la probabilità connessa ad uno specifico numero k di successi, ma di trovare ad esempio la probabilità di trovare più o meno di k successi.
Si ricorre allora alla distribuzione NORMALE ( GAUSSIANA) che vale per n molto grande. • In questo caso lo scaloide della distribuzione di probabilità binomiale, ossia l’insieme dei rettangoli che rappresentano le probabilità dei singoli k, tende a diventare un’area sottostante ad una linea continua..
La forma della curva cui tende la distribuzione al tendere di n all’infinito è differente secondo il valore che p (e quindi q) assume. Si danno due casi: Nel primo caso p e q non sono molto differenti fra loro e quindi nessuno dei due valori si scosta molto dal valore di probabilità ½. In questo caso al tendere di n all’infinito la distribuzione tende alla curva teorica che si chiama gaussiana.
Si intende di solito che una distribuzione di probabilità è normale quando il prodotto n p è maggiore di 5 (nel caso p>q). Nel secondo caso p è molto maggiore o molto minore di q, in modo che ambedue si discostano molto da probabilità ½. Se al tendere di n all’infinito il prodotto p n rimane costante, la distribuzione tende alla cosiddetta curva di Poisson.
Funzioni di densità (o di probabilità) congiunte. Nel caso in cui su uno stesso spazio campionario W si definiscono più funzioni allora si è in presenza di v.c. multiple. Dato uno spazio campionario W, riferito ad un dato esperimento, supponiamo di costruire: - una prima regola, X, che associa ad ogni elemento di W un numero reale, x; - una seconda regola, Y, che associa ad ogni evento di W un numero reale, y; successivamente, calcoliamo le probabilità del contemporaneo verificarsi delle coppie (x,y).
È la probabilità del contemporaneo verificarsi della coppia di modalità (xi,yj). Inoltre, Sono le probabilità marginali, rispettivamente, di X e di Y.
Def. 22. Si chiama funzione di probabilità congiunta delle v.c. discrete X ed Y la funzione Che soddisfa le seguenti proprietà
Da f(x,y) è possibile determinare le f. di p. marginali di X e di Y, cioè
Da f(x,y) è possibile determinare le f. di p. condizionate, cioè
NEL CONTINUO Def. 23. Si chiama funzione di densità congiunta delle v.c. continue X ed Y la funzione avente le seguenti proprietà
Condizione di indipendenza Def. 24. Due v.c. X ed Y sono indipendenti se e solo se una delle seguenti condizioni è soddisfatta
Momenti misti di ordine k+m Def. 25. Siano X ed Y due v.c. con fd ( o fp) congiunta f(x,y), è chiamato momento misto di ordine k+m la quantità: nel caso continuo. nel caso discreto.
Def. 26. Valore Atteso Condizionato. Sia (X,Y) una v.c. bidimensionale con fd congiunta f(x,y) e sia g(.,.) una funzione di due variabili. Il valore atteso condizionato di g(X,Y) dato che X=x è definito dalla seguente N.B. Dato che effettuiamo l’integrale definito rispetto a y tale quantità è funzione di x.